Dopo il buon successo del 2014, ripropongo il post di
presentazione della Serie A 2015/16, con l'
analisi delle 20 squadre e la
griglia di partenza di Blog-In. Rileggendo quanto scritto lo scorso anno (
vedi), si notano alcune previsioni azzeccate, altre decisamente meno. Non poteva essere diversamente del resto. Nessuno ha la sfera di cristallo e prevedere il risultato di 20 squadre, oltre che il rendimento di tutti i giocatori, è impresa pressoché impossibile.
Prima di addentrarci nell'analisi delle singole squadre, è utile dare un'occhiata a quanto combinato sul mercato dai 20 club della Serie A 2015/16. Il tutto ricordando che a partire da questa stagione è scattato il nuovo contratto televisivo grazie a cui le società si divideranno più di un miliardo di euro.
Per avere un quadro preciso di entrate, uscite e impatti sui bilanci, è necessario affidarsi alle
analisi de "Il Tifoso Bilanciato". Qui sotto riporto la tabella aggiornata al 2 settembre*, vale a dire al termine della (estenuante) sessione estiva:
*la tabella potrebbe subire qualche variazione nei prossimi giorni
Per entrare maggiormente nei dettagli e capire da dove saltano fuori questi numeri, rimando
a questo link. Ad uno primo sguardo si può dire che praticamente tutti i club, al netto delle situazioni soggettive, si siano mossi sul mercato con un occhio al bilancio. Un segnale incoraggiante, forse legato ai sostanziali cambiamenti a livello normativo (abolizione delle comproprietà e riduzione delle rose in primis).
ATALANTA - Nonostante l'addio del DG Pierpaolo Marino a mercato in corso, la dirigenza bergamasca ha allestito una rosa estremamente valida e profonda in tutti i reparti. Qualcuno ha obiettato per la cessione di Baselli (in realtà mai veramente titolare), ma gli acquisti fatti possono permettere a Reja di ottenere una salvezza abbastanza tranquilla. La coppia Paletta-Toloi (o Stendardo) assicura esperienza e fisicità dietro. Più che il tanto reclamizzato Kurtic, giocatore a dire il vero un po' sopravvalutato, molto interessante l'innesto di De Roon in mezzo al campo. Insieme a Carmona e Cigarini compone una mediana di tutto rispetto. L'olandese può essere una delle rivelazioni del campionato. Maxi Moralez sembrava destinato alla partenza e invece è rimasto. Nel 4-3-3 di Reja (bravo a smarcarsi dal suo ormai tradizionale 3-5-2) lui e Gomez possono disputare una grande stagione. Soprattutto il Papu, dopo un'annata trascorsa a ritrovare la forma perduta in Ucraina, può essere l'uomo decisivo per innescare Pinilla (o Denis, o Monachello...) e per scombinare le difese avversarie.
Da tenere d'occhio due giovani di grande prospettiva: Conti (terzino destro del '94, già schierato da Di Biagio in U21) e Grassi (centrocampista del '95).
BOLOGNA - Il ritorno in A, soprattutto per una grande storica, è sempre molto difficile. Occorre capire quanti giocatori protagonisti della promozione possano essere all'altezza anche nella massima categoria. Il patron (anche se fa più figo dire chairman) Saputo ha dimostrato coi fatti (leggi soldi spesi) di voler riportare i felsinei a buoni livelli. Come si evince dalla tabella di tifosobilanciato, il Bologna ha speso per consegnare a Delio Rossi una squadra pronta per la massima serie. Il risultato finale è buono ma non straordinario. Mirante è certamente più affidabile di Da Costa. Rossettini ha iniziato male ma resta un discreto difensore. Da capire chi saranno i centrali difensivi titolari. Maietta, Gastaldello, lo stesso Rossettini e Oikonomou lottano per due posti. Il greco ha disputato un ottimo campionato di B. Giocatore forte fisicamente (bravo anche di testa in area avversaria) e dotato di senso della posizione, pecca in fase d'impostazione. Sarà interessante vederlo all'opera contro i grandi attaccanti della nostra Serie A. Il centrocampo voluto da Corvino è giovane ma sembra un po' leggero. Tra i vari Donsah, Crisetig, Taider, Brighi, Rizzo, Pulgar, Giaccherini e Zuculini (questi ultimi schierabili anche in posizione più avanzata nel 4-3-2-1 di Rossi), non c'è infatti nessun vero leader. I due trequartisti alle spalle di Destro (se non segna lui sono guai) saranno probabilmente l'eterno Brienza e Mounier, francese dal buon curriculum. Occhio anche al giovane Falco, rincalzo in zona fantasia. L'unica alternativa a Destro è di fatto Mancosu. L'attaccante sardo può paradossalmente essere più pericoloso in A che non nei 6 mesi in B (è un ottimo contropiedista e il Bologna, presumibilmente, si affiderà alle ripartenze in molti match). Sarà una stagione difficile con probabile lotta per non retrocedere fino alle ultime giornate (ci saranno comunque degli interventi sul mercato di gennaio).
CARPI - Insieme al Frosinone è la squadra che tutti gli addetti ai lavori danno per spacciata. La base di partenza era assolutamente inadeguata per la Serie A, così il DS Sean Sogliano (piuttosto singolare la sua scelta: spesso avvicinato a grandi club, ha preferito ripartire da una piazza più piccola di Verona) era chiamato ad un grande lavoro. La rosa allestita è piuttosto eterogenea. Senza grandi capitali da spendere, si è puntato molto su prestiti e parametri zero. Sono arrivati alcuni giocatori in cerca di spazio (Bubnjic, Gabriel Silva, Wallace, Marrone, Matos) e altri di maggior esperienza (Brkic, Zaccardo, Spolli, Lazzari, Borriello). Il risultato finale è discreto ma non sarà facile per Castori trovare l'assetto giusto. Nelle prime due partite il tecnico marchigiano ha cambiato le carte in tavola a livello tattico. Molto probabilmente si affiderà al 3-5-2 che va tanto di moda in Serie A. Da tenere d'occhio le prestazioni di Ryder Matos. Salvezza difficile ma non impossibile come invece in molti pronosticano.
CHIEVO - Lo scorso anno Rolando Maran, arrivato in corsa, ha svolto un lavoro straordinario, raggiungendo una (larghissima) salvezza grazie soprattutto a un organizzazione difensiva di primo livello. La nuova annata è ripartita alla grande, con due vittorie molto ampie contro Empoli e Lazio.
La squadra è sostanzialmente la stessa della passata stagione con un Castro (pupillo di Maran) in più. Da monitorare il recupero di Mattiello (quando starà bene - ottobre/novembre? - sarà titolare al posto di Frey). Per Paloschi può essere una grande annata, quella della consacrazione e, chissà, della chiamata in azzurro. La pecca principale della rosa clivense riguarda l'attacco, abbastanza corto a livello numerico. Potrebbe essere una stagione da colonna sinistra della classifica con possibilità di ottenere lo scalpo di qualche grande o presunta tale.
EMPOLI - Dopo la splendida annata 2014/15, si prospetta una stagione molto dura per i toscani. La società, pur rischiando viste alcune esperienze assai deludenti, ha puntato su Giampaolo, allenatore che conosce molto bene il 4-3-1-2 sarriano. Il problema è che se ne sono andati 5 giocatori fondamentali: Sepe, Rugani, Hysaj, Valdifiori e Vecino. Lo sforzo principale sul mercato è stato fatto per il riscatto di Saponara: entusiasmante il suo 2015. Poi sono arrivati giocatori non trascendentali. In difesa, probabilmente, sarà Barba a sostituire Rugani, mentre Zambelli si giocherà il posto con Mario Rui e Laurini per sostituire Hysaj. Skorupski ha già sulla coscienza la sconfitta contro il Milan e deve dimostrare di poter essere titolare in una squadra di Serie A. Peraltro proprio la gara di San Siro è stata confortante sotto il piano del gioco. Da tenere d'occhio
Dioussé, talento classe '97 chiamato a sostituire Valdifiori (in alternativa al senegalese ci sono Maiello e Ronaldo). Croce comincia ad avere qualche primavera sulle spalle, ma può fare ancora bene grazie alla sua grande tecnica, mentre è chiamato a un salto di qualità Zielinski, giocatore tecnicamente molto valido ma ancora troppo poco "cattivo" e convinto dei suoi mezzi. Davanti Saponara può illuminare la scena con la sua classe e la sua capacità di produrre assist e gol. Anche lo scorso anno l'attacco empolese non era straordinario a livello realizzativo (molte reti arrivarono da calcio piazzato o corner). Da valutare l'apporto di Livaja, giocatore bizzoso ed estroso come pochi. Salvezza complicata.
FIORENTINA - Nelle ultime due sessioni di mercato la famiglia Della Valle ha cercato di sistemare il bilancio, abbattendo il monte ingaggi. Operazione ampiamente riuscita con un significativo -17% (
vedi). Ciò, inevitabilmente, determina una riduzione dela qualità complessiva, ma le prospettive sono comunque interessanti.
Le vicende Montella, Salah e Joaquin rappresentano al meglio il modus operandi della società viola: ferma sulle sue posizioni, anche a costo di andare al muro contro muro. Nonostante il ridimensionamento economico, la rosa allestita dalla Fiorentina per il 2015/16 è comunque valida, in grado di reggere entrambe le competizioni. Paulo Sousa è allenatore con esperienza internazionale che ha già apportato alcune modifiche all'impostazione di Montella. Meno possesso palla e più fisicità. Soprattutto in mezzo al campo. Emblematico in tal senso il passaggio da Pizarro a Suarez. La difesa è sostanzialmente la stessa, anche se centralmente è un po' corta a livello numerico. Tutto da scoprire Gilberto.
Borja Valero sarà chiamato a un compito di maggior responsabilità (e a giocare meglio dello scorso anno) in mezzo al campo. In attacco il tecnico portoghese ha diverse soluzioni (Kalinic, Babacar, Ilicic) anche a livello di modulo. Ancora una volta sarà determinante scoprire se Giuseppe Rossi tornerà ad essere l'attaccante visto in Spagna (e solamente intravisto in Italia causa gravi infortuni). Con lui in forma la Fiorentina può puntare a un posto tra le prime 5, senza no. Da tenere d'occhio le prestazioni di
Bernardeschi, talento purissimo che quest'anno potrebbe trovare più spazio.
FROSINONE - Eccola qui l'altra debuttante della Serie A. Rispetto al Carpi la rosa è decisamente meno pronta per la Serie A. Sono stati fatti pochi innesti di spessore, puntando sulla continuità tecnica e sull'entusiasmo dei molti debuttanti. Stellone (tecnico giovane, capace di conquistare due promozioni consecutive) punta sul suo consolidato 4-4-2. Il problema, però, non è il modulo bensì gli interpreti. Pochissimi hanno una esperienza in A e ancora meno offrono garanzie a livello qualitativo. Gli unici giocatori che destano un po' di curiosità sono Gucher in mezzo al campo e soprattutto Verde, arrivato in prestito dalla Roma e impiegato col contagocce nelle prime due partite. Francamente risulta difficile ipotizzare un Frosinone salvo a fine anno (salvo robusti interventi sul mercato di gennaio).
GENOA - Altro giro, altra corsa. Anche quest'anno il presidente Preziosi ha dato molto lavoro ai sempre più numerosi esperti (?) di mercato. La società rossoblù ha venduto alcuni giocatori e ridotto drasticamente il numero di giocatori tesserati/controllati, con indubbi benefici a livello di bilancio. Lo scorso anno Gasperini ha svolto un ottimo lavoro, rilanciando sè stesso e alcuni giocatori che sembravano persi (Iago e Perotti in primis).
La difesa, compreso Perin (il più credibile erede di Buffon in nazionale), è molto valida grazie all'esperienza di Burdisso e alla fisicità di De Maio (giocatore cresciuto esponenzialmente). Marchese, Izzo e soprattutto Munoz completano molto bene il reparto. Gli esterni, fondamentali nel gioco di Gasperini, sono nuovi di zecca: Cissokho, Diogo Figueiras e Ansaldi (oppure il promettente Laxalt, visto anche da mezz'ala sinistra) garantiscono corse a profusione. Gasperini, poi, potrebbe irrobustire la mediana con tre giocatori (Rincon, Tino Costa e Dzemaili) o applicare il consueto 3-4-3 con Perotti unico punto fermo e i vari Pavoletti (grande rapporto minuti giocati-gol per l'ex Sassuolo), Pandev, Gakpè e Lazovic a giocarsi una o due maglie. Da seguire con interesse il giovane francese Ntcham oltre a Diego Capel, ex stellina del Siviglia, smarritasi nel passaggio allo Sporting, in cerca di un rilancio in stile Perotti. Nel complesso la squadra sembra un po' più debole dello scorso anno ma i rossoblù possono comunque disputare una stagione tranquilla, da centro classifica.
INTER - La rivoluzione estiva ha consegnato al capriccioso Mancini una squadra completa, in grado di lottare per i primi tre posti. Il punto di partenza è stata la ricerca di due difensori centrali affidabili. Miranda-Murillo formano una coppia ben assortita. Sugli esterni è da valutare Telles, terzino sinistro richiesto esplicitamente da Mancini. Montoya, come si poteva immaginare, ha di buono solamente il fatto di provenire dal Barcellona. Il centrocampo ha perso molto in termini di qualità (via Kovacic ed Hernanes), ma ha guadagnato a livello fisico con Kondogbia (seppur strapagato) e Felipe Melo. Il gioco passerà probabilmente dai piedi del brasiliano ex Juve e Galatasaray, non proprio un regista sopraffino. Il terzo centrocampista sarà scelto tra Guarin, Brozovic e Gnoukouri. Nel complesso un centrocampo buono ma non trascendentale.
Il terzetto offensivo sarà formato probabilmente da Perisic-Jovetic-Icardi. Sicuramente tre nomi di ottima levatura. Il problema è trovare la posizione ai primi due. Jovetic è una seconda punta classica che deve spaziare alle spalle di Icardi. Perisic invece è esterno sinistro offensivo adatto al 4-3-3. Quindi? Come combinare i tre? Difficile da dire. Una soluzione potrebbe essere il 4-2-3-1, ma di fatto manca l'esterno offensivo di destra. Vedremo quali accorgimenti adotterà Mancini per farli coesistere (4-3-2-1?). Sottovalutato l'acquisto di Ljajic, giocatore discontinuo ma di grande classe.
JUVENTUS - I campioni d'Italia hanno dovuto - più o meno volontariamente - modificare sostanzialmente l'assetto degli ultimi anni. In assoluto penso sia un bene. Pirlo era chiaramente agli sgoccioli di una carriera immensa, Vidal era stato più un peso che una risorsa nell'ultima stagione, mentre Tevez si pensava potesse continuare almeno un altro anno, favorendo la crescita senza troppe pressioni di Dybala. Proprio l'addio di Tevez ha costretto la dirigenza a modificare i piani a livello offensivo. Nel complesso la rosa allestita da Marotta e Paratici è molto profonda e varia.

Il modulo base dovrebbe essere il 4-3-1-2 (Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro, Khedira, Marchisio, Pogba, Hernanes, Dybala, Morata). Non male come 11 titolare. Le alternative non mancano, in primis Cuadrado che permetterà ad Allegri alcune variazioni sul tema. Manca in realtà un attaccante sinistro che possa permettere al tecnico livornese di adottare un 4-3-3 puro, miglior modulo per sfruttare l'estro del colombiano. Saranno tre gli uomini chiave di questa Juventus 2014/15: Khedira (se supererà i guai fisici sarà un acquisto fenomenale), Hernanes (tornerà quello degli esordi alla Lazio o sarà quello visto all'Inter?) e Dybala (talento assoluto). Il rendimento di Mandzukic (troppe critiche per lui in questo inizio di stagione: non è un bomber da 20 gol ma è giocatore di caratura internazionale) sarà direttamente proporzionale a quello della squadra. Abbastanza incomprensibile l'operazione Zaza, giocatore con buoni colpi ma tutto da scoprire a questi livelli. Ad ogni modo, in tutti i reparti ci sono molte soluzioni. Corretto l'intento societario di abbassare l'età media della squadra.
I due fattori fondamentali per la stagione bianconera saranno due: le motivazioni e la capacità di Allegri di trovare la quadratura del cerchio il prima possibile.
LAZIO - Come accaduto per il Napoli nella passata stagione, anche la Lazio non ha svolto alcun tipo di mercato prima del playoff di Champions League e ha puntualmente pagato questo immobilismo. Oddio, il Bayer è squadra di livello, con maggior esperienza dei biancocelesti a livello internazionale, tuttavia è stato un peccato non affrontarlo con due o tre acquisti di spessore in rosa. Anche perché, da quest'anno, l'UEFA dà un sostanziale contributo ("paracadute") alle squadre eliminate al preliminare.
La rosa è praticamente quella dello scorso anno con qualche innesto di prospettiva come Kishna, Milinkovic-Savic e Morrison. Buono l'innesto di Matri vista l'età di Klose e considerando i problemi fisici di Djordjevic. La garanzia si chiama Stefano Pioli, ingenerosamente criticato da alcuni tifosi laziali dopo il brutto inizio di stagione. Il problema principale della stagione biancoceleste è legato al doppio impegno campionato-Europa League. Non sarà facile gestirlo, anche se la rosa nel complesso può sopportare la doppia competizione. Difficile che Felipe Anderson, anche per il discorso EL, possa esprimersi sui livelli dello scorso anno. Da chiarire il discorso sul contratto di Biglia, giocatore fondamentale e praticamente insostituibile nel 4-3-3 di Pioli. Stagione non semplice in cui, comunque, la Lazio può togliersi qualche soddisfazione parziale.
MILAN - A inizio mercato i rossoneri - causa anche le nebulose vicende societarie - sembravano destinati a rivoluzionare la rosa, con l'innesto di grandi giocatori. A fine mercato, invece, la sensazione è che la squadra sia migliorata di poco. Di fatto, il salto di qualità principale è stato fatto davanti, con l'innesto di un grandissimo attaccante come Carlos Bacca, giocatore straordinario nell'attaccare la profondità (fatte le debite proporzioni, ricorda in parte il Ronaldo interista). Luiz Adriano è una buona seconda punta che può arrivare in doppia cifra.

I veri problemi, però, nascono dietro. Soprattutto a centrocampo, reparto troppo povero a livello di qualità. Bertolacci è finito subito nel mirino delle critica vista la cifra pagata per il suo cartellino. Troppi soldi, vero, ma si tratta di uno dei migliori centrocampisti giovani italiani. Una mezz'ala che ha nella capacità d'inserimento la sua dote migliore. Kucka è un discreto acquisto, soprattutto a livello di prestanza fisica. Il problema è che nel 4-3-1-2 di Mihajlovic manca il regista - che non può essere De Jong, ovviamente - e anche il ruolo di trequartista è abbastanza scoperto. Meglio, ci sono diversi giocatori che possono giocare in quel ruolo (Honda, Bonaventura, Suso), ma nessun vero specialista. La domanda è una: per quale misterioso motivo è stato ceduto così facilmente il miglior talento italiano in quel ruolo (Saponara)? Mah. In difesa è arrivato Romagnoli (insieme a Rugani sarà il perno della nazionale italiana dei prossimi anni), mentre Ely è tutto da scoprire a questi livelli (esordio non proprio incoraggiante a Firenze). Sugli esterni non ci sono grandi novità, mentre Diego Lopez è una certezza. Nel complesso la squadra è un po' più forte dello scorso anno, ha un allenatore più preparato e con magggior esperienza, ma pecca ancora a livello qualitativo. L'obiettivo Champions appare di difficile realizzazione, a meno che Mihajlovic non riesca a trovare da subito un assetto stabile.
NAPOLI - Rivoluzione a metà quella partenopea. La scelta di puntare su Sarri è stata coraggiosa e lodevole. Il problema è vedere quanto società e pubblico (già molto critico per l'operato sul mercato) sapranno aspettare il lavoro dell'ex tecnico dell'Empoli. Il problema principale riguarda però la rosa, non proprio adatta al modulo preferito di Sarri (4-3-1-2, anche se a dire il vero il tecnico napoletano-toscano ha utilizzato diversi moduli in carriera). Di fatto sono rimasti gli esterni del 4-2-3-1 di Benitez. Mentre Insigne sembra essersi ritagliato il ruolo di trequartista - personalmente ho qualche dubbio sulle sue capacità fisiche/organiche di reggere un ruolo così delicato e dispendioso (non a caso la società aveva quasi acquistato Soriano...) - Callejon e Mertens sono rimasti, pur non essendo delle vere seconde punte. Gabbiadini ha dei colpi straordinari, ma non è ancora un giocatore fatto e finito. L'attacco, perciò, è un bel rebus.
Ottimo il ritorno di Reina che porta affidabilità e personalità alla difesa. Occorreva acquistare un grande difensore centrale, invece è arrivato il solo Chiriches, discreto ma nulla più. Sugli esterni la rosa è ampia, mentre il centrocampo è estremamente intrigante, con Valdifiori regista e ai suoi lati la dinamicità di Allan e la qualità di Hamsik. Sarà curioso osservare il rendimento dello slovacco in un ruolo sostanzialmente inedito (perlomeno da quando è al Napoli). Come detto, il potenziale per fare una buona stagione - seppur col condizionamento del doppio impegno - c'è. Occorrerà avere pazienza e lasciare lavorare tranquillo Maurizio Sarri, persona di grande cultura e allenatore di rara bravura.
PALERMO - Lo scorso anno sbagliai completamente pronostico, mea culpa. Non avrei mai immaginato che Vazquez e Dybala potesseeo giocare su livelli così straordinari: a mio avviso sono stati la più bella coppia offensiva della Serie A 14/15. Soprattutto avevo sottovalutato l'abilità di Beppe Iachini, allenatore che stimavo ma che è andato al di là delle aspettative. Per capire il lavoro svolto dal tecnico marchigiano basterebbe ricordare il rendimento offerto da Rigoni nella sua stagione palermitana e confrontarlo con quello delle annate precedenti.
Anche quest'anno, nonostante la partenza di Dybala e un mercato chiuso con un larghissimo attivo, la squadra è partita molto bene, giocando un calcio estremamente organizzato. Gilardino è stato chiamato a coprire la lacuna offensiva creatasi con le cessioni di Dybala e Belotti. Francamente non so quale contributo possa dare l'ex viola. Di sicuro potrà trovarsi bene in un meccanismo così ben oliato come quello rosanero, sfruttando le giocate sopraffine di Franco Vazquez. Da seguire molto attentamente le prestazioni di Quaison, giocatore duttile e di qualità, oltre che del suo compagno in U21 svedese Hiljemark. Curiosità anche per Trajkovski, giocatore offensivo, bravo tecnicamente, in grado di ricoprire più ruoli (a Udine ha giocato addirittura da punta centrale).
La difesa si poggia sulla leadership di Gonzalez, ottimo difensore, e ha visto l'arrivo di El Kaoutari, difensore molto interessante (al di là del gol al debutto).
Nonostante la coperta corta davanti, i rosanero possono disputare un'altra stagione tranquilla.
ROMA - Ed eccoci a quella che, Juve permettendo, è la mia personale favorita per lo Scudetto. Attenzione, non mancano le lacune o i punti interrogativi, ma considerando che i bianconeri potrebbero alzare il piede dall'acceleratore, come normale che sia dopo 4 anni di vittorie, i giallorossi appaiono la squadra più accreditata per conquistare il tricolore.

L'acquisto più importante è stato senza dubbio Dzeko, centravanti che in Italia può superare i 20 gol. Insomma, il giocatore che mancava alla Roma per spiccare il volo. Qui, però, sorge il primo problema: come la mettiamo con Totti? Il capitano non potrà restare sempre in panchina, ma la sua presenza è sostanzialmente incompatibile con quella del bosniaco. Per far coesistere i due Garcia dovrà modificare l'impostazione tattica. La soluzione più semplice sarebbe quella di un Totti part-time o alternativa a Dzeko in alcune partite. Vedremo. Il tridente offensivo è completato da Iago e Salah, due dei migliori esterni offensivi visti lo scorso anno in A. L'egiziano è molto bravo, ma non così forte come in molti dicono (altrimenti perché il Chelsea lo ha ceduto?). Iago è atteso a una conferma a livelli così elevati. Non mancanoo comunque le alternative: Gervinho e Iturbe in primis.
Il centrocampo, pur privo di Strootman, è fortissimo, con Radja Naninggolan autentico trascinatore e Pjanic chiamato a inventare e a rifarsi da una stagione opaca. Nel complesso, comunque, la coperta lì in mezzo è piuttosto corta, soprattutto se De Rossi dovesse essere impiegato in difesa nell'attesa che Castan si ristabilisca completamente.
Digne va a colmare, finalmente, la lacuna a sinistra.
Szczesny è un discreto portiere che non sposta gli equilibri (De Sanctis, a parte un paio di errori a stagione, è sempre stato un estremo difensore affidabile), mentre Manolas sarà il leader difensivo (grande giocatore).
Insomma, nonostante la rosa non sia profondissima, Garcia ha il dovere di lottare per lo Scudetto, facendo dimenticare il pessimo girone di ritorno della passata stagione.
SAMPDORIA - Inizio di stagione movimentato in casa Samp. Cocente delusione in EL, rischio esonero per Zenga, ritorno di Cassano, buon esordio nelle due partite in campionato ed esonero di Gigi Cagni. La rosa allestita dal presidente Ferrero e dai suoi collaboratori è assolutamente competitiva. Buono l'innesto di Zukanovic a sinistra (meglio come terzino, seppur non proprio di spinta, che come centrale), da valutare quello di Moisander in mezzo, al fianco della certezza Silvestre. Partito Obiang, la società si è mossa molto bene sul mercato, ingaggiando Barreto a parametro zero (grande campionato lo scorso anno) e Fernando, centrocampista brasiliano di tecnica e personalità. Correa potrebbe essere un elemento da tenere d'occhio, mentre la coppia Muriel-Eder è tra le migliori della Serie A (35 gol in due?). Da valutare la gestione di Cassano. Difficilmente partirà titolare, ma potrebbe essere il 12esimo uomo ideale per innescare la velocità (e la tecnica) del duo offensivo.
I blucerchiati possono concludere la stagione nella parte sinistra della classifica.
SASSUOLO - Come ho già avuto modo di scrivere, siamo dinanzi a una delle società più valide dell'intera Serie A. Idee chiare e buone risorse economiche hanno permesso ai neroverdi di stabilizzarsi in Serie A. Non è da escludere che nei prossimi anni il patron Squinzi decida di alzare l'asticella, puntando a un piazzamento europeo. Per ora la squadra è rimasta pressoché invariata. Confermato Di Francesco, la difesa è la stessa della passata stagione. A centrocampo, ottimo l'innesto di Duncan, giocatore cresciuto molto nell'esperienza alla Sampdoria. Davanti, partito l'incostante Zaza, è arrivato
Defrel, uno degli attaccanti più ambiti dell'ultimo mercato. Le
caratteristiche del francese si sposano alla grande col gioco offensivo
di Di Francesco. Fondamentale la riconferma di Berardi, chiamato ad un
ulteriore salto di qualità, soprattutto a livello comportamentale.
Davanti il tecnico abruzzese ha l'imbarazzo della scelta per formare il
tridente (peraltro Di Francesco sostituisce spesso i tre giocatori
offensivi a partita in corso). Da seguire con attenzione Politano, il
vice Berardi.
TORINO - Il presidente Cairo, insieme al direttore Petrachi, ha costruito un'ottima squadra anche quest'anno. Addirittura, senza l'impegno in EL, la rosa è sin troppo profonda. I granata hanno puntato molto sul made in Italy, acquistando Zappacosta, Baselli e Belotti. Ottimo l'innesto di Avelar a sinistra. Nel 3-5-2 di Ventura può fare molto bene. La conferma di Bruno Peres potrebbe sottrarre spazio a Zappacosta, esterno destro dalla grande corsa e dalla buona tecnica. Baselli ha iniziato molto bene la stagione. Per l'ex atalantino questa annata sarà decisiva per il salto di qualità tanto atteso. Acquah è una valida alternativa in mezzo, mentre a fianco del titolarissimo Quagliarella, si contenderanno il posto tre giocatori: Maxi Lopez, Martinez e Belotti. Quest'ultimo, al pari di Baselli, potrebbe trarre grandi benefici dalla cura Ventura.
Questo Torino può attestarsi stabilmente a ridosso delle grandi (se non superarne qualcuna che dovesse toppare).
UDINESE - Squadra abbastanza simile a quella della passata stagione, con una novità sostanziale: Colantuono al posto di Stramaccioni. Come scritto qualche mese fa, le squadre del tecnico romano non rubano di certo l'occhio ma sono estremamente pragmatiche e compatte.
Considerando il 3-5-2 di partenza, Edenilson e Ali Adnan (terzino sinistro iracheno dotato di grande corsa e potenza: da seguire) possono dare un ottimo contributo. Il brasiliano, di fatto, ha soffiato il posto a Widmer, altro esterno destro dalla grande corsa. La difesa è sostanzialmente la stessa e poggia su Karnezis e Danilo (strano che nessun club di fascia medio-alta abbia mai pensato al brasiliano). Il reparto meno convincente è il centrocampo. Guilherme sarà il fulcro del gioco. Il brasiliano è chiamato al riscatto dopo una stagione davvero deludente. Ai suoi lati giostreranno un cagnaccio come Badu e un giocatore di maggior inventiva come Bruno Fernandes. Il portoghese ha buone doti e nel suo nuovo ruolo di mezz'ala sinistra può rendere al meglio.
Davanti, un po' come la Roma con Totti, molto dipenderà da Di Natale e dal coraggio di Colantuono di lasciarlo in panchina per farlo entrare a gara in corso. L'attaccante napoletano ha ridotto sensibilmente la sua mobilità e la sua presenza condiziona - spesso in modo negativo - la manovra e il gioco di squadra. La coppia titolare ideale è chiaramente quella formata da Thereau e Duvan Zapata. Il colombiano può essere un giocatore determinante nella stagione bianconera. Aguirre e Perica completano il reparto. Vedremo come Colantuono riuscirà a gestire Di Natale. Ad ogni modo i bianconeri possono aspirare a una stagione più tranquilla e con prestazioni più convincenti rispetto a quella passata.
Ps, a dicembre/gennaio l'Udinese completerà il suo stadio. Un gioiellino che può fungere da esempio per molti club medio-piccoli. Ottimo lavoro.
HELLAS VERONA - Mercato molto oculato quello degli scaligeri. Interessante l'acquisto a parametro zero di Souprayen, terzino sinistro dal buon passo. A destra, a gennaio, è arrivato Eros Pisano, discreto specialista del ruolo. Soprattutto, però, è tornato a casa Romulo, strepitoso due anni fa e perseguitato dagli infortuni nell'esperienza juventina. L'italo-brasiliano può essere l'uomo in più. In mezzo, sempre a gennaio, era arrivato Greco (buon innesto), mentre è da seguire con interesse la stagione di Viviani.
L'operazione Pazzini, considerando il 4-3-3 piuttosto rigido di Mandorlini, può essere vista più in prospettiva futura (cioè per il dopo Toni) che per l'attuale campionato. Vero che Mandorlini potrebbe decidere, anche a gara in corso, di schierare il doppio centravanti, magari con Siligardi trequartista (occhio al mancino ex Livorno), ma tendenzialmente il tecnico gialloblù dovrebbe affidarsi al consueto tridente con Jankovic e Gomez a supporto dell'eterno Toni.
Ad ogni modo la rosa allestita da Bigon è discreta e può centrare la salvezza. Ovviamente, molto dipenderà dalla vena realizzativa del Luca nazionale.
Ed ecco la
griglia di partenza della Serie A 2015/2016 secondo Blog-In:
FASCIA 1 (SCUDETTO)
ROMA
JUVENTUS
FASCIA 2 - (CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE)
INTER
MILAN
NAPOLI
FASCIA 3 (6°-10° POSTO)
LAZIO
FIORENTINA
TORINO
SAMPDORIA
SASSUOLO
FASCIA 4 (SALVEZZA TRANQUILLA)
CHIEVO
GENOA
UDINESE
PALERMO
ATALANTA
FASCIA 5 (LOTTA PER NON RETROCEDERE)
HELLAS VERONA
BOLOGNA
EMPOLI
CARPI
FROSINONE