BLOG-IN DENTRO LO SPORT

Commenti e riflessioni sullo Sport e sul rapporto con Tv, Media, Marketing. Presentazione grandi eventi sportivi (calcio, ciclismo, basket, atletica, rugby), Olimpiadi. Inchieste su doping, diritti televisivi, giustizia sportiva. Recensioni libri sportivi. Blog che promuove la #culturasportiva

GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

TV - MEDIA - MARKETING

Analisi e commenti sul rapporto tra Tv, Media, Marketing e Sport. News e approfondimenti sul business che ruota attorno ad eventi, squadre e atleti. Approfondimenti su Programmi Tv, Editoria, Social Media, Sponsor, Eventi.

CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

INCHIESTE E SPECIALI

Le Inchieste e gli Speciali di Blog-In. Analisi su Diritti Tv, Bilanci, Fair Play Finanziario Ranking FIFA, UEFA, Giustizia Sportiva, Doping, ecc. Uno spazio per chi vuole andare "dentro lo sport", approfondendone meccanismi, regole e distorsioni.

mercoledì, luglio 29, 2015

L'oro di Tania Cagnotto meno importante di calciomercato e amichevoli

Siamo alle solite. Tania Cagnotto vince uno storico oro mondiale nel trampolino da 1 metro e i tre quotidiani sportivi preferiscono aprire con dimenticabilissime prime pagine di stampo calcistico (non è successo assolutamente nulla, anche perché siamo il 29 luglio).
Purtroppo il livello di cultura sportiva del nostro Paese non accenna a migliorare. In passato ho scritto alcuni post sul punto (vedi), in particolare sull'atteggiamento dei media sportivi che, in presenza di grandi imprese in discipline diverse dal calcio, preferivano comunque aprire con non certo memorabili titoli su mercato, amichevoli o moviole. La risposta più gettonata dai calciofili integralisti - attenzione, anch'io amo il calcio, ma ciò non significa che esso debba cannibalizzare sempre e comunque gli spazi a disposizione - è che "così vuole la gente". Probabilmente è vero, siamo un Paese di calciofili, ma i media sportivi non hanno solamente il compito di vendere qualche copia in più. Essi hanno (avrebbero) anche un preciso dovere educativo: cercare di diffondere qualche crisma di cultura sportiva in questo Paese. 
Perché concentrare sempre e solo le attenzioni sul calcio, quando ci sono atleti di discipline quasi sempre snobbate che ottengono dei risultati straordinari? Come avrebbe aperto oggi L'Equipe se una tuffatrice francese avesse vinto l'oro ai Mondiali, battendo le cinesi? Risposta scontata.


Lasciando perdere Corriere dello Sport e Tuttosport che hanno dell linee editoriali piuttosto precise (calcio, calciomercato e una spruzzata di motori), risulta deludente l'atteggiamento dalla Gazzetta, l'unico dei tre quotidiani sportivi ad avere un orizzonte un po' più ampio di quello calcistico. Aprire con un'analisi sull'Inter dopo tre amichevoli, anziché con l'oro di Tania Cagnotto è inconcepibile. Oltre che inaccettabile.
Un tempo si diceva che "queste discipline meriterebbero più spazio anche al di fuori delle Olimpiadi". La tendenza, già intravista a Londra 2012 (per non parlare di Sochi 2014: vedi), è quella per cui nemmeno le Olimpiadi (!) riescano più a distogliere le attenzioni dei nostri media da calciomercato e polemiche calcistiche varie. 

In un'ipotetica classifica della cultura sportiva saremmo nelle posizioni più basse, con forte rischio retrocessione. Non si sa verso dove.


martedì, luglio 28, 2015

Il Tour 2015 di Nibali e il buonismo nazionalista

Premessa: si tratta di un post fortemente impopolare. Sono perfettamente consapevole che la mia è una posizione ultra-minoritaria.
Domanda: che voto dareste al Tour de France 2015 di Vincenzo Nibali? (ovviamente il giudizio finale deve tener conto delle aspettative iniziali e del risultato finale conseguito)
Risposta: leggendo le pagelle su giornali e siti specializzati e ascoltando i commenti televisivi, mi è venuto un dubbio: probabilmente ho seguito in modo distratto il Tour e il 2015 ciclistico. I voti dati a Nibali oscillano tra il 6.5 e il 7.5. E i commenti a supporto della pagella sono pressoché unanimi: "sfortunato nella prima parte del Tour, si rifà alla grande con la vittoria di La Toussuire". Insomma, praticamente tutti hanno promosso lo Squalo nazionale.
Personalmente la penso in modo molto diverso. Per me il Tour de France 2015 di Vincenzo Nibali è stato insufficiente, molto al di sotto delle aspettative e speranze della vigilia. Il presupposto per arrivare a questa conclusione è molto semplice. Nibali, a differenza degli altri 3 grandi favoriti della vigilia (Froome, Contador, Quintana), ha incentrato tutto il suo 2015 sul Tour de France, dove arrivava da campione in carica. Contador ha vinto il Giro, Froome ha vinto la Vuelta Andalucia e il Giro del Delfinato, Quintana la Tirreno Adriatico.
Nibali non è mai stato realmente competitivo durante il 2015. Si diceva: ha in testa solo il bis al Tour de France. Scelta discutibile (alla Armstrong) ma comprensibile.
Il problema è che Nibali ha concluso il suo Tour de France al 4° posto con un distacco enorme (8'36'') da Froome. Di fatto non è mai stato in lotta per la generale, perdendo subito terreno a causa di una condizione non ottimale (4' da Froome al primo arrivo pirenaico, staccato da 40 corridori sul Mur de Bretagne), e solo in seconda battuta per qualche caduta ed episodio sfortunato. A ciò vanno aggiunti i problemi in seno all'Astana.
Il quarto posto in assoluto non è un brutto risultato, così come la vittoria di La Toussuire resterà nella mente di tutti per coraggio e classe. Anche i media francesi e internazionali hanno applaudito all'impresa alpina del capitano dell'Astana. Il problema è che Vincenzo è uscito di classifica nella prima parte del Tour. Il recupero finale e la vittoria di tappa hanno secondo me condizionato eccessivamente giudizi e valutazioni dei media italiani.

In generale ho notato un buonismo eccessivo con venature di ridicolo nazionalismo. Un classico senza tempo dei media nostrani. L'atleta italiano "coccolato", protetto e giustificato. Il rivale straniero criticato - a volte addirittura deriso - per qualsiasi piccolezza.
Non sto dicendo che Nibali vada bistrattato o criticato a prescindere. Ci mancherebbe. Il siciliano ha ottenuto dei risultati straordinari in questi anni (vincitore di Giro-Tour-Vuelta, più numerosi altri piazzamenti) ed è di gran lunga il nostro miglior corridore.
Sostengo solo che si debba operare un'analisi serena e soprattutto obiettiva del suo Tour 2015.
Questo buonismo nazionalista è arrivato al punto di ritenere il Tour di Nibali superiore (migliori voti) rispetto a quello di Quintana (!). Lo stesso buonismo nazionalista che al Giro del Delfinato applaudiva Nibali che si lasciava sfilare, quando era in testa alla generale, nelle due ultime frazioni (le più dure), perché "non conta essere in forma ora, conta esserlo al Tour" (per inciso Froome ha vinto il Delfinato e anche il Tour). Lo stesso buonismo nazionalista che nella frazione del Mur de Bretagne, quando Nibali si è staccato da 40 corridori, senza alcuna fonte o riferimento, sosteneva che "Nibali ha sicuramente avuto un problema meccanico" (salvo poi scoprire che gli erano mancate le gambe).
Insomma, non muore nessuno se si dice che Nibali ha disputato un Tour complessivamente negativo, parzialmente - solo parzialmente - salvato dalla vittoria (splendida, indimenticabile, ma pur sempre da "fuori classifica") de La Toussuire. Il tifo e l'affetto per il campione nostrano non possono scadere nel nazionalismo sfrenato. Soprattutto, non devono far venir meno obiettività e oggettività dei fatti.

Ps, per un'analisi più distaccata del Tour di Nibali, consiglio questo articolo di cyclingnews.



lunedì, luglio 27, 2015

Procuratori di calciatori: quanto guadagnano (e quanto fanno guadagnare). Infografica

L'analisi non prende in considerazione il discorso delle società proprietarie dei cartellini e dei fondi di'investimento.

Procuratori e calciatori: quanto guadagnano e fanno guadagnare?
www.sportnotizie24.it


Sport Stickers - L'evoluzione dei Poster

Chiunque, indistintamente, ha appeso nella propria cameretta la foto, il poster, la figurina del suo idolo. Indipendentemente dal settore di provenienza: sportivo, attore, attrice, cantante, band, cartone animato, ecc. Personalmente ho sempre amato riempire ogni centimetro quadrato della mia camera di poster sportivi, prime pagine della Gazzetta dedicate a imprese sportive, figurine di calciatori e altro ancora.
Quando mi sono imbattuto negli adesivi murali e stickers ho capito che, ormai, i miei cari e vecchi poster erano un lontano ricordo. In particolare gli adesivi murali sportivi sono clamorosamente belli e, francamente, mi sarebbe piaciuto avere qualche anno in meno - non solo per questo motivo ovviamente - per poterli appendere. Ve ne sono tantissimi, di diverse dimensioni e con prezzi assolutamente abbordabili.
Ecco qualche esempio:

http://www.tenstickers.it/stickers/stencil-muro-diego-armando-6238


Interessante anche la possibilità di personalizzare il proprio adesivo (si carica l'immagine desiderata, si scelgono colori e dimensioni, con la possibilità di ricevere la bozza dello sticker).
Ovviamente non ci sono solo adesivi a carattere sportivo, anzi. Nello shop online Tenstickers, infatti, vi sono tantissime categorie e sottocategorie tra cui scegliere il proprio (o i propri). Nella sola categoria sport vi sono 292 tipi di adesivo.
Alcuni sono pensati come veri e propri complementi d'arredo, da applicare in cucina o in soggiorno. Ad esempio, sono molto interessanti quelli geografici. Vi sono anche adesivi adatti a locali pubblici come quello con il simbolo del wi-fi.
Il sito è molto intuitivo e si può scegliere anche il colore della propria parete per visualizzare in anteprima l'effetto dello sticker.

La domanda finale è quasi automatica: quale adesivo murale compreresti? Tra mille indecisioni, probabilmente sceglierei questo:




* articolo sponsorizzato


La maglia della Nazionale Italiana di Rugby per la World Cup 2015

FIR e adidas hanno presentato la divisa dell'Italia per la Rugby World Cup 2015 in programma dal 18 settembre al 31 ottobre nel Regno Unito.
La nuova maglia è l’evoluzione della versione utilizzata durante il 6 Nazioni 2015, con gli accorgimenti richiesti da Rugby World Cup Limited in tema di sponsor tecnico per le Union che partecipano alla rassegna iridata.
Dopo la Rugby World Cup del 2011, un'analisi condotta dal brand a tre strisce, basata sul feedback dei giocatori, ha rivelato come il "fit" sia l'aspetto più importante per una maglia da rugby, orientando il processo di ricerca su una tecnologia esclusiva finalizzata a migliorare la performance degli atleti.
È stato quindi usato Woven Ripstop, un tessuto estensibile che consente ai giocatori un movimento ottimale.
Utilizzato nel settore della vela per la sua massima resistenza, flessibilità elasticità e traspirabilità, questo tessuto fa di questa maglia da rugby la più resistente che adidas abbia mai realizzato.

Dettaglio ancor più rilevante è che il tessuto della maglia della FIR è stato prodotto in Italia.
Anche in questo caso il kit non è tutto azzurro ma presenta pantaloncini blu con trama gessata e calzettoni blu con dettagli azzurri. Il logo adidas color oro, unico simbolo del brand a tre strisce, è posizionato al centro della maglia con stemmi FIR e RWC15 ai lati.


La nuova divisa azzurra è già in vendita sui canali ufficiali adidas e FIR e nei principali negozi sportivi.


martedì, luglio 21, 2015

A Roma per sostenere il progetto Schwazer-Donati e per dare speranza a chi vuole ripartire

Domenica 19 luglio è stata una di quelle giornate che non si dimenticano. Da un’idea del mio amico Alberto, e grazie alla collaborazione e alla passione di alcune grandi persone, è stato possibile organizzare un incontro a Roma con Alex Schwazer e il prof. Sandro Donati, suo allenatore. Un incontro speciale in cui Alex e Sandro hanno ospitato tre ragazzi minorenni che, come Alex, hanno commesso degli errori e che ora stanno cercando di rimettersi in gioco. La giornata è stata  promossa anche da Libera - Contro le Mafie. Al mattino al campo di allenamento e al pomeriggio in albergo, i ragazzi hanno potuto capire cosa significhi ricominciare, facendo tesoro dei propri sbagli. Si può (si deve) ripartire, in primis da sé stessi e in secondo luogo dall'aiuto di persone dai grandi principi morali.
Alex è consapevole di aver sbagliato, pesantemente, e sta pagando, giustamente, per i suoi errori. A fine aprile 2016 scadrà la squalifica (forse anche qualche mese prima). Negli scorsi mesi Alex ha deciso di tornare alle gare con l’obiettivo delle Olimpiadi di Rio 2016. In molti lo hanno osteggiato, se non addirittura massacrato per questo. Perché? Perché, secondo il comune sentire, chi sbaglia non ha più diritto a una seconda possibilità. Punto.
Poche persone, però, hanno approfondito le modalità con cui Alex è voluto tornare. Avrebbe potuto ricominciare come tanti ex dopati, vale a dire facendo finta di nulla, infischiandosene della squalifica e delle critiche. Invece no. Ha voluto rientrare a testa alta, sposando un progetto inedito, per certi versi rivoluzionario. E’ passato dall'altra parte della barricata, cambiando radicalmente impostazione e filosofia e affidandosi totalmente al prof. Sandro Donati, campione della lotta al doping. Su questo progetto mi sono già espresso ad aprile (vedi).
Su Repubblica.it è disponibile un video sulla mattinata trascorsa al campo di allenamento (leggendo i commenti dei lettori si capisce come la posizione pro-Schwazer sia decisamente minoritaria, almeno in questo momento...):



Nel corso della giornata sono stati affrontati diversi argomenti. Mi soffermo su un paio di questioni.

PERCHE' ALEX HA FATTO USO DI DOPING - Siamo in presenza di un caso di scuola, già descritto dal prof. Donati ne "Lo sport del doping": l'atleta che si vede battuto da avversari da lui ritenuti inferiori, che comincia a interrogarsi e giunge alla conclusione che "non è possibile, c'è qualcosa sotto". Quel qualcosa si chiama doping e la strada per contrastare i dopati è quella di sfidarli sullo stesso campo, di emularli per giocare ad "armi pari". Tra l'altro, ma non è di certo un attenuante, nel caso di Schwazer le cose stavano proprio così. I russi, suoi principali rivali, facevano effettivamente ricorso al doping. Molti di questi atleti sono stati poi squalificati e ai prossimi Mondiali di Pechino, per volere della Federazione, non ci sarà alcun marciatore russo (vedi).
Questa è solo una delle motivazioni che hanno spinto Schwazer a doparsi in vista di Londra 2012. Ce ne sono poi altre di diversa natura: pressione dell'ambiente e dei media, il non stare bene a livello fisico e mentale, la supervisione  - quantomeno rivedibile - della Federazione e del CONI di allora, e altro ancora.
Come detto da Alex in quella famosa conferenza stampa, l'essere stato scoperto, paradossalmente, è stata quasi una liberazione, un modo per farla finita con una situazione oramai insostenibile.

PERCHE' SANDRO DONATI HA ACCETTATO QUESTA SFIDA - In queste settimane ci sono stati diversi commenti sul perché Sandro Donati, conosciuto a livello mondiale per le sue battaglie e denunce contro il doping, abbia accettato la proposta di Schwazer. Addirittura la Gazzetta dello Sport con Narducci e Rai Sport attraverso le parole di Franco Bragagna durante l'ultimo Golden Gala, hanno sostenuto che quella di Schwazer-Donati sia solo un'operazione di marketing. A parte che chi mastica un po' di marketing, sa che il fine ultimo di questa disciplina è il profitto (attraverso la promozione di un prodotto o servizio) e nel caso specifico non mi sembra proprio ci siano scopi di lucro. Anzi. il progetto Schwazer-Donati ha un respiro ben più ampio che inspiegabilmente (o forse no) media e tifosi non comprendono o fingono di non comprendere.
Il prof. Donati, raccogliendo la sfida di Alex, ha rotto gli schieramenti ormai cristallizzati. Ha deciso di seguire - alle sue condizioni e con delle garanzie molto elevate - un atleta che aveva fatto uso di doping.
Schwazer-Donati possono dimostrare che attraverso il solo allenamento - meticoloso e con metodologie avanzate - si possono ottenere grandi risultati. Senza nessuna scorciatoia. Possono dimostrare che l'antidoping può seguire nuove vie: niente finestra oraria, nuovi "passaporti" che vanno a integrare quello biologico (vedi idee prof. D'Ottavio al punto 4), ecc.
Possono dimostrare che un atleta che abbia realmente intenzione di cambiare strada lo può fare.
Tutto questo è sport pulito, trasparente, vero. E' esempio di vita per persone che hanno sbagliato e che vogliono risalire.
Altro che marketing.

Un grazie di cuore a Gabriella di Libera, a Valerio, Maurizio e soprattutto ad Alex a Sandro per la grandiosa disponibilità e sensibilità.


lunedì, luglio 13, 2015

Lo Sportivo dell'Anno - Il torneo su Facebook per eleggere il Miglior atleta del 2015

L'annata sportiva ha da poco scollinato la prima metà, ma è già possibile avere un quadro degli atleti che più si sono messi in luce nei vari sport. Proprio ieri Novak Djokovic ha superato Roger Federer nella finale di Wimbledon. Al Tour de France Chris Froome ha dominato la prima settimana, ma Contador, Quintana e Nibali possono ancora dire la loro.
Sono tantissimi (ben 128) gli atleti che possono ambire al primo titolo di "Sportivo dell'anno", il torneo tra i migliori sportivi, italiani e non, ancora in attività. Sportivo dell’anno è un’app di Facebook che mette in sfida ben 128 atleti di diverse categorie, tra cui Messi, Cristiano Ronaldo, Valentino Rossi, e Alberto Contador. A decidere il vincitore finale dello Sportivo dell’Anno, edizione 2015, saranno direttamente i tifosi.
Il gioco è già su Facebook e tutte le informazioni per partecipare sono disponibili alla pagina istituzionale dell'iniziativa.


Il torneo è del tutto innovativo perché per la prima volta i fan saranno i veri protagonisti: stabiliranno loro infatti chi vincerà i match a eliminazione diretta, votando i profili degli sportivi. Si parte dai 64esimi e si arriva alla finalissima. L'atleta che otterrà il punteggio più alto passerà al turno successivo, l'altro abbandonerà la gara.
A questo link potete trovare l'elenco completo dei 128 atleti prescelti.

Votate e scegliete il vostro sportivo del 2015!




Quanto hanno incassato le squadre italiane dai Diritti Tv 2014/15 - Confronto con Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1

Quanto hanno incassato le squadre della nostra Serie A dai diritti televisivi nell'ultima stagione (14/15)? E se confrontiamo queste cifre con quelle che dei principali campionati europei?
Grazie alle tabelle elaborate da "Il Tifoso Bilanciato", unite al lavoro del blogger spagnolo Roberto Bayon (vedi), è possibile avere un quadro molto chiaro dei proventi dai diritti Tv di tutte le squadre di Serie A, Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1 nella stagione 2014/15. Considerando l'importanza e l'impatto che questa voce ha sui bilanci dei club - quelli italiani, di fatto, campano grazie a questi denari - diventa fondamentale interpretarne il presente e coglierne la tendenza per i prossimi anni.


RIPARTIZIONE DIRITTI TV SERIE A 2014/15 - Venendo alla ripartizione dei proventi dei diritti televisivi della Serie A 2014/15, va rimarcato come ancora una volta la Lega di Serie A non abbia comunicato cifre ufficiali. Come vedremo nella tabella conclusiva di comparazione tra i 5 principali campionati europei, la Serie A è l'unica lega per cui è necessario ricorrere a una simulazione (in questo caso ad opera de "Il Tifoso bilanciato") per determinare la ripartizione.
Punto di partenza fondamentale è quantificare l'ammontare della torta. Il contratto 2014/15 prevedeva un totale di 1.006 milioni di euro a cui, tuttavia, vanno sottratti 169 milioni per commissione all'advisor Infront, spettanze settore giovanile LND, spettanze Authority Comunicazioni e "paracadute" squadre retrocesse in Serie B. Questo il quadro complessivo:


Sulla base dei criteri stabiliti dalla Legge Melandri - parti uguali, quota sostenitori, quota popolazione, risultati ultima stagione, risultati ultime 5 stagioni, risultati storici (dal campionato 1946/47 alla sest'ultima stagione rispetto a quella in corso) - e tenendo conto della quota che le neopromosse devono "versare" alle squadre impegnate in EL (sul punto non c'è molta chiarezza a dire il vero), ecco quanti soldi hanno incassato i club della Serie A 2014/15:


Tabella Ripartizione proventi diritti televisivi Serie A 2014/15 - Da "Il Tifoso Bilanciato"


Vengono sostanzialmente ribadite le posizioni degli anni scorsi (vedi stagione 2013/14) con la Juventus a comandare la graduatoria, Milan e Inter staccate (le due milanesi incassano qualche milione in meno rispetto allo scorso anno) e le altre squadre che, grossomodo, si attestano sulle stesse cifre.
Nella tabella riportata qui sotto, è interessante notare come le tre grandi storiche della Serie A portino a casa il 29,5% delle risorse. Aggiungendo Napoli, Roma e Lazio si arriva al 50% del totale. Il restante 50% se lo dividono i restanti 14 club.
Grafico Ripartizione proventi diritti televisivi Serie A 2014/15 - Da "Il Tifoso Bilanciato"







Anche il rapporto "first-to-last" è peggiorato in modo evidente nelle ultime stagioni. Nelle ultime tre stagioni il rapporto tra la prima squadre e l'ultima è passato da 3,93 a 5,25.

Rapporto "first-to-last" proventi diritti televisivi Serie A 2014/15 - Da "Il Tifoso Bilanciato"











RIPARTIZIONE DIRITTI TV PREMIER, LIGA, BUNDESLIGA, LIGUE 1 - Come anticipato, diventa fondamentale dare un'occhiata alla ripartizione dei diritti televisivi negli altri campionati. Va premesso che i dati non sono perfettamente allineati a quelli visti poc'anzi, ma si possono comunque effettuare alcune considerazioni. Sulla base dei dati raccolti dal blogger spagnolo Roberto Bayon, si può notare come la Premier League sia letteralmente su un altro pianeta rispetto agli altri 4 tornei. Il campionato inglese, grazie al suo fantastico lavoro "di sistema" è riuscito a sviluppare il proprio brand in giro per il pianeta e il risultato è che grazie ai diritti televisivi i 20 club si dividono tra loro più di due miliardi di euro. Per capire il divario con la Serie A - che comunque resta il secondo campionato in termini di introiti complessivi - basta dire che la Juventus, prima in A, incassa la stessa cifra (addirittura meno se prendiamo i dati sopra ricordati) del quart'ultimo club della Premier League (Aston Villa). Soltanto 5 club inglesi incassano meno di 100 milioni di euro. Anche grazie al più democratico metodo di ripartizione, il rapporto "first-to-last" inglese è molto più equo: 1,52. Di fatto, il QPR si porta a casa ben 71.1 milioni di euro in più rispetto all'Empoli. Un abisso.
Il sistema più antidemocratico resta quello spagnolo dove, peraltro, la contrattazione è ancora individuale. 
Allo stesso tempo, comunque, va sottolineato come la Serie A regga e vinca il confronto con Bundesliga e Ligue 1. Squadre come Bayern, Dortmund, PSG e Marsiglia, ma anche Atletico Madrid, Valencia e Siviglia, incassano molto meno rispetto ai nostri principali club.





























TENDENZA SERIE A - Per il triennio 2015-18 la Lega di Serie A è riuscita a strappare un contratto ancora più remunerativo rispetto a quello del triennio precedente. Grazie soprattutto al boom dei diritti televisivi venduti all'estero, le squadre italiane si spartiranno 1.200 milioni di euro. In sostanza, ogni club italiano percepirà dalla prossima stagione qualche milione di euro in più (ad es. la Juventus arriverà a 109 milioni di euro, il Milan a 85, l'Inter a 83, la Roma a 73, il Napoli a 68, fonte Marco Iaria, Gazzetta dello Sport). 
Quasi tutti rimarcano come la Serie A abbia perso gran parte del suo fascino nel corso degli ultimi anni. Può essere, soprattutto dal punto di vista dei grandi giocatori presenti nelle rose delle nostre squadre. In più, vicende come quelle di Parma e Catania, contribuiscono a minare credibilità e affidabilità dell'intero movimento. Tuttavia, questa propensione al piangerci addosso, a vedere tutto in chiave negativa, si scontra con un dato di fatto innegabile: all'estero, come dimostra il nuovo contratto 2015-18, il nostro calcio - compresa la rivedibilissima Coppa Italia - conserva ancora il suo appeal. 



mercoledì, luglio 08, 2015

Frasi fatte, luoghi comuni, importazione ad minchiam di termini spagnoli o inglesi - L'Antidizionario calcistico

Era da un po' di tempo che volevo raccogliere in un post i termini e le frasi più inascoltabili del mondo del calcio. Frasi fatte, luoghi comuni, importazione ad minchiam di termini spagnoli o inglesi, locuzioni iper-ripetitive per raccontare il calciomercato. Ovviamente, come per le classifiche su telecronisti e commentatori, si tratta di una catalogazione soggettiva. A molte persone, infatti, piace riprendere e utilizzare - in modo pedissequo - parole ed espressioni che vanno di moda nel mondo calcistico. Tutto legittimo, per carità. Il mio è solo un punto di vista.
Per il momento mi limito al solo calcio, lo sport con maggior esposizione mediatica. Ho preso in considerazione solo i termini utilizzati da giornalisti, telecronisti e commentatori vari. Per le frasi fatte utilizzate da calciatori e allenatori ("sarà una partita difficile", "daremo il massimo", "questa è la prima di x finali", ecc. ecc.) sarebbe necessario un post a parte.
La categoria più in voga è quella dei "termini stranieri importati e utilizzati ad minchiam" (grazie Prof. Scoglio per la definizione). Si tratta delle parole che hanno diversi sinonimi in italiano, ma che fa più figo prendere in prestito dallo spagnolo o dall'inglese. Un capitolo a parte merita il calciomercato, ormai nuovo sport nazionale per diffusione (e seguito) su Tv, web e giornali. Anche qui si è creato nel corso del tempo un vocabolario specifico, con pochi termini utilizzati praticamente in ogni frase.

Ultima annotazione: si tratta di un post "aperto" nel senso che sono ben accetti contributi e integrazioni sul tema.

TERMINI STRANIERI IMPORTATI AD MINCHIAM

RECOMPRA - Morata + abolizione delle comproprietà: questo il mix micidiale che ha portato in auge questo termine. Patto di riacquisto, clausola di riacquisto, diritto di riacquisto vi sembrano brutte espressioni?

MANITA - Parola resa famosa da una vittoria del Barcellona di Guardiola sul Real di Mourinho. E il caro pokerissimo? La vecchia cinquina?

TRIPLETE (a volte DOBLETE) - Da Mourinho in poi è il termine usato in modo più ossessivo e con tutte le varianti del caso (Doblete, Mini-Triplete). Tripletta o Tris no, vero?

REMUNTADA o REMONTADA - Tutto nasce dalla (mancata) remuntada del Barcellona di Guardiola nella semifinale di Champions League 2010. Da lì in poi, ogni qualvolta una squadra italiana è chiamata a ribaltare un risultato si parla di Remuntada o Remontada. Rimonta è troppo banale, giusto?

FALSO NUEVE - Altro termine legato al c.d. guardiolismo. Si gioca senza centravanti puro, senza riferimenti centrali. Una tattica creata per dare maggiore imprevedibilità alle giocate di Messi, difficilmente replicabile in altre squadre. Da allora, però, giocare senza un attaccante centrale è diventata una moda (spesso senza alcun risultato).

CANTERA - Anche qui, il voler prendere a modello l'inarrivabile Barcellona, capace di vincere trofei a ripetizione con molti giocatori provenienti dal settore giovanile (cantera in spagnolo), ha fatto i suoi danni. Settore giovanile. Ripeto, settore giovanile.

TOP PLAYER - Espressione abusatissima negli ultimi anni. Un canale televisivo, visto il successo tra media e tifosi, ne ha fatto addirittura il proprio slogan. Campione, fuoriclasse?

TOP CLUB - Direttamente collegato a Top Player. Una squadra formata da tanti Top Player non può non essere un Top Club. Grande squadra?

LUNCH MATCH - Una delle ultime novità del vocabolario calcistico. Il famoso anticipo delle 12.30 è diventato il Lunch Match domenicale. Rabbrividiamo.



FRASI FATTE

SPLENDIDA CORNICE DI PUBBLICO - Quando lo stadio (o il palazzetto/il teatro/la sala) è discretamente affollato/a o comunque non ci sono troppi vuoti, c'è sempre "una splendida cornice di pubblico". 

I TIFOSI DELLA SQUADRA x NON MERITANO y - Frase tipica di quando accadono "disgrazie" o "calamità" calcistiche (tipo il presidente arrestato, il club a rischio fallimento, lo stadio squalificato per 12 partite, ecc.). È una delle frasi più fastidiose e ruffiane che si possa sentire. Esiste infatti qualche tifoseria che merita il fallimento del club o la retrocessione coatta tra i Dilettanti? Aspettiamo fiduciosi.

SBAGLIATO DEFINIRLI TIFOSI, SONO SOLO 20-50-100 TEPPISTI/DELINQUENTI - Ed eccoci ad un classico senza tempo. Risse, lancio di bombe carta, episodi di razzismo e chi più ne ha più ne metta. In queste situazioni gli stessi tifosi - perché, fino a prova contraria, sono persone che seguono e incitano la loro squadra del cuore - che solitamente sono descritti come "la parte più rumorosa e colorata del pubblico" diventano delinquenti o teppisti.

LA LOTTERIA DEI CALCI DI RIGORE - Qui siamo al classico dei classici. Una definizione criticata già ai tempi delle radiocronache della Gialappa's Band su Radio Rai.


NONSENSO

PERFETTA PARITA' (utilizzata anche nel basket) - Siamo sempre in attesa di vedere una parità imperfetta.

MANCA SOLO LA FIRMA - Hai detto niente.


ESPRESSIONI DI MODA


TANTA ROBA - Negli ultimi tempi, per fortuna, ha perso un po' di vigore. Espressione fastidiosissima utilizzata per chiosare su qualsiasi cosa: dal tridente del Barcellona alla giocata di un centrocampista dell'Aversa Normanna. Gli aggettivi questi sconosciuti.

DAJE! - Probabilmente l'espressione d'incitamento attualmente più in voga. Fosse rimasta all'interno del GRA, nulla quaestio. Invece, ha varcato i confini romani per espandersi inspiegabilmente in tutta Italia.


CALCIOMERCATO COME SE PIOVESSE

BOMBA - In principio fu il grande Maurizio Mosca a utilizzare questo termine. Negli ultimi anni, con il proliferare di esperti di calciomercato (o presunti tali), la "bomba di mercato" ha ri-acquisito una certa rilevanza, spesso al limite dell'abuso. In alcuni casi è sostituita da lievi varianti, sempre prese in prestito dal linguaggio militare (vedi alla voce Raffica).

SECONDO LE MIE FONTI oppure MI/CI RISULTA - Spesso pronunciata con smartphone in mano per dimostrare che si sta seguendo la trattativa in tempo reale.

SETTIMANA/GIORNATA/INCONTRO DECISIVA/O - Come sostiene Alessandro Milan nella sua rassegna stampa su Radio 24, siamo sempre in presenza di una settimana decisiva.


TERMINI SUGGERITI DAI LETTORI DEL BLOG

ESTIRADA (suggerito da Faber) - Termine presumibilmente introdotto da Fabio Caressa (non ci sono fonti certe sul punto), corrispondente al più classico "in allungo" o "in spaccata".

* immagine tratta dalla campagna online lanciata dalla pubblicitaria Annamaria Testa (vedi)

venerdì, luglio 03, 2015

Tour de France 2015 - Infografica

Manca ormai pochissimo al via al Tour de France 2015. Un'edizione attesissima che vedrà la partecipazione di tutti i più forti corridori al mondo per le corse a tappe. Si sfidano i quattro atleti che hanno dominato le ultime edizioni dei GT (Giro, Tour e Vuelta): Nibali, Contador, Froome, Quintana. Se prendiamo in considerazione gli ultimi 7 GT, solamente Horner è riuscito a interrompere la sequenza dei Fab4. Per il resto: 2 vittorie di Nibali (1 Tour e 1 Giro), 2 vittorie di Contador (1Giro e 1 Vuelta), 1 vittoria di Froome (1 Tour) e 1 di Quintana (1 Giro).
Considerando anche il percorso, molto nervoso e con numerose difficoltà altimetriche, scelto dagli organizzatori, ci sono tutte le premesse per assistere a tre settimane pirotecniche.


Attraverso questa infografica, scopriamo i numeri principali del Tour de France 2015:

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mercoledì, luglio 01, 2015

Le maglie della Juventus 2015/16: inizia l'era adidas

Da oggi, 1 luglio 2015, la Juventus veste adidas, e lo farà fino al 2021. L'inizio della partnership è l'occasione per svelare a media e tifosi la prima e la seconda divisa per la stagione 2015/16.
Questo lancio rappresenta il primo capitolo della storia tra adidas e Juventus. 

DESIGN PRIMA MAGLIA JUVENTUS 2015/16
Fedele alla tradizione, la nuova divisa Home presenta l'iconica maglia bianconera, pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi. La nuova maglia presenta le righe bianche e nere più strette rifacendosi allo stile classico della Juventus. Le righe non sono delineate ma si intersecano creando integrazione tra il bianco e il nero.  Sul fondo della maglia è stata applicata una banda nera su cui sono stati intagliati, tono su tono, una J, simbolo del club, e rettangoli che richiamano il particolare design esterno dello Juventus Stadium. Le tre strisce adidas nere sono posizionate su inserti bianchi sulle spalle per rimarcare il legame con il brand. 
Lo scollo è a V bianco e il logo adidas nero con profilo bianco. 
I pantaloncini sono bianchi con le tre strisce nere. Stemma Juventus sul fronte e logo adidas nero sul retro. 
I calzettoni sono bianchi con banda e tre strisce nere.
Nomi e numeri saranno in nero.






DESIGN SECONDA MAGLIA JUVENTUS 2015/16
La seconda divisa è un ritorno alle origini con un tocco di innovazione. Dal 1897, anno della fondazione, fino al 1903, i calciatori della Juventus indossarono maglia rosa e pantaloni neri creando un kit divenuto iconico e parte integrante della storia del club. I designer adidas hanno quindi reinterpretato la tradizione abbinando al rosa chiaro, colore della maglia storica del club, bande rosa scuro posizionate sulle maniche e sul petto tra righe bianche, creando un mix di autenticità e modernità. 
Come per la maglia bianconera, sul bordo è stata applicato un inserto, in questo caso bianco, su cui sono stati intagliati, tono su tono, la J e richiami al design esterno dello Juventus Stadium. 
Il girocollo è nero come il logo e le tre strisce adidas.
I pantaloncini sono neri con le tre strisce e il logo adidas sul retro rosa chiaro. Stemma della Juventus sul fronte. 
Calzettoni rosa chiaro con inserti bianchi e rosa scuro che richiamano il blocco centrale di righe della maglia sul petto.Nomi e numeri saranno in nero



TECNOLOGIA ADIZERO
Le nuove maglie Authentic consentiranno ai giocatori di essere più veloci e comodi in campo. Sono infatti realizzate con un tessuto ultraleggero che aumenta la traspirabilità e garantisce maggiore libertà di movimento e comfort senza rinunciare ad elasticità e resistenza. 
Le maglie Replica, invece, presentano la tecnologia di ventilazione climacool realizzata per consentire di mantenere il corpo fresco e asciutto attraverso fori, materiali traspiranti, fibre e cuciture speciali. 

"Per la prima volta la Juventus vestirà le 3 strisce. Siamo orgogliosi della partnership raggiunta con la squadra Campione d'Italia e al contempo lieti di svelare a tutti gli appassionati prima e seconda divisa per la stagione 2015/16" ha dichiarato Andreas Gellner, Amministratore Delegato adidas South Europe. "Il modo migliore per iniziare questa nuova collaborazione è celebrare i successi ottenuti dai bianconeri negli ultimi anni. Lo abbiamo fatto inserendo le 3 stelle ricamate sullo stemma del club e ispirandoci al luogo simbolo di questi successi: lo Juventus Stadium".

"È un grande motivo di orgoglio avere un partner come adidas al nostro fianco proprio in un momento così significativo della nostra storia" ha dichiarato Francesco Calvo, Chief Revenue Officer di Juventus. "Nel percorso di consolidamento della nostra posizione ai vertici del calcio mondiale da oggi possiamo contare su un forte alleato in più, che crede fermamente in noi ed allo stesso tempo condivide con noi valori cardine come tradizione, internazionalità, capacità di rinnovarsi, ricerca dell'eccellenza e leadership. adidas rappresenterà per noi un elemento determinante della nostra crescita e allo stesso tempo metteremo loro a disposizione tutti i nostri asset per contribuire ad un'ulteriore espansione di adidas nel panorama calcistico globale. Siamo convinti che i prossimi sei anni di accordo saranno l'inizio di una partnership ben più duratura, contraddistinta da nuove ed esaltanti sfide". 

OUR WAY or NO WAY - #BETHEDIFFERENCE
Il lancio delle maglie è accompagnato a livello globale dalla campagna di comunicazione "Our Way or No Way", che vedrà protagonisti alcuni giocatori della Juventus e sarà veicolata principalmente sui canali digitali. 
Il concept "Our Way or No Way" rientra nella campagna #BeTheDifference con la quale adidas ha annunciato la Football Revolution, presentando il suo nuovo modo di vedere il calcio: le partite vengono decise in pochi attimi. Una giocata puntuale o un momento di follia possono portare alla vittoria o alla sconfitta. Tutto dipende da chi in campo sa fare la differenza. 

Prima e seconda divisa saranno in vendita da oggi, 1 luglio 2015, in tutti i negozi ufficiali adidas e Juventus, presso i principali negozi sportivi e sui canali ecommerce adidas e Juventus a livello internazionale.


Tour de France 2015 - Tappe, Percorso, Altimetrie, Dettaglio Salite

Il Tour de France 2015 (4-26 luglio) sarà un'edizione spettacolare, memorabile. Non occorre essere dei veggenti per prevedere quello che tutti gli appassionati di ciclismo si apsettano dalla Grande Boucle 2015. Saranno al via tutti i ciclisti più forti al mondo e il percorso è stato studiato per favorire lo spettacolo: muri, pavè e tanta salita. I puristi, e non solo loro, storgono il naso per i pochi chilometri a cronometro (42 complessivi: 14 individuali, 28 a squadre) e per la lunghezza media delle frazioni (solo una tappa supera abbondantemente i 200km: la quarta, quella con il pavè). Nel complesso, comunque, il percorso del Tour de France 2015 sarà caraterizzato da molte salite. Lo scenario ideale per gustarsi la sfida tra i protagonisti più attesi - Froome, Nibali, Quintana, Contador - e qualche altro corridore di gran classe (Valverde, Purito, Van Garderen, Talansky, Rui Costa, ecc.). La penultima frazione, qualora i giochi fossero ancora aperti, è destinata a restare scolpita nella leggenda del Tour: cosa c'è di meglio di  un arrivo all'Alpe d'Huez per decidere una delle edizioni più attese degli ultimi anni?



Le 21 tappe del Tour de France 2015 (totale 3.344km) sono così suddivise:
  • 9 tappe di pianura
  • 3 tappe di media montagna
  • 7 tappe di montagna con 5 arrivi in salita
  • 1 cronometro individuale
  • 1 cronometro a squadre
  • 2 giorni di riposo
TAPPE, ALTIMETRIE, SALITE TOUR DE FRANCE 2013 - Vediamo nel dettaglio percorso, tappe e altimetrie del Tour de France 2015:

1^ Tappa - Sabato 4 Luglio 2015: UTRECHT - UTRECHT (crono individuale 13,8km)
La prima frazione del Tour 2015 è poco più di un prologo: 13.8km a cronometro in terra olandese. La cosa incredibile, ripensando alle edizioni degli anni '90 e 2000, è che questa sarà l'unica crono individuale di tutto il Tour. I distacchi tra i big saranno contenuti o quantomeno recuperabili. Tony Martin o Tom Dumoulin in giallo?

VINCITORE: DENNIS
MAGLIA GIALLA: DENNIS





2^ Tappa - Domenica 5 luglio: UTRECHT-ZELANDE 166km
Seconda tappa tutta in terra olandese. Si parte dai 4mt slm di Utrecht per arrivare ai 0mt slm di Zelande: prima volatona di gruppo.

VINCITORE: GREIPEL
MAGLIA GIALLA: CANCELLARA







3^ Tappa - Lunedì 6 luglio: ANVERSA - MURO DI HUY 159.5km
La terza tappa del Tour 2015 si corre interamente in Belgio. Sarà il primo spettacolare banco di prova per i big. Si arriva infatti sul famigerato Muro di Huy, quello della Freccia Vallone. Favorito d'obbligo Alejandro Valverde, vincitore delle ultime due edizioni della Freccia. Non vanno sottovalutati, però, i chilometri precedenti (in particolare la Cote de Cherave, strappo di 1,3km all'8,1% a 5km dal traguardo).

VINCITORE: J. RODRIGUEZ
MAGLIA GIALLA: FROOME








4^ Tappa - Martedì 7 luglio: SERAING - CAMBRAI 223.5km
La quarta tappa del Tour de France 2015 è una delle più temute e attese. E' la tappa del pavè. Praticamente tutti i favoriti hanno provato nei mesi scrosi gli ultimi chilometri di questa tappa.
Ci saranno 7 sezioni di pavé per un totale di 13,3 km. Il primo tratto di pavè è al km 101 della frazione poco dopo Pont a Celles; l'ultimo e più lungo settore, 2300 metri è a 12 km dall'arrivo. Sei dei sette tratti in pavè saranno affrontati negli ultimi 45km di corsa. Lo scorso anno, anche a causa delle condizioni meteo, la frazione del pavè fu sostanzialmente decisiva per la generale. Nibali proverà a sorprendere nuovamente gli altri favoriti. Può guadaganare su Froome e Contador, mentre Quintana è un'incognita sulle pietre. Determinanti le condizioni meteo.

VINCITORE: TONY MARTIN
MAGLIA GIALLA: TONY MARTIN






5^ Tappa - Mercoledì 8 luglio: ARRAS COMMUNAUTE URBAINE/AMIENS METROPOLE 189.5km
Frazione sulla carta per velocisti, ma i molti saliscendi potrebbero favorire una fuga da lontano.



VINCITORE: GREIPEL
MAGLIA GIALLA: TONY MARTIN





6^ Tappa - Giovedì 9 luglio: ABBEVILLE - LE HAVRE 191km
Tappa nervosa con terreno fertile per le fughe da lontano. L'arrivo a Le Havre è in cima a una cote (850 metri al 7%). In assenza di Gilbert potrebbe essere una frazione favorevole a Valverde. Da non scartare l'idea Sagan (il tratto finale spiana).

VINCITORE: STYBAR
MAGLIA GIALLA: FROOME





  

7^ Tappa - Venerdì 10 luglio: LIVAROT - FOUGERES 190.5km
Prima di una tre giorni estremamente impegnativa, arriva una tappa dedicata ai velocisti.

VINCITORE: CAVENDISH
MAGLIA GIALLA: FROOME




8^ Tappa - Sabato 11 luglio: RENNES - MUR DE BRETAGNE 181.5km
Arrivo molto simile a quello di Huy anche se con pendenze meno severe. Dopo una frazione abbastanza movimentata si arriva in cima al Mur de Bretagne: 2km al 7% con tratti sopra il 10%. Non ci dovrebbero essere distacchi particolari tra i big, ma sarà un arrivo estremamente spettacolare.

VINCITORE: VUILLERMOZ
MAGLIA GIALLA: FROOME





9^ Tappa - Domenica 12 luglio: VANNES - PLUMELEC (cronosquadre) 28km
Le cronosquadre non hanno mai inciso particolarmente nella classifica generale - anche perché, in passato, si sono studiati dei meccanismi abbastanza cervellotici per limitarne gli effetti (giustamente peraltro) - e anche quella in programma domenica 12 luglio non dovrebbe sfuggire dal consueto canovaccio. Interessante l'arrivo in cima alla Cote de Cadoudal.

VINCITORE: BMC
MAGLIA GIALLA: FROOME




Lunedì 13 luglio - RIPOSO

10^ Tappa - Martedì 14 luglio: TARBES - LA PIERRE SAINT MARTIN 167km
Dopo una prima settimana molto "Classicheggiante" con Muri e Pavè e all'indomani del giorno di riposo, il Tour riparte con il primo vero arrivo in salita.  Si arriva in cima a La Pierre Saint Martin, salita estremamente impegnativa. Non tragga in inganno il dato medio, pur indicativo, (15.3km al 7.2%). I primi 10km sono costantemente tra l'8 e il 10%. Sono le pendenze ideali per fare la differenza. Tra il 10 e il 14km la pendenza diventa molto più morbida, salvo poi tornare al 7% nell'ultimissimo tratto. Sarà una giornata fondamentale per capire i valori in campo. Al termine della tappa la classifica generale sarà molto più delineata.







11^ Tappa - Mercoledì 15 luglio: PAU - CAUTERETS/VALLEE DE SAINT-SAVIN 188km
Dopo il primo arrivo in salita, ecco il tappone pirenaico. Si parte da Pau, una delle città più frequentate dal Tour e si affrontano complessivamente 6GPM. In realtà solo due sono super-impegnativi: il Col d'Aspin (1a categoria) e il Tourmalet (HC, Souvenir Jacques Goddet: 17.1km al 7.3%). Dalla cima del Tourmalet si affronta una lunghissima discesa (31km) e si affronta in sequenza l'ultima salita di giornata che porta sul traguardo di Cauterets. Un'ascesa di 3a categoria, assolutamente pedalabile (6,4km al 5%, con una punta, proprio in cima, al 10%). Gli ultimi 3km sono  praticamente in falsopiano. Sarà una tappa di difficile interpretazione tattica. Aspin e Tourmalet sono lontani dal traguardo ma sono una ghiotta occasione per chi deve recuperare terreno in classifica. L'arrivo è su una salita facile ma dopo un tale dislivello potrebbe comunque creare dei distacchi, soprattutto se la corsa dovesse essere dura sin da subito.









12^ Tappa - Giovedì 16 luglio: LANNEMEZAN - PLATEAU DE BEILLE 195km
In un crescendo rossiniano, la terza frazione pirenaica sarà la più impegnativa. Il vero tappone pirenaico. Si arriva nella ormai celebre località di Plateau de Beille che nel recente passato ha visto trionfare Pantani, Armstrong e Contador. Prima della durissima salita finale (15.8km al 7.9%) si affrontano in sequenza il Portet d'Aspet, il Col de la Core e il Port de Lers. Probabilmenteme, però, a decidere la corsa sarà la salita finale.










13^ Tappa - Venerdì 17 luglio: MURET - RUDEZ 198.5km
Dopo una tre giorni così impegnativa, un po' di respiro per i corridori. Le salit potrebbero aver fiaccato i velocisiti e lo loro squadre. Possibile, considerando anche i diversi saliscendi, che una fuga possa andare al traguardo.



14^ Tappa - Sabato 18 luglio: RODEZ - MENDE 178.5km
Altra tappa molto interessante per conformazione. Negli ultimi 40 km di gara i corrdiori affronteranno una salita di 2a categoria, un'altra di 4a e il durissimo strappo finale verso la Cte de la Croix Neuve - Mende (3km al 10,1%). Sarà ancora una volta spettacolo.







15^ Tappa - Domenica 19 luglio: MENDE - VALENCE 183km
Dovrebbe essere una domenica di relativa tranquillità con probabile arrivo allo sprint. L'ostacolo principale per i velocsiti è rappresentato dal Col de l'Escrinet, salita di 2a categoria a una sessantina di chilometri dal traguardo.




16^ Tappa - Lunedì 20 luglio: BOURG DE PEAGE - GAP 201km 
Si arriva a Gap, altra località storica del Tour. Il Col de Manse - si scollina a12km dal traguardo - potrebbe essere il trampolino ideale per la vittoria di tappa o, perché no, per tentare un colpo a sorpresa da parte di qualche big attardato nella generale.







MARTEDI' 21 LUGLIO - RIPOSO


17^ Tappa - Mercoledì 22 luglio: DIGNE-LES-BAINS - PRA LOUP 161km
Ci si avvicina a grandi passi alle tappe alpine che decideranno il Tour 2015. La frazione con arrivo a Pra Loup rappresenta un buon antipasto. Il Col d'Allos, salita di 1a categoria, è molto impegnativo nei 4-5km finali. Discesa e si risale verso il traguardo di Pra Loup. L'ascesa finale non è durissima ma gli ultimi 2km sono all'8%.








18^ Tappa - Giovedì 23 luglio: GAP - SAINT JEANNE DE MAURIENNE 186.5km
Nella 18a tappa sono previsti tanti GPM (ben 7) ma una sola vera, grande salita: il Col du Glandon. Si tratta di un'ascesa interminabile ed estremamente irregolare nelle pendenze (vi sono anche dei tratti pianeggianti o in leggera discesa). I tratta al 10-11% e gli ultimi chilometri potrebbero fare la differenza. Il problema è che dalla cima al traguardo mancheranno ancora 40km. Attenzione poi allo strappo di Lacets de Montvernier: 3,4km all'8,2%. Paradossalmente questa breve salita potrebbe creare più danni di tutte le precedenti.







19^ Tappa - Venerdì 24 luglio: SAINT JEANNE DE MAURIENNE - LA TOUSSUIRE 138km
Frazione da cuori forti la terz'ultima del Tour de France 2015. Pronti-via si affronta il Col du Chaussy (1a cat.). Poi ecco l'interminabile ascesa - 22km al 7% - della Croix de Fer (HC). Altra salita di 2a, discesa ed ecco la salita finale verso La Toussuire: altri 18km al 6,1%. Le pendenze più dure sono proprio all'inizio dell'ultima salita. Qui si può fare la differenza. Poi la salita diventa più morbida ma dopo tutte le fatiche affrontato in questo Tour, anche dei tratti al 6-7% possono rappresentare un ostacolo altissimo.


 





20^ Tappa - Sabato 25 luglio: MODANE VALFREJUS - ALPE D'HUEZ 110.5km
Ed eccoci arrivati al gran giorno. Poco prima dell'inizio della corsa, a causa di una frana lungo le pendenze del Galibier, l'organizzazione ha modificato il tracciato della 20esima tappa del Tour 2015. Niente Galibier, sostituito dal Col de la Croix de fer, affrontato dal versante opposto rispetto al giorno precedente.
Se la classifica generale dovesse essere ancora in discussion, assisteremo ad una frazione epica. L'arrivo all'Alpe D'Huez- probabilmente la salita più famosa al mondo - rappresenta la degna conclusione di un Tour, speriamo, di livello straordinario.













 
21^ Tappa - Domenica 26 luglio: SEVRES/GRAND PARIS SEINE OUEST - PARIGI CAMPI ELISI
Ultimo giorno e classica passerelle finale ai Campi Elisi.




dati da letour.fr