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lunedì, giugno 29, 2015

A Discovery/Eurosport i diritti televisivi delle Olimpiadi dal 2018 al 2024

LA NOTIZIA - Discovery Channel/Eurosport trasmetterà in esclusiva, su tutte le piattaforme, le Olimpiadi del 2018, 2020, 2022 e 2024. L'accordo riguarda i XXIII Giochi olimpici invernali di PyeongChang del 2018 e i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020, nonché i Giochi olimpici del 2022 e 2024, le cui città ospitanti devono ancora essere elette.
Discovery/Eurosport ha acquisito i diritti esclusivi, del valore di 1,3 miliardi di EUR, su tutte le piattaforme, inclusa la televisione free-to-air, la pay-TV, internet e la telefonia mobile in tutte le lingue dei 50 paesi e territori del continente Europeo. In linea con i requisiti del CIO e del mercato locale, Discovery si è impegnata a trasmettere almeno 200 ore dei Giochi olimpici e 100 ore del Giochi olimpici invernali sulla televisione free-to-air durante il periodo dei Giochi. Discovery concederà in sottolicenza una parte dei diritti in molti mercati europei.



IL COMMENTO - La notizia è di quelle destinate ad aprire nuovi scenari sul fronte diritti televisivi sportivi. Il costo dei diritti delle Olimpiadi è lievitato nel corso degli anni, raggiungendo livelli probabilmente eccessivi nelle ultime edizioni. Discovery/Eurosport ha garantito al CIO una cifra notevole, coprendo per l'intera Europa le prossime 4 edizioni dei Giochi. 
Ora si aprono due fronti. Il primo riguarda le modalità di trasmissione delle Olimpiadi da parte di Eurosport. Due canali più supporto web - nel 2018 e ancor di più nelle edizioni successive si presume che la copertura internet sul territorio nazionale sarà migliore rispetto a quella odierna (vedi) - sembra essere una soluzione plausibile/percorribile sia per le Olimpiadi invernali che per quelle estive. Potrebbe essere proprio l'interazione Tv+Web la nuova frontiera dei Giochi olimpici. Aggiungo che, almeno per quanto concerne gli sport invernali, non ci poteva essere soluzione migliore. Eurosport è la casa di queste discipline e alcuni telecronisti e commentatori sono una spanna sopra gli altri (cito Max Ambesi per tutti).
La seconda questione riguarderà l'eventuale sub-licenza dei diritti in chiaro (100 ore per le Olimpiadi invernali, 200 per quelle estive). I diritti in chiaro delle ultime Olimpiadi di Sochi sono stati snobbati dalla Rai (Sky ha dovuto mandarli in onda sul proprio canale free-to-air Cielo). Il fuso orario coreano renderà ancora meno appetibile la trasmissione in chiaro dell'evento. A oggi, quindi, non è da scartare l'ipotesi che Discovery possa "sub-cedere" i diritti in chiaro dei Giochi del 2018 ai propri canali Deejay Tv (ch. 9 dtt) e DMAX (ch. 52 dtt). Trattasi comunque di scenari destinati a mutare nei prossimi mesi.
Sarà interessante valutare il modus operandi della Rai, per ora tagliata fuori. Tra l'altro le Olimpiadi del 2024 potrebbero essere quelle romane (lo sapremo nel 2017). Sarebbe un autentico smacco se la Rai non fosse della partita.
Un'ultima considerazione riguarda Sky. La Tv di Murdoch ha speso una cifra consistente per aggiudicarsi i diritti dei Giochi di Vancouver, Londra, Sochi e Rio de Janeiro. Un investimento che non ha portato i risultati sperati (nuovi abbonati), tanto da indurre Sky a cedere i diritti di Rio 2016 alla Rai. Ora, con l'accordo CIO-Discovery/Eurosport, Sky si ritroverà - rinnovo dell'accordo con Discovery permettendo - le Olimpiadi in casa.

IL COMUNICATO - Ed ecco il comunicato stampa di Discovery ed Eurosport:

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) oggi ha annunciato che tutti i diritti di trasmissione televisiva e multipiattaforma per i quattro Giochi Olimpici che si svolgeranno nel periodo 2018-2024 sono stati assegnati a Discovery Communications, la casa madre di Eurosport.
L'annuncio odierno dà il via a una partnership di lungo termine tra il più grande evento sportivo globale, i Giochi olimpici, e la media company leader a livello globale, Discovery Communications. Con una media di 10 canali in ciascun mercato e l'offerta sportiva online e OTT numero 1 in Europa, Discovery ed Eurosport offriranno una maggiore copertura a una platea ancora superiore, composta da più di 700 milioni di persone in tutta Europa. La copertura di Discovery ed Eurosport sarà aumentata da un maggior accesso al free-to-air e da una partnership innovativa con le emittenti e i distributori, così da dare vita ai Giochi mai visti prima. In un mondo in cui i contenuti vengono sempre più visualizzati "ovunque e in qualsiasi momento", i Giochi olimpici sono un evento dal vivo senza pari che unisce un pubblico enorme e raccoglie l'attenzione del mondo in un modo sempre più interessante per il mercato, i distributori e gli sportivi.

Il presidente del CIO Thomas Bach afferma:
"È un accordo importante per Discovery e per il CIO e siamo lieti che Eurosport, la casa paneuropea degli sporti olimpici, sia nostro partner. L'accordo garantisce un'ampia copertura dei Giochi olimpici in tutta Europa, ivi compresa la garanzia di offrire un'ampia copertura televisiva free-to-air in tutti i territori. Discovery ed Eurosport hanno dimostrato un grande impegno nei confronti dei Giochi olimpici, degli sport olimpici e del futuro del movimento olimpico. Gli introiti generati da questa partnership a lungo termine saranno ridistribuiti dal CIO in tutto il movimento olimpico, a supporto dello sport in tutto il mondo. Discovery ed Eurosport hanno inoltre espresso la volontà ad unirsi con il CIO nello sviluppo di un nuovo canale olimpico in tutta Europa. Inoltre, questo accordo consentirà agli sportivi di tutta Europa di avere un'ottima copertura dei Giochi e degli sport olimpici sia durante che nelle altre fasi dei Giochi sulla piattaforma che preferiscono".

Il presidente e amministratore delegato di Discovery Communications David Zaslav aggiunge:
"Oggi è un giorno storico, perché con orgoglio aggiungiamo i cerchi olimpici all'offerta di Discovery Communications. L'impegno a lungo termine in termini di programmazione assunto con il presidente Bach e il CIO è una conferma della posizione di Eurosport come leader europeo nel campo sportivo e incrementerà sensibilmente la presenza di Eurosport su tutte le piattaforme. Alla luce della lunga e onorata tradizione di Eurosport nella trasmissione di numerosi sport invernali ed estivi presentata durante le Olimpiadi, l'aggiunta dei Giochi olimpici, il più grande evento dal vivo al mondo, è un tassello editoriale e strategico perfetto. Ma, soprattutto, questa nuova collaborazione è una vittoria entusiasmante per gli sportivi di tutta Europa, perché offriremo loro una quantità di contenuti mai vista prima su tutte le piattaforme, in modo da assicurare che la fiamma olimpica risplenda viva tutto l'anno".

La storia trentennale di Discovery quale leader globale per i contenuti non-fiction pone la società in una posizione unica da cui raccogliere e condividere le storie e i personaggi eccezionali associati ai Giochi, non solamente ogni due anni, ma tutti gli anni e durante tutto l'anno. Considerato che almeno la metà dell'attuale programmazione di Eurosport è rappresentata da sport olimpici, l'unione del forte patrimonio nel campo degli sport invernali, del ciclismo, del tennis e dell'atletica, a cui si aggiungono ora i Giochi olimpici, consentirà a Discovery ed Eurosport di coinvolgere i fan di questi sport 365 giorni l'anno. Discovery ed Eurosport avranno accesso agli emblemi olimpici e alla ricca library video olimpica e all'archivio, così da rafforzare la posizione di Eurosport come casa paneuropea degli sport olimpici. I partner hanno anche concordato di cooperare a stretto contatto per il lancio del canale olimpico del CIO, sfruttando il primato di Eurosport come destinazione sportiva online, con Eurosport.com, e leader nel servizio OTT, con Eurosport Player.

Juan Antonio Samaranch, membro del comitato esecutivo del CIO e membro CIO delegato per i diritti televisivi afferma:
"Siamo lieti di avere raggiunto questo accordo, che consentirà di avere una copertura incredibile dei Giochi olimpici e dei valori olimpici al grande pubblico d'Europa attraverso tutte le piattaforme media. Discovery ed Eurosport assicureranno l'esposizione mediatica dei Giochi olimpici attraverso i loro canali TV e piattaforme media e, ove opportuno, sottoscrivendo partnership di sottolicenza con altre emittenti nei vari territori. I fan delle Olimpiadi potranno godere inoltre di un'ampia diffusione delle piattaforme digitali leader a livello regionale di Eurosport".

JB Perrette, Presidente di Discovery Networks International, aggiunge:
"Abbiamo preso la guida di Eurosport un anno fa e abbiamo avviato un percorso di lungo termine volto a rinvigorire e rafforzare le reti e il brand. L'annuncio di oggi è un entusiasmante passo in avanti in questo cammino. La bravura senza eguali di Eurosport e la sua capacità di offrire i Giochi olimpici in 50 paesi e 20 lingue su più piattaforme è una vittoria importante per gli sportivi. È con grande entusiasmo ed umiltà che ci uniamo a uno dei marchi globali più potenti e riconosciuti, che non solo rende possibile il più grande evento globale ma diffonde anche il DNA della nostra azienda, che mira a coinvolgere e a ispirare le persone, oltre che ad intrattenerle".

L'accordo riguarda i XXIII Giochi olimpici invernali di PyeongChang del 2018 e i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo 2020, nonché i Giochi olimpici del 2022 e 2024, le cui città ospitanti devono ancora essere elette.

Discovery ed Eurosport vantano un patrimonio e capacità uniche di portare i Giochi olimpici a più sportivi, su più schermi come mai prima d’ora. Con una media di 10 canali TV in ciascun mercato, infrastrutture e squadre locali sul campo in tutta la regione e un patrimonio trentennale nello sviluppo di grandi personaggi e storie, Discovery ed Eurosport daranno vita al più grande evento sportivo. Oltre ai canali free-to-air e Pay TV, Eurosport Player, DPlay, Eurosport.com e Eurosport 360 garantiranno una maggiore copertura e un'esperienza coinvolgente agli appassionati.


Discovery ha acquisito i diritti in tutti gli stati Europei ad eccezione della Federazione Russa. Paesi inclusi: Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia**, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Kosovo, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldova, Monaco, Montenegro, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Serbia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Regno Unito**, Città del Vaticano

** solo 2022-2024 (in Francia e nel Regno Unito). I diritti televisivi in questi Paesi sono già stati acquisiti per i giochi Olimpici del 2018 e del 2020





mercoledì, giugno 24, 2015

Tour de France 2015 su Eurosport: copertura e telecronisti

Eurosport, la “casa del ciclismo”, si appresta a fornire agli appassionati una straordinaria copertura del Tour de France 2015: la 102esima edizione della Grande Boucle, in scena dal 4 al 26 luglio, promette di essere una delle più memorabili, per l’alto numero di pretendenti alla vittoria finale e per la particolarità del tracciato. Il canale paneuropeo leoffrirà al proprio pubblico tutte le 21 tappe in diretta, per più di 80 ore di spettacolo LIVE.
Il commento della Grande Boucle sarà affidato alla coppia formata da Salvo Aiello e Riccardo Magrini.
Grande novità di questa edizione sarà rappresentata dal nuovo magazine di Eurosport Tour de France Today, appuntamento quotidiano in prime time, che farà il punto sulla tappa di giornata. Il programma mostrerà gli highlights relativi alla tappa e fornirà tutti gli aggiornamenti sui temi caldi della giornata. Gli approfondimenti di Greg LeMond, le reazioni dei ciclisti, statistiche e report sul dietro le quinte permetteranno al telespettatore di avere una panoramica completa di quanto accaduto. I telespettatori che lo desiderano potranno interagire attraverso i social di Eurosport dove potranno trovare ulteriori statistiche, notizie e dettagli interessanti.

La leggenda Greg LeMond, due volte vincitore del Tour de France e ambasciatore del ciclismo su Eurosport, sarà, come di consueto, anche il padrone di casa di LeMond on Tour, magazine che garantirà agli appassionati un doppio appuntamento quotidiano, prima e dopo ogni tappa. LeMond, insieme all'ex ciclista Juan Antonio Flecha, condividerà con il pubblico del canale paneuropeo le impressioni sugli atleti in gara, fornirà previsioni sui favoriti e, al termine di ogni giornata, analizzerà i momenti salienti sulle strade del Tour.
Prevista, invece, per sabato 25 luglio alle 17.15 una puntata speciale del magazine Sports Insiders dedicata interamente al Tour De France. Il magazine ripercorrerà i momenti clou della Grande Boucle e fornirà un riassunto puntuale ed emozionante agli spettatori.

La 102esima edizione del Tour De France sarà disponibile anche per gli abbonati al servizio di streaming online Eurosport Player (www.eurosportplayer.it), in diretta su PC, dispositivi iOS e Android nonché su connected TV.





lunedì, giugno 22, 2015

Tour de France 2015 - Favoriti e quote per scommettere

Il Tour de France 2015 sarà il campionato del mondo delle corse a tappe. Saranno al via praticamente tutti i più forti corridori al mondo che si sfideranno su un percorso ricco di insidie e di salite. L'attesa per l'edizione 2015 è elevatissima. Di fatto, i quattro più forti atleti per le corse a tappe, coloro i quali hanno dominato gli albi d'oro di Giro, Tour e Vuelta degli ultimi anni - Contador, Nibali, Froome e Quintana - si ritroveranno per la prima volta l'uno di fronte all'altro nella corsa più importante. Al netto delle cadute, saranno tre settimane indimenticabili.
Stando ai bookmakers, il favorito numero uno del Tour 2015 è Chris Froome, brillante vincitore al Delfinato. Il britannico del Team Sky cercherà di riconquistare la maglia gialla, dopo la vittoria del 2013 e il ritiro del 2014. Poco dietro a Froome parte Nairo Quintana che in questo 2015 ha corso poco - ha comunque vinto la Tirreno-Adriatico -, concentrando tutte le sue energie sulla Grande Boucle. Non sarà facile staccare il colombiano in salita. Alberto Contador non gode dei favori del pronostico per una sola ragione: ha corso (e vinto) il Giro d'Italia. L'incognita principale riguarda la tenuta dello spagnolo al secondo GT stagionale. Vedremo se il fuoriclasse della Tinkoff-Saxo, tornato alle corse alla Route del Sud, vinta davanti a Quintana, riuscirà a portare a termine una doppietta che lo proietterebbe nella leggenda del ciclismo. Nel 2011 dopo aver vinto il Giro (poi revocato), il madrileno arrivò piuttosto stanco al Tour, chiudendo al quinto posto dopo l'all-in nella memorabile tapa dell'Alpe d'Huez.  
Vincenzo Nibali è stato fin qui deludente. Il siciliano è l'unico tra i quattro grandi favoriti a non aver ancora vinto in questa stagione. Vero che il capitano dell'Astana ha incentrato la stagione sulla doppietta al Tour, ma questo modo di correre - tutto su una gara - desta qualche perplessità. Oltre a ciò, il modo in cui Nibali ha interpretato le ultime due tappe del Delfinato - dopo aver conquistato la maglia di leader - ha prestato il fianco a numerose critiche, al di là del buonismo di molti giornalisti nostrani. La speranza è che Nibali arrivi al Tour nelle stesse condizioni del 2014. Se fosse così, vista la sostanziale ininfluenza delle crono, il messinese potrà lottare per la vittoria - o quantomeno per il podio - fino a Parigi.
Il pronostico sembra chiuso a questi quattro fuoriclasse del pedale. Dietro a loro da tener d'occhio Teejay Van Garderen, buon protagonista al Delfinato e migliorato molto in salita e i francesi Pinot, Bardet e Peraud. Ovviamente non va dimenticato il duo spagnolo Valverde-Purito Rodriguez, sempre competitivi a questi livelli. Tra gli outsider occhio a Talansky, Rui Costa e Fugslang oltre a Majka e Fugslang qualora Contador  o Nibali dovessero "saltare".



Ed ecco i favoriti del Tour de France 2015 secondo le quote* elaborate da Eurobet (N.B. sono presenti anche alcuni atleti - tipo Fabio Aru - che non dovrebbero prendere parte alla corsa):

FROOME 2.65
QUINTANA 3.5
CONTADOR 5
NIBALI 5.50
J. RODRIGUEZ 31
PINOT 31
VAN GARDEREN 31
MAJKA 41
PORTE 41
ARU 51
BARDET 51
KREUZIGER 55
VALVERDE 61
URAN 81
PERAUD 81
ROLLAND 81
TALANSKY 101
BETANCOURT 101
POZZOVIVO 101
HORNER 101
VAN DEN BROECK 126
RUI COSTA 151
KOENIG 151
FUGSLANG 151
F. SCHLECK 151
GESINK 151
DANIEL MARTIN 151
MOLLEMA 151
BARGUIL 201
KELDERMAN 201
KWIATKOWSKI 201

ALTRO 13

* quote soggette a variazione; quote favoriti Tour de France aggiornate al 22/06






mercoledì, giugno 17, 2015

Il Milan può fare un mercato milionario? Chi è e cosa fa Doyen Sports? Le risposte (documentate)

In questi giorni di “ruttini di mercato” (cit. Roberto Beccantini), sta suscitando molto clamore il rinnovato slancio del Milan sul fronte acquisti. Nomi altisonanti, possibilità di pagare per intero le clausole rescissorie (Jackson Martinez), budget da club di prima fascia, ecc. La trattativa per la cessione del club con Mr. Bee Taechaubol ha riempito pagine e palinsesti nelle ultime settimane. Tuttavia, nonostante le dichiarazioni dei protagonisti e i comunicati ufficiali, la vicenda non è molto chiara (questo uno dei migliori articoli letti). Soprattutto per chi non ha molta dimestichezza con finanza, fondi d’investimento, TPO, TPI, ecc. Sullo sfondo, poi, si staglia la figura della Doyen Sports Investments.

Per capire qualcosa in più di questa intricata vicenda e fornire qualche strumento ai lettori di Blog-In, vediamo di rispondere alle due domande fondamentali:

1. Il Milan può permettersi un mercato del genere - si parla di 120 milioni di euro di budget - nonostante un bilancio in rosso? E come la mettiamo col Fair Play Finanziario?
Per rispondere a questo quesito, vi rimando al seguente post del blog (consigliatissimo) “Calcio e altri elementi”:

2. Cos’è/Chi è la Doyen Sports? Come agisce? Quale ruolo ha nel calcio europeo e internazionale? Come può aiutare la campagna acquisti del Milan?
Per soddisfare tutte le domande sulla Doyen Sports consiglio di leggere gli articoli di Pippo Russo, biografo non autorizzato della stessa Doyen. Russo ha iniziato a lavorare su TPO, TPI e Doyen in tempi non sospetti (ha pubblicato un libro sul tema). I suoi articoli hanno portato Doyen a prendere carta e penna per rispondere alle critiche e alle criticità emerse.
Ai seguenti link potete trovare gli speciali curati da Pippo Russo, compresa replica e controreplica con Doyen Sports:
COMMENTO PERSONALE - Penso sia un bene che il Milan, e con lui anche altre squadre italiane, possa operare con autorevolezza sul mercato internazionale, potenziando la rosa e creando i presupposti per un campionato italiano più competitivo e combattuto. La sostenibilità del mercato rossonero, come si evince dall'articolo postato, è buona cosa, pur con tutti i rischi del caso in ottica Fair Play Finanziario.
La cosa che desta qualche perplessità, invece, è legata alla cessione del club (chi sono i finanziatori alle spalle di Mr Bee?) e ai rapporti con Doyen. Aspettiamo qualche settimana - ovvero vediamo quali giocatori arriveranno e quali saranno i prossimi passi di Mr Bee Taechaubol - per capirne qualcosa in più.

venerdì, giugno 12, 2015

The Billion Euro Football Game – Finale di UEFA Champions League, la partita di calcio più importante

Quella che è andata in scena sabato scorso all'Olympiastadion di Berlino è stata la Finale più ricca di sempre della Champions League. Un giro d'affari impressionante, con numeri da capogiro. Si può tranquillamente dire che la Finale di UEFA Champions League, è la partita di calcio più importante.
Addirittura, sommando i premi in denaro, le sponsorizzazioni, i diritti TV, il botteghino, le altre attività commerciali e l'indotto per la città di Berlino, si può dire che l'atto conclusivo della Champions League 2014/15 ha spostato 1 miliardo di euro. Numeri da capogiro. La sola Juventus, nonostante la sconfitta in finale, incasserà tra premi e market pool, circa 100 milioni di euro da questa campagna europea. Praticamente il costo (ipotizzato) del cartellino di Paul Pogba. Un bel gruzzoletto che permetterà alla società di Andrea Agnelli di aumentare sensibilmente il fatturato, acquistando ulteriori giocatori di livello internazionale (già ufficializzati Dybala e Khedira).
Nella guida interattiva, oltre premi, spettatori e sponsorizzazioni, si tiene conto anche della quantità di soldi guadagnata dai giocatori. Molto interessanti i dati riguardanti gli introiti commerciali dei due club. Il Barcellona è cresciuto esponenzialmente da questo punto di vista, attestandosi sui 200 milioni di euro annuali dalle attività commerciali. Praticamente un terzo di questi, ben 65.5mln di euro, provengono dalla vendita delle magliette. Facile, si potrebbe obiettare, se hai in squadra Messi e Neymar, due dei calciatori più famosi al mondo. In realtà, per raggiungere questi volumi è necessario lavorare a fondo sulla diffusione del marchio in tutto il mondo e avere una macchina da merchandising ben oliata. Anche in questo caso, oltre che per il gioco e le vittorie ottenute, occorre applaudire convintamente il club catalano.
Un aspetto che spesso viene trascurato è quello legato all'indotto per la città ospitante una finale di Champions League (nel 2016 toccherà a Milano). Berlino ha ospitato più di 70.000 persone provenienti da tutta Europa (non solo dalla Catalogna e dall'Italia, ma anche da altre nazioni visto che una parte dei biglietti era stata venduta a scatola chiusa, vale a dire quando non si conosceva ancora il nome delle finaliste). Ebbene, si calcola che siano stati spesi 2,6milioni di euro in souvenir, 2.3mln in cibo e bevande e 6,9mln in spese d'hotel/alloggio. Senza dimenticare i trasporti a e per Berlino. Il giro d'affari per la capitale tedesca, alla fine dei conti, è stato di circa 35 milioni di euro.
Un'ultima annotazione riguarda gli sponsor di maglia. Fino al 2013 la maglia blaugrana era stata "intonsa", nel senso che non aveva mai lasciato lo spazio a un sponsor (al massimo si era deciso di inserire il marchio Unicef, ovviamente senza ritorno economico). Un caso rarissimo nel mondo calcistico, sempre più orientato al marketing. Dal 2013/14, invece, i blaugrana hanno deciso di monetizzare lo spazio sulla loro preziosa camiseta accettando l'offerta del Qatar. In questa stagione il Barcellona ha incassato 44 milioni di euro per la sponsorizzazione Qatar Airways. La Juventus, col suo sponsor di maglia Jeep, si ferma a quota 17mln (salvo premi).

Il concetto di Sport secondo Mediaset

"La parola Sport intesa nel suo vero significato e non come sinonimo di calcio". Questo è stato da sempre uno dei pilastri di Blog-In. In passato ho scritto molti articoli sulla - scarsissima - cultura sportiva italiana (qui ne trovate una raccolta). Per capire il livello, basterebbe leggere ogni tanto i commenti dei lettori sui principali portali sportivi o sui social network. In questo caso è difficile dar torto a Umberto Eco (che parlava in generale, ma lo sport è una parte del tutto): “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività".
Come scritto più volte, i nostri media sportivi hanno delle responsabilità ben precise per lo scarso livello di cultura sportiva del nostro Paese. Col passare degli anni la tendenza verso la dittatura calcistica è sempre più accentuata. Calcio e calciomercato con una spruzzata di motori (ma solo se Ferrari e Valentino ottengono dei buoni risultati): questo è il menu fisso di quasi tutti i media sportivi italici. In molti sostengono che questo è ciò che il grande pubblico chiede. Può darsi. Sono però convinto che, bilanciando meglio gli spazi tra le varie discipline, molti sport otterebbero maggior visibilità e seguito. Sullo sfondo, poi, resta la  la c.d. "Legge di Tomba" (inteso come Alberto), definizione coniata da Blog-In per spiegare come in Italia "uno sport diventi bello e avvincente solo in presenza di un atleta (o un team) italiano vincente. Lo diventa ancora di più se questo atleta è anche un "personaggio" spendibile a livello mediatico".

Tutto questo preambolo per arrivare alla notizia che mi ha spinto a scrivere questo post. Mercoledì scorso Mediaset Premium ha presentato la sua offerta per la prossima stagione televisiva (vedi). La Champions League in esclusiva per i prossimi tre anni (non lo sapevate, vero?) è il fiore all'occhiello dell'offerta pay di Mediaset. Eppoi film, il servizio Premium Online e Smartcam per contrastare lo sbarco di Netflix, ecc. Tutto bene. Poi, però, leggo che dal 1° luglio nasce Premium Sport. Bene dico, vediamo quali eventi sportivi riusciranno ad acquistare per arricchire il loro palinsesto e differenziare l'offerta calcio. Leggiamo:



Vi sfido a trovare qualcosa di non calcistico. Serie A, Champions, Calciomercato, Magazine calcistici, amichevoli e Tornei calcistici. Addirittura, per il nuovo canale è stato ingaggiato Sandro Sabatini (ex Sky), direttore di Calciomercato.com. Ora, nulla vieta a una Rete di trasmettere ciò che ritiene più giusto e redditizio in termini di ascolti, abbonamenti e raccolta pubblicitaria. Ci mancherebbe. Tuttavia, mi sembra quantomento forzato chiamare un canale Sport, quando, almeno all'atto della presentazione, non vi è traccia di nessun altro sport al di fuori del calcio. Non sarebbe stato più corretto chiamarlo Premium Calcio Plus o Premium Football o Premium Football 24? Cosa c'entra la parola Sport? Quali sarebbero GLI sport? Magari Mediaset nelle prossime settimane acquisterà alcuni eventi sportivi non calcistici e li manderà in onda su questo nuovo canale. In quel caso, solo in quel caso, il nome del canale avrebbe un senso. Allo stesso tempo, però, conoscendo l'impostazione prettamente calcistica (e motoristica, seppur in tono minore dopo che Sky ha acquistato la MotoGP) di Mediaset, dubito che altre discipline troveranno mai un loro spazio. Del resto basterebbe dare un'occhiata a Studio Sport e calcolare il tempo dedicato dal Tg sportivo di Mediaset a calcio, motori e altri sport.
Mediaset Sport, quando la parola Sport è sinonimo di calcio.

AGGIORNAMENTO 01/07/2015 - Oggi alle 14.00 iniziano le trasmissioni di Premium Sport. A conferma di quanto scritto sopra, ecco il palinsesto dei primi due giorni di programmazione... (fonte: digital-news)



Le Piscine Olimpiche di Rio 2016 saranno realizzate da un'azienda italiana

Sarà a affidata Piscine Castiglione, conosciuta nel mondo col marchio Myrtha Pools, la realizzazione delle piscine da competizione in occasione dei prossimi Giochi Olimpici in programma a Rio de Janeiro dal 5 al 21 agosto 2016. Piscine Castiglione, scelta come partner dalle federazioni di nuoto in tutto il mondo, tra cui FINA e CBDA del Brasile, sarà al suo quarto appuntamento con i Giochi Olimpici, dopo Atlanta 1996, Pechino 2008 e Londra 2012 (nella foto).
Per i Giochi di Rio de Janeiro, Piscine Castiglione installerà la vasca da 50 metri in cui si terranno tutte le competizioni di nuoto e la piscina dedicata al riscaldamento degli atleti, sempre da 50 metri, nell’Estadio Olimpico de Desportos Aquaticos. Saranno inoltre realizzate una serie di altre piscine, tra cui una vasca da 50 metri per le fasi di riscaldamento del nuoto sincronizzato nel Centro Aquatico Maria Lenk.  In totale le vasche – collegate alle Olimpiadi – che Piscine Castiglione ha già realizzato o si è ufficialmente aggiudicata sono dodici, mentre altre quattro (tra cui le piscine di allenamento all’interno del villaggio olimpico) sono in fase avanzata di contrattazione.
Un’operazione rilevante per l’Azienda, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di Euro e ottenuta grazie all’exsperienza e all’innovazione. Fiore all’occhiello di Piscine Castiglione è infatti Myrtha®, tecnologia esclusiva e brevettata, una vera e propria rivoluzione nel mondo della piscina. Si tratta di un sistema modulare basato sull’utilizzo di pannelli in acciaio inox. Svariati i vantaggi garantiti da questa tecnologia, tra cui precisione millimetrica in fase di installazione, affidabilità del prodotto, velocità di realizzazione, lunga durata. Innovazione anche nei sistemi di ricircolo e di filtrazione che, oltre a permettere una perfetta trasparenza e qualità dell’acqua, non interferiscono con le prestazioni dei nuotatori, sensibilissimi a qualsiasi movimento in acqua. 
Oltre alla realizzazione delle piscine principali, Piscine Castiglione sarà responsabile della gestione della parte impiantistica per tutta la durata dell’evento. Una capacità e una eccellenza sempre più apprezzate e note in Brasile, dove Piscine Castiglione ha realizzato o sta completando svariati progetti, come il Training Centre di Fortaleza, il Club Pinheiro di Rio de Janeiro e il Paraolimpic Centre di San Paolo, che è attualmente in costruzione e che, con le sue sei vasche, sarà il più grande al mondo.
E si sta già pensando al post Olimpiade: insieme al Comitato Olimpico, al Ministero dello Sport e alla Città di Rio de Janeiro, infatti, Piscine Castiglione sta lavorando al progetto di ricollocazione di alcune vasche al temine dei  Giochi Olimpici, esattamente come è accaduto a Londra, dove  sono state destinate a varie località inglesi le 7 piscine realizzate in via temporanea in occasione dei Giochi del 2012.
Questo nuovo incarico è la conferma che continuare a credere e investire in ricerca e innovazione siano la chiave giusta per eccellere nel mondo, per farci garanti di un Made in Italy che sa ancora offrire qualità e capacità uniche” - commenta Roberto Colletto, Amministratore Delegato di Piscine Castiglione - “Il lungo percorso (oltre 50 anni) che ha portato la nostra azienda a diventare punto di riferimento per le grandi competizioni di nuoto a livello mondiale è anche la miglior garanzia per i nostri clienti privati della cura e dell’attenzione che mettiamo in ogni progetto, dal più piccolo e semplice alle grandi e complesse realizzazioni internazionali”.


PARTNERSHIP PISCINE CASTIGLIONE CONI SERVIZI Spa - Oltre alla sua tradizionale attività nelle piscine famigliari, Piscine Castiglione conferma infatti la sua forte vocazione a realizzare grossi progetti anche nel nostro Paese, promuovendo iniziative ed accordi che ne agevolino la fattibilità. Partecipazioni & Gestioni, società del Gruppo, offre a tal proposito soluzioni che prevedono progettazione, realizzazione e gestione degli impianti sportivi.  La formula scelta per la realizzazione è spesso quella del P.P.P. (Public Private Partnership, spesso in Italia in forma di Project Financing), in cui il contributo pubblico interviene solo per parte del valore, mentre il resto viene finanziato e ripagato dalla gestione virtuosa nei 20 – 30 anni previsti dalla convenzione.
In quest’ottica, si inserisce anche la partnership con CONI Servizi Spa, la società operativa delle attività del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. In particolar modo, Piscine Castiglione e CONI Servizi sinergicamente metteranno a disposizione le proprie competenze ed il know how per la promozione, valutazione e verifica di sostenibilità di nuove realizzazioni di centri sportivi o per la ristrutturazione di quelli esistenti, in un’ottica di miglioramento e riqualifica del territorio e del tessuto sociale.

mercoledì, giugno 10, 2015

PepsiCo nuovo partner della UEFA Champions League

PepsiCo ha annunciato la sua nuova partnership con la UEFA Champions League a partire dal 1° luglio 2015. Lay’s, Gatorade e Pepsi Max saranno i marchi principali della sponsorizzazione, a cui si aggiungeranno Doritos, Lipton e 7Up.  
Ramon Laguarta, CEO di PepsiCo Europa, ha commentato: "L'annuncio di oggi rafforza il rapporto già consolidato tra la nostra Azienda e il grande calcio, portandolo ad un livello ancora superiore. La UEFA Champions League è senza dubbio una delle più prestigiose competizioni calcistiche del mondo e conta più di un miliardo di appassionati spettatori ogni stagione, un’opportunità senza precedenti per entrambe le parti. Nutriamo una grande passione per il calcio e non vediamo l'ora di condividerla con i tifosi di tutta Europa e di tutto il mondo".

In merito all’accordo Guy-Laurent Epstein, UEFA Events SA Marketing Director, ha commentato: “E’ con piacere che diamo il benvenuto a PepsiCo come partner ufficiale della UEFA Champions League. Siamo entusiasti di lavorare a stretto contatto con un partner globale come PepsiCo. Questo ci permetterà di coinvolgere fan da ogni parte del mondo attraverso innovative attivazioni di marketing, beneficiando, allo stesso tempo, della vasta esperienza di PepsiCo nell’area dell’intrattenimento al fine di creare ulteriore amplificazione per il marchio UEFA Champions League”.
Durante una stagione, la Champions League offre più di 110.000 ore di contenuti televisivi e l'audience raggiunge i 1,1 miliardi di spettatori in tutto il mondo durante la trasmissione delle partite in diretta.
Oltre alla passione di lunga data per il calcio, PepsiCo può contare su partnership di primo livello con leghe sportive di fama mondiale per lo sviluppo di programmi di contenuto e di marketing all'avanguardia. Le altre leghe sportive partner di PepsiCo sono: la National Basketball Association (NBA), la National Football League (NFL), la National Hockey League (NHL), la Major League di baseball (MLB), la Indian Premier League e l'International Cricket Council.

venerdì, giugno 05, 2015

Copa America 2015 in diretta esclusiva su Gazzetta Tv (canale 59 DTT) - Elenco partite con orario dirette e repliche

Qualche mese fa, al momento del lancio di Gazzetta Tv, avevo auspicato che il nuovo canale potesse inserirsi nell'acquisizione di alcuni diritti televisivi di buon livello. Pur apprezzando lo stile e la qualità dei commenti dela canale, sottolineai come "non di sole chiacchiere può vivere un canale sportivo". Occorrevano degli eventi da trasmettere per poter aumentare appeal e riconoscibilità di un canale, altrimenti disperso nella giungla creata dal digitale terrestre.
In data 5 giugno Gazzetta Tv (canale 59 dtt) ha annunciato di aver acquisito in esclusiva i diritti della Copa America di calcio 2015. L'evento calcistico a livello di nazionali più prestigioso e importante dell'anno si disputerà in Cile dall'11 giugno al 4 luglio. Un bel colpo, che fa fare un salto di qualità al palinsesto del canale Gazzetta. Complimenti.




Ecco un estratto del comunicato ufficiale di Rcs:
Tutte le partite verranno trasmesse in diretta (e poi anche in replica), con definizione superiore, e saranno  accompagnate da rubriche e approfondimenti durante la giornata e da spazi dedicati nelle news dove si potranno anche rivedere  i gol più belli della manifestazione. Il  tutto sempre accompagnato dai commenti dei giornalisti de La Gazzetta dello Sport.
Francesco Carione, direttore sistema La Gazzetta dello Sport, commenta così l’acquisizione: “Gazzetta Tv cresce e diventa centrale nell’informazione sportiva anche per quanto riguarda gli eventi live. L’acquisizione testimonia la volontà di investire e l’importanza che Gazzetta Tv riveste all’interno del sistema multimediale della Gazzetta dello Sport; la diretta completamente gratuita di un torneo così importante è una grande chance per attrarre nuovi telespettatori e clienti pubblicitari.”

“Per un mese La Gazzetta dello Sport diventa la casa del calcio più bello del mondo e dei campioni più ammirati. È la prima volta che un sistema multimediale completo – quotidiano, canale televisivo, sito e settimanale – può lavorare in esclusiva su un evento così importante. Una grande sinergia per offrire a tutti gli affezionati amici della Gazzetta un’esperienza indimenticabile di sport e di spettacolo” ha detto il direttore de La Gazzetta dello Sport Andrea Monti.

COPA AMERICA 2015 - La Copa América-Cile 2015 sarà la 44° edizione del massimo torneo di calcio continentale per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla CONMEBOL. Si svolgerà in Cile tra l’11 giugno 2015 e il 4 luglio 2015 e sarà la settima volta che questo paese ospiterà il torneo.
Le 12 squadre partecipanti sono state così divise: 

GRUPPO A: CILE - MESSICO - ECUADOR -BOLIVIA 
GRUPPO B: ARGENTINA - URUGUAY - PARAGUAY - GIAMAICA 
GRUPPO C: BRASILE - COLOMBIA - PERU' - VENEZUELA

Vidal e Sanchez per il Cile; Chicharito Hernandez per il Messico; Messi, Lavezzi, Higuain, Aguero, Tevez per l’Argentina; Cavani e Hernandez per l’Uruguay; Thiago Silva, Oscar, Neymar per il Brasile; Zapata, James Rodriguez, Cuadrado, Falcao, Muriel per la Colombia sono alcuni dei campioni che si potranno ammirare giocare durante le varie partite con la maglia della propria nazionale.
Il primo appuntamento sarà nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 giugno alle ore 1.30 con Cile-Ecuador su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre.



PALINSESTO COPA AMERICA SU GAZZETTA TV - Ed ecco l'elenco completo di tutte le partite della Copa America 2015 con il palinsesto di Gazzetta Tv (59DTT). Sono inserite dirette e repliche con orario cileno e orario italiano:


COMMENTATORI GAZZETTA TV COPA AMERICA 2015 - Molti i telecronisti di Gazzetta Tv che si alterneranno al commento dei match di Copa America 2015: Franco Dassisti, Alessandro Iori, Francesco Letizia, Nino Morici, Franco Piantanida, Fabio Russo.
Tra i commentatori tecnici scelti da Gazzetta Tv ci saranno il mitico Josè Altafini e Gianni Di Marzio. Si aggiungeranno poi alcune firme del giornale cartaceo (nel match inaugurale tra Cile ed Ecuador, ad esempio, la seconda voce è stata Paolo Condò).


Juventus-Barcellona - Presentazione Finale Champions League 2015 (statistiche, fatturato, tattica, formazioni)

Sabato 6 giugno all'Olympiastadion di Berlino, Juventus e Barcellona si contenderanno l'edizione numero 60 della Champions League (ex Coppa Campioni). Una partita attesissima che vede il ritorno in finale di un club italiano a distanza di 5 anni dal successo dell'Inter contro il Bayern. Chi vincerà completerà il grande slam stagionale, avendo entrambi i club centrato il successo in campionato e nella coppa nazionale. 
Il Barcellona è alla sua quarta finale negli ultimi 10 anni, l'ottava complessiva. Negli ultimi 3 casi ha sempre vinto. I blaugrana cercano il loro quinto successo nella massima manifestazione europea per club. La Juventus, invece, torna in finale a distanza di 12 anni da quella persa a Manchester contro il Milan. I bianconeri hanno disputato 7 finali, vincendo solo in 2 occasioni. All'opposto del Barca, la Juve ha perso le ultime 3 finali disputate. 

CHAMPIONS LEAGUE 2014/15 - Il cammino del Barcellona in questa edizione della Champions League è stato fin qui brillantissimo. I catalani hanno vinto il proprio girone con 15 punti, con 5 vittorie e una sconfitta per 3-2 al Parco dei Principi contro il PSG. Agli ottavi il Barcellona ha eliminato il Manchester City, imponendosi all'andata per 2-1 in Inghilterra e vincendo 1-0 al Camp Nou. Simile l'andamento dei quarti, con il successo 3-1 all'andata a Parigi e la vittoria per 2 a 0 al ritorno. La semifinale contro il Bayern si è di fatto decisa negli ultimi 20 minuti della gara d'andata a Barcellona (3-0 con due gemme di Messi e il gol finale di Neymar). Al ritorno, dopo essere andati in vantaggio sul 2-1, i blaugrana hanno alzato il piede dall'acceleratore, perdendo alla fine per 3-2. La seconda sconfitta del torneo non ha impedito al Barcellona di raggiungere la finale di Berlino. Lo score di questa edizione dice 10 vittorie e 2 sconfitte (nessun pareggio).
La Juventus ha chiuso il proprio girone alle spalle dell'Atletico Madrid. I bianconeri, dopo il successo sul Malmoe all'esordio e le due sconfitte di Madrid con l'Atletico e di Atene contro l'Olympiakos, hanno disputato una gara delicatissima al quarto turno contro i greci. La vittoria con rimonta finale per 3 a 2 ha consentito alla Juve di rimettersi in corsa. La vittoria a Malmoe e il pareggio interno con l'Atletico hanno permesso ai bianconeri di chiudere il girone al secondo posto con 10 punti complessivi. Agli ottavi è avvenuto il salto di qualità della Juventus con il doppio successo sul Borussia Dortmund (5-1 complessivo). Ai quarti i bianconero hanno affrontato un avversario molto ostico come il Monaco. Alla fine, a decidere il doppio confronto con i monegaschi, è stato il rigore - discusso - di Vidal all'andata. La semifinale con il Real ha visto la Juventus imporsi per 2-1 allo Stadium e pareggiare per 1 a 1 al Bernabeu con una bella prova di personalità e compattezza. Lo score della Juventus in questa Champions League dice: 7 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte (nella fase a eliminazione diretta i bianconeri sono imbattuti).



FATTURATI E INGAGGI - Se si dovesse fare affidamento sul solo fatturato o sul monte ingaggi dei due club, non ci sarebbe partita. Il Barcellona, dando un'occhiata all'annuale report stilato da Deloitte (vedi edizione 2015 su dati 2103/14) fattura complessivamente 484,6 milioni di euro. La Juventus, pur crescendo costantemente grazie alle capacità manageriali di Andrea Agnelli e dei suoi collaboratori, si ferma a 279,4 milioni di euro. Un abisso che incide inevitabilmente sul fronte mercato. Il Barca ogni anno può acquistare - blocco del mercato permettendo - uno o due giocatori di livello assoluto. Nel 2013 è arrivato Neymar, quest'anno Suarez. Fatturato elevato significa possibilità di garantire ingaggi alti e quindi di assicurarsi i giocatori più forti in circolazione. Il Barcellona ha un monte stipendi praticamente doppio a quello della Juventus (247mln vs 119mln). La filosofia blaugrana, tuttavia, è diversa da quella del Real Madrid. Il Barca punta molto sulla cantera e sull'inserimento graduale di giocatori in prima squadra. Il tutto, ovviamente, senza disdegnare l'acquisto di qualche campione di fama mondiale.
La Juventus, dopo la devastazione causata da Calciopoli, ha ricostruito le basi per avvicinarsi ai top club europei: stadio di proprietà, sviluppo commerciale e gestione tecnica illuminata. Di base, la creazione di una squadra vincente ha permesso al club di tornare stabilmente in Champions League, con tutti i benefici che ne conseguono. Nella prossima classifica Deloitte i bianconeri, grazie all'approdo in finale (la Juventus dovrebbe incassare una cifra vicina ai 100 milioni di euro da questa Champions League), sfonderanno ampiamente la barriera dei 300 milioni di euro di fatturato annui. Dalla prossima stagione, con il nuovo contratto sottoscritto con adidas, aumenteranno sensibilmente gli introiti alla voce "sponsor tecnico" (interessante il fatto che la Juve abbia deciso di mantenere a sè la gestione del merchandising, rifiutando i 6 milioni garantiti nel caso di gestione affidata al marchio tedesco).
Per fortuna, però, il calcio non si basa solo sul potere economico-finanziario. Lo dimostrano le ultime 3 finali di Champions League che hanno visto approdare in finale tre club con fatturati "normali" (Borussia Dortmund, Atletico Madrid e ora Juventus).

Tabella dal sito di eurosport




TATTICA - Le due squadre sono in questo momento, probabilmente, le due massime espressioni di due modi di intendere il calcio. Il Barcellona è stato plasmato secondo la filosofia olandese inculcata da Johan Cruyff nei primi anni '90: calcio totale e controllo del gioco attraverso fondamentali di alto livello. Il tutto con un'impronta tattica precisa: 4-3-3. I vari Van Gaal, Rijkaard, Guardiola e ora Luis Enrique sono partiti tutti da questi princìpi, mettendo tutti qualcosa di personale per differenziare la loro squadra. La Juventus, invece, pur praticando un gioco evoluto e con una solida base tecnica, rappresenta perfettamente il calcio che fa dell'organizzazione difensiva la sua pietra angolare. Attenzione, la Juventus non pratica il vecchio e detestabile - mio giudizio - catenaccio. Tutt'altro (non potrebber essere altrimenti visto che Allegri è allievo di Galeone). Semplicemente fonda i suoi successi su un'ottima organizzazione in fase di non possesso, che le permette di subire pochi tiri e pochi gol. Ciò le consente di creare i presupposti per lo sviluppo del gioco offensivo, basato su tecnica, velocità e qualità dei singoli.

TATTICA BARCELLONA - Luis Enrique, rispetto al recente passato, ha sviluppato il suo 4-3-3 apportando due modifiche: 
1. Ha inserito un centrocampista di sostanza in più (Rakitic,) a scapito di un palleggiatore (Xavi, che già nella passata stagione non era più titolare inamovibile).
2. Ha convinto Messi a tornare nel suo ruolo originario di attaccante esterno destro, libero di accentrarsi e inventare. In questo modo ha potuto inserire un grande centravanti moderno - Suarez - dicendo addio all'ormai logoro "falso nueve" (una delle tante espressioni ad minchiam importate nel nostro calcio).
Il possesso palla blaugrana non è più estenuante come ai tempi di Guardiola. Per sfruttare al massimo le doti di tecnica e velocità dei tre fenomeni davanti, il Barcellona 2014/15 predilige l'attacco in profondità rispetto alla manovra avvolgente utillizzato ai tempi del tiki taka. 
L'altra arma utilizzata da Luis Enrique, e in questo la sua squadra ricorda molto quella di Guardiola, è il pressing altissimo una volta persa palla. Per le squadre avversarie, poco dotate in palleggio, diventa problematico uscire dalla propria metà campo, se non attraverso dei lanci, preda facile di Piquè e Mascherano. 
Come si nota dall'immagine qui sotto (Barcellona-Bayern 3-0), il gioco dei blaugrana "pende" molto a destra dove Dani Alves spinge come un ossesso, sfruttando la sua grande intesa con Messi. Le sue costanti sovrapposizioni permettono a Messi di avere diverse soluzioni: dribbling verso il centro, uno due col brasiliano, gioco a tre con Suarez. Interessante notare la posizione di Rakitic. Il croato appoggia da vicino tali azioni, permettendo un ulteriore sponda oppure inserendosi negli spazi creati dai raddoppi su Messi o, infine, esercitando un pressing molto alto in caso di perdita della palla. Paradossalmente Rakitic gioca più avanti rispetto a Iniesta (in calo rispetto al passato, ma sempre in grado di trovare la giocata decisiva con i suoi dribbling sullo stretto). Busquets funge da schermo davanti alla difesa, diventando in caso di necessità il terzo difensore centrale. Quasi mai agisce da regista (lo sono molto di più Piquè e Mascherano). Nel complesso la parte più attaccabile del Barcellona è quella sinistra dove Jordi Alba, Iniesta e Neymar, a difesa non schierata, non garantiscono fisicità e copertura adeguata. In tal senso sarà interessante notare le posizioni dei centrocampisti della Juventus. Il centrocampista schierato sul centrosinistra bianconero (Marchisio?) dovrà raddoppiare costantemente su Messi e dare un occhio a Dani Alves. Dall'altra parte, invece, forza e inserimenti (Pogba?) potrebbero risultare molto importanti nel mettere in difficoltà i tre blaugrana sopracitati.
Anche la posizione di Vidal e delle due punte bianconere è da valutare con attenzione. Dando per scontato che il Barcellona avrà una superiorità territoriale abbastanza marcata, vedremo quale lavoro Allegri chiederà ai tre giocatori più avanzati della Juventus.



TATTICA JUVENTUS - Allegri è riuscito a cambiare pelle alla Juventus. Ha mantenuto e sfruttato in diverse occasioni, anche a partita in corso, il 3-5-2 plasmato da Antonio Conte. Gradualmente, poi, ha innestato le sue convinzioni tattiche, sviluppando il 4-3-1-2. Il tecnico livornese, ad ogni intervista, cita la parola "tecnica", aspetto che assume un'importanza decisiva nella sfida contro il Barcellona.
Al di là della condizione fisica - la finale di quest'anno si gioca molto tardi rispetto al solito, ma le due squadre sono sembrate in ottima forma nelle ultime uscite - sarà determinante la mentalità con cui i bianconeri affronteranno la Finale di Berlino. Sarà determinante giocare con una difesa nè troppo bassa (aspettare il Barcellona nella propria area di rigore significa aspettare il o i gol catalani), né troppo alta, stile Bayern al Camp Nou, per evitare di concedere la profondità al trio delle meraviglie. Allo stesso tempo, e qui si fondono i concetti di mentalità (o personalità) e tecnica, la Juventus dovrà essere in grado di superare il primo pressing - altissimo - del Barcellona in fase di riconquista della palla. Una volta superato, cosa per niente facile, si potrebbero aprire dei varchi molto interessanti per i due velocisti Morata e Tevez. Pirlo, in crescita nelle ultime settimane, è chiamato ad una partita di altissimo livello, così come Pogba: vietatissimo perdere palloni in uscita.
Nell'immagine qui sotto (Real Madrid-Juventus 1-1), si nota come al Bernabeu, di fatto, il 4-3-1-2 si sia tramutato in un 4-4-2 con Vidal ad affiancare spesso Pirlo e le due mezz'ali (Pogba e Marchisio) chiamate ad allargarsi sugli esterni. Un copione che potrebbe anche ripetersi in finale.



Un ultimo aspetto da considerare riguarda i calci piazzati, diretti e indiretti. In entrambe le squadre ci sono degli specialisti di livello assoluto. Sul gioco aereo la Juventus ha almeno 4-5 buoni colpitori, mentre  il Barca, pur essendo meno dotato sotto quest'aspetto, è ben organizzato e con Piquè in grado di colpire anche in zona offensiva. 
In caso di calci di rigore, le fredde statistiche dicono Buffon (1 rigore parato ogni 3 in media, contro l'1 ogni 5 di Ter Stegen). Ma in una finale di Champions questi dati lasciano il tempo che trovano.


 
FORMAZIONI - Il Barcellona si presenta alla finale di Berlino con la formazione tipo. La Juventus, invece, deve rinunciare a Chiellini, sostituito da Andrea Barzagli.

JUVENTUS (4-3-1-2): BUFFON-LICHTSTEINER-BARZAGLI-BONUCCI-EVRA-POGBA-PIRLO-MARCHISIO-VIDAL-TEVEZ-MORATA.

BARCELLONA (4-3-3): TER STEGEN-DANI ALVES-PIQUE'-MASCHERANO-JORDI ALBA-RAKITIC-BUSQUETS-INIESTA-MESSI-SUAREZ-NEYMAR.



DIRETTA TV - La finale di Champions League 2015 sarà trasmessa in diretta da Canale 5 (commento di Sandro Piccinini e Aldo Serena) e da Sky Sport 1 (commento di Massimo Marianella e  Luca Marchegiani). Sia su Mediaset che su Sky Sport, amplissimi pre e post-partita.

Buona finale e Forza Juve!


*immagine tratta dal sito ufficiale Uefa.com

lunedì, giugno 01, 2015

Serie A 2014/15 il Pagellone alle 20 squadre

Si chiude il campionato di Serie A 2014/15 e come di consueto è il tempo del pagellone finale alle 20 squadre. Il termine di paragone per confrontare aspettative e bilancio finale è il post di presentazione della stagione (vedi) scritto a settembre. Per le squadre impegnate nelle Coppe Europee il voto si riferisce a tutte le competizioni.
Complessivamente è stato un campionato simile a quello della stagione precedente, con, a mio parere, degli spunti migliori a livello di gioco, organizzazione e giovani. Grande merito va all'Empoli di Sarri che, con molti giocatori debuttanti in A, si è salvato con ampio margine proponendo un 4-3-1-2 estremamente interessante, basato su compattezza, tecnica e profondità. Uno splendido esempio di come programmazione e lavoro sul campo possano sopperire a un fatturato modesto.
In assoluto, ovviamente, è stato l'anno della Juventus e di Max Allegri, capace di ottenere una storica doppietta in Italia e di issarsi fino alla Finale di Berlino. La Juventus rappresenta il paradigma a livello di gestione. In questi anni Agnelli e Marotta hanno creato un solco amplissimo - leggi vantaggio competitivo - con le concorrenti italiane, ritornando nel contempo nel gotha del calcio europeo. In una singola stagione è possibile che i bianconeri possano denunciare un calo di rendimento, favorendo il successo di qualche altro club, ma nel medio periodo la Juventus è destinata a dettare legge in campo nazionale. Per avere dei campionati più equilibrati, è fondamentale che tutti i club di fascia medio-alta facciano un salto di qualità, a partre dallo stadio di proprietà: Udinese a parte, in che anno vedremo un altro club italiano inaugurare il proprio impianto? 2019, 2020? Sempre e comunque troppo tardi.
Un'ultima postilla riguarda il "Caso Parma". Una vicenda incresciosa che ha messo a nudo i problemi strutturali del nostro calcio. Non è ammissibile che un club di Serie A fallisca a stagione in corso. Fortunatamente, sia in FIGC (regole più rigide per iscrizione e controlli più severi) che in Lega Calcio (decisioni dell'ultima assemblea), sembra si inizino a muovere i primi passi per la costruzione di un sistema calcistico più solido e in grado di conquistare fette di mercato anche all'estero. Staremo a vedere.


Ed ecco il pagellone con i voti finali alle 20 squadre della Serie A 2014/15. Ho segnalato anche il "giocatore più interessante" vale a dire il giocatore giovane che, a secondo me, ha fatto vedere le migliori cose in chiave futura.

ATALANTA 5 - Quart'ultimo posto finale, appena 37 punti per una salvezza stentata, favorita dalla pochezza delle tre squadre retrocesse. Il cambio di allenatore ha portato benefici impercettibili. Fondamentali l'innesto a gennaio di Pinilla e la crescita nella parte finale del Papu Gomez. 
Il giocatore più interessante è stato Zappacosta: ottima corsa e buona tecnica sulla fascia destra. Baselli gode di buone referenze e di ottima stampa ma francamente, per ora, ha fatto vedere ben poco (peraltro ha già 23 anni).

CAGLIARI 4 - Il neo presidente Giulini paga con la retrocessione l'inesperienza e gli errori commessi durante la stagione. Zeman poteva essere una soluzione accattivante a inizio anno, ma quando risultati e gioco cominciavano a scarseggiare sarebbe stato opportuno puntare su un allenatore "sicuro". Azzardata la scelta Zola, disastroso il ritorno del boemo. Festa ha finito dignitosamente la stagione, ormai compromessa. La nota positiva è l'organizzazione che Giulini sta dando al club, progetto "Academy sarda" in primis. Ci sono i margini per ripartire. Sarri o Ventura, se accetteranno la B, sarebbero perfetti per un lavoro sul medio periodo.
Giocatore più interessante: Donsah.

CESENA 4 - Retrocessione annunciata. Troppo debole la rosa allestita. Di Carlo sembrava aver ridato speranza ai romagnoli, ma è stato poco più di un fuoco di paglia.
Giocatore più interessante: Defrel.

CHIEVO 6.5 - Dopo l'inizio di stagione balbettante, il club ha deciso di puntare su Rolando Maran. Decisione saggia, un esempio di come un allenatore, anche a campionato in corso, possa incidere sul rendimento della squadra. Il 4-4-2 del tecnico veneto non lascia spazio alla fantasia o a giocate mirabolanti, ma è straordinariamente solido. Il Chievo chiude la stagione con soli 41 gol incassati, 5 in meno della Fiorentina, 13 in meno del Napoli. Non c'è la controprova, ma se, ad esempio, il Cagliari avesse scelto Maran, probabilmente ora sarebbe ancora in Serie A.
Giocatore più interessante: Mattiello (in bocca al lupo).

EMPOLI 8 - A inizio anno sembrava spacciato, al pari del Cesena. Invece, come scritto sopra, il lavoro di Sarri e le scelte oculate di Corsi hanno determinato una stagione da incorniciare. Se l'Empoli avesse avuto a disposizione un attaccante di livello superiore avrebbe probabilmente chiuso a ridosso di Milan e Inter. Menzione speciale per il trio di metà campo (Vecino, Valdifiori, Croce) e per Saponara che nel ruolo di trequartista ha fatto vedere delle cose notevolissime. Peccato che il Milan, che a parole dice di voler puntare sugli italiani, non abbia creduto in lui fino in fondo.
Giocatore più interessante: Rugani (38 partite su 38, 0 ammonizioni).

FIORENTINA 6.5 - Prima squadra del pagellone da valutare anche per il cammino europeo. Quarto posto finale in A, semfinale in Europa League e in Coppa Italia, i viola si confermano su livelli più che buoni. Una stagione positiva, quindi, ma le due sonore sconfitte con Juve e Siviglia in Coppa Italia ed EL, hanno lasciato un senso di incompiuta (oltre che molte polemiche tra Montella e i tifosi). Ancora una volta è mancato il centesimo per fare la lira. Pessima la stagione di Mario Gomez. Da capire quali saranno le scelte societarie per la panchina e il mercato.
Giocatore più interessante: Salah.

GENOA 7.5 - Stagione oltre le aspettative per i rossoblù. Gasperini ha svolto un ottimo lavoro, riportando la squadra sui livelli della sua prima gestione. Grande stagione per Iago e Perotti, bene anche Niang nella seconda parte dell'anno. La macchia, però, è la (probabile) mancata licenza UEFA che annulla la qualificazione in EL raggiunta sul campo e pone delle domande sulla gestione Preziosi.
Giocatore più interessante: Perin.

INTER 4.5 - Il primo anno intero di gestione Thohir è da archiviare in fretta. Il Corsera ha sollevato dei dubbi sulla trasparenza delle risorse economiche del club (vedi), e dal punto di vista tecnico, la mancata qualificazione alla Champions, non permetterà un mercato di grande livello nelle prossime settimane (salvo cessione di qualche big). Il cambio di allenatore ha modificato l'impostazione di gioco, ma non ha prodotto cambiamenti a livello di risultati, anzi. Male Vidic, Medel, Shaqiri, Podolski, questi ultimi due voluti da Mancini nel dispendioso mercato invernale. Brutta l'eliminazione in EL contro il Wolfsburg.
Per un salto di qualità occorrono 3-4 innesti di un certo livello, specie a centrocampo.
Giocatore più interessante: Icardi.



JUVENTUS 9 - Sulla stagione bianconera mi soffermerò nel post di presentazione della finale di Champions League. Se dovesse arrivare anche la vittoria in Champions - difficile ma in una gara secca non è impossibile - la stagione sarebbe da 10 e lode.
Giocatore più interessante: Morata (menzione per Coman).

LAZIO 8 - Alla fine, in modo rocambolesco ma assolutamente meritato, è arrivato il tanto agognato terzo posto. Pioli ha lavorato benissimo, costruendo un 4-3-3 (a volte 4-2-3-1) efficace e spettacolare. Per lunghi tratti della stagione la Lazio ha giocato il calcio più scintillante della Serie A, con Felipe Anderson immarcabile. Brava anche la società a costruire una rosa profonda e competitiva. La finale di Coppa Italia, persa ai supplementari per i famosi "dettagli mourinhan"i, un altro traguardo che merita di essere sottolineato.
Il preliminare non sarà semplice: sarà necessario elevare il livello medio per tempo.
Giocatore più interessante: Felipe Anderson.

MILAN 4.5 - Che dire, è stata una stagione da incubo per i rossoneri. Decimo posto in classifica con 52 punti e 12 sconfitte in stagione. Inzaghi non ha dato uno straccio di gioco alla squadra, puntando su un 4-3-3 tutto difesa e contropiede. Le dichiarazioni post gara del tecnico sono state spesso surreali. Menez ha disputato una buona prima parte di stagione, palesando però discontinuità e anarchia tattica. Difficile capire quali saranno le scelte del club (a proposito, la cessione ai cinesi?). Ancelotti non sembra il profilo più adatto per ricostruire, a meno che Berlusconi non intenda tornare a investire pesantemente sul mercato, consegnando al tecnico emiliano una rosa da primi tre posti (per farlo servirebbero almeno 3-4 acquisti di livello, partendo dal centrocampo).
Giocatore più interessante: Bonaventura (rientra a filo nella categoria visti i suoi, quasi, 26 anni)

NAPOLI 5.5 - Il terzo posto avrebbe reso sufficiente l'annata. Il quinto posto finale, invece, la rende deficitaria. Fuori ai Preliminari di Champions contro un Bilbao tutt'altro che irresistibile. Fuori in semifinale di EL contro una squadra onesta ma non trascendentale come il Dnipro. Sconfitta in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio e sconfitta nel match decisivo per il terzo posto. Unica nota lieta la conquista della Supercoppa ai rigori contro la Juventus. Benitez ha dato in questi due anni una mentalità offensiva alla squadra. Il tutto, però, a discapito dell'equlibrio difensivo (54 gol incassati in campionato sono un'enormità). Il tecnico spagnolo avrebbe dovuto pretendere un paio di acquisti qualitativi in difesa e a centroocampo. Con i vari Britos, Koulibaly, David Lopez, Inler, Jorginho non si poteva sognare in grande. Il lavoro svolto, comunque, non è da buttare via completamente. De Laurentiis, per dare un minimo di continuità dopo l'addio di Benitez, farebbe bene a puntare su un allenatore che adotti lo stesso sistema (4-2-3-1) , inserendo un paio di elementi nei ruoli sopracitati.
Giocatore più interessante: Ghoulam.

PALERMO 7.5 - Annata da incornicare per i rosanero. 49 punti conquistati, molti risultati di prestigio e un gioco basato su tecnica e inserimenti. Del resto quando hai a disposizione due giocatori come Vazquez e Dybala, le giocate offensive diventano molto più semplici. Il duo italo-argentino è stato spesso abbacinante, favorendo anche la crescita in termini realizzativi dei centrocampisti (Rigoni in primis). Vedremo come sarà rimpiazzato Dybala. Per Iachini - che meriterebbe un premio per aver resistito così a lungo sulla panchina più bollente della Serie A - sarebbe importante la riconferma di Vazquez. Belotti da rivedere, anche se, onestamente, non sembra quell'attaccante formidabile decantato dai soliti giornalisti iper-nazionalistici (quelli per cui "è un peccato che Icardi abbia raggiunto Toni in vetta alla calssifica dei bomber"...sigh).
Giocatore più interessante: Dybala.

PARMA S.V. - Sostanzialmente superfluo commentare una stagione del genere. Un plauso a Donadoni, allo staff e a tutti i dipendenti del club per la dignità e professionalità dimostrate nei mesi più difficili.
Giocatore più interessante: Josè Mauri.

ROMA 5.5 - Il secondo posto finale - seppur a 17 punti dalla Juventus, stesso distacco del 13/14 - salva la stagione, che, tuttavia, era partita sotto ben altre premesse. A inizio anno molti giornalisti parlavano di "gap annullato" con i bianconeri. Su queste colonne avevo espresso i dubbi su alcune scelte di mercato. Dopo un buon inizio la squadra si è spenta lentamente, inanellando un girone di ritorno deficitario, salvato grazie al successo nel derby. La lotta Scudetto è terminata nel mese di febbraio. La Champions è stata segnata inesorabilmente dal 7-1 interno col Bayern (probabilmente la sconfitta chiave di tutta la stagione giallorossa). Europa League e Coppa Italia sono durate ben poco, con due eliminazioni a domicilio sempre ad opera viola. Il mercato di gennaio non ha portato benefici, anzi. Insomma, una stagione molto al di sotto delle aspettative (troppo elevate) di tifosi e media. Le tensioni finali tra Garcia e Sabatini non sono un buon viatico per la prossima annata. Non sarà un mercato semplice quello a cui è atteso Sabatini. Le basi per costruire una squadra altamente competitiva, comunque, ci sono tutte (a patto di non considerare, ancora una volta, Totti al centro del progetto: serve un centravanti da 18-20 gol).
Giocatore più interessante: Manolas.

SAMPDORIA 7- - La Samp giocherà al 90% la prossima Europa League. Solo questo potrebbe bastare per raccontare la stagione dei blucerchiati. Il voto in pagella non è altissimo perchè la squadra è sostanzialmente implosa nelle ultime 10 partite. Il bottino raccolto in precedenza e i guai del Genoa, però, hanno permesso a Mihajlovic di salutare Bogliasco con l'EL. La Samp ha disputato un'ottima annata, proponendo un calcio veloce e aggressivo, con Eder grande protagonista. Molto bene il trio De Silvestri-Silvestre-Romagnoli, bravi, seppur con maggior discontinuità, Obiang e Soriano. Gli innesti di Muriel ed Eto'o non hanno portato quel salto di qualità che ci si aspettava (complice anche l'infortunio di Eder e le gambe pesanti di fine stagione). Per Ferrero non sarà semplice sostituire il tecnico serbo. Servirà attenzione nella scelta del profilo giusto che dovrà essere in grado di gestire la doppia competizione (doppio turno preliminare di EL permettendo).
Giocatore più interessante: Romagnoli.

SASSUOLO 6 - Ok, la salvezza è stata raggiunta comodamente e i 49 punti costutiscono un buon bottino. Tuttavia, il Sassuolo di provinciale ha solo il nome. Patron Squinzi aveva messo a disposizione di Di Francesco una squadra molto competitiva, con una rosa assai profonda. I neroverdi hanno disputato alcune buone partite, ma nel complesso sono stati molto discontinui, subendo anche delle sconfitte pesanti. I 57 gol incassati denotano un un'organizzazione difensiva migliorabile. I tre giocatori davanti hanno disputato una stagione buona ma non trascendentale (il migliore è stato Berardi: 31 gol in due stagioni di A a soli 20 anni). Nel complesso, quindi, una stagione sufficiente ma nulla più.
Giocatore più interessante: Berardi.

TORINO 7.5 - Quando ho sentito, dopo la sconfitta contro il Genoa, alcuni tifosi del Toro lamentarsi per la mancata qualificazione in EL, francamente, mi è scappata una smorfia. Ma come? Ventura, con una rosa poco più che discreta, ha condotto i granata al nono posto in classifica (a ridosso dell'Inter, davanti al Milan) dopo aver raggiunto gli ottavi di Europa League, con la perla della vittoria di Bilbao. Capisco che nel calcio la memoria è corta e la riconoscenza è una parola che non esiste, ma penso sia pacifico considerare egregio il lavoro svolto dal tecnico genovese. Soprattutto atenendo conto del materiale messogli a disposizione da Cairo. La vittoria nel derby dopo tempo immemore, poi, è la ciliegina sulla torta di un'annata oltremodo positiva.
Giocatore più interessante: Maksimovic.

UDINESE 4.5 - Per un'analisi della stagione dei bianconeri riamndo al post sull'avvicendamento Stramaccioni-Colantuono (vedi).
Giocatore più interessante: Widmer.

HELLAS VERONA 6 - Come prevedibile, è stata una stagione molto più problematica rispetto a quella del ritorno in Serie A. A un certo punto della stagione, quando le cose non giravano, si era arrivati persino al punto di mettere in discussione Mandorlini. In realtà, grazie anche alla pochezza delle rivali, i gialloblu si sono salvati con grande anticipo e sono riusciti condurre Luca Toni (chapeau) sul trono dei bomber. Per il resto poco da segnalare, se non l'addio di Sogliano e le voci circa il possibile cambio di proprietà del club. Due situazioni che vanno risolte al più presto per programmare la prossima stagione (l'età media della squadra, peraltro, è abbastanza elevata).
Giocatore più interessante: Jacopo Sala.