Premessa
Come atteso, i regolamenti
integrali superano brillantemente i dubbi lasciati dalla circolare 38/2014, la
quale aveva fornito una spiegazione sommaria della nuova struttura delle due
coppe (soffermandosi più sulla sola CL); in particolare, le due situazioni
paradossali create dai 5 scenari ad illustrazione del turno di partenza del
detentore di EL in CL, dove gli ultimi 3 andavano a sovrapporsi lasciando
incerti su quale dovesse essere nei casi specifici.
La moltiplicazione degli scenari
Prima di proseguire, inserisco
qui sotto la lista di accesso ufficiale delle squadre partecipanti a CL ed EL
esclusivamente via piazzamento in campionato (individuato dal numero nel
pallino) ovvero per la vittoria in coppa nazionale (la sagoma di un trofeo).
Legenda. Fed: federazione in ordine di classifica
UEFA; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; C:
percorso campioni; L: percorso piazzate; P: squadre presenti in tabella
partenti dal turno della colonna; T: numero totale di partecipanti al turno
della colonna.
Per semplicità, tutti gli esempi cui mi appoggerò, salva diversa
indicazione, saranno riferiti alla situazione raffigurata dalla lista di
accesso, disegnata sotto le seguenti ipotesi:
1) in ogni federazione (fed) il vincitore di coppa nazionale ha ottenuto un
piazzamento in campionato diverso da quelli che gli avrebbero permesso l’iscrizione
alla CL o all’EL. P.es. (tanto per cominciare): il vincitore di coppa della 1ª
fed è così giunto dal settimo posto in giù in campionato;
2) nessuna fed si avvale della possibilità d’iscrivere il vincitore della
coppa di lega (a eccezione dell’anomalo caso italiano);
3) il Liechtenstein è pensato come fed compresa fra la 24ª e la 46ª, per
cui le squadre totali nei due incroci della relativa riga nelle liste di CL ed
EL sono, rispettivamente, 22 e 67, mancando le sue 3 rappresentanti via
campionato;
4) non sono stati superati i limiti massimi di partecipazione alla CL da
una delle prime 3 fed.
Dalla lista restano così fuori:
a) le 8 ripescate dai gironi di CL quali terze classificate (partenti dai
sedicesimi di finale di EL)
b) le 10 ripescate quali eliminate agli spareggi di CL (partenti dalla fase
a gruppi di EL)
c) le 15 ripescate quali eliminate al terzo turno di qualificazione di CL
(partenti dagli spareggi di EL)
d) le 3 iscritte via fair play all’EL (partenti dal 1° turno di
qualificazione)
e) il detentore della CL (partente dalla fase a gruppi)
f) il detentore di EL (partente dagli spareggi ovvero dalla fase a gruppi
di CL).
Come già evidenziato nella prima analisi, se le squadre dall’a) alla d) non
creano alcun problema d’inserimento nella lista (semplicemente si aggiungono
alle già lì presenti), le ultime due comportano, anche solo potenzialmente,
degli aggiustamenti. Infatti, la e) non ne richiede se e solo se il detentore
di CL non è iscrivibile né alla CL né all’EL via tornei nazionali; viceversa,
qualunque sia la condizione del detentore di EL e qualunque sia il suo
effettivo turno di partenza in CL, il suo inserimento nella lista non la lascia
in alcun caso immune (salvo uno), con ritocchi che possono coinvolgere entrambe
le coppe europee.
Essendo uno dei temi centrali della riforma, mi soffermo pertanto sul turno
di partenza del detentore di EL in CL, in linea di principio fissato negli
spareggi percorso piazzate, ma potendo pure essere quelli del percorso campioni
o la fase a gruppi in base alla presenza o all’assenza del detentore di CL
nella lista di accesso. Il regolamento, al fine di coprire tutte le possibili
eventualità, ha descritto molti più scenari dei 5 contenuti nella circolare;
avvalendomi dell’uso dei colori, se il detentore di CL ha ottenuto una
posizione in campionato:
a) evidenziata da un pallino color rosso, allora il detentore di EL parte
dalla fase a gruppi;
b) evidenziata da un pallino color giallo ovvero blu, allora il detentore
di EL parte dagli spareggi percorso piazzate;
c) evidenziata da un pallino color verde, allora il detentore di EL parte
dagli spareggi percorso campioni.
d) non presente nella lista di CL e appartiene a una delle prime 12 fed,
allora il detentore di EL parte dagli spareggi percorso piazzate;
e) non presente nella lista di CL e non appartiene a una delle prime 12
fed, allora il detentore di EL parte dagli spareggi percorso campioni.
Le ultime due lettere, di fatto, rappresentano quel chiarimento per lo
scenario 5 assente nella circolare e che avevo previsto doversi proprio così
sviluppare. È ora possibile designare definitivamente lo specchietto riassuntivo
dove le righe rappresentano il turno di partenza dove il detentore di CL ha
lasciato un posto vacante e le colonne quello conseguente del detentore di EL,
senza più sovrapposizioni (due pallini nella stessa riga, per intenderci) come
accadeva nella prima analisi.
Legenda. FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ:
n-esimo turno di qualificazione; C: percorso campioni; L: percorso piazzate; FC:
detentore di CL con piazzamento in campionato non presente nella lista di CL
(Fuori dalla Champions); 1-12: detentore appartenente alle prime 12 fed; 13-54:
detentore non appartenente alle prime 12 fed (dalla 13ª alla 54ª).
Il regolamento ha però aggiunto
un paio di (dovute) eccezioni, risolvendo colla seconda un’altra possibile
sovrapposizione da me non colta se non ad analisi già completata, che toccano
il caso del detentore di EL iscrivibile in CL grazie alla posizione in
campionato. Infatti, se questa è:
a) evidenziata da un pallino
color rosso, allora il detentore di EL parte sempre dalla fase a gruppi, a
prescindere dalla situazione del detentore di CL;
b) evidenziata da un pallino
color giallo, allora il detentore di EL parte:
b1) comunque dagli spareggi
percorso piazzate, se la posizione in campionato del detentore di CL è assente
dalla lista di CL ovvero è presente evidenziata da un pallino di colore diverso
dal rosso;
b2) dalla fase a gruppi, se la
posizione in campionato del detentore di CL è presente nella lista di CL
evidenziata da un pallino color rosso.
L’eccezione a) evita il paradosso
del detentore di EL costretto a partire dagli spareggi pur avendo conquistato
la fase a gruppi via campionato, per colpa del detentore di CL incapace di fare
altrettanto. A sua volta, l’eccezione b1) scioglie il dilemma così
esemplificato: se la CL fosse vinta dalla terza della 5ª fed e l’EL dalla terza
della 6ª, quest’ultima da dove partirebbe? Dagli spareggi percorso piazzate,
per il suo piazzamento in campionato oppure percorso campioni per il
piazzamento del detentore di CL? L’eccezione regolamentare supera il bisticcio,
facendo sempre prevalere la prima soluzione.
La retrocessa in EL
I nuovi regolamenti superano un
altro punto dubbio che, a dire il vero, si trascinava da anni: l’esatta fine
della retrocessa dalla CL in EL, in caso di superamento della soglia massima
d’iscrizioni (ora elevata da 4 a 5), individuata ancora nella quarta di una
delle prime 3 fed. Se fino al 2014/15 il suo turno di partenza in EL era
incerto, individuato genericamente nel migliore dove vi fosse un posto vacante,
ora è fissato sempre e comunque nella fase a gruppi. La precisazione sana
l’evidente ingiustizia generata dalla mera lettera dell’attuale norma: infatti,
non necessariamente il primo posto vacante è nella fase a gruppi, potendo
collocarsi anche dagli spareggi in giù (colla quarta quindi a partire anche da
un turno precedente quello della peggior rappresentante della sua stessa fed)
o, addirittura, non esservi alcun vuoto da colmare. Ora, almeno, la retrocessa
ha la certezza dei gironi di EL, esattamente il turno destinatole in caso di
sconfitta negli spareggi di CL. Tuttavia, permangono dei problemi di
adattamento sui cui il regolamento, come sempre, non dispone, essendo argomento
di specifiche circolari ad esso esterne. P.es.: se la CL fosse vinta dalla
settima della 1ª fed, e l’EL dall’ottava, entrambe vanno in CL e la quarta
retrocede ai gironi di EL, torneo con a questo punto una squadra in più. Non
sapendo come voglia muoversi l’UEFA, è possibile che decida:
a) di far partire una squadra in
più dai gironi e quindi di qualificarvi solo 21 squadre dagli spareggi, oppure
b) di far partire sempre 16
squadre dai gironi restando altrettanto fisse le 22 squadre qualificatevi dagli
spareggi.
Se la scelta a) comporta degli
aggiustamenti solo per chi parte dal 3° turno di qualificazione in giù, la b)
tocca invece chi parte dai gruppi e si tratta di determinare chi debba lasciare
il posto alla quarta “retrocessa”, con possibile soluzione:
1) “interna”, con sacrificata la
quinta della 1ª fed;
2) “esterna”, con sacrificata una
squadra di altra fed.
La seconda soluzione potrebbe
toccarci da vicino. In casi del genere, l’UEFA stila una graduatoria fra tutte
le squadre partenti dal turno in questione, colpendo chi occupa le ultime
posizioni. Nel nostro caso, si tratta di individuare solo la 17ª formazione:
tradizionalmente la graduatoria era compilata come nella tabella sottostante a
sinistra, mentre nelle ultimissime stagioni l’UEFA ha virato di rotta, seguendo
quella a destra.
Legenda. P: posizione nella graduatoria: T: titolo
sportivo in tornei nazionali; F: federazione di appartenenza.
I due diversi criteri sono più
facili da intuire che da spiegare: in estrema sintesi, se la sacrificata era
nel passato la vincente di coppa della 12ª fed, quale peggior rappresentante
della peggior fed con almeno una squadra partente dai gironi, ora è la quarta
della 4ª fed, quale peggior rappresentante della peggior fed con almeno due
squadre partenti dai gironi. E considerando che attualmente l’Italia è proprio
la 4ª fed…
Fra l’altro, la sacrificata,
“interna” o “esterna”, corre l’ulteriore rischio di dover partire non dagli
spareggi ma dal 3° turno di qualificazione; infatti temo, non foss’altro per
ragioni di comodità nel maneggiare i vari adattamenti richiesti, che gli
spareggi di EL rimangano turno da cui possano partire solo ed esclusivamente le
ripescate dal 3° turno di qualificazione di CL. Ricordo poi che queste, pur
essendo di norma fissate in 15, potrebbero essere tranquillamente 16, qualora
si rientrasse nello scenario d), dove le terze della 4ª e 5ª fed partono non
più dagli spareggi ma dal 3° turno di qualificazione di CL, creando la
ripescata aggiuntiva.
Il "Sistema misto"
I regolamenti consegnano altre
novità non comprese nella circolare. La prima, ampiamente annunciata a inizio
stagione, è un diverso criterio di scelta delle teste di serie per il sorteggio
dei gironi di CL. Modifica motivata dalla difficoltà mostrata dagli
appassionati di comprendere come il Manchester City, campione inglese e ammesso
direttamente alla fase a gruppi, non fosse in prima fascia nel sorteggio
2014/15, al contrario dell’Arsenal, quarto e come tale proveniente dagli
spareggi.
Tralasciando l’episodio
congiunturale, si è posto l’accento su un problema strutturale presente nella
formula delle coppe dalla riforma del 1999/2000, in particolare per la CL,
poiché in EL (e prima in Coppa UEFA), la perversa adozione dei ripescaggi
complica ancor di più le cose. Continuando pertanto per semplicità a parlare
della sola CL, il punto centrale è pienamente condivisibile: in un meccanismo
con turni di partenza diversi per le varie squadre, questi dovrebbero essere
assegnati seguendo la classifica UEFA dei club. Per essere chiari: le 22
ammesse direttamente ai gironi dovrebbero corrispondere alle migliori 22
iscritte al torneo. Se queste siano poi individuate con criteri volti a
premiare il rendimento nelle ultime 5 stagioni nelle coppe europee ovvero per
quanto fatto nell’ultimo campionato nazionale, è scelta di politica sportiva
che esula dalla presente discussione: l’importante, in questa sede, è chiarire
come, fissato uno o l’altro criterio, questo dovrebbe essere seguito
coerentemente. Invece, come noto, non è così: nelle ultime 16 stagioni, l’UEFA
ha adottato un “sistema misto” per cui:
1) il turno di partenza dipende
dal piazzamento nell’ultimo campionato nazionale e dalla posizione nel ranking
della propria fed;
2) ai fini dei sorteggi si usa,
invece, il coefficiente di club, basato sui risultati ottenuti negli ultimi 5
anni in CL e EL (cui è aggiunto una quota del 20% del coefficiente di fed).
In realtà, entrambi i punti
conoscono delle eccezioni; in particolare, il secondo vede:
a) la prima posizione nel ranking
per club destinata d’ufficio al detentore, a prescindere dal suo effettivo
coefficiente;
b) il sorteggio degli ottavi
basato sulla posizione ottenuta nel proprio girone;
c) dai quarti in avanti il
sorteggio libero.
Il “sistema misto” genera
evidenti incongruenze, evitabili adottandone uno “puro”. Si vedano questi tre
esempi, basati sulle ultime 6 stagioni, (quasi) perfettamente omogenee fra loro
in fatto di formula. Nella prima sono riportate le posizioni nel ranking per
club della migliore e della peggiore partente nei 5 turni previsti.
Legenda. P: turno di partenza; FG: fase a gruppi;
SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; S: stagione; T: estremi
teorici; M: estremi medi.
Come detto, gli estremi teoricamente attesi da chi parte dai gironi sono 1
e 22 (penultima colonna), vale a dire l’intervallo comprendente le migliori 22
partecipanti. Basta dare una scorsa alle varie stagioni, sintetizzate nei dati
“medi” dei due estremi nell’ultima colonna, per rendersi conto che la realtà si
è discostata parecchio dalla situazione ideale, colle punte toccate nel
2011/12, dove la 4ª miglior squadra fu costretta a partire dagli spareggi (il
Bayern Monaco, poi finalista) mentre ai gironi accese direttamente la 51ª,
l’Otelul campione romeno, dove collezionò 6 (onorevoli) sconfitte su 6.
Nella seconda tabella, è analizzato il turno di partenza delle squadre che
hanno composto le 4 fasce dei sorteggi dei gironi.
Legenda. F: fascia; P: turno di partenza; FG: fase
a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; S: stagione; M:
media.
E' lecito aspettarsi che le 22 ammesse ai gironi compongano interamente le
prime 3 fasce (lasciando 2 posti liberi nella terza) ma anche in questo caso le
attese si scontrano colla realtà. Infatti, in ogni stagione sono state
sparpagliate anche nella quarta fascia, con 3 o 4 presenze; in pratica, il 18%
delle “elette” è risultato essere fra le 8 peggiori partecipanti al turno.
Infine, la terza tabella analizza la situazione con ottica “contraria”,
illustrando il turno di partenza delle 22 iscritte col miglior coefficiente
che, in teoria, dovrebbero tutte iniziare dai gironi.
Legenda. P: turno di partenza; FG: fase a gruppi;
SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; S: stagione; M: media.
Come si vede, solo 16 in media
per stagione rispettano le attese, e col picco toccato nel 2012/13 dal Basilea,
19° ma costretto a partire dal 2° turno di qualificazione e arrendersi agli
spareggi, e poi continuare la stagione fino alla semifinale di EL.
La correzione apportata dall’UEFA
vede le teste di serie dei gironi essere non più le 8 squadre col miglior
coefficiente, bensì il detentore e i campioni nazionali delle prime 7 fed,
ovvero 8 se il detentore fosse una di queste. La differenza si coglie appieno
considerando che se tale sistema fosse stato applicato nella corrente stagione,
metà delle squadre di prima fascia sarebbe mutata. Il sottostante specchietto
evidenzia il cammino internazionale delle 12 coinvolte nelle ultime 5 stagioni,
divise nei tre blocchi, dall’alto in basso, delle 4 teste di serie “solo colle
attuali norme”, “con entrambe” e “solo colle future”.

Legenda. Fed: federazione; V: posizione nel ranking
per club colle norme 2014/15; V: posizione nel ranking per club colle norme
2015/16; V: vincitrice: F: finalista; S: eliminata in semifinale; Q: eliminata
nei quarti di finale; O: eliminata negli ottavi di finale; 16: eliminata nei
sedicesimi di finale; G: eliminata nella fase a gruppi; 3Q: eliminata nel 3° turno
di qualificazione (in nero i piazzamenti in CL, in rosso quelli in EL).
Le differenze operate dal cambio
di scelta appaiono evidenti dal cammino internazionale delle squadre coinvolte:
le 4 del primo blocco contano 2 successi in CL e altrettanti in EL, ma saranno
private dello status di testa di serie a vantaggio delle 4 del terzo, mai
andate oltre i quarti di finale di CL e le semifinali di EL, e senza
dimenticare le 3 stagioni di assenza collezionate rispetto all’en plein degli
altri due blocchi. Anche nel piazzamento nel ranking per club vecchia e nuova
maniera, balzano agli occhi le pesanti differenze generate: effettivamente il
Manchester City ne è il maggior beneficiato, guadagnando 7 posizioni, ma anche
la Juventus sale di 5 e pure l’Atlético confermato testa di serie ne scala 4. Viceversa,
il Barcellona patisce le maggior perdite, scivolando di una fascia e di 7
posizioni, pur a fronte di un ruolino europeo di tutto rispetto che soccombe
rispetto al 2° posto centrato nell’ultima Liga.
Le mie principali obiezioni
toccano la poca coerenza dimostrata. Infatti, il cambio s’inserisce come una
“scheggia solitaria” nell’impianto preesistente, creando un’eccezione anomala
per il suo rilevante peso, essendo il nuovo criterio confinato esclusivamente
all’individuazione delle 8 squadre di prima fascia nel sorteggio dei gironi,
mentre per tutto il resto, comprese le 3 altre fasce, nulla varierà. Non solo,
ma non si è nemmeno creato un sistema analogo nei gironi di EL, colle teste di
serie facilmente individuabili nelle vincitrici di coppa delle prime 12 fed.
Infine, come se non bastasse, mentre il coefficiente di club è calcolato sul
quinquennio 2011/16, quello di federazione copre il precedente 2010/15, creando
pure una discrepanza temporale di valutazione.
Le ammonizioni ritornano a
pesare?
Proseguendo colle novità, la
classifica dei gironi di CL ed EL si arricchisce di 4 nuovi discriminanti;
infatti, dopo le reti segnate e prima del coefficiente di club, sono inserite:
le reti in trasferta, le vittorie, le vittorie in trasferta e i punti disciplinari.
Questi ultimi sono ripresi tali e quali dalla Coppa d’Asia, e vedono
l’attribuzione di 3 punti per ogni giocatore espulso durante i gironi, anche
per doppio giallo, e di 1 per ogni ammonito; ovviamente, è l’unico
discriminante in cui prevale chi accumula il totale minore, al contrario di
tutti gli altri.
Coi punti disciplinari forse le
ammonizioni torneranno ad avere un valore deterrente almeno ai fini della
classifica, per quanto confinate quale penultimo criterio, considerato
l’annacquamento subito sotto il profilo delle squalifiche a causa del
confermato sistema “buonista” introdotto proprio nella corrente stagione, tale
per cui si sconta una giornata di stop ad ogni ammonizione dispari, eccetto la
prima, ma dove:
a) le ammonizioni subite sono cancellate
dopo gli spareggi, i quarti di finale e la finale;
b) le squalifiche per cumulo di
gialli sono cancellate dopo gli spareggi e la finale.
Fatti due conti, si può così
arrivare a collezionare 8 ammonizioni senza mai subire una giornata di
sospensione, a patto di subirle “al momento giusto”.
Prevalenza fra i club
Per la prima volta nei
regolamenti compaiono i criteri di prevalenza fra due o più club con pari
coefficiente, casi tutt’altro che infrequenti ma rarissimamente dipanati non
coinvolgendo quasi mai posizioni a cavallo di due fasce ai fini del sorteggio
(e mai in assoluto per decidere la classifica di un girone). Pur in assenza di
formalizzazione, finora era preferito chi aveva la prestazione individuale
maggiore nell’ultima stagione o, se occorreva, proseguendo colla penultima, la
terzultima e così via fino alla quintultima; in caso di persistente parità, si
guardava il titolo sportivo nazionale che aveva dato l’accesso alle coppe
europee, in quanto erano sempre e solo club di uguale fed a trovarsi in tale
situazione di stallo. Dalla prossima stagione, invece, la parola definitiva
passerà dal titolo al sorteggio.
Più sostanziali le modifiche
apportate per scegliere chi, fra due o più club non in regola col requisito
d’indipendenza, debba essere l’unico a poter scendere nei tornei UEFA.
Attualmente le regole fanno prevalere:
a) chi partecipa alla CL rispetto
a chi parteciperebbe all’EL;
b) in caso di partecipazione alla
medesima competizione, chi parte dal turno migliore;
c) in caso di medesimo turno di
partenza nella stessa competizione, chi ha col miglior coefficiente di club.
A variare sono le ultime due
lettere, così modificate:
b) in caso di partecipazione alla
medesima competizione, chi ha ottenuto il piazzamento migliore nell’ultimo
campionato nazionale;
c) in caso di uguale piazzamento
e medesima competizione, chi appartiene alla fed col miglior coefficiente
valido per la lista d’accesso.
Il cambio è drastico. P.es.: nel
2014/15 la seconda della 4ª fed prevale su tutte le squadre presenti nella
lista di EL e di CL, ad eccezione di quelle contraddistinte dal pallino color
rosso, dov’è alla pari e dovendo con esse concorrere col coefficiente di club
2009/14. Dal 2015/16, invece, continua a prevalere sull’intera lista di EL, ma
in quella di CL:
1) prevale su tutte le posizioni
blu e gialle;
2) soccombe a tutte le posizioni
verdi e rosse, ad eccezione delle seconde delle 5ª e 6ª fed e alle terze delle
prime 3, su cui invece prevale.
Le due nuove lettere lasciano
però aperto un dubbio: il vincitore di coppa nazionale dev’essere anch’esso
valutato sul piazzamento in campionato? La risposta potrebbe essere
affermativa, ottenendo così un criterio omogeneo, per quanto discostante nelle
preferenze nella lista di EL.
Tre, due, uno, zero!
Una “non novità” ha avuto recente
ampia eco per le fallaci anticipazioni che l’hanno accompagnata: l’UEFA ha,
infatti, confermato che se i detentori di CL e di EL centrano un piazzamento
nei tornei nazionali tale da permetterli l’accesso a una delle due competizioni
continentali, il numero d’iscrizioni cui hanno diritto le fed interessate non
aumenta (se non eventualmente per il fair play).
Uno spiraglio verso una modifica
poteva aprirsi poiché, col detentore di EL ammesso in CL, in alcune
circostanze, una fed può ritrovarsi a… non avere alcuna rappresentante in EL,
se non fra ripescate e ammesse per il fair play.
Ciò può accadere nella
particolare situazione in cui sia il detentore di CL sia quello di EL
appartengano alla medesima fed e entrambi siano presenti nella lista di EL.
Poiché devono disputare la CL, lasciano in EL due vuoti che non saranno colmati
ammettendo due nuove squadre connazionali bensì modificando i turni di partenza
di alcune altre partecipanti, esattamente come ora. Ma oggi la fed interessata
perde solo una squadra in EL, mentre domani saranno due, che per qualcuna
rappresentano l’intero contingente a disposizione. Infatti, scorrendo le fed
dalla prima all’ultima, abbiamo che, se l’esempio riportato, tocca una:
a) delle prime 3, questa avrà 2
squadre in EL in quanto verrà retrocessa la quarta;
b) fra la 4ª e la 51ª, questa
avrà solo 1 squadra in EL;
c) fra la 52ª e la 53ª, questa
non avrà più nessuna squadra in EL.
Sempre a quota zero può rimanere
anche l’ultima fed, che però ha solo una rappresentante in EL, nonché il
Liechtenstein, nel curiosissimo caso, per quanto relegato a puro fantacalcio,
in cui il suo vincitore di coppa nazionale vinca l’EL e partecipi alla CL,
torneo cui… non può normalmente iscriversi non disputandosi un campionato nel
principato.
Gran finale
Ultime annotazioni: dal punto di
vista letteralmente coreografico, sono previste due versioni del distintivo
indossato dal detentore di EL, a seconda se stia giocando in CL o in EL.
Infine, forse perché in pieno in
clima elettorale, Platini ha cancellato la tassa d’iscrizione alle coppe, un
balzello il cui importo per qualcuno superava pure quanto poi incamerato a
titolo di market pool. Per i più curiosi, svelo che la somma richiesta era di
€. 200. Avete letto bene: duecento euro. Nonostante l’esiguità della cifra, vi
è stato chi non ha ricavato nemmeno quella dai diritti tv: infatti, lo Sherif,
club moldavo, dalla sua partecipazione ai gironi di EL 2013/14 a titolo di
market pool… non ha ricevuto nulla! Evidentemente le emittenti locali o non
riponevano grande fiducia nei club nazionali ovvero mostravano un disinteresse
assoluto verso l’EL anche qualora una loro squadra vi fosse giunta almeno ai
gironi.
Rado Il Figo