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lunedì, aprile 20, 2015

"Il Tempo dello Sport" di Maria Aiello (Edizioni Gruppo Abele)

"Questo lavoro ha diverse chiavi di lettura, e lo stile complessivo ne permette - come si dice oggi - la fruizione a differenti livelli. A me ad esempio il libro appare un eccellente punto di partenza per l'approfondimento dei temi sportivi nei licei in generale e in particolare quelli a indirizzo sportivo che nascono in Italia, guidando insieme docenti e ragazzi; ma al contempo mi appare come un eccellente deskbook anche per lo studioso, per cogliere il primo riferimento a un fatto o una connessione, per rinfrescare un aspetto bibliografico, per raccogliere spunti di ulteriore riflessione, e comunque accessibile a qualunque tipo di lettore che voglia cimentarsi in questa affascinante avventura, in altri termini il vasto pubblico".
Questo brano, tratto dalla prefazione di Elio Trifari (Direttore della Fondazione Candido Cannavò per lo sport" e firma storica della Gazzetta dello Sport), risponde in modo esaustivo alla domanda " a chi si rivolge" il libro di Maria Aiello, Il tempo dello Sport (Edizioni Gruppo Abele, 2014)?". Più che un semplice libro, Il Tempo dello Sport è uno straordinario manuale sullo sport inteso in senso lato. L'autrice, infatti, non si limita a raccontare l'evoluzione storica dello sport - dalla Preistoria ai nostri giorni - ma approfondisce il rapporto dello stesso con altre discipline: filosofia, arte, letteratura, diritto, politica, ecc. Uno strumento utilissimo per chi vuole effettuare delle ricerche o degli approfondimenti o per per chi desidera semplicemente soddisfare delle curiosità personali. Ammetto che prima di imbattermi in questo testo, ad esempio, non conoscevo l'esistenza dell'Atletica pesante (costituita da sollevamento pesi, judo e lotta). Molto interessante il capitolo X in cui si ripercorre la storia e l'evoluzione di tutti i principali sport dell'età contemporanea.
Come scritto da Bruno Pizzul nella postfazione: "Maria Aiello, semmai ce ne fosse stato bisogno, conferma con questa sua nuova opera di essere una straordinaria navigatrice. Nella storia, nella cultura, nelle religioni, nell'arte, nei miti, nelle tradizioni,, nella scienza, nella pedagogia, nella medicina, nel diritto, nell'etica, nella comunicazione, in tutto ciò che riguarda l'uomo. Avendo come costante comune denominatore lo sport. Sempre contestualizzato nel momento storico, culturale, socio-politico in cui si manifesta".

IL TEMPO DELLO SPORT di Maria Aiello
Edizioni Gruppo Abele, 2014
551 pagine, € 22,00

domenica, aprile 19, 2015

La Riforma delle Coppe Europee 2015/18: una prima analisi critica (di Rado il Figo)


Premessa
La pubblicazione dei regolamenti di Champions (CL) ed Europa League (EL) per la stagione 2015/16, emanati dall’UEFA il 23 marzo 2015, mi permette di aggiornare l’analisi sulla riforma in vigore nel prossimo triennio 2015/18 sulla scorta dei maggiori e più approfonditi dettagli lì contenuti.
Come atteso, i regolamenti integrali superano brillantemente i dubbi lasciati dalla circolare 38/2014, la quale aveva fornito una spiegazione sommaria della nuova struttura delle due coppe (soffermandosi più sulla sola CL); in particolare, le due situazioni paradossali create dai 5 scenari ad illustrazione del turno di partenza del detentore di EL in CL, dove gli ultimi 3 andavano a sovrapporsi lasciando incerti su quale dovesse essere nei casi specifici.

La moltiplicazione degli scenari
Prima di proseguire, inserisco qui sotto la lista di accesso ufficiale delle squadre partecipanti a CL ed EL esclusivamente via piazzamento in campionato (individuato dal numero nel pallino) ovvero per la vittoria in coppa nazionale (la sagoma di un trofeo).

Legenda. Fed: federazione in ordine di classifica UEFA; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; C: percorso campioni; L: percorso piazzate; P: squadre presenti in tabella partenti dal turno della colonna; T: numero totale di partecipanti al turno della colonna.
 
Per semplicità, tutti gli esempi cui mi appoggerò, salva diversa indicazione, saranno riferiti alla situazione raffigurata dalla lista di accesso, disegnata sotto le seguenti ipotesi:

1) in ogni federazione (fed) il vincitore di coppa nazionale ha ottenuto un piazzamento in campionato diverso da quelli che gli avrebbero permesso l’iscrizione alla CL o all’EL. P.es. (tanto per cominciare): il vincitore di coppa della 1ª fed è così giunto dal settimo posto in giù in campionato;
2) nessuna fed si avvale della possibilità d’iscrivere il vincitore della coppa di lega (a eccezione dell’anomalo caso italiano);
3) il Liechtenstein è pensato come fed compresa fra la 24ª e la 46ª, per cui le squadre totali nei due incroci della relativa riga nelle liste di CL ed EL sono, rispettivamente, 22 e 67, mancando le sue 3 rappresentanti via campionato;
4) non sono stati superati i limiti massimi di partecipazione alla CL da una delle prime 3 fed.

Dalla lista restano così fuori:
a) le 8 ripescate dai gironi di CL quali terze classificate (partenti dai sedicesimi di finale di EL)
b) le 10 ripescate quali eliminate agli spareggi di CL (partenti dalla fase a gruppi di EL)
c) le 15 ripescate quali eliminate al terzo turno di qualificazione di CL (partenti dagli spareggi di EL)
d) le 3 iscritte via fair play all’EL (partenti dal 1° turno di qualificazione)
e) il detentore della CL (partente dalla fase a gruppi)
f) il detentore di EL (partente dagli spareggi ovvero dalla fase a gruppi di CL).
Come già evidenziato nella prima analisi, se le squadre dall’a) alla d) non creano alcun problema d’inserimento nella lista (semplicemente si aggiungono alle già lì presenti), le ultime due comportano, anche solo potenzialmente, degli aggiustamenti. Infatti, la e) non ne richiede se e solo se il detentore di CL non è iscrivibile né alla CL né all’EL via tornei nazionali; viceversa, qualunque sia la condizione del detentore di EL e qualunque sia il suo effettivo turno di partenza in CL, il suo inserimento nella lista non la lascia in alcun caso immune (salvo uno), con ritocchi che possono coinvolgere entrambe le coppe europee.
Essendo uno dei temi centrali della riforma, mi soffermo pertanto sul turno di partenza del detentore di EL in CL, in linea di principio fissato negli spareggi percorso piazzate, ma potendo pure essere quelli del percorso campioni o la fase a gruppi in base alla presenza o all’assenza del detentore di CL nella lista di accesso. Il regolamento, al fine di coprire tutte le possibili eventualità, ha descritto molti più scenari dei 5 contenuti nella circolare; avvalendomi dell’uso dei colori, se il detentore di CL ha ottenuto una posizione in campionato:
a) evidenziata da un pallino color rosso, allora il detentore di EL parte dalla fase a gruppi;
b) evidenziata da un pallino color giallo ovvero blu, allora il detentore di EL parte dagli spareggi percorso piazzate;
c) evidenziata da un pallino color verde, allora il detentore di EL parte dagli spareggi percorso campioni.
d) non presente nella lista di CL e appartiene a una delle prime 12 fed, allora il detentore di EL parte dagli spareggi percorso piazzate;
e) non presente nella lista di CL e non appartiene a una delle prime 12 fed, allora il detentore di EL parte dagli spareggi percorso campioni.
Le ultime due lettere, di fatto, rappresentano quel chiarimento per lo scenario 5 assente nella circolare e che avevo previsto doversi proprio così sviluppare. È ora possibile designare definitivamente lo specchietto riassuntivo dove le righe rappresentano il turno di partenza dove il detentore di CL ha lasciato un posto vacante e le colonne quello conseguente del detentore di EL, senza più sovrapposizioni (due pallini nella stessa riga, per intenderci) come accadeva nella prima analisi.


Legenda. FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; C: percorso campioni; L: percorso piazzate; FC: detentore di CL con piazzamento in campionato non presente nella lista di CL (Fuori dalla Champions); 1-12: detentore appartenente alle prime 12 fed; 13-54: detentore non appartenente alle prime 12 fed (dalla 13ª alla 54ª).

Il regolamento ha però aggiunto un paio di (dovute) eccezioni, risolvendo colla seconda un’altra possibile sovrapposizione da me non colta se non ad analisi già completata, che toccano il caso del detentore di EL iscrivibile in CL grazie alla posizione in campionato. Infatti, se questa è:

a) evidenziata da un pallino color rosso, allora il detentore di EL parte sempre dalla fase a gruppi, a prescindere dalla situazione del detentore di CL;

b) evidenziata da un pallino color giallo, allora il detentore di EL parte:

b1) comunque dagli spareggi percorso piazzate, se la posizione in campionato del detentore di CL è assente dalla lista di CL ovvero è presente evidenziata da un pallino di colore diverso dal rosso;
b2) dalla fase a gruppi, se la posizione in campionato del detentore di CL è presente nella lista di CL evidenziata da un pallino color rosso.
L’eccezione a) evita il paradosso del detentore di EL costretto a partire dagli spareggi pur avendo conquistato la fase a gruppi via campionato, per colpa del detentore di CL incapace di fare altrettanto. A sua volta, l’eccezione b1) scioglie il dilemma così esemplificato: se la CL fosse vinta dalla terza della 5ª fed e l’EL dalla terza della 6ª, quest’ultima da dove partirebbe? Dagli spareggi percorso piazzate, per il suo piazzamento in campionato oppure percorso campioni per il piazzamento del detentore di CL? L’eccezione regolamentare supera il bisticcio, facendo sempre prevalere la prima soluzione. 

La retrocessa in EL
I nuovi regolamenti superano un altro punto dubbio che, a dire il vero, si trascinava da anni: l’esatta fine della retrocessa dalla CL in EL, in caso di superamento della soglia massima d’iscrizioni (ora elevata da 4 a 5), individuata ancora nella quarta di una delle prime 3 fed. Se fino al 2014/15 il suo turno di partenza in EL era incerto, individuato genericamente nel migliore dove vi fosse un posto vacante, ora è fissato sempre e comunque nella fase a gruppi. La precisazione sana l’evidente ingiustizia generata dalla mera lettera dell’attuale norma: infatti, non necessariamente il primo posto vacante è nella fase a gruppi, potendo collocarsi anche dagli spareggi in giù (colla quarta quindi a partire anche da un turno precedente quello della peggior rappresentante della sua stessa fed) o, addirittura, non esservi alcun vuoto da colmare. Ora, almeno, la retrocessa ha la certezza dei gironi di EL, esattamente il turno destinatole in caso di sconfitta negli spareggi di CL. Tuttavia, permangono dei problemi di adattamento sui cui il regolamento, come sempre, non dispone, essendo argomento di specifiche circolari ad esso esterne. P.es.: se la CL fosse vinta dalla settima della 1ª fed, e l’EL dall’ottava, entrambe vanno in CL e la quarta retrocede ai gironi di EL, torneo con a questo punto una squadra in più. Non sapendo come voglia muoversi l’UEFA, è possibile che decida:
a) di far partire una squadra in più dai gironi e quindi di qualificarvi solo 21 squadre dagli spareggi, oppure
b) di far partire sempre 16 squadre dai gironi restando altrettanto fisse le 22 squadre qualificatevi dagli spareggi.
Se la scelta a) comporta degli aggiustamenti solo per chi parte dal 3° turno di qualificazione in giù, la b) tocca invece chi parte dai gruppi e si tratta di determinare chi debba lasciare il posto alla quarta “retrocessa”, con possibile soluzione:
1) “interna”, con sacrificata la quinta della 1ª fed;
2) “esterna”, con sacrificata una squadra di altra fed.
La seconda soluzione potrebbe toccarci da vicino. In casi del genere, l’UEFA stila una graduatoria fra tutte le squadre partenti dal turno in questione, colpendo chi occupa le ultime posizioni. Nel nostro caso, si tratta di individuare solo la 17ª formazione: tradizionalmente la graduatoria era compilata come nella tabella sottostante a sinistra, mentre nelle ultimissime stagioni l’UEFA ha virato di rotta, seguendo quella a destra.


Legenda. P: posizione nella graduatoria: T: titolo sportivo in tornei nazionali; F: federazione di appartenenza.

I due diversi criteri sono più facili da intuire che da spiegare: in estrema sintesi, se la sacrificata era nel passato la vincente di coppa della 12ª fed, quale peggior rappresentante della peggior fed con almeno una squadra partente dai gironi, ora è la quarta della 4ª fed, quale peggior rappresentante della peggior fed con almeno due squadre partenti dai gironi. E considerando che attualmente l’Italia è proprio la 4ª fed…
Fra l’altro, la sacrificata, “interna” o “esterna”, corre l’ulteriore rischio di dover partire non dagli spareggi ma dal 3° turno di qualificazione; infatti temo, non foss’altro per ragioni di comodità nel maneggiare i vari adattamenti richiesti, che gli spareggi di EL rimangano turno da cui possano partire solo ed esclusivamente le ripescate dal 3° turno di qualificazione di CL. Ricordo poi che queste, pur essendo di norma fissate in 15, potrebbero essere tranquillamente 16, qualora si rientrasse nello scenario d), dove le terze della 4ª e 5ª fed partono non più dagli spareggi ma dal 3° turno di qualificazione di CL, creando la ripescata aggiuntiva. 

Il "Sistema misto"
I regolamenti consegnano altre novità non comprese nella circolare. La prima, ampiamente annunciata a inizio stagione, è un diverso criterio di scelta delle teste di serie per il sorteggio dei gironi di CL. Modifica motivata dalla difficoltà mostrata dagli appassionati di comprendere come il Manchester City, campione inglese e ammesso direttamente alla fase a gruppi, non fosse in prima fascia nel sorteggio 2014/15, al contrario dell’Arsenal, quarto e come tale proveniente dagli spareggi.
Tralasciando l’episodio congiunturale, si è posto l’accento su un problema strutturale presente nella formula delle coppe dalla riforma del 1999/2000, in particolare per la CL, poiché in EL (e prima in Coppa UEFA), la perversa adozione dei ripescaggi complica ancor di più le cose. Continuando pertanto per semplicità a parlare della sola CL, il punto centrale è pienamente condivisibile: in un meccanismo con turni di partenza diversi per le varie squadre, questi dovrebbero essere assegnati seguendo la classifica UEFA dei club. Per essere chiari: le 22 ammesse direttamente ai gironi dovrebbero corrispondere alle migliori 22 iscritte al torneo. Se queste siano poi individuate con criteri volti a premiare il rendimento nelle ultime 5 stagioni nelle coppe europee ovvero per quanto fatto nell’ultimo campionato nazionale, è scelta di politica sportiva che esula dalla presente discussione: l’importante, in questa sede, è chiarire come, fissato uno o l’altro criterio, questo dovrebbe essere seguito coerentemente. Invece, come noto, non è così: nelle ultime 16 stagioni, l’UEFA ha adottato un “sistema misto” per cui:
1) il turno di partenza dipende dal piazzamento nell’ultimo campionato nazionale e dalla posizione nel ranking della propria fed;
2) ai fini dei sorteggi si usa, invece, il coefficiente di club, basato sui risultati ottenuti negli ultimi 5 anni in CL e EL (cui è aggiunto una quota del 20% del coefficiente di fed).
In realtà, entrambi i punti conoscono delle eccezioni; in particolare, il secondo vede:
a) la prima posizione nel ranking per club destinata d’ufficio al detentore, a prescindere dal suo effettivo coefficiente;
b) il sorteggio degli ottavi basato sulla posizione ottenuta nel proprio girone;
c) dai quarti in avanti il sorteggio libero.
Il “sistema misto” genera evidenti incongruenze, evitabili adottandone uno “puro”. Si vedano questi tre esempi, basati sulle ultime 6 stagioni, (quasi) perfettamente omogenee fra loro in fatto di formula. Nella prima sono riportate le posizioni nel ranking per club della migliore e della peggiore partente nei 5 turni previsti.

Legenda. P: turno di partenza; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; S: stagione; T: estremi teorici; M: estremi medi.

Come detto, gli estremi teoricamente attesi da chi parte dai gironi sono 1 e 22 (penultima colonna), vale a dire l’intervallo comprendente le migliori 22 partecipanti. Basta dare una scorsa alle varie stagioni, sintetizzate nei dati “medi” dei due estremi nell’ultima colonna, per rendersi conto che la realtà si è discostata parecchio dalla situazione ideale, colle punte toccate nel 2011/12, dove la 4ª miglior squadra fu costretta a partire dagli spareggi (il Bayern Monaco, poi finalista) mentre ai gironi accese direttamente la 51ª, l’Otelul campione romeno, dove collezionò 6 (onorevoli) sconfitte su 6.
Nella seconda tabella, è analizzato il turno di partenza delle squadre che hanno composto le 4 fasce dei sorteggi dei gironi.

Legenda. F: fascia; P: turno di partenza; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; S: stagione; M: media.

E' lecito aspettarsi che le 22 ammesse ai gironi compongano interamente le prime 3 fasce (lasciando 2 posti liberi nella terza) ma anche in questo caso le attese si scontrano colla realtà. Infatti, in ogni stagione sono state sparpagliate anche nella quarta fascia, con 3 o 4 presenze; in pratica, il 18% delle “elette” è risultato essere fra le 8 peggiori partecipanti al turno.
Infine, la terza tabella analizza la situazione con ottica “contraria”, illustrando il turno di partenza delle 22 iscritte col miglior coefficiente che, in teoria, dovrebbero tutte iniziare dai gironi.

 
Legenda. P: turno di partenza; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione; S: stagione; M: media.

Come si vede, solo 16 in media per stagione rispettano le attese, e col picco toccato nel 2012/13 dal Basilea, 19° ma costretto a partire dal 2° turno di qualificazione e arrendersi agli spareggi, e poi continuare la stagione fino alla semifinale di EL.

La correzione apportata dall’UEFA vede le teste di serie dei gironi essere non più le 8 squadre col miglior coefficiente, bensì il detentore e i campioni nazionali delle prime 7 fed, ovvero 8 se il detentore fosse una di queste. La differenza si coglie appieno considerando che se tale sistema fosse stato applicato nella corrente stagione, metà delle squadre di prima fascia sarebbe mutata. Il sottostante specchietto evidenzia il cammino internazionale delle 12 coinvolte nelle ultime 5 stagioni, divise nei tre blocchi, dall’alto in basso, delle 4 teste di serie “solo colle attuali norme”, “con entrambe” e “solo colle future”.




Legenda. Fed: federazione; V: posizione nel ranking per club colle norme 2014/15; V: posizione nel ranking per club colle norme 2015/16; V: vincitrice: F: finalista; S: eliminata in semifinale; Q: eliminata nei quarti di finale; O: eliminata negli ottavi di finale; 16: eliminata nei sedicesimi di finale; G: eliminata nella fase a gruppi; 3Q: eliminata nel 3° turno di qualificazione (in nero i piazzamenti in CL, in rosso quelli in EL).
 
Le differenze operate dal cambio di scelta appaiono evidenti dal cammino internazionale delle squadre coinvolte: le 4 del primo blocco contano 2 successi in CL e altrettanti in EL, ma saranno private dello status di testa di serie a vantaggio delle 4 del terzo, mai andate oltre i quarti di finale di CL e le semifinali di EL, e senza dimenticare le 3 stagioni di assenza collezionate rispetto all’en plein degli altri due blocchi. Anche nel piazzamento nel ranking per club vecchia e nuova maniera, balzano agli occhi le pesanti differenze generate: effettivamente il Manchester City ne è il maggior beneficiato, guadagnando 7 posizioni, ma anche la Juventus sale di 5 e pure l’Atlético confermato testa di serie ne scala 4. Viceversa, il Barcellona patisce le maggior perdite, scivolando di una fascia e di 7 posizioni, pur a fronte di un ruolino europeo di tutto rispetto che soccombe rispetto al 2° posto centrato nell’ultima Liga.

Le mie principali obiezioni toccano la poca coerenza dimostrata. Infatti, il cambio s’inserisce come una “scheggia solitaria” nell’impianto preesistente, creando un’eccezione anomala per il suo rilevante peso, essendo il nuovo criterio confinato esclusivamente all’individuazione delle 8 squadre di prima fascia nel sorteggio dei gironi, mentre per tutto il resto, comprese le 3 altre fasce, nulla varierà. Non solo, ma non si è nemmeno creato un sistema analogo nei gironi di EL, colle teste di serie facilmente individuabili nelle vincitrici di coppa delle prime 12 fed. Infine, come se non bastasse, mentre il coefficiente di club è calcolato sul quinquennio 2011/16, quello di federazione copre il precedente 2010/15, creando pure una discrepanza temporale di valutazione.


Le ammonizioni ritornano a pesare?
Proseguendo colle novità, la classifica dei gironi di CL ed EL si arricchisce di 4 nuovi discriminanti; infatti, dopo le reti segnate e prima del coefficiente di club, sono inserite: le reti in trasferta, le vittorie, le vittorie in trasferta e i punti disciplinari. Questi ultimi sono ripresi tali e quali dalla Coppa d’Asia, e vedono l’attribuzione di 3 punti per ogni giocatore espulso durante i gironi, anche per doppio giallo, e di 1 per ogni ammonito; ovviamente, è l’unico discriminante in cui prevale chi accumula il totale minore, al contrario di tutti gli altri.
Coi punti disciplinari forse le ammonizioni torneranno ad avere un valore deterrente almeno ai fini della classifica, per quanto confinate quale penultimo criterio, considerato l’annacquamento subito sotto il profilo delle squalifiche a causa del confermato sistema “buonista” introdotto proprio nella corrente stagione, tale per cui si sconta una giornata di stop ad ogni ammonizione dispari, eccetto la prima, ma dove:
a) le ammonizioni subite sono cancellate dopo gli spareggi, i quarti di finale e la finale;
b) le squalifiche per cumulo di gialli sono cancellate dopo gli spareggi e la finale.
Fatti due conti, si può così arrivare a collezionare 8 ammonizioni senza mai subire una giornata di sospensione, a patto di subirle “al momento giusto”.

Prevalenza fra i club
Per la prima volta nei regolamenti compaiono i criteri di prevalenza fra due o più club con pari coefficiente, casi tutt’altro che infrequenti ma rarissimamente dipanati non coinvolgendo quasi mai posizioni a cavallo di due fasce ai fini del sorteggio (e mai in assoluto per decidere la classifica di un girone). Pur in assenza di formalizzazione, finora era preferito chi aveva la prestazione individuale maggiore nell’ultima stagione o, se occorreva, proseguendo colla penultima, la terzultima e così via fino alla quintultima; in caso di persistente parità, si guardava il titolo sportivo nazionale che aveva dato l’accesso alle coppe europee, in quanto erano sempre e solo club di uguale fed a trovarsi in tale situazione di stallo. Dalla prossima stagione, invece, la parola definitiva passerà dal titolo al sorteggio.
Più sostanziali le modifiche apportate per scegliere chi, fra due o più club non in regola col requisito d’indipendenza, debba essere l’unico a poter scendere nei tornei UEFA. Attualmente le regole fanno prevalere:
a) chi partecipa alla CL rispetto a chi parteciperebbe all’EL;
b) in caso di partecipazione alla medesima competizione, chi parte dal turno migliore;
c) in caso di medesimo turno di partenza nella stessa competizione, chi ha col miglior coefficiente di club.
A variare sono le ultime due lettere, così modificate:
b) in caso di partecipazione alla medesima competizione, chi ha ottenuto il piazzamento migliore nell’ultimo campionato nazionale;
c) in caso di uguale piazzamento e medesima competizione, chi appartiene alla fed col miglior coefficiente valido per la lista d’accesso.
Il cambio è drastico. P.es.: nel 2014/15 la seconda della 4ª fed prevale su tutte le squadre presenti nella lista di EL e di CL, ad eccezione di quelle contraddistinte dal pallino color rosso, dov’è alla pari e dovendo con esse concorrere col coefficiente di club 2009/14. Dal 2015/16, invece, continua a prevalere sull’intera lista di EL, ma in quella di CL:
1) prevale su tutte le posizioni blu e gialle;
2) soccombe a tutte le posizioni verdi e rosse, ad eccezione delle seconde delle 5ª e 6ª fed e alle terze delle prime 3, su cui invece prevale.
Le due nuove lettere lasciano però aperto un dubbio: il vincitore di coppa nazionale dev’essere anch’esso valutato sul piazzamento in campionato? La risposta potrebbe essere affermativa, ottenendo così un criterio omogeneo, per quanto discostante nelle preferenze nella lista di EL.

Tre, due, uno, zero!
Una “non novità” ha avuto recente ampia eco per le fallaci anticipazioni che l’hanno accompagnata: l’UEFA ha, infatti, confermato che se i detentori di CL e di EL centrano un piazzamento nei tornei nazionali tale da permetterli l’accesso a una delle due competizioni continentali, il numero d’iscrizioni cui hanno diritto le fed interessate non aumenta (se non eventualmente per il fair play).
Uno spiraglio verso una modifica poteva aprirsi poiché, col detentore di EL ammesso in CL, in alcune circostanze, una fed può ritrovarsi a… non avere alcuna rappresentante in EL, se non fra ripescate e ammesse per il fair play.
Ciò può accadere nella particolare situazione in cui sia il detentore di CL sia quello di EL appartengano alla medesima fed e entrambi siano presenti nella lista di EL. Poiché devono disputare la CL, lasciano in EL due vuoti che non saranno colmati ammettendo due nuove squadre connazionali bensì modificando i turni di partenza di alcune altre partecipanti, esattamente come ora. Ma oggi la fed interessata perde solo una squadra in EL, mentre domani saranno due, che per qualcuna rappresentano l’intero contingente a disposizione. Infatti, scorrendo le fed dalla prima all’ultima, abbiamo che, se l’esempio riportato, tocca una:
a) delle prime 3, questa avrà 2 squadre in EL in quanto verrà retrocessa la quarta;
b) fra la 4ª e la 51ª, questa avrà solo 1 squadra in EL;
c) fra la 52ª e la 53ª, questa non avrà più nessuna squadra in EL.
Sempre a quota zero può rimanere anche l’ultima fed, che però ha solo una rappresentante in EL, nonché il Liechtenstein, nel curiosissimo caso, per quanto relegato a puro fantacalcio, in cui il suo vincitore di coppa nazionale vinca l’EL e partecipi alla CL, torneo cui… non può normalmente iscriversi non disputandosi un campionato nel principato.

Gran finale
Ultime annotazioni: dal punto di vista letteralmente coreografico, sono previste due versioni del distintivo indossato dal detentore di EL, a seconda se stia giocando in CL o in EL.
Infine, forse perché in pieno in clima elettorale, Platini ha cancellato la tassa d’iscrizione alle coppe, un balzello il cui importo per qualcuno superava pure quanto poi incamerato a titolo di market pool. Per i più curiosi, svelo che la somma richiesta era di €. 200. Avete letto bene: duecento euro. Nonostante l’esiguità della cifra, vi è stato chi non ha ricavato nemmeno quella dai diritti tv: infatti, lo Sherif, club moldavo, dalla sua partecipazione ai gironi di EL 2013/14 a titolo di market pool… non ha ricevuto nulla! Evidentemente le emittenti locali o non riponevano grande fiducia nei club nazionali ovvero mostravano un disinteresse assoluto verso l’EL anche qualora una loro squadra vi fosse giunta almeno ai gironi.

Rado Il Figo