Per fortuna esistono i quotidiani generalisti. Già perché, con l'eccezione della Gazzetta dello Sport che dedica un discreto spazio alle medaglie di Innerhofer e Zoeggeler, se fosse per i vari Corriere dello Sport e Tuttosport le Olimpiadi potrebbero anche non esistere. Anzi, dando un'occhiata allo spazio dedicato ai Giochi, si ha l'impressione che essi siano quasi una seccatura. Due interminabili settimane che sottraggono spazio vitale ai due sport nazionali: calcio e calciomercato.
Non parto con la solita filippica su quanto siano straordinarie le emozioni che regalano le Olimpiadi e sulla fatica e i sacrifici che questi atleti si sobbarcano per avere qualche ora di notorietà: ça va sans dire.
Dico solo che, ormai, il livello raggiunto dall'informazione sportiva in Italia - per fortuna con qualche eccezione - è al di sotto del livello minimo accettabile.
Venerdì scorso, giorno della cerimonia d'apertura di Sochi 2014, la Gazzetta era in sciopero. Per questo nei locali pubblici si trovavano Corsport e Tuttosport. Voi direte, è come sparare sulla Croce Rossa. Vero. Ma si resta sempre basiti dall'assoluto disinteresse per quello che, in un Paese con normale cultura sportiva, dovrebbe essere l'Evento sportivo per eccellenza. Il Corriere dello Sport dedicava due pagine a Sochi (rigorosamente dopo Lega pro e Serie D), Tuttosport una pagina e mezza (sempre dopo Lega Pro e Serie D).
Questa mattina, il primo pensiero per uno sportivo che ieri si è emozionato per le medaglie di Innerhofer e Zoeggeler (alla sesta consecutiva: leggenda), era quello di gustarsi - e magari conservare - le prime pagine dei quotidiani. Ebbene, nessuno dei tre quotidiani sportivi apre con le imprese di Christof e Armin. Solo la Gazzetta esce con un titolo un po' più grande (da condividere, però, con un'interlocutoria giornata di Serie A). Fortunatamente, come anticipato, i primi tre quotidiani generalisti (Repubblica, Corriere della Sera e Stampa) ripristinano le giuste proporzioni, dando ampio risalto in prima pagina ai due azzurri.
Questa mattina, il primo pensiero per uno sportivo che ieri si è emozionato per le medaglie di Innerhofer e Zoeggeler (alla sesta consecutiva: leggenda), era quello di gustarsi - e magari conservare - le prime pagine dei quotidiani. Ebbene, nessuno dei tre quotidiani sportivi apre con le imprese di Christof e Armin. Solo la Gazzetta esce con un titolo un po' più grande (da condividere, però, con un'interlocutoria giornata di Serie A). Fortunatamente, come anticipato, i primi tre quotidiani generalisti (Repubblica, Corriere della Sera e Stampa) ripristinano le giuste proporzioni, dando ampio risalto in prima pagina ai due azzurri.
Queste, invece, le tre prime pagine dei quotidiani sportivi:

RADIO 24 - Come non bastasse, venerdì scorso, molti appassionati di sport, non certo gli integralisti calcistici che aspettano di abbeverarsi dal servizio quotidiano sulla propria squadre del cuore, si sono scagliati contro il popolare programma radiofonico di Radio24 "Tutti convocati" (erede di "A tempo di sport") condotto da Carlo Genta e Pierluigi Pardo. Nel programma si è apertamente detto che queste Olimpiadi non interessano, che non ci sono personaggi, che del curling e del biathlon si può fare tranquillamente a meno, ecc.(Clicca qui per riascoltare la puntata).
Insomma, il pensiero del classico italiano medio interessato esclusivamente al calcio. Ovviamente tutti sono liberi di esprimere la propria opinione. Tuttavia, chi fa informazione, a maggior ragione se conduce un programma molto seguito, ha un compito fondamentale nella diffusione di qualche crisma di cultura sportiva. Per questo, si può anche non dedicare troppo spazio ai Giochi, ma di certo non si può mancare di rispetto ad atleti e appassionati, dando dei giudizi superficiali e qualunquisti.
La cosa più antipatica, poi, è il titolo della trasmissione ("Olimpiadi: vi piacciono o no?") con relativa "domandona" via twitter. Un interrogativo volutamente retorico che mirava, in modo nemmeno tanto velato, a ottenere determinate risposte. Della serie: "Noi continuiamo a parlare di calcio perché tanto delle Olimpiadi non interessa niente a nessuno". Eccone un piccolo assaggio:
Ora, leggendo le risposte degli ascoltatori si viene presi da un certo senso di sconforto. Per fortuna esiste ancora un ampio numero di persone che ama i Giochi e segue con partecipazione e interesse altri sport al di fuori del calcio. Gli ascolti di Cielo e Sky sono a tal proposito incoraggianti.
Tuttavia, come dimostrato in un recente articolo sulle parole più cercate in Rete (vedi), sono gli stessi italiani a cercare incessantemente news su calcio e calciomercato. Insomma, ci meritiamo questo livello di informazione sportiva.
Peraltro, ieri, con estrema coerenza, lo stesso account di "Tutti Convocati" ha dedicato alcuni tweet a Sochi2014.
Sempre ieri, Franz Beckenbauer era presente sulla pista di slittino di Sochi come spettatore-tifoso di Felix Loch e della squadra tedesca. In Italia, invece, ci si interrogava sulle lacrime di Balotelli. Italia-Germania: due mondi diversi, anche a livello sportivo. Purtroppo.
La cosa più antipatica, poi, è il titolo della trasmissione ("Olimpiadi: vi piacciono o no?") con relativa "domandona" via twitter. Un interrogativo volutamente retorico che mirava, in modo nemmeno tanto velato, a ottenere determinate risposte. Della serie: "Noi continuiamo a parlare di calcio perché tanto delle Olimpiadi non interessa niente a nessuno". Eccone un piccolo assaggio:
Tuttavia, come dimostrato in un recente articolo sulle parole più cercate in Rete (vedi), sono gli stessi italiani a cercare incessantemente news su calcio e calciomercato. Insomma, ci meritiamo questo livello di informazione sportiva.
Peraltro, ieri, con estrema coerenza, lo stesso account di "Tutti Convocati" ha dedicato alcuni tweet a Sochi2014.
@tutticonvocati dopo la puntata di venerdì fareste meglio a non twittare nulla su #Sochi2014. #perrispetto #percoerenza
— Simone Salvador (@simonesalvador) 9 Febbraio 2014
Sempre ieri, Franz Beckenbauer era presente sulla pista di slittino di Sochi come spettatore-tifoso di Felix Loch e della squadra tedesca. In Italia, invece, ci si interrogava sulle lacrime di Balotelli. Italia-Germania: due mondi diversi, anche a livello sportivo. Purtroppo.