Per introdurre alcuni dei temi delle Olimpiadi di Sochi 2014 ho scelto di intervistare due dei massimi esperti italiani di discipline invernali. Si tratta di Pietro Nicolodi (Sky Sport) e Massimiliano Ambesi (Eurosport e Neveitalia.it).
Due interviste parallele in cui ho cercato di proporre due punti di vista diversi su argomenti di carattere generale (aspettative Italia, nazione che conquisterà più medaglie d'oro, crisi dello Sci di Fondo, ecc) e specifici (favoriti e outsider in alcune discipline). Alcune domande sono identiche, altre più specifiche su temi e discipline seguite in prima persona dai due esperti.
Un sentito grazie a Pietro e Massimiliano per la cortesia e la disponibilità dimostrate.
MASSIMILIANO AMBESI - Storica voce di Eurosport e responsabile della sezione sportiva del sito
www.NeveItalia.it,
Massimiliano Ambesi è il maître à penser degli sport invernali in Italia. Unisce una straordinaria competenza tecnica ad una inarrivabile conoscenza di numeri e statistiche.
Durante le Olimpiadi di Sochi potrete trovare i suoi commenti ai seguenti indirizzi:
Soprattutto, però, potrete ascoltare e vedere i commenti di
Max Ambesi su Sky Sport (telecronache di varie discipline più appuntamento quotidiano con
Terzo Tempo Olympic Room, ogni sera alle 21:30 su Sky Olimpiadi 1).
Al seguente indirizzo, invece, trovate l'intervista che Massimiliano mi concesse al termine di
Vancouver 2010 con
un mini-bilancio dei Giochi canadesi.
Massimiliano, partiamo da alcune considerazioni generali. Che tipo di Olimpiadi ti aspetti dal punto di vista organizzativo (non ci sono stati molti test event) e di presenza di pubblico sui campi di gara? Pensi che assisteremo alla classica atmosfera festosa o emergerà l'aspetto "artificiale" di una città costruita ad hoc per i Giochi?
La Russia, per ragioni che vanno ben oltre la sfera sportiva, non può permettersi un flop. Di conseguenza, nulla verrà lasciato al caso per garantire la cornice in assoluto migliore. Tuttavia, è probabile che si assisterà ad un’edizione dai due volti. Da un lato lo sfarzo della città di Sochi, che, con tanto di pubblico numeroso e festante in occasioni di inaugurazione ed eventi del ghiaccio, rappresenterà la vera copertina delle Olimpiadi, dall’altro, invece, la desolazione dei contesti di gara “montani”. Alla fine, quello che conta resta l’aspetto agonistico e, a tal proposito, ciò che preoccupa maggiormente è l’incidenza del meteo sul regolare svolgimento delle competizioni.
Germania, USA, Norvegia. Quale sarà la nazione numero uno in termini di medaglie d'oro a Sochi? Quale può essere invece la nazione sorpresa?
Potrebbe essere la volta buona per la Norvegia, mentre la spedizione tedesca, rispetto al recente passato, appare meno competitiva. Gli Stati Uniti rappresentano la principale alternativa agli scandinavi. Non esistono i presupposti per parlare di nazione sorpresa in quanto i valori in campo sono ben noti e in questa edizione ci sarà poco spazio per l’improvvisazione. Rispetto al recente passato, il Giappone potrebbe disporre di un numero maggiore di atleti in grado di puntare alla medaglia.
Capitolo Italia. Dal CONI traspare un cauto ottimismo - o sarebbe meglio dire un discreto pessimismo - sulle possibilità della spedizione azzurra. Si parla di "migliorare anche di una sola medaglia Vancouver 2010", edizione disastrosa in termini di risultati. Un tuo sintetico giudizio sullo stato dell'arte degli sport invernali in Italia e su come si è lavorato in questo quadriennio.
Complessivamente, il livello dell’asticella si è alzato di poco rispetto a quattro anni or sono. Sulla carta, l’Italia dovrebbe realisticamente valere tra zero e otto podi. Alcune assenze negli sport del ghiaccio potrebbero dare una mano, ma la cruda verità è che in nessun evento si partirà con i favori del pronostico. Il quadriennio in corso è difficile da valutare in quanto sul fronte FISI è avvenuto un cambio di guida a metà strada con tutto quello che ne possa essere conseguito. Nello specifico, andrebbe effettuata una lunga analisi settore per settore. Molto sommariamente, in alcune discipline, si è intravista una crescita (pattinaggio di figura, biathlon e snowboard, per esempio), in altre, invece, un preoccupante regresso (sci di fondo su tutti, ma non solo).
Entriamo maggiormente nel dettaglio delle varie discipline. Partiamo dal Biathlon. In campo maschile sono attesi diversi protagonisti: M. Fourcade, Svendsen, Schempp, senza dimenticare russi, austriaci e sua maestà Ole Einar Bjørndalen. Pensi ci possa essere un "uomo copertina" o prevedi delle gare equilibrate con vincitori diversi nei vari format di gara? Cosa ti aspetti da Lukas Hofer e dalla staffetta maschile italiana?
Per le staffette italiane un piazzamento nelle prime cinque posizioni rappresenterebbe un risultato di enorme rilevanza. A livello individuale, l’obiettivo è dimostrare di valere, possibilmente con costanza, le prime dieci piazze. Se le gare saranno regolari ed il meteo non sposterà i valori in campo, Emil Hegle Svendsen e Martin Fourcade, biathleti attualmente di caratura superiore, dovrebbero dettare legge.
Combinata Nordica. Fin qui la stagione è stata dominata - anche al netto dei pasticci FIS sui punteggi - da Eric Frenzel. Quali saranno i suoi principali avversari? Nelle gare di Seefeld sono arrivati dei segnali molto incoraggianti da Alessandro Pittin. Il friulano è apparso in condizioni ottimali sugli sci, mentre fatica ancora dal trampolino. Pensi che a Sochi Pittin possa superare i problemi (in primis psicologici dopo le cadute del 2013) al salto, rimanendo ad una distanza "rimontabile" sugli sci stretti?
I combinatisti più completi sono Eric Frenzel, Jason Lamy Chappuis e Akito Watabe. Se la parte salto sposterà gli equilibri, sarà da “corsa” anche Klemetsen ed eventualmente qualche austriaco, se toccherà alla componente fondo recitare un ruolo di primo piano, entreranno in gioco Moan, Kokslien ed il terzo norvegese di cui attualmente non si conosce l’identità. Pittin resta un outsider di lusso. Per confermare i risultati del 2010, oltre ad un distacco contenuto al termine della prova di salto, principalmente quella sul trampolino piccolo, servirà anche uno schema di gara favorevole.
Salto. Ti faccio tre nomi più uno: Prevc, Schlieranzauer, Stoch. Nel weekend di Sapporo (intervista effettuata prima della tappa di Willingen, ndr), Prevc - e con lui tutta la squadra slovena - ha dimostrato di essere in condizioni di forma smaglianti. E' lui l'uomo da battere? Il quarto nome è quello di Simon Ammann. A Sochi può entrare definitivamente nella leggenda dopo le due doppiette a Salt Lake City e Vancouver?
Chi ha vinto quattro titoli olimpici in un lasso di tempo di otto anni è già nella leggenda. Il novero dei papabili per le medaglie è molto ampio e non esistono i presupposti per parlare di uomo da battere. Conterà solo la forma del momento e, in particolare, la migliore alchimia del sistema saltatore/materiali. Vedremo se per alcuni nomi di grido la scelta di puntare esclusivamente sulle Olimpiadi pagherà i dividendi.
Sci di fondo. Prima di una valutazione tecnica ti chiedo una considerazione che esula dai Giochi. Nonostante i vari cambi di format e l'introduzione del Tour de Ski, lo sci di fondo sembra uno sport in difficoltà, soppiantato a livello di spettacolarità e di seguito dal biathlon. Sei d'accordo? A Sochi prevedi un dominio norvegese sia a livello maschile che femminile?
Per rispondere al quesito è sufficiente mettere mano agli ascolti televisivi ed analizzare il trend dell’ultimo decennio. Da una parte, ci si imbatte in una disciplina in costante ascesa, mentre dall’altro si trova uno sport che, una volta smarrita la sua dimensione, ha cambiato troppe volte spartito.
La Norvegia è la squadra più attrezzata sia per qualità media degli atleti che per logistica, aspetto tutt’altro che secondario. L’obiettivo in campo femminile non può che essere lo sweep, mentre nel settore maschile la concorrenza sarà più numerosa e agguerrita.
Nello slittino l'Italia si gioca le maggiori possibilità di medaglia (Zoeggeler, Fischnaller, Oberstolz-Gruber, prova a squadre). Qual è la gara in cui possiamo fare meglio? E' ipotizzabile un en-plein della Germania?
Non vincere le quattro gare in programma rappresenterebbe un fallimento per la spedizione tedesca. Per l’Italia non è scontato salire sul podio, ma i presupposti non mancano. Ciò premesso, senza approfondire più di tanto l’argomento, le gare con possibilità di medaglie sono un paio.
Cosa ti aspetti dai seguenti atleti azzurri: Federico Pellegrino, Mirko Nenzi, Carolina Kostner e Anna Cappellini/Luca Lanotte?
Per Kostner l’obiettivo è il podio, ma, la condicio sine qua non resta la crescita sul versante tecnico in assenza della quale reciterà un ruolo da comprimaria. Per gli altri il target massimo è un piazzamento tra la quinta e la settima posizione, peraltro non per tutti semplice da raggiungere.
Pattinaggio Artistico. Come vedi la sfida – presumibilmente su livelli siderali – tra Kim Yu-Na e Mao Asada (oppure pensi che altre atlete, russe e statunitensi in primis, possano dire la loro)? Qual è il tuo punto di vista sulla scelta della Russia di schierare Evgeni Plushenko?
La Russia ha deciso di schierare il migliore atleta che aveva a disposizione. Mi sfuggono le motivazioni per cui una scelta di buon senso sia stata oggetto di tanto clamore e di qualche lamentela non giustificata. In campo femminile, l’unica pattinatrice che può vantare lo status di fuoriclasse è Kim, nonostante alcune avversarie dispongano di un bagaglio tecnico superiore. Tradotto se Kim non sbaglia, non si batte.
Infine una domanda "personale". Qual è la tua edizione dei Giochi preferita e qual è il momento olimpico che ricordi con più emozione?
Sinceramente, non sono particolarmente legato ad alcuna edizione. Ricordo con piacere l’ultimo poligono di Magdalena Neuner nella mass start di Whistler Mountain del 2010 e i programmi di gara presentati da Kim a Vancouver.