BLOG-IN DENTRO LO SPORT

Commenti e riflessioni sullo Sport e sul rapporto con Tv, Media, Marketing. Presentazione grandi eventi sportivi (calcio, ciclismo, basket, atletica, rugby), Olimpiadi. Inchieste su doping, diritti televisivi, giustizia sportiva. Recensioni libri sportivi. Blog che promuove la #culturasportiva

GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

TV - MEDIA - MARKETING

Analisi e commenti sul rapporto tra Tv, Media, Marketing e Sport. News e approfondimenti sul business che ruota attorno ad eventi, squadre e atleti. Approfondimenti su Programmi Tv, Editoria, Social Media, Sponsor, Eventi.

CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

INCHIESTE E SPECIALI

Le Inchieste e gli Speciali di Blog-In. Analisi su Diritti Tv, Bilanci, Fair Play Finanziario Ranking FIFA, UEFA, Giustizia Sportiva, Doping, ecc. Uno spazio per chi vuole andare "dentro lo sport", approfondendone meccanismi, regole e distorsioni.

venerdì, novembre 29, 2013

Se "calciomercato" è la terza parola più cliccata in Italia

Vi risparmio il solito pistolotto circa la scarsa cultura sportiva italiana. Sul punto ho già scritto diversi post (l'ultimo sulla vittoria di Fischnaller) e le battaglie perse in partenza non mi piacciono molto.
Tuttavia, non posso fare a meno di approfondire i dati di un report sulle parole più cercate nel 2013 sul motore di ricerca yahoo pubblicato oggi da l'Espresso. Vi sono diverse graduatorie suddivise per categoria. Ad esempio, ce n'è una dedicata in modo specifico agli 11 sportivi più "cercati" sul web. Si possono fare varie considerazioni, ma in linea di massima la classifica rispecchia preferenze e notizie del 2013. La sorpresa è probabilmente il terzo posto di Alessia Polita, la motociclista vittima di un grave incidente. In tal senso, è da rimarcare una certa predilezione italica per le news dai risvolti noir (cosa confermata dal successo di alcuni format televisivi "eredi" di Chi l'ha visto?).


Il dato a mio parere clamoroso, però, è un altro. Riguarda la graduatoria assoluta delle parole più cercate nel 2013. Al primo posto Meteo, al secondo Facebook. Normale. Al terzo: calciomercato. Ora, che il mercato sia argomento sempre più presente sui media sportivi è noto. Che però ci fosse una così elevata richiesta degli italiani per notizie, indiscrezioni, bombe e bufale assortite è assolutamente eclatante. Finalmente c'è modo di ottenere un dato tangibile sulle preferenze "sportive" degli italiani. La famosa misurabilità.


Si tratta di un dato estremamente interessante e, allo stesso tempo, sconfortante (secondo i parametri di Blog-In). Senza voler entrare in sofisticate analisi sociologiche, è evidente che gli italiani, in un periodo non proprio semplice, preferiscano distrarsi sognando l'acquisto di questo o quel campione da parte della propria squadra. Niente di male, per carità. Ma che questa "evasione" dalla realtà avesse questa dimensione, francamente, era impensabile (calciomercato precede parole storiche quali programmi tv, oroscopo, traduttore). L'aspetto sconfortante, invece, è che lo sport parlato in generale - il mercato dei calciatori in particolare - riscuota più interesse rispetto a quello giocato. Calciomercato è molto più cliccato rispetto a Serie A o Champions League, per esempio.
L'annosa questione "sono i media a proporre sempre più calciomercato, a scapito di tutti gli altri sport, o sono i tifosi a chiederlo?", con questa classifica trova una risposta probabilmente definitiva. Purtroppo.

mercoledì, novembre 27, 2013

Motomondiale 2014, alcune riflessioni sull'investimento di Sky Sport

Dopo l'acquisto dei diritti della F1 e in attesa di conoscere la copertura per Sochi2014 (vedi commento in merito)Sky Sport ha presentato quest'oggi la copertura per il Motomondiale 2014. Sky
trasmetterà 11 dei 19 GP della stagione 2014 in esclusiva. Come al solito la produzione e il servizio giornalistico offerti saranno di grande qualità. Restano, però, molti punti interrogativi sull'investimento effettuato dalla Tv di Murdoch. Servirà o meno ad aumentare il numero di abbonati della pay-Tv?
In questo post scritto per la pagina Facebook di Blog-In alcune mie considerazioni.


martedì, novembre 26, 2013

Storia dei sorteggi della fase finale dei Mondiali #4 (Spagna 1982 - USA 1994) di Rado il Figo

Quarta puntata dello speciale di Blog-In nella storia dei sorteggi della fase finale della Coppa del Mondo FIFA. Dopo aver ripercorso le prime 3 edizioni dei Mondialiquelle post Seconda Guerra Mondiale, e quelle dal 1966 al 1978, Rado ci presenta partecipanti, formula, fasce e sorteggio dei Mondiali dal 1982 al 1994
Il Mundial 1982 segna una svolta epocale: si apre la fase del torneo a 24 squadre. Si accentuano due tendenze, già emerse nelle precedenti edizioni: la lotta politica tra le Confederazioni per i posti a disposizione e lo studio di "accorgimenti" tesi a permettere un cammino "più tranquillo" alle squadre di casa. Non solo. La composizione delle fasce comincia a risentire delle esigenze di marketing (vedi Italia 90). Infine, compare per la prima volta una graduatoria numerica basata sui risultati ottenuti. Tale graduatoria precede di qualche anno l'introduzione del Ranking FIFA, strumento che assumerà sempre maggior importanza col passare delle edizioni. 
Non mancano alcune curiosità, come quelle legate a fasce e sorteggio di Italia '90.

12. SPAGNA 1982

12.1 PARTECIPANTI
La FIFA va due volte contro il suo Gruppo di Studio Tecnico (GST): in primo luogo, aumenta il numero di finaliste da 16 a 24, nonostante il parere negativo a un allargamento anche a sole 20. D’altronde è l’unica soluzione per venire incontro ai desideri dei due blocchi di confederazioni, EU e SA da una parte, AF, AS, OC e NA dall’altra. Il primo non vuole più “perdere” 3 sue rappresentanti a favore dell’altro, proponendo l’istituzione di altrettanti spareggi intercontinentali; il secondo, al contrario, vuole raddoppiare da 3 a 6 i biglietti a sua disposizione.
I posti supplementari sono però 10 e non 8, in quanto ora la spartizione fra confederazioni coinvolge tutte le finaliste e non più le sole 22 provenienti dalle eliminatorie. A conti fatti, l’EU ha così 14 rappresentanti (+5,5), il SA 4 (+1,5), l’AF 2 (+1), l’AS/OC 2 (+1) e il NA 2 (+1).

12.2 FORMULA
Il secondo punto di deviazione è il varo di una formula diversa da quella proposta dal GST qualora si fosse effettuato l’allargamento delle partecipanti. In un certo senso, si continua col meccanismo base delle due precedenti edizioni, con una doppia fase a gruppi a precedere le finali; in mezzo, “ritornano” le semifinali. Nel dettaglio, la prima fase comprende 6 gruppi da quattro, con accesso delle prime due di ogni girone alla seconda fase articolata in 4 gruppi da tre che promuovono alle semifinali le prime classificate: seguono le finali per il terzo e il primo posto.

Composizione dei gruppi della seconda fase e incroci dell’eliminazione diretta (o meglio, delle semifinali) sono decisi a tavolino come qui sotto riportato:


La struttura della formula comporta il non essere più indifferente, nell’ottica degli abbinamenti successivi, finire in un gruppo della prima fase piuttosto che in un altro; a prima vista è meglio venire inseriti nel Gruppo 5 o 6, giacché arrivando lì primi si hanno due seconde come avversarie nella seconda fase (Gruppo C o D). Tuttavia è facile verificare che:
  • tale vantaggio è “compensato” dallo svantaggio che giungendovi secondi, le avversarie nella successiva fase sono due prime (Gruppo A o B);
  • se inseriti in uno qualsiasi dei Gruppi dall’1 al 4, sia del tutto indifferente giungervi primi o secondi, poiché le avversarie nella seconda fase saranno inevitabilmente una prima e una seconda.
Inoltre, i gruppi della seconda fase hanno un calendario tale per cui nella prima gara si affrontano le squadre con uguale piazzamento ottenuto nel gruppo della prima fase, e nella seconda gara scenda in campo chi non ha giocato la prima contro chi l’ha persa, ovvero, in caso di pareggio, la squadra proveniente dal gruppo “numericamente più basso”. In tal modo si evita il rischio che nella terza gara si fronteggino due squadre già eliminate, ma non quello che ve ne sia solo una in tale condizione, colle intuibili conseguenze.
Infine, la formula crea due blocchi di nazionali, il primo composto da chi fa parte dei Gruppi 1, 3 e 6 della prima fase, il secondo dai componenti dei Gruppi 2, 4 e 5, e squadre di blocchi diversi possono incontrarsi unicamente in finale (qualunque essa sia). 

12.3 FASCE
Il cambio di formula non porta grandi conseguenze nel sorteggio, imperniato sempre sui gruppi della prima fase, e nella composizione delle fasce, se non che queste sono ora da 6 e non più 4 squadre. Anzi, il raddoppio delle rappresentanti extra EU e SA consegna una fascia dei materassi già bell’e confezionata con Algeria, Camerun, Kuwait, Nuova Zelanda, El Salvador e Honduras.
Per le altre tre, non ci si discosta da quanto dettato dal 1974: le ts sono le due qualificate d’ufficio – Spagna (organizzatrice) e Argentina (detentrice) – cui si accompagnano gli ex campioni del Mondo presenti, Brasile, Germania Federale, Inghilterra e Italia. Le due sudamericane nt rispondono al nome di Cile e Perú, e quindi vanno nella terza assieme alle 4 europee (Belgio, Francia, Irlanda del Nord e Scozia) rimaste dall’estrapolazione della consueta fascia dedicata all’Est (Cecoslovacchia, Iugoslavia, Polonia, Ungheria e URSS), cui confluisce, letteralmente “per far numero”, l’Austria.



12.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Madrid il 16 gennaio 1982, interessa solo tre fasce; infatti, riprendendo quanto accaduto nel 1978, le ts sono inserite a tavolino nei rispettivi gironi, con queste scelte: l’Italia nel Gruppo 1, la Germania nel 2, l’Argentina nel 3, l’Inghilterra nel 4, la Spagna nel 5 e il Brasile nel 6. Ovviamente, assegnazione che agevola i padroni di casa spagnoli che evitano di scornarsi coi favoritissimi brasiliani fino alla finale. Non è l’unico vantaggio accordato alle Furie Rosse: mancando la contemporaneità delle partite, e questo nonostante si giochi ogni gruppo in 2 sedi diverse (3 per il terzo), la Spagna, come tutte le altre ts, scende in campo nella sesta gara che nel suo caso, calendario alla mano, è pure l’ultima partita in assoluto nella prima fase, lasciandole così mano libera di fare tutti i calcoli che vuole.
Per le altre fasce si procede come di consueto: si parte dalla seconda distribuendone le squadre dal Gruppo 1 al Gruppo 6; terminate, si continua analogamente colla terza e la quarta. I vincoli sono tali per cui ogni gruppo, oltre ad avere una squadra per fascia, non può contenere più di una sudamericana: per tale motivo, la prima europea estratta dalla terza fascia finisce nel Gruppo 3 (dov’è ts l’Argentina), mentre Cile e Perú possono finire solo dov’è ts un’europea.

Il sorteggio ha quest’esito:


Una nota curiosa riguarda il Gruppo 2, dove finiscono Germania e Austria, entrambe provenienti dal medesimo girone eliminatorio europeo, nel quale i tedeschi avevano agevolato in qualche misura la qualificazione degli austriaci, non lasciandosi (largamente) battere dalla Bulgaria nell’ultima uscita. Favore ricambiato (con ampi interessi) nella fase finale nella tristemente nota “vergogna di Gijón”.

13. MESSICO 1986

13.1 PARTECIPANTI
Un’edizione segnata da molte “prime”: si parte dalla Colombia che, nonostante un’assegnazione affidatale ben 9 (!) anni prima, nel 1983 rinuncia a ospitare il torneo. Per la prima volta, la FIFA è costretta a cambiare la sede programmata, cercando la sostituta nelle 3 nazionali della Zona Nord CONCACAF e trovandola nel Messico, che diventa così la prima nazione a ospitare la Coppa del Mondo per la seconda volta.

Nelle eliminatorie, altra novità: l’OC si stacca definitivamente dall’AS, gareggiando da sola. Decisione al momento discutibile sul piano concreto, giacché l’intera fase continentale di qualificazione si riduce a un misero gironcino, e a rimpolpare la presenza delle “aborigene” Australia e Nuova Zelanda si ricorre alla “cooptazione” di Israele e Cina Nazionalista (nota anche come Taiwan). Inoltre non è nemmeno garantito un biglietto sicuro per le finali: la migliore dell’OFC (… e ospiti) se lo contende in uno spareggio intercontinentale contro una nazionale dell’UEFA o della CONMEBOL, con confederazione scelta per sorteggio (la sorte stavolta decide per un’avversaria europea).

13.2 FORMULA
La FIFA abbandona la formula di Spagna 1982 e ne adotta una inedita (altra “prima volta”), quella a suo tempo consigliata dal GST, cui dà retta con un’edizione di ritardo, caratterizzata da un corposo ritorno all’eliminazione diretta. Nel dettaglio, dopo i gruppi della prima fase, si parte cogli ottavi di finale e si prosegue con quarti, semifinali e finali (per il terzo e il primo posto).
I gruppi sono ora identificati dalle lettere dell’alfabeto (dall’A all’F) e non più dai numeri (dall’1 al 6); inoltre (finalmente!) le ultime due gare sono d’ora in poi giocate in contemporanea per limitare i possibili calcoli. Il tabellone dell’eliminazione diretta è già predisposto a tavolino secondo il seguente schema (sempre omessa la finale per il terzo posto):


Un’eliminazione diretta che parte dagli ottavi, però, comporta una prima fase di “manica larga”: per avere 16 qualificate, da questa devono passare, oltre alle consuete prime due di ogni gruppo, anche le 4 migliori terze (scelte coi medesimi criteri con cui si stila la classifica all’interno del girone). Vista dall’altro lato, sono estromesse solo le ultime di ogni gruppo e le 2 peggiori penultime, per un totale di 8 squadre (1/3 appena del totale). Decisione giustificata dal GST per evitare di avere squadre già eliminate a completamento del secondo turno di gare, in modo che entrambe le partite del terzo abbiano qualcosa in palio (la qualificazione ovvero un migliore piazzamento).
Non potendo conoscere fin da subito da quali gruppi provengono le 4 migliori terze, gli abbinamenti negli ottavi prevedono che le avversarie delle prime dei Gruppi dall’A al D siano scelte da una terna di alternative, volta a impedire che due squadre provenienti dallo stesso gruppo si rincontrino prima delle semifinali. Gli accoppiamenti esatti sono, in realtà, previsti da una tabella (che non riporto per esigenze di spazio) che regola le 15 “combinazioni di terze” possibili, seguendo un criterio “doppiamente alfabetico “ a dirimere i casi d’incertezza derivante dalle “terzine”. P.es., se le 4 migliori terze fossero quelle dei primi quattro gruppi, allora la prima del Gruppo A affronta la terza del Gruppo C, e la prima del B la terza del D.
Altra conseguenza di questa formula è l’accentuarsi delle differenze nel cadere in uno o in un altro gruppo della prima fase, nell’ottica del prosieguo nell’eliminazione diretta. Il gioco degl’incroci permette per (ancora) la prima volta di stilare una vera e propria graduatoria di preferenza, tale per cui il Gruppo A è il “migliore” e l’E il “peggiore”.


13.3 FASCE
Il cambio di formula non ha però conseguenze sul sorteggio, sempre incentrato sui 6 gruppi della prima fase. Nella composizione delle fasce, invece, sorgono complicazioni dovute all’organizzazione messicana, all’eliminazione dell’Australia contro la Scozia nello spareggio UEFA/OFC e alla presenza di tutt’e sei le nazionali laureatesi almeno una volta campioni del Mondo. I primi due punti portano a una fascia dei materassi, usualmente composta da chi non proviene da EU e SA, priva di un elemento: infatti, ad Algeria, Marocco, Corea (del Sud), Iraq e Canada non si può affiancare il Messico, ts d’ufficio, ed è pura venuta meno l’eventuale “sostituta” dell’OC. In realtà, nulla di nuovo: a completarla sarà chiamata la peggiore europea come avveniva fino al 1978.
Più problematica è la fascia delle ts: alle due d’ufficio, Messico (padrone di casa) e Italia (detentrice), si dovrebbero affiancare gli ex campioni del Mondo presenti. Peccato che, come anticipato, stavolta vi sia l’en plein con Argentina, Brasile, Germania Federale, Inghilterra e Uruguay, con una squadra più del necessario: chi escludere fra queste 5? A dare una mano interviene l’impulso di chi vuole “svecchiare” questo criterio di scelta, a favore di uno che tenga in considerazione i risultati più recenti. Portabandiera è la Francia, che non reputa corretto il non poter essere ts nonostante la semifinale raggiunta nel 1982, a vantaggio di un Uruguay, sì due volte campione del Mondo, ma l’ultima nel 1950 e più non qualificatosi dal 1974.
Proposta accolta pienamente: per la (ennesima) prima volta si stila una graduatoria di tutte le partecipanti, facendo prevalere chi ha disputato la fase finale più recente e, se la medesima, chi vi ha ottenuto il miglior piazzamento (P), come qui sotto riportato (le ultime tre posizioni sono occupate dalle esordienti Canada, Danimarca e Iraq).


La FIFA, però, non utilizza appieno il nuovo strumento per comporre tutt’e 4 le fasce, limitandolo alla scelta delle ts da affiancare a quelle d’ufficio e, tutt’al più, estendendolo per mettere in fila le europee. In pratica, tolta la prima, le altre 3 fasce continuano a essere composte coi consueti criteri (prettamente) geografici.
Pertanto, le 4 ts da affiancare a Messico e Italia sono Germania, Polonia, Francia e Brasile. Le sudamericane nt sono quindi Argentina, Uruguay e Paraguay e finiscono così in seconda fascia, assieme alle tre migliori europee, Inghilterra, URSS e Spagna, quest’ultima preferita all’Irlanda del Nord perché, a titolo di eccezione, le finaliste degli ultimi Europei devono al peggio finire qui. Proseguendo, la terza è completamente composta da nazionali UEFA: ai nordirlandesi si affiancano Belgio, Ungheria, Scozia, Bulgaria e Portogallo. Chiudono i materassi completati dall’esordiente Danimarca. 


13.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Città del Messico il 15 dicembre 1985, coinvolge, come nelle precedenti due edizioni, solo le ultime tre fasce, essendo le ts assegnate a tavolino ai rispettivi gruppi. Nell’ordine di preferenza di questi, l’Italia va nel Gruppo A, il Brasile nel D, il Messico nel B, la Francia nel C, la Polonia nell’F e la Germania (un po’ a sorpresa) nell’E.
Per le altre fasce si procede come di consueto: si parte dalla seconda distribuendone le squadre dal Gruppo A al Gruppo F; terminate, si continua analogamente colla terza e la quarta. Tuttavia, lo sparpagliamento dell’EU in 4 fasce, e di NA e SA in due, implica una maggiore articolazione dei vincoli ulteriori, per impedire di avere due nazionali della medesima confederazione (diversa dall’UEFA) nello stesso gruppo e uno completamente europeo. Nel dettaglio
  • la prima europea estratta dalla seconda fascia è inserita nel Gruppo D, dov’è ts il Brasile;
  • il Canada non può finire nel Gruppo B, dov’è ts il Messico;
  • la Danimarca non può essere sorteggiata in un Gruppo dove siano già presenti tre europee dalle estrazioni precedenti.
Il responso delle urne è il seguente:


Da notare l’ennesimo caso di dea bendata che si fa beffe di quanto architettato dagli uomini: la Spagna cade nel Gruppo D assieme all’Irlanda del Nord, la nazionale (assieme al Belgio, a dire il vero) cui ha “soffiato” la seconda fascia.

14. ITALIA 1990

14.1 PARTECIPANTI
Si rientra nell’alveo delle edizioni fotocopia: Italia 1990 riprende, almeno in linea di principio, tale e quale Messico 1986. A cominciare dalle partecipanti, distribuite nell’identico modo, essendo subito caduta la richiesta della CAF di avere 3 posti invece di due, coll’unica variante che il sorteggio stavolta stabilisce essere di scena una rappresentante CONMEBOL nello spareggio intercontinentale colla migliore dell’OFC.

14.2 FORMULA
Identica la formula, anche se ci si “diverte” a scambiare di posizione alcuni incroci del tabellone dell’eliminazione diretta, di fatto rimanendo identico a quello messicano, cui si rimanda. Da segnalare che Italia 1990 fu la prima edizione dove venne abolita la ripetizione della finale, per cui in caso di pari al 120' si sarebbero tirati i rigori.

14.3 FASCE
Essendo, per l’appunto, un’edizione fotocopia della precedente, riprendendone pari pari i dettami per la composizione delle fasce, queste sarebbero bell’e che pronte. Le ts da affiancare alle due d’ufficio – Italia (organizzatrice) e Argentina (detentrice) – sono le 4 migliori reduci di Messico 1986: Germania Federale, Belgio, Brasile e Spagna. Le sudamericane nt sono Uruguay e Colombia, che quindi andrebbero in seconda fascia assieme alle migliori 4 europee: ad Inghilterra, URSS e Scozia si uniscono i Paesi Bassi, campioni europei in carica, accordando anche qui la stessa eccezione di 4 anni prima. Nella terza fascia finirebbero così le 6 europee rimaste: Austria, Iugoslavia, Cecoslovacchia, Svezia, Romania e l’esordiente Irlanda. Chiuderebbero i consueti materassi rappresentati da tutto ciò che non è né EU né SA: Camerun, Egitto, Corea, Emirati Arabi Uniti, Costa Rica e USA.
Tuttavia entrano in scena le “esigenze diverse” a sparigliare il quadretto ideale appena disegnato: giacché le ts sono assegnate a tavolino al rispettivo gruppo, sarebbe preferibile che lo fosse l’Inghilterra, in modo da inserirla nel Gruppo F facendole giocare tutte le (prime tre) gare a Cagliari, isolando (letteralmente) i temibili hooligan in Sardegna. Risultato che si sarebbe potuto ottenere senza sforzo se a precedere Italia 1990 fosse stata… Spagna 1982 e non Messico 1986!
L’ultima considerazione forse suggerisce la soluzione: anziché considerare prima i piazzamenti messicani e poi quelli spagnoli, perché non “sommarli”? Per la prima volta, quindi, la graduatoria delle 24 finaliste è stilata in base a un indice numerico, dato dalla classifica ottenuta nelle ultime due fasi finali: a chi è giunto primo si assegnano 24 punti, al secondo 23 punti, al terzo 22 e così via a scalare fino all’unico punto per chi è giunto ultimo. Inoltre, per dare maggior peso all’edizione più recente, i punti del 1986 sono raddoppiati, ottenendo quanto segue (P=Punti):


I numeri finiscono per dire quanto gli uomini vogliono: l’Inghilterra diventa ts (e, anzi, pure Italia e Argentina vedono “confermato” dai punti il loro status) ai danni della Spagna. Purtroppo non sempre la matematica allunga una mano, e bisogna intervenire direttamente: la seconda fascia diventa così totalmente europea, facendovi includere, oltre i Paesi Bassi, anche Austria e Iugoslavia, nazioni confinanti e quindi potenzialmente in grado di attrarre un maggior numero di tifosi rispetto alle due sudamericane nt Colombia e Uruguay, a sorpresa relegate in terza fascia. Intuibili le fonti delle più sentite proteste alla composizione definitiva delle fasce qui sotto riportata:



14.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Roma il 9 dicembre 1989, interessa,come prassi dal 1978, solo le ultime tre fasce, venendo le ts assegnate a tavolino ai rispettivi gironi. Nell’ordine di preferenza di questi, l’Italia va nel Gruppo A, la Germania nel D, l’Argentina nel B, il Brasile nel C, l’Inghilterra nell’F e il Belgio nell’E. Velatamente, è tutto predisposto perché l’Italia incontri il Brasile in semifinale e, soprattutto, la Germania in finale (sempre che tutte vincano il loro gruppo); tuttavia, anche qui si scatenano le polemiche, sia di qualche nazionale sia di alcuni Comitati Organizzatori Locali, che si vedono all’ultimo istante cambiare le carte in tavola rispetto a quanto promesso. In particolare Milano (sede principale del Gruppo D), vede soffiarsi da sotto il naso il Brasile, “dirottato” a Torino, ottenendo in cambio la Germania, alla quale era stata “assicurata” la sede di Verona del Gruppo E.
Per le altre fasce si procede come di consueto: si parte dalla seconda distribuendone le squadre dal Gruppo A al Gruppo F; terminate, si continua analogamente colla terza e la quarta. Tuttavia, per la terza fascia si prevede che:
  • la prima estratta vada comunque nel Gruppo A, dov’è ts l’Italia;
  • le prime due europee estratte successivamente alla prima pesca finiscano nel Gruppo B (dov’è ts l’Argentina) e C (dov’è ts il Brasile).
Così facendo, oltre a impedire come di consueto di avere due sudamericane nello stesso gruppo, si aumentano dal 40 al 67% le possibilità che l’Italia abbia due avversarie europee.
Il responso delle urne è il seguente:


Fra le curiosità, le doti di preveggenza sfoderate dall’azzurro De Agostini, che alla vigilia del sorteggio indovina le tre esatte avversarie dell’Italia.

15. STATI UNITI D'AMERICA 1994

15.1 PARTECIPANTI
L’impianto di base di quest’edizione ricalca le due precedenti, tanto che si può tranquillamente parlare ancora di fotocopia di queste. Tuttavia alcune varianti la distinguono, in modo più o meno marcato: la prima tocca la distribuzione dei posti. Havelange all’indomani degli ottavi di Italia 90 aveva annunciato importanti novità sul punto: alla fine non tutte sono accolte. In primo luogo, l’AF ha ora 3 posti e non più 2; in secondo luogo al NA è concesso giocarsi via spareggi intercontinentali un posto supplementare (anche nel suo caso sarebbe il terzo). A rimetterci sono l’EU, le cui rappresentanti scendono da 14 a 13, e, incredibile a dirsi!, l’OC (e dire che ora annovera 6 iscritte “pure”). Infatti, la quarta sudamericana dovrà spareggiare contro la vincente di un “pre spareggio” fra la migliore dell’OFC e la terza della CONCACAF: in palio il 22° e ultimo biglietto via eliminatorie per gli USA.

15.2 FORMULA
La formula vede alcuni ritocchi. Il tabellone dell’eliminazione diretta subisce uno scambio di posizioni che lo altera non solo formalmente, come avvenuto in Italia, tanto che il C e il B s’invertono le posizioni nell’ordine di preferenza dei Gruppi.


Più numerose le modifiche riguardanti la classifica dei gironi: la vittoria vale 3 punti (anche se nelle qualificazioni le sono stati attribuiti i consueti 2), mentre nei discriminanti, dopo il numero di reti segnate e prima del sorteggio, sono introdotti gli esiti dei confronti diretti (sempre, nell’ordine, punti, differenza reti e reti segnate). La prima mossa è volta a sostenere il gioco d’attacco, drammaticamente venuto a mancare a Italia 1990, e quindi per incrementare il numero di vittorie: ironicamente, i gironi (l’unica fase in cui la modifica produce effetti concreti) di USA 1994 si concludono con 28 vittorie in 36 gare, lo stesso identico numero dell’edizione precedente e 3 in più di Messico 1986 (torneo su cui non si era mai avuto nulla da ridire sul punto!).
Più concreta la seconda modifica, la cui introduzione evita di ricorrere al sorteggio in ben tre gruppi: D, E ed F, col secondo che vede addirittura un arrivo a pari punti di tutt’e 4 le squadre.

15.3 FASCE
In un primo momento si è pensato di ricorrere al neonato ranking FIFA, idea presto caduta considerandolo ancora non sufficientemente testato. Alla fine si ricorre allo stesso metodo dell’edizione precedente, allargando l’orizzonte delle fasi finali dalle due alle tre anteriori; in pratica, ai punti usati per Italia 1990, si aggiungono, triplicandoli, quelli relativi ai piazzamenti lì ottenuti. Per garantire una certa “continuità”, a correggere i cambiamenti politici succedutisi dal 1990, la Germania (unita) “eredita” i piazzamenti della Repubblica Federale, così come la Russia quelli dell’URSS, ottenendo la seguente graduatoria:


Un’importante variante è però introdotta in quest’edizione e sarà poi replicata in futuro: le fasce diverse dalle ts non sono più composte per criteri geografici ma numerici. Se finora, infatti, una volta scelte le ts, la seconda e terza fascia erano composte dalle europee e sudamericane, e la quarta dalle rappresentanti di AF, AS, OC (eventualmente) e NA rimaste, ora si cercherà di “incastrare” i “resti” delle confederazioni in modo da comporre fasce da 6 squadre di provenienza non più rigidamente prestabilita.
Nel dettaglio, scelte le ts nelle due d’ufficio – USA organizzatori e Germania detentrice – e nelle 4 (diverse) nazionali colla migliore graduatoria – Argentina, Italia, Brasile e Belgio – restano sul tavolo 10 nazionali dell’EU, 3 dell’AF, 2 dell’AS, 2 del SA e 1 del NA. Le altre fasce sono perciò composte: dalle 6 migliori europee (Spagna, Russia, Irlanda, Romania, Paesi Bassi e Bulgaria); dalle africane (Camerun, Marocco e Nigeria) e americane (Messico della CONCACAF, e Colombia e Bolivia della CONMEBOL); e, infine, dalle asiatiche (Corea e Arabia Saudita) e dalle restanti europee (Svezia, Grecia, Norvegia e Svizzera). In concreto, sudamericane e asiatiche si “scambiano” di fascia rispetto al metodo tradizionale.


15.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Las Vegas il 19 dicembre 1993, coinvolge, come da Argentina 1978, solo le ultime tre fasce, essendo le ts assegnate a tavolino ai rispettivi gruppi. Nell’ordine di preferenza di questi, gli USA vanno nel Gruppo A, l’Argentina nel D, la Germania nel C, il Brasile nel B, il Belgio nell’F e l’Italia nell’E, il tutto senza un apparente linea guida.
Per le altre fasce si procede come di consueto: si parte dalla seconda distribuendone le squadre dal Gruppo A al Gruppo F; terminate, si continua analogamente colla terza e la quarta. Ancora una volta è la terza fascia a prevedere dei vincoli a impedire di avere due nazionali della medesima confederazione (esclusa l’UEFA) nello stesso gruppo:

·         il Messico non può finire nel Gruppo A, dove sono ts gli USA;
·      la Colombia e la Bolivia non possono finire né nel Gruppo B, dov’è ts il Brasile, né nel Gruppo B, dov’è ts l’Argentina.

Il responso delle urne è il seguente:


Da notare il curioso destino di Belgio e Paesi Bassi, paesi confinanti. Da quando è in palio la Coppa FIFA, si sono (quasi) sempre affrontati nelle qualificazioni: nel 1974 e nel 1978 gli olandesi eliminarono i belgi; nel 1982 e 1986 furono i belgi a estromettere gli olandesi. Il 1990 viene “saltato” ma “recuperato” nel 1994: ancora una volta si affrontano nelle eliminatorie, però stavolta si qualificano entrambi… e si ribeccano nel girone iniziale della fase finale!

Rado il Figo
[FINE 4^ PARTE]

giovedì, novembre 21, 2013

Olimpiadi Sochi 2014 - A 77 giorni dall'evento poche certezze sulla copertura televisiva (per cerchidigloria.it)



Riporto ora un articolo scritto per il sito www.cerchidigloria.it. Il portale, nato nel 2013, si occupa di Giochi olimpici a 360°. Non è il classico coacervo di notizie, ma un sito di ottima fattura che propone news, commenti, analisi e storie a cinque cerchi. Consigliato per chi attende con impazienza le Olimpiadi (invernali ed estive) e vuole tenersi aggiornato su discipline e argomenti solitamente ignorati dai media.



Mancano meno di 80 giorni al via delle Olimpiadi di Sochi 2014 (7-23 febbraio) e gli appassionati italiani non sanno ancora con esattezza su quali canali televisivi potranno seguire l'avvenimento a cinque cerchi. L'impressione, purtroppo, è che le varie televisioni del panorama italiano, vuoi per motivi economici, vuoi per scelte editoriali, considerino i Giochi invernali 2014 più come un "peso" che come un grandioso evento sportivo.
Semplificando al massimo la situazione:

  • Sky trasmetterà in esclusiva Sochi 2014, 
  • Non si conosce ancora quale canale trasmetterà le 100 ore in chiaro
  • Rai ed Eurosport non saranno della partita
SKY SPORT - Quattro anni fa il battage mediatico per le prime Olimpiadi targate Sky fu incessante. I primi di novembre 2009 fu svelata la rivoluzionaria copertura per Vancouver 2010: 5 canali, mosaico interattivo, gold alert, grandi commentatori, ecc. A distanza di quattro anni la situazione è diametralmente opposta. La Tv di Murdoch, dopo Vancouver, ha trasmesso in esclusiva anche Londra 2012. Praticamente unanime il consenso della critica, risposta piuttosto tiepida a livello commerciale. E proprio quest'ultimo è lo snodo cruciale dell'intera vicenda. Sky, a fronte dell'ingente spesa per assicurarsi Vancouver 2010, Londra 2012, Sochi 2014 e Rio 2016, si aspettava un buon ritorno a livello di abbonamenti. La realtà è stata decisamente diversa, con il numero di abbonati che è rimasto sostanzialmente invariato. Senza approfondire la questione - su concetti simili ho scritto un post  relativo all'investimento di Sky sulla Formula Uno - si può semplicemente dire che i manager Sky non hanno valutato bene il grado di cultura sportiva dell'italiano medio, disposto a spendere per vedere in Tv la propria squadra di calcio, non per seguire altri sport. Così, la scorsa estate è arrivata la notizia della cessione dell'esclusiva dei Giochi di Rio de Janeiro 2016 alla Rai. Se fosse stato possibile, probabilmente, Sky avrebbe ceduto anche l'esclusiva di Sochi, ma i tempi tecnici e commerciali erano troppo stretti. Così, quasi controvoglia (?), Sky trasmetterà le sue ultime Olimpiadi in esclusiva. Ovviamente Sky seguirà con massima professionalità le Olimpiadi invernali (la competenza dei giornalisti non è in discussione), ma è un po' triste notare che sui vari canali sportivi della piattaforma di Murdoch, i riferimenti a Sochi 2014 - e in generale agli sport invernali - sono stati fin qui pochi, per non dire nulli. Nelle prossime settimane scopriremo nel dettaglio la copertura dei Giochi 2014 targati Sky

100 ORE IN CHIARO - Come noto, Sky deve cedere a un canale in chiaro 100 ore complessive di trasmissione. Tramontata definitivamente la trattativa con la Rai, a oggi, 21 novembre, non è dato sapere su quale canale in chiaro si potranno seguire le Olimpiadi 2014. Non proprio il massimo della vita per chi, appassionato di sport della neve e del ghiaccio, non può permettersi l'abbonamento a Sky.
Sembrava scontato che Sky "cedesse" a Cielo le suddette 100 ore. Tuttavia, i primi di novembre è uscita la notizia che sarebbe in dirittura d'arrivo un accordo con Italia 1. Se così fosse, sarebbe confermata la linea editoriale di Mediaset che sembra voler uscire dalla "monotematicità calcistica" che l'ha contraddistinta negli ultimi 10-15 anni. Aspettiamo sviluppi in merito.

RAI - Sui canali Rai non ci sarà nessuna diretta o differita delle Olimpiadi 2014. Saranno trasmessi solo highlights e servizi.

EUROSPORT HD- Altra brutta notizia è la mancata acquisizione dei diritti di trasmissione dei Giochi di Sochi, ma anche di Rio 2016, del network paneuropeo. Soprattutto se si considera che Eurosport HD è il canale che segue più da vicino - e con maggior competenza - gli sport invernali nel quadriennio. Peccato.

AGGIORNAMENTO 18 DICEMBRE - 100 ORE IN CHIARO SU CIELO (vedi)

www.cerchidigloria.it
situazione diritti televisivi sportivi

lunedì, novembre 18, 2013

Un italiano compie un'impresa nello slittino? Sulla Gazzetta un trafiletto a pagina 35

Lo so. Un articolo simile l'ho già scritto la scorsa estate. All'epoca mi scagliai contro i media italiani che, anziché dare spazio ad eventi e attualità sportiva, si dedicavano anima e corpo al rutilante mondo del calciomercato. Mi rendo perfettamente conto che questo argomento può rientrare nella categoria "battaglie perse in partenza", ma uno dei cavalli di battaglia di questo blog è la multisportività, la volontà di dare spazio a discipline quasi sempre ignorate dai mezzi di comunicazione.
A distanza di qualche mese la situazione si ripete, se possibile in modo più grave. Domenica 17 novembre è stata una giornata sportiva senza il grande calcio. La Formula Uno, poi, non aveva molto da dire visto il dominio assoluto di Vettel. Sarebbe quindi stata la giornata ideale per concentrare le attenzioni sugli altri sport, normalmente sacrificati sull'altare del Dio Pallone. Mi riferisco in particolare agli sport di squadra - basket e volley - e agli sport invernali che, coincidenza, nella maggior parte dei casi prendevano il via proprio nell'ultimo weekend. Se poi si considera che tra meno di tre mesi prenderanno il via le Olimpiadi di Sochi, i riflettori sugli sport della neve e del ghiaccio dovrebbero essere già accesi da tempo. Questo in un mondo ideale, o meglio, in un Paese con normale cultura sportiva. In Italia, invece, non funziona così. A condannare senza attenuanti i media italici ci ha pensato la vittoria dell'azzurro Dominik Fischnaller nella prima gara di slittino della Coppa del Mondo 2013/2014. Il 20enne di Rio Pusteria ha compiuto un'impresa straordinaria, trionfando sulla pista di Lillehammer davanti a mostri sacri quali Loch e Moeller, oltre che al prossimo portabandiera italiano Armin Zoeggeler, ottimo quarto. Ricapitolando: in una domenica senza particolari eventi sportivi, un giovane atleta italiano si impone in uno sport che ci ha sempre dato molte soddisfazioni e che a febbraio vivrà il suo momento culminante con i Giochi Olimpici. In un Paese con normale cultura sportiva, si diceva, i media avrebbero dato grande risalto alla vittoria di Fischnaller.
In Italia, invece, per leggere qualcosa sull'impresa di giornata, bisognava consultare i siti specializzati o visitare le zone in prossimità dei footer dei siti sportivi o presunti tali. A livello di media occorre aprire una breve parentesi. Per quanto concerne i siti sportivi, il mio personalissimo cartellino - sempre basato sul criterio della multisportività - vede in testa, sostanzialmente ex aequo, Eurosport e Repubblica.it/sport, con Gazzetta.it nettamente staccato. A livello cartaceo, invece, La Gazzetta dello Sport, vince a mani basse il confronto con Tuttosport e Corriere dello Sport. Per avere un'informazione sportiva abbastanza completa, infatti, occorre inevitabilmente leggere il quotidiano diretto da Andrea Monti. Corriere dello Sport e Tuttosport sono perfetti per i tifosi di calcio a cui interessa quasi esclusivamente leggere notizie - meglio se "rasserenanti" - sulla propria squadra. Questi ultimi due quotidiani dedicano normalmente l'80% del loro spazio al calcio, il 10% ai motori e il restante 10% agli altri sport: etichetta "battaglia persa in partenza". Sul discorso "cultura sportiva", quindi, non possono nemmeno essere presi in considerazione.
Questa mattina, quindi, ero curioso di vedere quanto spazio avrebbe dedicato la Gazzetta alla vittoria di Fischnaller. Prima pagina: nessun riferimento. Pagine interne: trafiletto a pagina 35. Penso non occorra aggiungere altro.
Il confronto con i Paesi a elevata cultura sportiva è impietoso. La responsabilità per questa situazione, comunque, non è esclusivamente dei media. In politica si dice che "il Parlamento è lo specchio del Paese". Traslando il ragionamento, si potrebbe dire che l'informazione sportiva è lo specchio dei tifosi. In questo senso, senza scomodare i fischi all'inno tedesco di venerdì a San Siro, si può sostenere con buona sicurezza, che il tifoso italiano non brilla per cultura sportiva.

Shiffrin e Hirscher trionfano a Levi. In campo maschile grande prova di Kristoffersen: è nata una stella? (di Benedetta Bandinelli)

Seconda tappa stagionale della Coppa del Mondo di Sci Alpino. A Levi (Finlandia) si sono disputati due slalom speciali. A dominare la scena i due protagonisti più attesi. In campo femminile la prodigiosa Mikaela Shiffrin (sulla 18enne americana vedi articolo dello scorso febbraio), nella gara maschile l'infallibile Marcel Hirscher. Tra gli uomini da segnalare l'ottima prova del 19enne norvegese Kristoffersen, terzo. Vedendolo sciare e andando a spulciare i risultati da Juniores appare evidente che siamo dinanzi ad un predestinato. Sempre in casa Norvegia, sorprendente quarto posto per la Ager, coetanea della Shiffrin. Tra gli azzurri l'unico risultato degno di nota è quello di Patrick Thaler, sesto.
La due giorni finlandese nel commento di Benedetta Bandinelli

GARA FEMMINILESulla pista Black di Levi si è disputato il primo speciale della stagione. Sul gradino più alto del podio troviamo la strepitosa Mikaela Shiffrin con un vantaggio di ben un secondo (1.06) sulla tedesca Maria Riesch. Chiude il podio Tina Maze.
La diciottenne statunitense di Vail, Colorado, è stata strepitosa, ha sciato con una naturalezza impressionante. La sua sciata che non può essere insegnata, è un dono di natura che certamente lei riesce a sfruttare e alimentare molto bene. La Shiffrin è già una  certezza dello slalom. Riparte dal successo delle finali di Coppa del Mondo dello scorso anno, oggi ha incrementato il suo vantaggio intermedio dopo intermedio e  ha vinto sulle altre con una facilità imbarazzante.
Maria Riesch a Levi ha sempre fatto bene - già quattro vittorie - ed è riuscita a distanziare la Maze di 6 decimi; un segnale incoraggiante per la vittoria della Coppa del Mondo generale.
Tina Maze non è certamente ai livelli dello scorso anno, è rigida, più pesante, non ha quella rapidità e quella indipendenza di gambe che nel 2012/13 l’hanno vista trionfare nella Generale. La slovena fatica soprattutto nei cambi di ritmo e di pendenza.
La prima manche è stata emozionante, forse una delle più belle degli ultimi anni (dominati quasi sempre dall’austriaca Marlies Schild). La potremmo definire una “manche terremoto” dove le più giovani, che partivano con numeri alti, sono riuscite a qualificarsi per la seconda.
Va comunque sottolineato che si era in presenza di un tracciato non particolarmente impegnativo, senza passaggi difficili. Tra l'altro la pista ha tenuto meravigliosamente dalla prima all’ultima concorrente. Da segnalare la prestazione della norvegese Ager, classe 1995 come la Shiffrin, che ha terminato la gara al quarto posto, a soli 4 centesimi dal podio. E’ stato per lei un risultato eccezionale considerando che era al suo esordio in Coppa del Mondo.
Lo slalom è certamente la disciplina dove, almeno in campo femminile, si vede maggiormente il cambio generazionale, e questo è senza dubbio un bene perché vuol dire  che ci sono ragazze che cercano il risultato con coraggio e hanno tutte le caratteristiche tecniche per farlo.
Chi, invece, non ha saputo cogliere quest’occasione di qualificarsi e cercare di prendere punti importanti sono le giovani della squadra azzurra. Oggi erano convocate in sei (Chiara Costazza, Michela Azzola, Sarah Pardeller, Marta Benzoni, Manuela Moelgg e Sabrina Fanchini), per la seconda manche si sono qualificate solo le veterane Manuela Moelgg e Chiara Costazza. Nella seconda entrambe hanno perso posizioni: la Moelgg avrebbe dovuto attaccare di più, per rientrare nel gruppo delle trenta, la Costazza non era convinta, era rigida, legata, ha fattomolta fatica.
Peccato perché Levi rappresentava un’occasione da non perdere soprattutto per le giovani.


GARA MASCHILETante emozioni sulle nevi finlandesi di Levi per la prima gara di slalom speciale di questa stagione. Hirscher, Matt, Kristoffersen: questo il podio. L’austriaco è stato spettacolare, un robot, non ha sbagliato niente, ha sciato sempre al limite, in attacco regalando così all’Austria la centesima vittoria in slalom. A sei decimi di distacco troviamo l’eterno Mario Matt, classe ’79. Terzo il sorprendente norvegese Kristoffersen, classe 1994, vincitore dei Mondiali Juniores a Roccaraso nel 2012.
A differenza della gara femminile si è assistito ad uno spettacolo dei “grandi vecchi” del Circo Bianco: non solo Matt, ma anche Benjamin Raich, Jean Baptiste Grange e Ivica Kostelic con la loro eleganza, precisione e decisione, hanno attaccato dal primo all’ultimo metro del tracciato, facendo vedere ancora una volta come si scia.
Tanto di cappello al francese Julien Lizeroux, partito con il pettorale n. 63, rientrato oggi al cancelletto di partenza dopo tre anni di stop a causa di un gravissimo infortunio; è arrivato diciassettesimo dimostrando grinta e una capacità di recupero sensazionale!
Ted Ligety, dopo una brutta prima manche, recupera posizioni nella seconda, giungendo undicesimo e prendendo punti importanti per la Coppa del Mondo generale.
Il salvatore della Patria, per quanto riguarda l’Italia, è stato Thaler, sesto: dopo una bellissima prima manche, ha fatto qualche errore nella seconda rischiando di uscire; con questo risultato, strappa comunque un biglietto per le Olimpiadi. Male gli altri azzurri: Moelgg fuori, Razzoli ventunesimo e Gross, che recupera qualche posizione nella seconda, ancora al di sotto delle sue grandi possibilità, così come Razzoli, che in allenamento fa registrare dei tempi che in gara ancora non vengono.



Benedetta Bandinelli

domenica, novembre 17, 2013

Storia dei sorteggi della fase finale dei Mondiali #3 (Inghilterra 1966 - Argentina 1978) di Rado il Figo


Continua il viaggio di Blog-In nella storia dei sorteggi della fase finale della Coppa del Mondo FIFA. Dopo aver ripercorso le prime 3 edizioni dei Mondiali, e quelle post Seconda Guerra Mondiale, Rado ci presenta partecipanti, formula, fasce e sorteggio dei Mondiali dal 1966 al 1978. In questa terza puntata emergerà ancora più chiaramente il "fattore FIFA", vale a dire l'influenza del massimo organismo calcistico mondiale sullo sviluppo del torneo. In particolare a Inghilterra 1966 il desiderio iniziale è quello di assistere a una finale Inghilterra-Germania, cosa che puntualmente accade. Non sempre, però, gli incastri iniziali sono quelli "desiderati" (vedi Argentina 1978).

8. INGHILTERRA 1966

8.1 PARTECIPANTI
Si chiude immediatamente la breve parentesi cilena e i posti attribuiti ai vari continenti ritornano a essere fissati come per Svezia 1958. In quest’edizione, complice la provenienza equamente distribuita fra EU e SA di organizzatrice (Inghilterra) e detentore (Brasile), per la prima volta le 16 finaliste sono ripartite secondo i desideri della FIFA: 10 dell’EU, 4 del SA, 1 del NA e 1 dal Resto del Mondo, arricchitosi dell’OC (presente colla sola esordiente Australia). Le eliminatorie patiscono la defezione in massa delle africane che, conseguito dapprima il bando del Sudafrica, non ottengono risposta positiva dalla loro seconda richiesta di aver un posto sicuro nella Coppa del Mondo, senza doverselo contendere con AS e, ora, OC.

8.2 FORMULA
È la medesima di Cile 1962, coll’unica differenza che il quoziente reti è sostituito dalla differenza reti e, in seconda battuta, dal numero di reti segnate.

8.3 FASCE
La provenienza “ideale” delle 16 finaliste ha ripercussioni positive anche sulla composizione delle fasce: dando per “naturale” l’immissione delle 4 sudamericane (Argentina, Brasile, Cile, Uruguay) in un’unica a loro dedicata e delle due rappresentanti di NA (Messico) e AS (Corea del Nord) in quella dei materassi, si tratta solo di suddividere le 10 europee in tre fasce. Per far ciò, la strada suggerita è di estrapolare da queste dapprima quelle nazionali riconducibili a un’omogenea sottozona geografica e poi di scegliere, fra le 6 rimaste, le 2 peggiori a completare la quarta fascia. Il primo passo è compiuto isolando le 4 rappresentanti dell’Europa Latina (Francia, Italia, Portogallo, Spagna); il secondo, con pochi sforzi, dividendo Bulgaria e Svizzera (curiosamente, le stesse di Cile 1962) dalle altre rimaste, ritenute sotto tutti i punti di vista superiori (Germania Ovest, Inghilterra, Ungheria, URSS: sono pure le migliori reduci continentali di Cile 1962).
Sono inoltre scelte 4 ts “trasversali” in Brasile, Germania, Inghilterra e Italia. La decisione è ispirata dalla volontà di agevolare al massimo il cammino d’inglesi e tedeschi, che, quali migliori espressioni del calcio del Vecchio Continente, si vorrebbero protagonisti della finale (come, in effetti, avviene). Facendo entrambi parte della fascia EU1, s’individuano le due più pericolose concorrenti presenti nelle altre e le si elevano a ts, in modo che debbano scornarsi con Ungheria e URSS già nei gironi. La scelta, ancorata a valutazioni del momento e slegata dai risultati sportivi anche recenti, cade, come visto, su Brasile, detentore (ma non solo per questo) e Italia, giunta in Inghilterra accompagnata da grandissime attese che la pongono fra le più autorevoli candidate al titolo.

Le fasce definitive sono le seguenti (le ts in grassetto):


8.4 SORTEGGIO
Il sorteggio avviene a Londra il 6 gennaio 1966 e prevede che ogni girone debba contenere una squadra per fascia e una ts. Inoltre Inghilterra e Brasile sono inseriti a tavolino, rispettivamente, nei Gruppi 1 e 3, impedendone così il confronto diretto nei quarti di finale.

L’esito è il seguente:



9. MESSICO 1970

9.1 PARTECIPANTI
Con qualche piccola eccezione, è un’edizione fotocopia della precedente. La prima variazione è nella spartizione delle rappresentanti: la FIFA cede alle richieste africane e il Continente Nero ha quindi diritto a un posto fisso nelle finali, non dovendoselo più contendere con AS e OC (le quali restano unite, non foss’altro per l’esigua rappresentanza della seconda, limitata ad Australia e Nuova Zelanda). Curiosamente, l’AF potrebbe avere anche due nazionali in Messico: infatti, a quella “ordinaria” si potrebbe affiancare la Rhodesia (l’attuale Zimbabwe), dirottata in AS/OC per ragioni di opportunità politica.
A pagare dazio è l’EU, che vede scendere da 9 a 8 i suoi biglietti dalle eliminatorie.

8.2 FORMULA
Qui il concetto di “edizione fotocopia” calza a pennello: la formula ricalca in toto quella di Inghilterra 1966.

8.3 FASCE
Superficialmente si potrebbe pensare che ora con 4 rappresentanti del “Terzo Mondo calcistico”, i materassi siano belli e individuati in El Salvador, Israele, Marocco e Messico. Tuttavia è facile capire che i padroni di casa non possano finire in 4ª fascia, dovendone agevolare al massimo il cammino nel torneo. In effetti, la composizione delle fasce è dettata proprio a favorire i messicani, i quali sono prima di tutto “elevati” a sudamericani a completare il terzetto Brasile-Perú-Uruguay. In secondo luogo, le 9 europee sono divise esclusivamente per merito, nonostante la presenza di Bulgaria, Cecoslovacchia, Romania e URSS permetterebbe la “classica” fascia dell’Est; in tal modo gli organizzatori si troveranno nel gruppo due avversarie sulla carta abbordabili (un’europea di secondo piano e un materasso). Le 4 migliori nazionali UEFA (si può adesso parlare più correttamente di confederazioni in luogo di continenti) sono riconosciute in Germania Federale, Inghilterra, Italia e URSS, le meglio piazzate nella precedente edizione dei Mondiali. Delle 5 restanti (Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Romania, Svezia), i romeni pagano il prezzo della più lunga assenza dalle fasi finali (hanno fallito tutte le eliminatorie del Dopo Guerra) e finiscono in quarta fascia.
Come nel 1958 e, di fatto, e nel 1962, non s’individua alcuna ts, per cui le fasce definitive sono le seguenti:


8.4 SORTEGGIO
Il sorteggio, effettuato a Città del Messico il 10 gennaio 1970, prevede che ogni gruppo sia composto da una squadra per fascia; inoltre, ripetendo quanto avvenuto nel 1966, Messico e Inghilterra sono inseriti a tavolino, rispettivamente, nei Gruppi 1 e 3, a impedirne il confronto diretto nei quarti di finale.
I vincoli suddetti lasciano scoperto un punto: le due rappresentanti del NA possono finire nel medesimo gruppo, cosa che puntualmente avviene, come si può notare dall’esito sottostante, suscitando i consueti mormorii su una dea bendata a volte tutt’altro che cieca.



10 GERMANIA FEDERALE 1974

10.1 PARTECIPANTI
Si apre un nuovo capitolo dei Mondiali: la Coppa Rimet è stata definitivamente assegnata al Brasile, il primo a vincere tre edizioni del torneo, ed è sostituita dall’attuale Coppa FIFA, che rimarrà invece sempre di proprietà della confederazione mondiale. A dar maggior peso al passaggio di testimone da un’epoca all’altra, intervengono ulteriori novità, a partire dai posti assegnati via eliminatorie. Il “sacrificio” imposto all’EU a favore di una rappresentante fissa africana è ora suddiviso col SA: è, infatti, previsto uno spareggio intercontinentale fra una vincitrice dei 3 gironi sudamericani e una di un girone europeo a tre squadre, entrambe scelte per sorteggio. In tal modo, chi vince permette alla propria confederazione di mantenere i posti assegnatile prima del 1970 (9 all’UEFA o 3 alla CONMEBOL), a scapito di quella dell’avversaria sconfitta.

10.2 FORMULA
Anche la formula subisce una variazione, con una drastica riduzione dell’eliminazione diretta, in quanto quarti e semifinali sono “inglobati” in una seconda fase a gruppi, per la precisione due da quattro squadre così composti:


La finale per il primo posto è disputata dalle prime classificate dei Gruppi A e B; quella per il terzo posto, dalle seconde.
Si registrano alcune modifiche pure nel versante dei discriminanti: nei gruppi della seconda fase, dopo le reti segnate e prima del sorteggio, prevale chi è giunto primo nei gruppi iniziali; nella finale per il terzo posto e nella ripetizione di quella per il titolo, il pareggio al 120’ è risolto col ricorso ai rigori.

10.3 FASCE
La ventata di novità si avverte anche dal lato prettamente tecnico: sono, infatti, appena 6 le reduci da Messico 1970, comprendendovi Germania Ovest e Brasile, ammesse di diritto alla fase finale. Fra le 10 “sostitute”, si contano ben 4 esordienti assolute (Australia, Germania Est, Haiti e Zaire – oggi Congo Democratico) e 2 con assenze che datano Francia 1938 (Paesi Bassi e Polonia), più la Scozia che riappare dopo Svezia 1958.
La FIFA decide di “istituzionalizzare” le ts, cui spetta una fascia a loro esclusivamente dedicata; ne fanno parte le ammesse direttamente alla fase finale e chi si sia laureato almeno una volta campione del Mondo (oltre al detentore, al momento ancora qualificato di diritto). Per le altre 12 squadre, si seguono i seguenti canoni:

·         le sudamericane nt finiscono in 2ª fascia colle migliori europee nt, ovvero in 3ª colle peggiori; a far pendere il piatto della bilancia sulla prima scelta, la presenza di almeno una fra Argentina, Brasile e Uruguay;
·   la (inevitabile) fascia completamente europea, dove possibile, è composta da nazionali appartenenti alla medesima sottozona geografica;
·         le 3 rappresentanti di NA, AF e AS/OC finiscono in 4ª fascia, assieme all’ultima europea.

Tuttavia, i primi due punti s’intersecano fra loro, come fra l’altro avviene proprio in quest’edizione. Inoltre, se per le ts si segue la tradizione, per le altre fasce ci si fa condurre dalle valutazioni del momento, si vedano proprio gli olandesi, assenti decennali ma solide realtà attuali. Tutto ciò considerato:

·        le ts sono Germania Ovest (organizzatrice) e Brasile (detentore), cui si uniscono Italia e Uruguay, gli unici ex campioni del Mondo presenti;
·         Bulgaria, Germania Est, Iugoslavia e Polonia compongono la fascia dell’Europa dell’Est;
·    Argentina e Cile, sudamericane nt, si accompagnano alle 2 migliori delle 3 europee rimaste, individuate in Paesi Bassi e, a sorpresa, Scozia (lo zampino di Stanley Rous, presidente inglese della FIFA?);
·       conseguentemente la Svezia, una delle poche reduci dal Messico, finisce fra i materassi Australia, Haiti e Zaire.

Il quadro definitivo è qui sotto riportato (in grassetto le ts):


10.4 SORTEGGIO
Il sorteggio avviene a Francoforte il 5 gennaio 1974 e prevede che ogni girone debba contenere una squadra per fascia. Inoltre Argentina e Cile, devono essere sorteggiate dov’è ts un’europea (Germania e Italia), a impedire che due sudamericane s’incontrino fin da subito.
L’esito, qui sotto riportato, ripropone il vecchio adagio di una dea bendata che a volte ci vede benissimo: le due Germanie finiscono nel Gruppo 1, con annesse proteste preventive del Cile, che si reputa la vittima sacrificale di turno (in effetti, patisce l’immediata eliminazione, complice però uno 0-0 coll’Australia).



11 ARGENTINA 1978

11.1 PARTECIPANTI
Ennesima riproposizione del concetto di edizione fotocopia. Sul punto, l’unica variante è la sudamericana protagonista dello spareggio intercontinentale: ora le 3 vincitrici dei gironi eliminatori danno vita a un altro girone e chi qui giunge ultimo è costretto a passare per le forche caudine del play off con un’europea, scelta sempre per sorteggio fra chi ha prevalso in un girone a tre.

11.2 FORMULA
Qui il concetto di “edizione fotocopia” calza a pennello: la formula ricalca in toto quella di Germania 1974.

11.3 FASCE
Seguendo i dettami del 1974, le ts sono le due ammesse di diritto alla fase finale, cioè l’organizzatrice Argentina e la detentrice Germania Ovest, cui si accompagnano Brasile e Italia, unici due ex campioni del Mondo presenti (l’Uruguay è caduto per mano della Bolivia, a sua volta estromessa dall’Ungheria; l’Inghilterra è invece stata eliminata proprio dall’Italia). L’unica nazionale CONMEBOL nt è così il Perú, che finisce in terza fascia, assieme al Messico “sudamericanizzato” per l’occasione (come nel 1958). Restano da sparpagliare le 8 europee rimaste: in seconda fascia vanno le 4 migliori reduci dall’edizione precedente (Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Scozia), fra i materassi Austria e Francia, che soccombono a Spagna e Ungheria anche per ragioni sportive (leggasi, prolungate assenze dai Mondiali e dagli Europei). Completano la 4ª fascia le predestinate Tunisia e Iran.
Tuttavia ragioni d’opportunità impongono una “promozione” della Spagna in 2ª fascia a spese nuovamente della Svezia, e, soprattutto, l’inserimento nel medesimo girone di Argentina e Italia, che sono fra l’altro entrambe ts. Per raggiungere lo scopo, si escogita un paio di mosse, di cui pare sia padre Artemio Franchi, per le quali le ts:

·         sono assegnate a tavolino ai rispettivi gruppi;
·    diventano 5, e non più quattro, riconoscendo come tale anche i Paesi Bassi per i loro meriti calcistici.

Anche le fasce diventano 5 e sono quindi le seguenti (in grassetto le ts):


Formalmente, la terza fascia è stata sdoppiata in una americana (B) e in una europea (C); sostanzialmente Italia e Paesi Bassi si sono invertiti le posizioni.


11.4 SORTEGGIO
Come intuibile, il sorteggio di Buenos Aires del 14 gennaio 1978 è più pilotato del solito. Riassumendo tutti i vincoli imposti, i singoli gruppi sono così composti:
  •     il Gruppo 1 da Argentina, Italia, una squadra della fascia C e una della fascia D;
  •    il Gruppo 2 da Germania Federale, una squadra della fascia A, una della fascia B e una della fascia    D;
  •     il Gruppo 3 da Brasile, una squadra della fascia A, una della fascia C e una della fascia D;
  •     il Gruppo 4 da Paesi Bassi, una squadra della fascia A, una della fascia B e una della fascia D.
Il responso delle urne è il seguente:


Stavolta la dea bendata si diverte a farsi beffe degli organizzatori: Svezia e Spagna finiscono nel Gruppo 3 (come a dire, era destino dovessero incontrarsi); soprattutto Argentina e Italia, che tanto si è brigato per farle avere il miglior trattamento possibile, si vedono recapitare, invece delle auspicate Svezia e Iran, le assai più temibili Ungheria e Francia, per quello che è l’autentico girone di ferro del torneo, giudizio confermato anche a posteriori.

Rado il Figo