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mercoledì, ottobre 30, 2013

La Roma dei record e il 4-3-3 (quello giusto)

Premessa. Non rientro tra coloro che vedono nel modulo di gioco la componente decisiva per ottenere grandi risultati. Il modulo è una delle variabili da considerare, ma viene certamente dopo rispetto a fattori quali organizzazione e gestione del club (con relative scelte di mercato), giocatori a disposizione, capacità dello staff tecnico, ecc. Spesso, poi, si finisce per considerare uguali sistemi di gioco che di uguale hanno solo i numeri di partenza. E' il caso, ad esempio, degli inflazionatissimi 3-5-2 visti negli ultimi mesi. Alcuni giornalisti nella scorsa stagione assimilavano il 3-5-2 del Napoli di Mazzarri a quello della Juventus di Conte: disposizione di partenza uguale, interpretazione e atteggiamento completamente diversi.
Questo preambolo per alcune breve - e si spera originali - considerazioni sullo straordinario, storico inizio di stagione della Roma 2013/2014.
All'alba della Serie A 2011/2012 la dirigenza decise - col senno di poi, sbagliando clamorosamente - di non confermare Vincenzo Montella sulla panchina giallorossa. Prese corpo l'idea, affascinante ma estremamente complicata (impossibile), di riprodurre il il "Modello Barcellona" a Trigoria. Per realizzare il progetto Tiki Taka, ecco Luis Enrique. Da quel momento in avanti - eccezion fatta per la parentesi Andreazzoli - la Roma ha sempre adottato il 4-3-3. Tre stagioni, tre allenatori che dispongono la squadra con lo stesso modulo, ma con interpretazioni e risultati decisamente diversi.

4-3-3 di  Luis Enrique - Come detto, il 4-3-3 del tecnico asturiano, precedentemente allenatore per tre stagioni della Squadra B del Barcellona, si basava su un possesso palla insistito, con passaggi corti, spesso orizzontali e rarissime verticalizzazioni. Gli interpreti a disposizione di Luis Enrique, specie in difesa, non erano di qualità eccelsa (tra loro un Heinze a fine carriera). I centrocampisti, ovviamente, erano ben lontani dalla qualità di Xavi e Iniesta. Così, il possesso palla giallorosso finiva per essere assai sterile e i palloni persi in mezzo al campo mettevano in grave difficoltà la (lenta) difesa che concedeva diversi gol, oltre che innumerevoli espulsioni. Il tutto innestato in una condizione fisica generale mai brillantissima. Risultati modesti, moltissime sconfitte (alla fine saranno ben 14) e pochi sprazzi di bel gioco.
Certamente, avendo sposato un "progetto" così ambizioso, pretendere di ottenere sin da subito risultati di un certo tipo era utopistico. Sarebbe servito ulteriore tempo e qualche giocatore più forte. Ma si sa, nel calcio, soprattutto in quello italiano, non c'è tempo per programmare: risultati immediati o addio. Addio.

4-3-3 di Zeman - Dopo un solo anno di calcio in salsa blaugrana, la dirigenza giallorossa decide di cambiare rotta. Sempre 4-3-3, ma di stampo zemaniano. Rispetto alla stagione precedente una vera e propria rivoluzione. Niente possesso palla esasperato, ma costante ricerca della verticalizzazione, tagli delle punte esterne, inserimenti dei centrocampisti, difesa altissima.
Insomma, la classica squadra zemaniana con annessi pregi e difetti. Dal punto di vista degli interpreti, il tecnico boemo ha avuto qualcosina in più rispetto all'anno precedente, ma alcuni ruoli sono rimasti scoperti o coperti male (terzini destri rivedibili, un solo vero esterno offensivo per il tridente). I primi risultati negativi, alcune scelte cervellotiche (vedi Tachtsidis), rapporti complicati con alcuni giocatori quali De Rossi, Pjanic, Osvaldo, hanno determinato il prematuro esonero del tecnico boemo. Altro 4-3-3 bocciato.

4-3-3 di Garcia - Risulta quasi impietoso il confronto tra i 4-3-3 delle stagioni precedenti e quello fin qui perfetto di Garcia. Per arrivare a questo punto, però, vanno considerati due fattori: la bruciante sconfitta in Coppa Italia con la Lazio e un mercato oculato e intelligente. Il derby perso nell'atto conclusivo della stagione 2012/2013 ha determinato un forte senso di rivalsa nel club e negli stessi giocatori. Il mercato è stato finanziato dalle cessioni milionarie di alcuni giocatori forti ma non determinanti. In particolare, la sola cessione di Marquinhos al PSG ha consentito di finanziare quasi interamente l'acquisto di tre giocatori fondamentali: Benatia (uno dei migliori difensori del panorama internazionale; con il successo nell'ultima gara è arrivato a quota 16 vittorie consecutive tra Udinese e Roma); Strootman (centrocampista mancino che completa alla perfezione la mediana giallorossa); Gervinho (attaccante esterno sinistro, pupillo di Garcia). A ciò va aggiunto l'acquisto di un portiere affidabilissimo come De Sanctis, il rilancio di Pjanic e De Rossi (strepitoso fin qui) e la contemporanea crescita di giocatori quali Balzaretti, Castan e Florenzi. In più un Totti che in alcuni frangenti sembra tornato ai tempi di Capello e Spalletti. Garcia ha saputo amalgamare bene questi ingredienti, cucendo un 4-3-3 estremamente pragmatico ma allo stesso tempo armonioso. La Roma è abile ad attaccare sia negli spazi che contro difese schierate (squadra pericolosa anche sulle palle inattive). Di fatto gioca con tre registi. Ha molteplici armi in zona offensiva e si difende in modo organizzato con una linea mai troppo bassa. Il tutto sorretto - fin qui - da una condizione psico-fisica eccellente. I numeri sono impressionanti (un solo gol preso in 9 partite) ma non casuali. Certamente è ancora prematuro parlare di Scudetto, ma i segnali vanno tutti in quella direzione. La mancanza di impegni europei (vuoi vedere che la sconfitta in Coppa Italia non è stata un male assoluto?), permetterà a Garcia di preparare al meglio le gare, mantenendo una buona condizione generale. Per certi versi la Roma 2013/2014 può ripercorrere la strada della prima Juventus di Conte (2011/2012). Guarda caso, un'altra formazione che per gran parte della stagione ha utilizzato il 4-3-3.

Ps, per alcuni soloni del giornalismo sportivo italiano il 4-3-3 è per definizione un modulo perdente. Già. Una sola domanda. Il Barcellona di Guardiola, la squadra più forte degli ultimi 20 anni, con che modulo giocava?.

domenica, ottobre 27, 2013

Ted Ligety domina il gigante di Soelden. Martedì sarà premiato come sportivo USA del 2013 (di Benedetta Bandinelli)

La prima gara di gigante della stagione è stata vinta da Ted Ligety: lo statunitense si è imposto sin dalla  prima manche. Ligety è stato il solito computer, non ha sbagliato nulla e ha gestito il vantaggio su Pinturault, chiudendo con settantanove centesimi di vantaggio sul francese. Per Ligety è la diciannovesima vittoria in gigante a cui vanno aggiunte le medaglie d’oro ai Mondiali di Garmisch e di Schladming. E’ stato nominato sportivo statunitense dell’anno e martedì riceverà il premio a Time Square, New York. Ligety è il primo sciatore alpino uomo a riceverlo, in precedenza lo avevano vinto tra le donne Tamara McKinney, Picabo Street e Lindsey Vonn. Al secondo posto troviamo Alexis Pinturault che ha tenuto delle linee fantastiche, lavorando molto con le ginocchia, interpretando bene il muro e recuperando sei decimi su Marcel Hirscher. Il ventiquattrenne austriaco chiude al terzo posto: fisicamente perfetto, ha avuto dei problemi con i materiali, cambiando sci tra la prima e la seconda manche. Per Hirscher è il quarantaseiesimo podio, il diciannovesimo in gigante.
Ottimo risultato di squadra per i francesi (6 tra i primi 11) che si contraddistinguono per una sciata simile, molto composta ed efficace. Oltre a Pinturault, Steve Missilier chiude ai piedi del podio, settimo Thomas Fanara, ottavo Cyprien Richard, nono il giovane Faivre Mathieu, classe 1992 e undicesimo Thomas Marmillon Blondin.
Buona prova anche per il finlandese Marcus Sandell: ha dimostrato continuità di azione, commettendo un errore che ha poi pagato nel falso piano finale.
Tra i veterani del Circo Bianco, ottima prima manche per Benny Raich. Il trentacinquenne campione austriaco ha chiuso la prima manche al quinto posto; nella prima parte della seconda è riuscito a guadagnare un secondo su Missilier, purtroppo poi sul muro ha commesso un errore che ha pagato chiudendo al tredicesimo posto. Ivica Kostelic chiude in undicesima posizione: sempre molto bella e precisa la sciata del croato. Se il fisico regge sarà competitivo per la conquista della Coppa del Mondo generale. Un altro atleta che punta al trofeo è certamente Aksel Lund Svindal, oggi ottimo quarto. Il norvegese, sempre solido e potente, è stato bravissimo a limitare i danni in una disciplina che certamente non è la sua ed è riuscito a portare a casa punti importanti per la classifica di Coppa del mondo generale. Ottimo biglietto da visita per tornare sulle scene è stata la prova di Bode Miller, in particolare la prima manche chiusa in tredicesima posizione: lo statunitense scia come se non esistesse la forza di gravità, fa vedere della pieghe spettacolari e nello stesso tempo è capace di fare scorrere veloce lo sci. Nella seconda, molto più composto, retrocede in diciannovesima posizione.
Male la squadra azzurra. Max Blardone, il migliore, chiude in diciassettesima posizione: è partito molto deciso in entrambe le manche, ma la neve umida e scivolosa non fa per lui, ha un’eccessiva presa di spigolo mentre su questo tipo di neve andrebbe dosata. Ha fatto comunque vedere una buona sciata. Da Manfred Moelgg, giunto venticinquesimo, non ci potevamo aspettare di più, causa i problemi fisici delle ultime settimane. Male anche Florian Eisath che chiude in ventiseiesima posizione. Davide Simoncelli fuori nella prima manche, Roberto Nani e Luca De Aliprandini, non si sono qualificati per la seconda.
Nonostante il discusso cambio di materiale, sembra che tra gli atleti ed i nuovi sci stia nascendo un certo feeling. Oggi, soprattutto nella seconda manche, grazie alla tracciatura più filante dell’allenatore degli azzurri Theolier, si è visto un po’ più di spettacolo rispetto alle gare dell’anno passato, quando l’incapacità di riuscire a domare i nuovi materiali la faceva da padrona. 

Benedetta Bandinelli

sabato, ottobre 26, 2013

Lara Gut vince a Soelden il primo gigante stagionale (di Benedetta Bandinelli)

Sole, caldo e neve: questi gli ingredienti del primo gigante femminile sul ghiacciaio di Soelden
A imporsi è la svizzera Lara Gut, in testa dalla prima manche. L'elvetica ha dimostrato di essere maturata nelle prestazioni, con molta più continuità di azione rispetto agli scorsi anni. Nella seconda manche ha sciato molto bene nel primo e nell'ultimo terzo di gara, non rischiando niente nella parte centrale, dimostrando così di essere una sciatrice polivalente, con ottime doti sia tecniche che di scorrevolezza. Al secondo posto troviamo Kathrin Zettel. L'austriaca è da circa quindici anni in Coppa del Mondo e come sua abitudine inizia la stagione molto forte. Terzo posto per la tedesca Vittoria Rebensburg, seconda al termine della prima manche. La Rebensburg ha sciato molto bene, cambiando impostazione tecnica visto che, come tutte le atlete più giovani, lo scorso anno ha faticato non poco ad adattarsi ai nuovi materiali imposti dalla Federazione Internazionale.
La pista è stata preparata perfettamente dagli organizzatori, si è scalinata sul muro dalla metà del primo gruppo fino alla trentesima concorrente. Per le atlete che avevano numeri più alti è stato difficile fare le linee desiderate ma non impossibile come dimostrano le grandi prove della diciottenne statunitense Mikaela Shiffrin, partita con il pettorale 15 ed arrivata quinta nella prima manche, confermando la posizione nella seconda. La statunitense è un fenomeno, scia con una naturalezza estrema e porterà a casa risultati eccellenti anche in questa specialità oltre che in speciale dove si è già laureata campionessa mondiale. Altra grande rimonta è stata quella di Tina Weireither, atleta del Liechtenstein (figlia d’arte), partita con il pettorale 37, ha concluso settima nella prima manche e ha continuato la rimonta nella seconda chiudendo quarta. Parlando di rimonte non possiamo non citare la nostra Nadia Fanchini, trentesimo tempo a fine della prima manche. Nella seconda ha tirato fuori il meglio di sé, portando a casa il miglior tempo di manche, dimostrando di essere sempre tra le migliori atlete al mondo. La Fanchini ha chiuso in quattordicesima posizione.
Giù il cappello davanti alla prova di Denise Karbon, visibilmente felice al termine della prima manche per come aveva sciato, sicura di sé, è riuscita ad aggredire la pista ed il tracciato nonostante la condizione non ottimale. Nella seconda manche ha sciato veramente molto bene fino a metà tracciato, poi alla fine del muro è arrivata lunga e ha pagato accusando otto decimi di ritardo sul falsopiano finale. Complimenti anche ad un’altra azzurra, Federica Brignone, nona nella prima manche (prima delle italiane), nella seconda ha commesso degli errori che l’hanno portata a tagliare troppo sulle porte, perdendo sette decimi. Conclude in venticinquesima posizione. 
Continuando con le italiane, non si sono qualificate per la seconda manche Manuela Moelgg, alla quale mancano ancora chilometri sugli sci (ma sta rientrando in condizione come dimostra la sua sciata nella prima parte di gara) e la ventenne bergamasca Sofia Goggia, la quale ha già mostrato il suo carattere e la sua grinta ai Mondiali di Schladming l’anno scorso arrivando quarta in super g e settima in super combinata. Avrà quindi tutto il tempo per rifarsi durante la stagione. Non hanno preso parte alla seconda manche anche Lisa M. Agerer ed Elena Curtoni
Forse troppa pressione è stata accusata dalla campionessa slovena Tina Maze, apparsa molto nervosa negli scorsi giorni (ieri non ha voluto rilasciare interviste). Impressioni confermate da Andrea Massi fidanzato-allenatore-manager della Maze, il quale ha detto che Tina non ha affrontato bene a livello psicologico la gara. Contratta, spezzata di busto, molto inclinata, senza indipendenza di gambe, non è riuscita a sfruttare tutta la sua potenza fisica.
Curioso notare come il podio virtuale della prima manche (Gut, Rebensburg, Fenninger) era formato da ragazze molto giovani, a dimostrazione del cambio di generazione che sta avvenendo in questa disciplina.

Benedetta Bandinelli

giovedì, ottobre 24, 2013

Juventus-adidas: dal 2015/2016 sponsorizzazione record (per l'Italia)

Ieri sera è diventato ufficiale l'accordo di sponsorizzazione tra Juventus e adidas (da notare, va scritto con la a minuscola) a partire dalla stagione sportiva 2015/2016. Come si legge nel comunicato pubblicato sul sito del club torinese, il contratto tra Juventus e adidas avrà una durata di 6 anni per un totale di 139,5 milioni di euro, esclusi premi per risultati e forniture tecniche. Come da prassi in questi accordi, adidas curerà le attività di licensing e di merchandising di Juventus a fronte di un corrispettivo fisso di €6 milioni all’anno. La Juventus beneficerà anche di royalties addizionali al superamento di determinati volumi di vendita.
Significa che i bianconeri percepiranno una base di 23,25 milioni di euro l'anno, ma complessivamente, come letto sui vari giornali quest'oggi, l'accordo porterà nelle casse della Juventus più di 30 milioni di euro l'anno per un totale di 190 milioni di euro in sei anni
Pochi giorni fa il Milan aveva annunciato il rinnovo della sponsorizzazione con adidas fino al 2023. Il club rossonero, sulla base delle informazioni raccolte, dovrebbe percepire dallo storico marchio a tre strisce un totale di 20 milioni (premi compresi). Nel complesso, quindi, l'accordo dei rossoneri dovrebbe essere più ricco (200 milioni di euro totali) perché più lungo (10 anni contro 6), ma sicuramente meno munifico su base annuale.
In questo modo la Juventus diventerà la squadra italiana col contratto di sponsorizzazione più remunerativo, scavalcando l'Inter che dall'accordo con Nike - scadenza 2019 - incassa 18,1 milioni di euro l'anno. Per il club bianconero un salto notevole: da 16,5 a 30 milioni di euro l'anno.
Il contratto stipulato con adidas, poi, avvicinerà la Juventus ai migliori club europei. A guidare questa graduatoria è il Real Madrid con 38 milioni di euro annui. Dietro le merengues troviamo Barcellona Manchester United. 
Questo accordo rientra nella politica di crescita commerciale voluta da Andrea Agnelli. Per colmare il gap a livello di fatturato con i principali club europei, infatti, occorre aumentare - per poi stabilizzare - le entrate commerciali (stadio, sponsorship, merchandising), per svincolarsi dall'aleatorietà degli introiti derivanti dai risultati in Champions League. Vision espressa in modo chiaro da Andrea Agnelli in questa recente intervista alla CNN.
Un'ultima curiosità riguarda il fatto che, pur avendo avuto per anni come capitano un uomo simbolo dell'adidas (Alessandro Del Piero), la Juventus non è mai stata sponsorizzata dal marchio tedesco.

Per un approfondimento sui fatturati dei club europei, vedi Deloitte Football Money League.


Cosa accadde nel torneo di calcio delle Olimpiadi 1920 - "Il Sistema Bergvall" (di Rado il Figo)

Avete presente le interviste di allenatori e giocatori durante i tornei calcistici a eliminazione diretta in cui dichiarano: "Se vuoi vincere il Mondiale/Europeo, prima o poi le devi affrontare tutte"? E' certamente una delle frasi fatte più logore e abusate nel mondo del calcio. Si tratta di un'evidente e grossolana forzatura. Per arrivare in fondo ad un Mondiale, finale compresa,  si affrontano infatti "solo" 7 delle 31 partecipanti (con l'attuale formula). Il fattore "sorteggio" incide in modo significativo sullo sviluppo di un torneo. Rado, partendo dal clamoroso andamento del torneo calcistico delle Olimpiadi di Anversa 1920 (sul punto consiglio questo bellissimo articolo), ci illustra il c.d. Metodo Bergvall, creato a suo tempo per correggere - a livello di secondo posto - le "disparità" create da sorteggio e tabellone. 
Questo post segue quello relativo ai "mille modi per fare classifica", sempre a cura di Rado, uscito nel corso dell'estate.
Buona lettura.

PREMESSA - Una delle pagine più nere e oscure del calcio internazionale, non però sfociate in vere e proprie tragedie, è sicuramente il Torneo Olimpico del 1920, con sede ad Anversa ma coinvolgente, come spesso capita per gli sport a squadre, altre città del paese ospitante (nell’occasione Bruxelles e Gent). I resoconti che ne narrano le vicende dipingono un quadro, per l’appunto, a tinte fosche e opache: strutturato integralmente a eliminazione diretta, come d’uso ai tempi, vede affrontarsi nella finale per il titolo Belgio, padrone di casa, e Cecoslovacchia, giunti all’atto conclusivo dopo aver eliminato in semifinale, rispettivamente, Paesi Bassi e Francia. La gara per il 1° posto, di scena il 2 settembre, al culmine di una manifestazione molto contratta iniziata appena 5 giorni prima (in programma giocare ogni giorno, eccetto l’1 settembre: giusto un po’ di riposo prima delle finali), è preceduta dalla partita che assegna il 5° posto fra Spagna e Italia, l’atto terminale dell’allora in voga “torneo di consolazione” fra le 4 squadre eliminate nei quarti, spesso allargato pure agli estromessi nei turni precedenti. Gara burrascosa, tanto da veder allontanato dal campo per condotta violenta il “portierone” Zamora, che però giunge al 90’ cogl’iberici a imporsi 2-0; ben peggio capita nella finale per l’oro, interrotta addirittura prima che spiri il primo tempo. La Cecoslovacchia, considerandosi vessata da un arbitraggio contrario e da un pubblico particolarmente ostile (nel reclamo ufficiale, si accusano militari belgi di aver sostato minacciosi e provocanti in prossimità delle linee perimetrali del campo), sotto di due reti e con due uomini in meno per espulsioni già al 39’, decide di non subire ulteriormente e abbandona il campo. Inevitabili sia la sconfitta a tavolino sia la susseguente squalifica; quest’ultima decisione, però, lascia aperto un interrogativo: a chi assegnare la medaglia d’argento? Non potendo premiare la Cecoslovacchia, causa squalifica, gli organizzatori hanno la bell’idea di “recuperare” per tale scopo alcune gare già giocate “ad altro titolo”: l’argento sarà assegnato, quindi, con uno strano spareggio fra le vincenti del torneo di consolazione e della finale per il bronzo. In pratica, il 2° posto è messo in palio fra chi, in via “normale”, si sarebbe classificato 5° e 3°. La spunta così la Spagna, come visto trionfatrice nel torneo di consolazione, sui Paesi Bassi, terzi senza colpo ferire in quanto la Francia, contro cui dovevano giocarsi il bronzo “classico”, non si presenta: chi sostiene perché ormai coi giocatori rientrati a casa, altri per solidarietà coi cecoslovacchi o, per lo meno, per non voler guadagnare un “argento” in modo poco “sportivo” (tesi un po’ azzardata, perché tale decisione sarebbe intervenuta prima ancora che si giocasse la finale per il titolo).
Le cose andarono veramente così? Nonostante quanto sopra descritto sia ciò che comunemente si legge oggi al riguardo, pur con qualche distinguo e interrogativo comunque lasciato in sospeso, in realtà la bizzarra finale per il 2° e il 3° posto fra Spagna e Paesi Bassi era sì inedita (e finì per essere pure unica, non venendo più replicata in futuro) ma tutt’altro che imprevista: non fu giocata quale espediente dell’ultim’ora per quanto occorso in finale e la conseguente squalifica cecoslovacca, ma quale gara già inquadrata nella formula del Torneo Olimpico del 1920, che seguiva il “sistema Bergvall”.

Rado il Figo


domenica, ottobre 20, 2013

Coppa del Mondo di Sci Alpino Maschile 2013/2014 - Presentazione e Calendario Gare (di Benedetta Bandinelli)

Domenica 27 ottobre con lo slalom gigante sul ghiacciaio del Rettenbach di Soelden in Austria si aprirà ufficialmente la stagione 2013/2014 della Coppa del Mondo di sci alpino maschile
I convocati azzurri per la prima gara della stagione sono: Max Blardone, Davide Simoncelli, Giovanni Borsotti, Luca De Aliprandini, Roberto Nani, Florian Eisath e Mattia Casse. In forse la presenza di Manfred Moelgg, il finanziere di San Vigilio di Marebbe è infatti a riposo a causa di un blocco lombare; scioglierà ogni dubbio sulla sua presenza alla prima gara della stagione solo ad inizio della prossima settimana.
Gli italiani, allenati dal francese Jacques Theolier, dovranno vedersela con atleti del calibro di Ted Ligety, che nonostante la vittoria della Coppa di specialità lo scorso anno, continua ad essere critico nei confronti della FIS per le regole che hanno imposto i nuovi materiali. Secondo lo statunitense e non solo, il cambio dei materiali, non ha comportato una maggiore sicurezza per gli atleti, così come invece sostenuto dalla Federazione Internazionale. Anzi essendo i nuovi sci più difficili da girare occorre avere maggiore potenza muscolare e questo può comportare una maggiore propensione agli infortuni. 
Altro grandissimo sciatore è l’austriaco Marcel Hirscher, dominatore della stagione passata; attenzione anche ai francesi Thomas Fanara e Alexis Pinturault. Da tenere presente anche il finlandese Marcus Sandell che l’allenatore degli azzurri, indica come uno dei migliori in questo pre-stagione.
Risponderanno presenti all’apertura della stagione 2013/2014 anche due veterani del Circo Bianco: Benjamin Raich e Bode Miller. Lo statunitense, dopo una lunga pausa che l’ha tenuto lontano dalle gare per tutta la scorsa stagione, è pronto a tornare sulle pista: in una intervista rilasciata con il connazionale Ted Ligety alla Associated Press durante gli allenamenti estivi in Nuova Zelanda , ha fatto sapere che si sente in gran forma, il ginocchio non gli dà alcun fastidio e che è pronto per il gran ritorno. Anche perché quest’anno le Olimpiadi di Sochi sono l’appuntamento principale della stagione e Bode Miller vuole centrare la sua quinta partecipazione (e medaglia) ai Giochi dopo Nagano ’98, Salt Lake City ’02, Torino ’06 e Vancouver ’12 (bottino personale: un oro, due argenti ed un bronzo). Non è certamente da meno l’austriaco Benny Reich (vincitore di quattro medaglie olimpiche, due ori e due bronzi ai Giochi di Salt Lake City ’02 e di Torino ‘06), che nonostante i suoi 35 anni sarà al cancelletto di partenza a Soelden. 
Di seguito, il calendario delle gare di Coppa del Mondo maschile 2013/2014:

27.10.2013                                               Soelden (AUT)                         gigante
17.11.2013                                               Levi (FIN)                                speciale
30.11.2013                                               Lake Louise (CAN)                  discesa
1.12.2013                                                 Lake Louise (CAN)                  super g
6.12.2013                                                 Beaver Creek (USA)                 super g
7.12.2013                                                 Beaver Creek (USA)                  discesa
8.12.2013                                                 Beaver Creek (USA)                  gigante
14.12.2013                                               Val D’Isere (FRA)                     gigante
15.12.2013                                               Val D’Isere (FRA)                     slalom
20.12.2013                                               Val Gardena (ITA)                     super g
21.12.2013                                               Val Gardena (ITA)                     discesa
22.12.2013                                               Alta Badia (ITA)                        gigante
29.12.2013                                               Bormio (ITA)                             discesa
1.1.2014                                                   Munich (GER)                            city event
6.1.2014                                                   Night event Zagreb (CRO)         speciale
11.1.2014                                                 Adelboden (SUI)                         gigante
12.1.2014                                                 Adelboden (SUI)                         speciale
17.1.2014                                                 Wengen (SUI)                             combinata
18.1.2014                                                 Wengen (SUI)                              gigante
19.1.2014                                                 Wengen (SUI)                              speciale
24.1.2014                                                 Kitzbuhel (AUT)                          combinata
25.1.2014                                                  Kitzbuhel (AUT)                          discesa
26.1.2014                                                  Kitzbuhel (AUT)                          speciale
28.1.2014                                                  Night event Schladming (AUT)   speciale
1.2.2014                                                    Garmish Partenkirchen (GER)    discesa
2.2.2014                                                    Garmish Partenkirchen (GER)     speciale
1.3.2014                                                    Kvitfjell (NOR)                            discesa
2.3.2014                                                    Kvitfjell (NOR)                            super g
8.3.2014                                                    Kranjska Gora (SLO)                   gigante
9.3.2014                                                    Kranjska Gora (SLO)                   speciale
12.3.2014                                                  Lenzerheide (SUI)                        discesa
13.3.2014 Lenzerheide (SUI)                        super g
15.3.2014                                                  Lenzerheide (SUI)                        gigante
16.3.2014                                                  Lenzerheide (SUI)                        speciale

Benedetta Bandinelli

Coppa del Mondo di Sci Alpino Femminile 2013/2014 - Presentazione e Calendario Gare (di Benedetta Bandinelli)

Pubblico ora il primo di due articoli dedicati alla presentazione della Coppa del Mondo 2013/2014 di Sci Alpino. Stagione che avrà il suo momento culminante con le Olimpiadi di Sochi.
Per introdurre favorite, squadra azzurra e calendario mi sono avvalso dell'aiuto di Benedetta Bandinelli. Benedetta ha seguito un percorso simile al mio (laurea in legge, specializzazione in diritto sportivo) e ha una grande passione - e competenza - per lo sport in generale e lo sci alpino in particolare. 
Ecco il suo primo articolo per Blog-In.

Tra una settimana avrà inizio la stagione femminile della Coppa del Mondo di sci alpino 2013/2014.
Sul ghiacciaio austriaco di Soelden il 26 ottobre le gigantiste si affronteranno per verificare il lavoro svolto d’estate ed il gap, se ci sarà, con le avversarie.
Quest’anno le ragazze italiane il 17 ed il 18 ottobre hanno potuto “testare” la pista di gara, situazione che negli ultimi anni non si era mai verificata.
La formazione azzurra al cancelletto del ghiacciaio Rettenbach è ancora in corso di formazione a causa di infortuni e lavoro di recupero ancora non concluso del tutto. Ad ogni modo i nomi della squadra di gigante femminile sono: Federica Brignone, Nadia Fanchini, Elena Curtoni, Sofia Goggia, Lisa Agerer, Giulia Gianesini, all’80% Denise Karbon, mentre per gli ultimi due posti disponibili, in caso di assenza di Manuela Moelgg e Irene Curtoni, in pista ci saranno Sabrina Fanchini e Francesca Marsaglia.
Vediamo più in particolare lo stato della squadra italiana: la veterana Denise Karbon, dopo l’ennesima operazione della carriera subita lo scorso marzo, ha come obbiettivo quello di raggiungere la forma per il mese di dicembre, quando si disputeranno cinque gare di gigante ed ovviamente essere pronta per le Olimpiadi di Sochi; Federica Brignone, che tornerà il 26 Ottobre in gara dopo un anno di stop forzato, al termine delll’allenamento di Soelden non appariva del tutto soddisfatta. In un’intervista rilasciata a neveitalia.it ha infatti precisato di essersi sentita bene solo per un giro e che faceva fatica a rischiare al 100%; Manuela Moelgg, che deciderà solo all’ultimo se prendere il via nel gigante di Soelden, sta comunque recuperando la condizione dopo l’intervento di pulizia al ginocchio; infine, purtroppo, al 99% Irene Curtoni non prenderà il via  alla gara austriaca a causa del mal di schiena che la costringe a ricorrere alle infiltrazioni. 
Le atlete italiane oltre che con gli infortuni dovranno fare i conti anche con le avversarie più agguerrite che mai: l’austriaca Anna Fenninger e la svizzera Lara Gut, si sono allenate con le azzurre sulla pista della gara e sono apparse veramente in gran forma. La statunitense Lindsey Vonn, la regina del Circo Bianco, ha già ripreso ad allenarsi dopo il brutto incidente subito ai Mondiali di Schladming lo scorso 5 Febbraio in Super-G dove si è rotta il crociato anteriore del ginocchio destro oltre al piatto tibiale, potrebbe prendere il via al cancelletto di partenza in terra austriaca, ma questa decisione sarà presa solo all’ultimo momento. Presenti invece le campionesse Maria H. Riesch e la slovena Tina Maze, vincitrice lo scorso anno della Coppa del Mondo generale.

Di seguito il calendario della Coppa del Mondo femminile 2013/2014:

26.10.2013       Soelden (AUT)                         Gigante
16.11.2013       Levi (FIN)                                Speciale
29.11.2013       Beaver Creek (USA)                 Discesa
30.11.2013       Beaver Creek (USA)                 Super G
1.12.2013         Beaver Creek (USA)                 Gigante
6.12.2013         Lake Louise (CAN)                 Discesa
7.12.2013         Lake Louise (CAN)                 Discesa
8.12.2013         Lake Louise (CAN)                 Super G
14.12.2013       St. Moritz (SUI)                         Super G
15.12.2013       St. Moritz (SUI)                         Gigante
17.12.2013       Courchevel (FRA)                 Speciale
21.12.2013       Val d Isere (FRA)                 Discesa
22.12.2013       Val d Isere (FRA)                 Gigante
28.12.2013       Lienz (AUT)                         Gigante
29.12.2013       Lienz (AUT)                         Speciale
1.1.2014           Munich (GER)                         City event
4.1.2014           Zagreb (CRO)                         Speciale
11.1.2014         Altenmarkt / Zauchensee (AUT) Discesa
12.1.2014         Altenmarkt / Zauchensee (AUT) Combinata
14.1.2014         Night event Flachau (AUT)         Speciale
18.1.2014         Cortina d Ampezzo (ITA)         Discesa
19.1.2014         Cortina d Ampezzo (ITA)         Super G
25.1.2014         Garmisch Partenkirchen (GER) Discesa
26.1.2014         Garmisch Partenkirchen (GER) Super G
1.2.2014           Maribor (SLO)                         Gigante
2.2.2014           Maribor (SLO)                         Speciale
1.3.2014           Crans Montana (SUI)                 Discesa
2.3.2014           Crans Montana (SUI)                 Combinata
7.3.2014           Are (SWE)                                 Gigante
8.3.2014           Are (SWE)                                 Speciale
12.3.2014          Lenzerheide (SUI)                 Discesa
13.3.2014          Lenzerheide (SUI)                 Super G
15.3.2014         Lenzerheide (SUI)                 Speciale
16.3.2014         Lenzerheide (SUI)                 Gigante

Benedetta Bandinelli

giovedì, ottobre 10, 2013

Fair Play Finanziario - Breve Guida 2013 (di Rado il Figo)

Nel febbraio 2011 pubblicai la prima guida al Fair Play Finanziario. Uno speciale in tre puntate che cercava di fornire gli strumenti necessari per comprendere come sarebbe cambiato il calcio europeo con l'introduzione di questo nuovo e ulteriore requisito per accedere alle coppe europee. In molti, ancora oggi, soprattutto nel corso delle sessioni di calciomercato, citano il Fair Play Finanziario a sproposito, senza conoscerne realmente norme e sanzioni.
Grazie all'insostituibile lavoro di Rado, pubblico ora la versione aggiornata e corretta della Guida al Fair Play Finanziario. Un documento fondamentale per chi desidera approfondire concretamente le tematiche legate ai bilanci delle società di calcio o più semplicemente farsi un'idea di cosa accadrà realmente dalla stagione corrente in poi. 
Come sottolineato da Rado, la guida è stata pensata e redatta cercando di rendere accessibile e comprensibile a tutti - compreso il sottoscritto - la materia bilancistica. 
Per osservazioni, domande e chiarimenti spazio aperto nell'area commenti.

Ed ecco la guida completa che potete scaricare e stampare grazie al servizio di Scribd.

mercoledì, ottobre 09, 2013

Adidas e Milan ancora insieme - Sponsorizzazione rinnovata fino al 2023

adidas e A.C.Milan insieme fino al 2023: è stato ufficializzato oggi il nuovo accordo per il prolungamento di una partnership nata nel 1998. Un traguardo che ha pochi eguali nel panorama calcistico mondiale. Dal 1998 il Club di via Turati ha arricchito la bacheca con ben 11 trofei: due Uefa Champions League, due Supercoppe Europee, una Fifa Club World Cup, tre Scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe di Lega.
Secondo i ben informati, l'accordo tra adidas e Milan dovrebbe portare nelle casse rossonere 20 milioni di euro l'anno tra parte fissa e premi (nel 2012 la società di via Turati ha incassato 16,7 milioni). Insomma, un accordo complessivo da 200 milioni di euro.

Fra le novità più rilevanti del nuovo contratto l’impegno a realizzare ulteriori sinergie sulle piattaforme di comunicazione digitali, rafforzando così il legame fra adidas e AC Milan sia dentro che fuori dal campo.

L’annuncio è stato dato da Jean-Michel Granier, Amministratore Delegato adidas Italy, da Herbert Hainer CEO adidas Group e da Adriano Galliani, Vice Presidente Vicario e Amministratore Delegato di A.C.Milan. Presenti in conferenza anche Mattia De Sciglio e Kaká in rappresentanza della squadra e in qualità di atleti adidas.
In questi sedici anni ho sempre ammirato la capacità del Milan di unire i grandi successi sportivi e un efficace lavoro di valorizzazione del brand rossonero, questo gli ha permesso di diventare il club più titolato al mondo ma anche una delle realtà calcistiche più amate in ogni angolo del pianeta”  ha affermato Herbert Hainer, CEO adidas Group. “Sono felice quindi di poter ancora vedere per molti anni le tre strisce di adidas su uno dei nostri asset di maggior prestigio globale con cui abbiamo condiviso momenti esaltanti conquistando straordinari successi”.

Oggi gettiamo le basi per scrivere un’altra importante pagina di questo rapporto che ha sempre dato grandi e reciproche soddisfazioni. Arriviamo a 25 anni di relazione perché fin dal 1998 abbiamo condiviso valori, strategie, voglia di primeggiare, spirito innovativo e, naturalmente, tante vittorie. Il brand a tre strisce è stato con noi nei più grandi appuntamenti, in campo e fuori” - ha dichiarato Adriano Galliani, Vice presidente Vicario e Amministratore Delegato A.C. Milan – “Con adidas abbiamo scritto la storia dello sport sponsoring, abbiamo creato un modello di lavoro e di successi che ha fatto scuola: le strisce rossonere e le strisce adidas non si uniscono soltanto sulla casacca. Siamo partiti dalla tradizionale concezione di sponsorizzazione tecnica per sviluppare sinergie sempre più differenziate con il risultato di aver creato un rapporto sempre più stretto: Milan e adidas sono un binomio perfetto, pronto per tutte le future sfide”.

Una partnership innovativa e all’avanguardia quella che unisce da sempre  adidas e AC Milan: non una semplice sponsorizzazione, bensì un legame sviluppatosi negli anni su più livelli, sempre all’insegna dell’innovazione nei prodotti messi a disposizione del Club e della volontà di sperimentare e crescere insieme, attraverso i numerosi progetti sviluppati insieme.
Dalle Scuole Calcio Milan, agli adidas Milan Junior Camp, dalla cessione ad adidas dei diritti mondiali di licensing per categorie merceologiche anche non sportive, alla collaborazione tra adidas Innovation Technology e MilanLab, fino alle innovative campagne di comunicazione messe in atto negli ultimi anni per lanciare le nuove maglie, come Uniti dalla Maglia nel 2007, la maglia rossonera sulla carlinga dell’A380 Emirates atterrato a Malpensa nel 2010, la Blog Conference del 2011 e l’ultimo hashtag di successo #weareacmilan.

Ultima eccellenza frutto dell’intensa collaborazione tra i due Brand  è inoltre il miCoach Elite System, la cui  presentazione è avvenuta lo scorso mese di Febbraio a Milanello. miCoach Elite System è l’innovativa tecnologia di tracciamento dei dati sviluppata a partire dal 2010 con la collaborazione di MilanLab, che permette ad allenatori e calciatori di consultare in tempo reale alcuni valori chiave, come frequenza cardiaca, velocità, scatto, distanza percorsa, posizione in campo e, per la prima volta, potenza. In quella occasione adidas e AC Milan hanno siglato anche un accordo per una collaborazione continuativa allo scopo di sviluppare nuovi prodotti e tecnologie applicate al calcio.

domenica, ottobre 06, 2013

Formula Uno - L'investimento di Sky e i tifosi "da differita"

Con il successo di Sebastian Vettel nel GP della Corea del sud, il Campionato Mondiale di Formula Uno 2013 si è di fatto chiuso con 5 GP d'anticipo. In realtà la superiorità della Red Bull e del pilota tedesco è sembrata evidente sin da inizio stagione e solo la (flebile) speranza di media e tifosi italici di assistere ad un miglioramento della Ferrari teneva in vita la stagione. A differenza di quella precedente, un'annata di F1 senza storia e con poche emozioni.
A livello mediatico-televisivo, la domanda da porsi è se Sky possa ritenersi soddisfatta dell'ingente investimento in termini di denaro, uomini, canali (ben 9) fatto a fine 2012. In sostanza, ha fatto bene la Tv di Murdoch ad aggiudicarsi i diritti della F1 fino al 2017? Ci possono essere diversi criteri per stabilirlo. Gli ascolti possono essere un indice, ma in realtà hanno un peso abbastanza limitato. A differenza di un canale in chiaro, infatti, Sky non può aspirare a vincere la gara degli ascolti. Il limite è sempre dato dal numero complessivo di abbonati (che si sono ormai attestati da diverso tempo attorno ai 5 milioni). Certo, ipotizzando che tutti gli abbonati di Sky guardino il GP, ci sarebbero degli indubbi benefici in termini di introiti pubblicitari. Concretamente, però, dando un'occhiata agli ascolti dei vari GP 2013 - in tal senso occorrerebbe effettuare un'analisi differenziata per GP in esclusiva e non - i telespettatori si sono attestati sempre tra 1 e 1.5 milioni per gara
In realtà, il vero dato da analizzare per dare una risposta all'interrogativo di cui sopra, è quello degli abbonati. Sky non fa beneficenza e se acquista i diritti di un evento sportivo lo fa per incrementare il numero di abbonamenti. Ebbene, sulla base dei dati pubblicati dalla stessa Sky, nel secondo trimestre del 2013 (il campionato di F1 inizia a fine marzo) il numero degli abbonati è diminuito di 27.000 unità, passando ad un totale di 4,76 milioni. In pratica, nonostante la pubblicità a tappeto, l'effetto traino legato alla Formula Uno è stato inesistente.

Quali sono allora i motivi per cui la Formula Uno non ha portato i risultati sperati - a livello di nuovi abbonati - alla Tv di Murdoch? 
Secondo chi scrive le cause di questo insuccesso possono essere due, legate tra loro:
  1. Target diversi tra calcio e Formula Uno - Mentre nel calcio i tifosi delle varie squadre, anche con molti sacrifici, pagano il canone dell'abbonamento per seguire la Serie A, per la Formula Uno il discorso cambia radicalmente. Vero che la massima competizione motoristica è seguitissima (l'ultimo GP di Monza è stato seguito da 8 milioni complessivi tra Rai e Sky), ma è altrettanto vero che chi segue la Formula Uno è un tifoso diverso da quello calcistico. Appassionato, ma probabilmente non disposto a pagare un abbonamento per seguire il pur ottimo servizio di Sky. 
  2. Metà stagione visibile in chiaro sulla Rai - Legata al punto precedente è la considerazione riguardante la mancata esclusiva "assoluta" di Sky. Confrontando i dati d'ascolto della stagione precedente - esclusiva Rai - con quella 2013, si scopre che nel complesso il numero di persone che segue la Formula Uno è rimasto stabile (almeno fino a quando la stagione è rimasta in apparente equilibrio). Si parla di 7-8 milioni di telespettatori a gara (dato su GP in diretta su Sky e Rai). Perché, allora, una parte di questi appassionati non ha deciso di abbonarsi a Sky per seguire la Formula Uno? In primis per la questione di cui al punto 1 (natura diversa dei tifosi), in secondo luogo per la possibilità di guardarsi il GP in differita. Certo, non è la stessa cosa e ai tempi di web e social network è difficile non sapere, anche per sbaglio, come sia finita la gara del pomeriggio. Tuttavia, al di là delle ovvie considerazioni sulla crisi che attanaglia le famiglie italiane, il tifoso di Formula Uno non è così "malato" da voler vedere a tutti i costi la gara in diretta (come avviene invece nel calcio). A dimostrazione di questa tesi, gli ottimi ascolti fatti registrare dalla Rai per i GP trasmessi in differita serale. Piuttosto che pagare l'abbonamento a Sky, l'appassionato di F1 è disposto ad aspettare 5-6 ore per vedersi la gara in differita. Siamo dinanzi ad un vero e proprio caso di "tifoso da differita". Non ci può essere la controprova - le regole vietano l'esclusiva assoluta per le Pay-Tv - ma c'è da chiedersi cosa succederebbe se le gare di Formula Uno fossero trasmesse solo da Sky. Azzardo una risposta. Probabilmente la Formula Uno diventerebbe uno sport di nicchia o comunque meno seguito. Non certo per la qualità del servizio della stessa Sky, quanto per un mix di fattore economico e cultura sportiva (la persona media si avvicina e si interessa ad una disciplina solo/nella maggior parte dei casi quando questa viene trasmessa in chiaro).
Ovviamente si tratta di un'analisi personale, basata su numeri - abbonamenti e ascolti - ma anche su sensazioni ed esperienza acquisita in questi anni. Per chi volesse contribuire alla discussione, spazio aperto nella sezione dei commenti.

venerdì, ottobre 04, 2013

Samsung diventa Official Partner della Juventus

Continua la partnership tra Samsung Electronics Italia e Juventus football club con un contratto pluriennale, della durata di 3 anni, che porta all’azienda di elettronica di consumo il titolo di “Official Partner” della squadra. L’accordo tra i due Brand prevede lo sviluppo di iniziative dedicate ai tifosi.
La scelta di Samsung di continuare la relazione già avviata lo scorso anno con Juventus nasce dalla volontà di collaborare insieme allo sviluppo di iniziative all’insegna della passione per il calcio e della sua condivisione con i consumatori italiani. La partnership prevede, infatti, la creazione di un’App dedicata alla Juventus per Smart TV Samsung, per offrire a tutti gli appassionati aggiornamenti in tempo reale direttamente dai propri TV, e una maggiore digitalizzazione dello Juventus Stadium, con l’installazione di TV interattivi e monitor capaci di restituire a tutti i tifosi, juventini e ospiti, un’esperienza allo stadio ancora più coinvolgente e memorabile. 
La migliore tecnologia Samsung entra anche all’interno dello Juventus College grazie all’attivazione di una smart school presso lo Juventus Training Center, il Liceo Scientifico delle Scienze Applicate mirato alla formazione dei ragazzi del Settore Giovanile bianconero, dalla categoria Giovanissimi Nazionali alla Primavera, e supporta lo staff medico della squadra bianconera grazie alla fornitura di apparecchi medicali all’avanguardia, come ecografi e radiografi digitali. 

Con questa nuova partnership Samsung conferma il proprio amore per lo sport, e per il calcio in particolare. La condivisione di valori basati sull’idea dell’impresa come team affiatato per raggiungere traguardi ambizioni e valorizzare le capacità personali ci ha infatti portato a sostenere negli anni importanti manifestazioni sportive a livello internazionale, come i Giochi Olimpici e la Diamond League, e a sostenere prestigiosi football club europei come il Chelsea in Inghilterra, il Bayern Monaco in Germania e il Real Madrid in Spagna” ha commentato Carlo Barlocco, Senior Vice President, Head of Sales & Marketing di Samsung Electronics Italia. “Come Samsung, Juventus è un brand proiettato nel futuro e orientato all’innovazione, come testimonia il modernissimo e all’avanguardia Juventus Stadium, e proprio per questo abbiamo scelto il club bianconero per sviluppare insieme una collaborazione che siamo sicuri porterà tanti vantaggi e un nuovo modo di vivere la propria passiona calcistica a tutti i tifosi”.   

Infine, l’accordo prevede attività di marketing e comunicazione quali presenza del brand Samsung allo stadio e al Juventus Training Center, attività su canali digital e social delle due aziende e attività promozionali dedicate ai tifosi bianconeri.