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GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

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CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

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lunedì, aprile 29, 2013

Giro d'Italia 2013 - Favoriti e Quote scommesse

E' iniziato il conto alla rovescia per la partenza del Giro d'Italia 2013. Sabato 4 maggio  prenderà il via da Napoli la Corsa Rosa numero 96. Blog-In ha iniziato da diverso tempo l'avvicinamento al Giro con il consueto speciale (vedi).
E' giunto il momento di presentare, attraverso le quote per scommettere, i favoriti per il successo finale. Diciamo subito che rispetto alla modesta edizione 2012, il Giro di quest'anno vede al via diversi atleti di spessore. Nel 2012, complice l'assenza di tutti i big delle grandi corse a tappe, si impose a sorpresa il Ryder Hesjedal. Il canadese si ripresenta al via con il numero 1, ma appare assai improbabile un suo bis rosa. Stando alle sensazioni di bookmakers e addetti ai lavori, il Giro 2013 potrebbe essere un duello - splendido - tra Bradley Wiggins e Vincenzo Nibali (nella foto al recente Giro del Trentino vinto dal siciliano). In effetti i due hanno posto come primo obiettivo stagionale la conquista della maglia rosa e si sono preparati in modo meticoloso per l'appuntamento. 
Il percorso del Giro 2013 è piuttosto equilibrato, quindi è difficile fare delle previsioni. Nibali ha dimostrato di essere migliorato a cronometro, ma allo stesso tempo staccare in salita un Wiggins in forma (e con uno squadrone dalla sua parte) non è facile. Da quest'ultimo punto di vista, però, va considerato che Wiggo lo scorso anno ha dominato un Tour privo di salite spaccagambe; pendenze che invece troverà al Giro. A livello di squadre il Team Sky sembra più competitivo, ma anche l' Astana metterà a disposizione del proprio capitano un team estremamente valido. Tra gli altri protagonisti attesi ci sono anche Cadel Evans che, tuttavia, ha faticato non poco nella prima parte di stagione. Robert Gesink dopo alcuni buon piazzamenti alla Vuelta prova a cimentarsi sulle strade italiane. Ivan Basso ha dovuto dare forfait a 48 ore dalla partenza di Napoli. Michele Scarponi vuole ben figurare, ma l'impressione è che possa puntare al massimo ad un piazzamento tra i primi 5. Molta attesa anche per la presenza di Samuel Sanchez. Da verificare il suo stato di forma. Tra i sicuri protagonisti - sia a livello di gregariato che di classifica generale - anche i colombiani Henao, Uran e Betancur oltre che, si spera, il nostro Domenico Pozzovivo. Tra gli altri italiani occhio a Fabio Aru dell'Astana. Talento limpido, aiuterà capitan Nibali nelle frazioni più dure.

Ecco le quote* per scommettere sul Giro d'Italia 2013:

WIGGINS 2.10
NIBALI 3
HESJEDAL 12
SAMUEL SANCHEZ 25
SCARPONI 30
EVANS 30
GESINK 30
PORTE 30
BASSO 50
PELLIZOTTI 50
HENAO 50
URAN 100
COBO 100
MAJKA 100
RUJANO 100
BETANCUR 100
ALTRO 12

* quote Better al 29/04

lunedì, aprile 22, 2013

Gatorade presenta "Fulmina i tuoi limiti" - La nuova piattaforma per l'allenamento


Grazie al web si possono realizzare delle cose assolutamente impensabili fino a qualche anno fa. I Social Network hanno rivoluzionato il modo di fare informazione. Nello sport, ad esempio, sono gli stessi protagonisti a fornire le notizie ai vari media con tweet, post su Facebook, blog o siti personali. I tifosi, poi, hanno la possibilità di sentirsi più vicini ai propri idoli, interagendo con loro attraverso cinguettii, chat o forum. 
Da oggi, però, anche gli allenamenti subiranno la rivoluzione “Internettiana”. Gatorade, infatti, ha lanciato la nuova, rivoluzionaria piattaforma “Fulmina i tuoi limiti” (vedi) che permetterà a tutti gli sportivi (professionisti e non) di monitorare i propri allenamenti, con l’obiettivo di superare i propri limiti. Fulmina i tuoi limiti è un sistema di allenamento online che racchiude i suggerimenti e i programmi di 5 trainer appositamente selezionati e provenienti da 5 discipline diverse, che seguiranno gli iscritti nel percorso volto a migliorare la preparazione fisica e mentale centrando alcuni obiettivi specifici. Di fatto, iscrivendosi alla piattaforma creata da Gatorade, si potranno ricevere i consigli di 5 allenatori professionisti. Non solo. “Fulmina i tuoi limiti” offre agli appassionati di sport la possibilità di allargare il proprio network di amici, entrando in contatto con altre persone che praticano il proprio sport preferito.
Come detto, la piattaforma è sviluppata su 5 sport, per ciascuno dei quali è stato selezionato un trainer specializzato: Calcio, Ciclismo, Corsa, Fitness, Tennis. Per ognuno di questi sport è prevista una homepage che a rotazione introdurrà gli utenti al sito.
La piattaforma Fulmina i tuoi limiti è online da lunedì 22 aprile. Nel frattempo ecco un piccolo assaggio di come si presenta il nuovo sito (sezioni ciclismo e corsa):



















Personalmente, da modestissimo ciclista amatoriale, mi sono posto l’obiettivo di salire su una vetta alpina per assistere a una tappa del Giro d’Italia 2013. Per questo non vedo l’ora di poter testare la piattaforma e ricevere i consigli di un allenatore professionista, e partecipare al concorso Allenati e vinci con Gatorade”. Tutti quelli che usufruiranno della piattaforma, potranno infatti partecipare all’estrazione di 30 kit sport Adidas e di un viaggio alla IMG Academy in Florida per vivere un’esperienza sportiva con i migliori allenatori internazionali!

Non resta quindi che accedere al sito con l’obiettivo dichiarato di…fulminare i propri limiti!



venerdì, aprile 19, 2013

Serie A 2012/2013 - La formazione delle Rivelazioni

In questo post scopriamo qual è, secondo Blog-In, la formazione composta dalle rivelazioni della Serie A 2012/2013. Non si tratta di un post basato su medie voto di giornali, televisioni, ecc. o sulle medie "fantacalcistiche".
Cosa si intende per "rivelazioni"? Sono quei giocatori che hanno registrato il miglior differenziale tra "prestazioni attese" e "prestazioni effettive". Ovviamente i due parametri sono molto soggettivi, visto che ciascuno può avere una determinata aspettativa su questo o quel giocatore e, allo stesso modo, può giudicare diversamente il suo rendimento.
Si tratta quindi di una formazione soggettiva, realizzata anche per confrontare idee e valutazioni. Per stilarla, comunque, si è cercato di soddisfare due requisiti:

1- "Schierabilità", cioè una formazione che abbia un certo criterio e un ipotetico equilibrio tattico (di fatto, non una delle classiche Top 11 con 6-7 attaccanti in campo).
2- Età media bassa. Per sua stessa natura una formazione composta da rivelazioni ha un'età media piuttosto bassa. Nella formazione ipotizzata l'età media è di 22,8 anni. Media alzata da un paio di giocatori inseriti in squadra causa crisi vocazionale dei rispettivi ruoli. 

Questa la formazione delle rivelazioni della Serie A 2012/2013 secondo Blog-In:


Allenatore/i MARAN/PETKOVIC

Ed ecco nel dettaglio le motivazioni che hanno portato a queste scelte:

HANDANOVIC - In senso stretto non si tratta certo di una sorpresa. Samir Handanovic, già prima di arrivare all'Inter aveva dato ampie dimostrazioni di classe all'Udinese. Se possibile, però, all'Inter ha innalzato ulteriormente il proprio livello, sfoderando alcune parate sensazionali. E' stato di gran lunga il miglior giocatore nerazzurro in quest'altra, pessima stagione.
Avrei voluto inserire un altro nome, ma purtroppo il ruolo di portiere - anche a livello internazionale - vive una crisi abbastanza profonda, con pochi interpreti degni di menzione. In Serie A, poi, molte formazioni hanno addirittura alternato più giocatori nel ruolo (Bologna, Chievo, Fiorentina, Pescara, Palermo, Roma). 

DE SCIGLIO - Finalmente, dopo diversi anni, il settore giovanile del Milan è riuscito a portare in prima squadra un giocatore di qualità. De Sciglio può presidiare le fasce rossonere per i prossimi 10 anni. Ha dimostrato personalità, doti fisiche, tecniche e un'ottima duttilità (gioca indifferentemente come terzino destro o sinistro in una difesa a 4). Oltre a questo, e non è un particolare da sottovalutare, ad una prima, superficiale valutazione, sembra essere un ragazzo posato e umile. Insomma, un giocatore da Milan.

MARQUINHOS - Catapultato in Serie A a soli 18 anni e inserito in una difesa di Zeman: coefficiente di difficoltà elevatissimo. Nonostante questo, Marcos Aoás Corrêa detto Marquinhos, si è subito imposto come titolare, dimostrando delle doti straordinarie. Velocità di base impressionante, senso della posizione, personalità, buona tecnica. Difficile trovare in giro un difensore centrale Under 23 così completo. Non è un caso se i più grandi club europei hanno già messo gli occhi sul brasiliano. Ovviamente deve ancora migliorare, magari mettere su qualche chilo per reggere meglio l'impatto con attaccanti alla Drogba, ma già ora si può dire con sicurezza che siamo di fronte ad un futuro titolare della nazionale brasiliana.

JUAN JESUS - Il giovane difensore brasiliano è una spanna sotto Marquinhos, ma è cresciuto molto da quando è arrivato alla Pinetina. Nella prima parte di stagione ha fornito buone prestazioni (partita di Parma a parte), mettendo in mostra una grande fisicità, unita a una buona capacità nelle letture difensive. Per l'Inter è certamente uno dei giocatori da cui ripartire.

MORLEO - Il buon Archimede è il secondo "fuori quota" inserito nella Top 11. Il ruolo di terzino sinistro, infatti, vede la mancanza pressoché totale di interpreti di alto livello (tra i giovani in Europa cito i soli Jordi Alba e Alaba). Morleo, con i suoi limiti, si è reso protagonista di un'ottima stagione, giocando a dire il vero più da esterno sinistro nel 3-4-2-1, che da terzino sinistro nel 4-2-3-1 (varato recentemente da Pioli). Ottimo dinamismo, grande abnegazione e capacità di arrivare sul fondo e mettere dei buoni cross lo hanno reso un punto fermo per gli emiliani.

CANDREVA - Finalmente, grazie a Petkovic, il centrocampista romano ha trovato la sua definitiva collocazione a livello tecnico-tattico. Nel continuo girovagare lungo la penisola, Candreva ha cambiato molti ruoli, faticando a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Alla Lazio si è dimostrato un eccellente esterno destro di centrocampo. E' migliorato molto nella resistenza e nella continuità di gioco. Le doti tecniche, oltre ad un ottimo tiro dalla distanza, invece, non gli sono mai mancate. Anche nel calo generalizzato della squadra, Candreva ha mantenuto un buon rendimento, riconquistando meritatamente un posto in nazionale,

ALLAN - Il giovane centrocampista brasiliano era il meno accreditato tra i brasiliani arrivati a Udine la scorsa estate. In realtà, Willians si è rivelato un flop clamoroso mentre Maicosuel non è stato certamente all'altezza della fama di "Mago". Allan si è imposto quasi da subito. All'inizio sembrava più una mezz'ala, ma grazie anche al lavoro di mister Guidolin che lo ha piazzato al centro della mediana a 3, si è dimostrato un centrocampista piuttosto completo, bravo anche in fase di interdizione. Può ancora crescere in termini di precisione, di leadership e di pericolosità al tiro. Ad ogni modo, dopo diversi acquisti sbagliati (Doubai, Sissoko, Willians), la società ha trovato un degno sostituto di Inler. Tra un anno o due sarà uomo mercato per l'ennesima plusvalenza della famiglia Pozzo.

POGBA - Patrick Vieira ha recentemente dichiarato che Paul Pogba può diventare più forte di lui. Il centrocampista francese strappato dalla Juventus al Mancheser United, ricorda certamente l'ex capitano dell'Arsenal, ma per tecnica, fantasia e facilità nell'andare al tiro (unite a una prestanza fisica strepitosa) si avvicina di più a quello che - a oggi - è il miglior centrocampista in circolazione: Yaya Tourè. Ovviamente può migliorare ancora molto, ma nel suo primo anno alla Juventus è già arrivato al livello dei 3 centrocampisti, motore della squadra Campione d'Italia. I bianconeri hanno trovato un centrocampista che potrà dominare la scena per i prossimi 10 anni. L'unico pericolo può arrivare dalle sirene dei top club europei. Soprattutto se si considera che il suo procuratore si chiama Mino Raiola...

KONE - Lo scorso agosto, in pieno mercato, il presidente del Brescia Corioni se ne usciva con questa dichiarazione: "Kone si è comportato da asino". Il centrocampista offensivo greco aveva ricevuto alcune offerte dalla Serie A e non voleva rimanere in cadetteria nella squadra di mister Calori. Alla fine il Bologna l'ha rivoluto dopo una discreta stagione 2011/2012. Quest'anno Kone è definitivamente esploso dimostrando grandi capacità tecniche e un dinamismo superiore alla media. Le sue giocate e i suoi gol, spesso spettacolari (quello al Napoli si candida per essere il più spettacolare della stagione: vedi), hanno contribuito in maniera determinante alla salvezza dei felsinei. 

EL SHAARAWY - Il Faraone con i suoi gol a raffica ha tenuto a galla il Milan nella prima parte dell'anno. Nel girone di ritorno è calato notevolmente (2 soli gol contro i 14 del girone d'andata), ma la sua stagione resta assolutamente fantastica. Soprattutto se si considera che a inizio stagione in pochi pensavano che potesse essere titolare (si puntava di più su Pato e Robinho...). La sua crescita fisica, unita alla tecnica individuale e a un incredibile velocità di base lo rendono un attaccante moderno e completo. Milan e nazionale possono dormire sonni tranquilli.

LJAJIC - Un anno fa di questi tempi, dopo i colpi ricevuti da Delio Rossi, la sua esperienza italiana sembrava arrivata al capolinea. Oggi Adem Ljajic ha trovato il suo habitat naturale nella splendida squadra di palleggiatori voluta da Montella. Deve ancora trovare una collocazione tattica precisa (seconda punta, attaccante esterno sinistro), ma capacità tecniche, dribbling e fantasia sono all'altezza della miglior tradizione del calcio slavo.

Ps, tra gli attaccanti menzione speciale per Innocent Emeghara, trascinatore del Siena di Iachini (vedi scheda di Matteo Bodei).

all. MARAN e PETKOVIC - Indeciso tra i due, alla fine ho premiato entrambi. Rolando Maran è stato bravo a proseguire il lavoro di Montella, aggiungendo alcuni suoi ingredienti. Il Catania ha disputato una stagione super e solo un calo fisiologico nelle ultime giornate - rosa non troppo profonda - ha impedito alla squadra etnea di lottare fino alla fine per un posto in Europa League (traguardo ancora possibile in linea teorica).
Vlado Petkovic è stato accolto nello scetticismo generale e il pre-campionato sembrava dare ragione ai critici. In realtà l'allenatore bosniaco ha ottenuto dei risultato straordinari: girone d'andata (quasi) alla pari con la Juventus, quarti di finale di Europa League e finale di Coppa Italia). Il girone di ritorno in campionato è stato fin qui negativo ma con una rosa buona ma non straordinaria era impossibile competere fino alla fine su tre fronti. Oltre a questo va rimarcato il suo comportamento signorile e sempre equilibrato. Un signor allenatore e un allenatore signore.

giovedì, aprile 18, 2013

La maglia del Chelsea 2013/2014 - Foto e video campagna


adidas e il Chelsea Football Club hanno svelato oggi la nuova divisa per la stagione 2013/14.
La nuova maglia che trae ispirazione da quelle del passato con lo stemma del club che ritorna al design in 4 colori.
Per chi volesse dare un'occhiata alla maglia 2012/2013 può consultare il post relativo (vedi).
Il video delle stelle del Chelsea impegnate a mostrare quanto siano legati al club, lanciato nelle scorse settimane, è stato visto su YouTube da oltre 1 milione e mezzo di persone in tutto il mondo.
La reazione è stata incredibile e perfino i supporter di altri club sono rimasti colpiti, lasciando numerosi commenti sui social media e su YouTube.



Nella campagna di comunicazione sono coinvolti John Terry, Juan Mata, David Luiz, Gary Cahill, Fernando Torres, Demba Ba, Eden Hazard, Oscar e Petr Cech.
 La nuova divisa presenta le migliore tecnologie adidas applicate al calcio:
TechFit™ - Progettato per incrementare velocità e durata. TechFit aiuta a stabilizzare la muscolatura, migliorando la postura. 
Climacool™ - Una combinazione di tessuti, strutture in mesh e canali di ventilazione consentono all'aria fresca di entrare a contatto con la pelle, trasportando il sudore all’esterno.


martedì, aprile 16, 2013

Freccia Vallone 2013 - Percorso, Favoriti e Diretta Tv

Si scrive Freccia Vallone, si legge Muro di Huy. La Classica che si disputa come da tradizione di mercoledì (17 aprile), rappresenta la grande occasione per i corridori abili sugli strappi "spaccagambe" al 15-20%.Trattasi di categoria abbastanza ristretta di cui Joaquim Purito Rodriguez è probabilmente il miglior interprete. Proprio lo spagnolo si impose lo scorso anno con un'azione delle sue (video qui sotto). Il portacolori della Katusha, caduto domenica scorsa alla Amstel Gold Race, è stato in dubbio fino alla vigilia ma alla fine, pur in non perfette condizioni, partirà per onorare e difendere il dorsale numero 1.

PERCORSO - L'attaule percorso che prevede 3 passaggi (compreso l'arrivo) sul Muro di Huy, è stato inaugurato nel 2010. In realtà, dal punto di vista dello sviluppo della corsa, le cose sono rimaste pressoché immutate rispetto agli anni precedenti. Le squadre dei campioni controllano sempre la corsa, impedendo che le fughe possano arrivare al traguardo. Il copione, ed è bello sia così, prevede che i leader si giochino la vittoria sulle terribili pendenze del Muro (1300 metri con pendenza massima del 19%).

FAVORITI - Come detto, il favorito naturale sarebbe Joaquim Rodriguez, ma Purito non è al massimo della condizione. Così, a giocarsi il successo alla Freccia 2013 saranno Philippe Gilbert, Alejandro Valverde, Sergio Henao, Nairo Quintana, Janne Vanendert, Daniel Martin e, perché no, Alberto Contador. Qualcuno inserisce tra i papabili alla vittoria anche Peter Sagan. Lo slovacco è un campione destinato a dominare i prossimi 10 anni di ciclismo, ma tra tutte le Classiche, probabilmente, la Freccia è quella meno adatta per le sue doti (quasi sconfinate peraltro). Poche chance  - come sempre - per gli italiani. Interessante comunque vedere cosa riuscirà a combinare Diego Ulissi

QUOTE - Queste le quote Merkur Win per la Freccia Vallone 2013:


DIRETTA TV - La Freccia Vallone 2013 sarà trasmessa in diretta da Rai Sport 2 e da Eurosport HD dalle ore 15:00. Repliche ore 23:30 su Eurosport e 00:15 su Rai Sport 2.

Ed ecco il video con l'attacco decisivo di Rodriguez alla Freccia Vallone 2012 

giovedì, aprile 11, 2013

Riforma Lega Pro 2013/2014 e 2014/2015 - Come si arriverà ai 3 gironi da 20 squadre (di Rado il Figo) - 2a parte

(segue: vedi prima parte)

LEGA PRO 2013/2014: I PLAY OFF - Le norme della stagione 2013/14 hanno, ripeto, carattere transitorio e quindi speciale: valgono perciò solo e limitatamente per quella stagione, giacché hanno lo scopo di passare dalla Lega Pro “vecchio formato” a quella “new style”. Le differenze “finali” fra il 2012/13 e il 2013/14 sono già state illustrate in premessa; nel dettaglio, la stagione regolare dei due gironi di 1ª divisione emette i seguenti verdetti:


La griglia dei (soli) play off è la seguente:


L’identificazione delle sfide colle lettere a), b), c), d), f), g) e h) segue quanto previsto dalle NOIF; la tabella è stata adattata per consentire una migliore visione degli incroci. Da notare che:
  • la sfida e) manca perché la lettera è in realtà dedicata alle norme che regolano le prime 4 sfide;
  • dopo la lettera h) (dedicata alla “finale di play off”) si passa direttamente alla lettera j) (dedicata a ribadire che la seconda promozione spetta alla vincente della sfida h)), saltando a piè pari  la lettera i) 
  • Rispetto agli attuali, i play off 2013/14 conoscono le seguenti differenze:
  • le 4 sfide del primo turno – a), b), c) e d) – si giocano in gara unica ospitata dalla squadra colla miglior classifica; in caso di parità al 90’, si disputano i tempi supplementari; in caso di parità anche al 120’, si battono i rigori;
  • per tutte le altre sfide si applicano le norme della finale di play out (2012/13), a eccezione dell’ordine delle gare, per cui la squadra colla miglior classifica gioca in casa il ritorno.

I play off 2013/14, che saranno disputati solo per i due gironi di 1ª div., presentano una profonda inversione di rotta rispetto agli attuali. In prima battuta, raddoppiano il numero di squadre coinvolte, pur mantenendo invariato il numero di promozioni, sia complessivo sia suddiviso fra dirette e via appendici. Infatti, come ricordato in premessa, ogni girone garantisce sempre 2 promozioni complessive, una diretta (alla prima classificata) e una via play off (alla vincitrice della sfida finale di questi), anche se a questi accedono 8 squadre e non più 4. Non essendo previste retrocessioni, era naturale attendersi un incremento di club coinvolti nei play off, preferibilmente unito a un cambio di formula: la scelta attuata lascia però alquanto perplessi. Di fatto, con 8 squadre ai play off, oltre la metà di tutte le partecipanti ai gironi di 1ª div. termina la stagione regolare interessata alla promozione; sfugge, pur tenendo presente l’ambito di cui stiamo parlando, perché si sia voluto arrivare a rimettere in gioco finanche la nona classificata, una squadra che, come si suol dire, occupa la “parte destra della classifica”. Tanto più, e peggio, considerando che, colle norme che regolano le sfide come sopra modificate, l’avere la miglior posizione in classifica non produce alcun vantaggio se non il giocare in casa la gara di ritorno (ovvero quella secca del primo turno). Nel concreto, tutti i play off si giocano né più né meno come le coppe europee, eccezion fatta per il raddoppio delle reti in trasferta per le sfide con gara d’andata e ritorno; il vantaggio della miglior posizione in classifica è stato per l’appunto totalmente cancellato ai fini della determinazione della vincitrice di ogni sfida, soppiantato dai più neutrali rigori, attualmente, e non a casualmente, previsti solo ed esclusivamente per la finale di play out, essendo l’unica sfida di play off e play out fra squadre provenienti da gironi diversi.
Una soluzione così drastica potrebbe prestare facilmente il fianco ad espedienti ben poco sportivi: prendendo per semplicità come esempio il Gruppo B, quanto fatto in 30 gare di stagione regolare è di fatto annullato quasi totalmente appena cominciano i play off. Nulla vieta che una squadra di alta classifica, qualora si rendesse conto di non poter più aspirare al primo posto, possa risparmiarsi fino al termine della stagione regolare ben sapendo che rimanendo a metà classifica nulla sarebbe compromesso per la promozione, raggiungibile, anche qualora partisse da nona, al termine di 5 pareggi e 3 vittorie ai rigori.
Vediamo in concreto come funzionano i play off 2013/14 della Lega Pro, applicandoli al campionato portoghese 2011/12 (il miglior torneo europeo a 16 squadre, ranking UEFA alla mano), la cui classifica finale ha dato quest’esito:


Da notare, e questo varrà anche nel prosieguo, che per le situazioni di parità di punti sono state applicate le norme della classifica avulsa di Lega Pro, il che potrebbe generare in alcuni casi alcune differenze di piazzamento rispetto a quelle realmente conseguite nei campionati esteri che utilizzerò. 
Il Porto acquisisce pertanto la promozione diretta in Serie B; Benfica, Braga, Sporting, Maritimo, Vitória Guimarães, Nacional, Olhanense e Gil Vincente giocano i play off, mentre le altre 7 squadre disputeranno (uno dei 3 gironi del)la Lega Pro 2014/15. Chi ha storto la bocca per i 13 punti che separavano Sassuolo e Sampdoria nella Serie B 2011/12, immagino come rimarrà ora nel constatare che alla seconda promozione concorre anche il Gil Vincente, separato dal Benfica non solo da 8 posizioni in classifica ma da ben 35 punti, una differenza superiore addirittura al bottino dello stesso Gil Vincente (fermo a quota 34)! 
Vediamo ora come si snodano i play off: i risultati delle sfide saranno quelli realmente conseguiti nella stagione regolare; dove necessario, adotterò delle soluzioni illustrate di volta in volta. Il primo turno di play off vede le seguenti 4 sfide secche:

a) Benfica-Gil Vincente 3-1
b) Braga-Olhanense 1-2
c) Sporting-Nacional 1-0
d) Maritimo-Vitória Guimarães 2-1

La prima vittima illustre dei play off è il Braga, cui non sono stati sufficienti 5 posizioni e 23 punti in classifica in più rispetto all’Olhanense, nonché il conseguente vantaggio di giocare in casa, per evitare d’inciampare al primo ostacolo, rendendo così inutile il 3° posto conquistato in stagione regolare. Il secondo turno, dove “riprendono” le sfide a doppia gara, ha quest’esito:

f) Maritimo-Benfica 0-1 e 1-4
g) Olhanense-Sporting 0-0 e 1-1 dts (3-4 rig.)

Le due gare della sfida g) si sono concluse, al 90’ del ritorno, con due pareggi, risultati per i quali si sono resi necessari i supplementari: Infatti, non prevale né l’Olhanense per il maggior numero di reti segnate in trasferta, non valendo le norme delle coppe europee, né lo Sporting per il miglior piazzamento in campionato (quarto contro ottavo), non valendo le attuali norme dei play off di Lega Pro. I 30’ aggiuntivi, nonché l’ulteriore coda dei rigori (essendo perdurata la parità), mi sono affidato ad una simulazione coll’impiego del videogioco FIFA dell’EA Sports, “lasciando giocare al pc” la partita. I tiri dal dischetto hanno così consegnato la vittoria allo Sporting; tuttavia appare chiaro col cambio di norme per i play off l’Olhanense sia andata vicinissima a giocarsi in finale la seconda promozione in Serie B grazie a un’unica vittoria nelle appendici di fine stagione, un ben misero risultato che però sarebbe stato sufficiente (con rigoristi più precisi) per mettere in riga ben 5 squadre con una stagione regolare migliore (in certi casi di gran lunga) della sua!
La finale è “quasi” quella “equa”: il Benfica, secondo, si gioca la promozione contro lo Sporting, quarto (il Braga, terzo, è caduto al primo ostacolo). Come ampiamente ricordato, le 2 posizioni e i 10 punti di vantaggio del Benfica si annullano completamente nel derby della capitale lusitana, coi rossi a godere esclusivamente del fattore “casa” per il ritorno:

h) Sporting-Benfica 1-0 e 0-3 dts

Anche in questo caso, la squadra “più meritevole” se l’è vista brutta: il Benfica è stato sconfitto all’andata col minimo scarto, riuscendo a ribaltare la situazione al ritorno ma dovendo ricorrere ai supplementari (sempre “simulati” come sopra) per avere definitivamente la meglio. È però da ricordare che, in questo caso, parlando di finale, anche colle regole attuali si sarebbe dovuto procedere in egual modo: l’unica differenza, e ben pesante, è che se i supplementari fossero stati insufficienti, ora il Benfica sarebbe stato ugualmente promosso, mentre la prossima stagione tutti i discorsi sarebbero stati rimessi ai rigori.

LEGA PRO 2013/2014: I PLAY OUT - Nella stagione 2013/14 solo i 2 gironi di 2ª div. vedranno la disputa dei play out, le cui stagioni regolari emetteranno i seguenti verdetti:


La griglia dei play out per ognuno dei due gironi di 2ª div. è la seguente:


Anche qui l’identificazione delle sfide colle lettere a), b), e d) segue quanto previsto dalle NOIF; la lettera c) manca perché dedicata alle norme che regolano le prime 2 sfide.
I play out 2013/14 seguono le stesse norme del primo turno degli attuali; pertanto:
  • i turni sono strutturati a eliminazione diretta con gara di andata e ritorno;
  • la squadra colla miglior posizione in classifica in campionato gioca la gara di ritorno in casa;
  • è dichiarata vincente la squadra che nelle due gare ottiene più punti; in caso di parità, prevale quella colla miglior differenza reti; in caso di persistente parità, prevale quella colla miglior classifica in campionato (ovvero quella che ha giocato in casa il ritorno).

Tuttavia l’ultimo punto, interpretando alla lettera le NOIF, non vale per la finale dei play out per un’incredibile svista di chi le ha scritte. Una svista tanto pesante da lasciar incerto l’esito stesso della finale in alcune (e ben facilmente verificabili) ipotesi. Come anticipato, la lettera c) è dedicata a dettare le regole per il passaggio del turno delle sfide a) e b) (le “semifinali play out”), così come per i play off di 1ª div. la lettera e) governava le qualificazioni delle sfide a), b), c) e d) mentre le sfide f), g) ed h) erano “esaustive” (nel senso che al loro interno indicavano sia chi vi prendeva parte sia le norme per dichiarare il vincitore). Ma nei play off ha senso una tale divisione, poiché le prime 4 sfide si giocano in gara unica, contrariamente a tutte le altre; nei play out, tutti strutturati con gare di andata e ritorno, sfugge completamente il senso di distinguere le norme di qualificazione alla finale da quelle che regolano questa. A meno, ovviamente, di supporre che siano diverse. Cosa che non è dato sapere, perché:
  • la lettera d) si limita a indicare chi gioca la finale (le vincenti di a) e b)) e dove è disputata l’andata (nel campo della peggior classificata);
  • la conclusiva lettera e) ribadisce solamente che a retrocedere via play out sono le perdenti delle sfide a), b) e d);

La svista sulla finale è stata da me evidenziata con una telefonata alla FIGC, assieme a quanto altro anticipato nel pezzo sui pasticci della classifica avulsa; la risposta è stata che “naturalmente” (sic) per la finale valgono le medesime norme del turno precedente

I play out 2013/14 subiscono un’inevitabile ristrutturazione nel tabellone, ma tengono salvi i principi che regolano gli attuali di 1ª e 2ª div. (esclusa la finale di questa): in particolare, permane l’assenza di supplementari (e rigori) e colla conseguente prevalenza della posizione in classifica in caso di parità di marcature. Dettaglio che rende ancor più incomprensibile la diversa scelta operata in ambito play off. Assai opinabile, seppur in un certo senso anche qui inevitabile, la scelta del numero di retrocessioni dirette e di quelle via play out: se in 1ª div. si corre il serio rischio che l’eccessivo allargamento delle squadre interessate ai play off (abbinato, si ricorda, al cambio di regole che li governano) renda del tutto superfluo quanto ottenuto in stagione regolare, con conseguente pericolo, che si voleva limitare per l’appunto colle appendici di fine stagione, del proliferare di gare con squadre a vario titolo “disimpegnate” (se poco o nulla vale quanto fatto in stagione regolare, perché impegnarvisi e non puntare tutto sui play off?), qui in 2ª div. detto pericolo potrebbe materializzarsi a causa di squadre a cui la classifica non può dire più nulla. Facile immaginare, infatti, che le prime tre e le ultime tre saranno poco o nulla interessate a impegnarsi in finale di stagione, le prime non potendo più essere sfiorate dal rischio play out e le ultime avendo perso le speranze di raggiungerli. Tuttavia, come anticipato, dovendo decidere ben 9 retrocessioni e 9 salvezze per girone, era arduo arrivare a una soluzione migliore senza cadere nella stessa problematica che colpisce i play off di 1ª div. e/o cambiare completamente l’ottica dei play out; p .es., allargandoli a 8 squadre (dalla settima alla quattordicesima), si sarebbe dovuto riformularli in modo che:
  • vi fossero 3 turni e non più 2;
  • al terzo e ultimo turno sarebbero andate le perdenti (e non più le vincenti) del secondo;
  • sarebbero retrocesse, unitamente alle ultime 4 in classifica, anche le 4 perdenti del primo turno di play out e la perdente del terzo turno.

Vediamo in concreto come funzionano i play out 2013/14 col secondo esempio “internazionale”, applicandoli al campionato tedesco 2011/12, la cui classifica finale ha dato quest’esito:


Le uniche due squadre a pari punti sono Norimberga e Werder, fra l’altro nella “critica” nona posizione: applicando la classifica avulsa di Lega Pro, prevale il Norimberga, che acquisisce così il diritto di giocarsi la permanenza nella serie anche grazie a quattro pareggi (da notare che colle norme tedesche, sarebbe stato il Werder a imporsi). Pertanto: Magonza, Augusta, Amburgo, Hertha, Colonia e Kaiserslautern sono retrocessi direttamente in Serie D; Norimberga, Werder, Hoffenhein e Friburgo giocano i play out, mentre le altre 8 squadre disputeranno (uno dei 3 gironi del)la Lega Pro 2014/15. Tutto sommato, qui le differenze di punti fra le impegnate ai play out sono minime: appena 2 punti separano la nona dalla dodicesima (che a sua volta sopravanza di un punto la tredicesima, la migliore fra le retrocesse direttamente). Il primo turno di play out vede le seguenti 2 sfide:

a) Friburgo-Norimberga 2-2 e 2-1
b) Hoffenheim-Werder 1-2 e 1-1

L’estremo equilibrio di punteggio in classifica si rispecchia nell’andamento delle sfide, entrambe decise per una sola rete di scarto fra le contendenti. Cade subito il Norimberga, nonostante il vantaggio della miglior posizione. La finale è più scoppiettante:

d) Friburgo-Werder 2-2 e 3-5 

anche se alla fine prevale la “favorita” Werder. Fortunatamente non si rientra nei casi in cui la svista normativa fa calare il buio su chi debba essere considerata la vincente della sfida. Alla resa dei conti, Friburgo, Norimberga e Hoffenheim retrocedono e si salva il Werder (10°, seppur a pari merito, come ricordato).

LA LEGA PRO DAL 2014/2015  - Per meglio illustrare quali saranno i criteri di promozione e retrocessione della Lega Pro dal 2014/15, mi avvarrò immediatamente degli esempi internazionali, usando a mo’ dei 3 gironi previsti, i campionati 2011/12 inglese, spagnolo e italiano:


Partendo dal facile, ovvero … dal basso, cioè dalle retrocessioni, nulla varia rispetto a quanto ora previsto (per la 1ª divisione): scendono in Serie D l’ultima (direttamente), la perdente del play out fra quintultima e penultima e la perdente del play out fra la quartultima e la terzultima, per un totale di 3 retrocessioni per girone e 9 complessive. L’uguaglianza coi play out attuali s’estende anche alle regole che stabiliscono la vincitrice, che evito di ricordare per l’ennesima volta. L’esito delle 6 sfide di play out è il seguente:

Inghilterra a) Blackburn Rovers-Aston Villa 1-1 e 1-3
Inghilterra b) Bolton Wanderers-Queen’s Park Rangers 2-1 e 4-0
Spagna a) Gijón-Saragozza 1-2 e 2-2
Spagna b) Villarreal-Granada 3-1 e 0-1
Italia a) Novara-Città di Palermo 2-2 e 0-2
Italia b) Lecce-Genoa 2-2 e 0-0

Da notare come retrocedono in tutt’e tre i casi la penultima e la quartultima, colla sola eccezione del Genoa che si salva grazie a due pareggi (e quindi alla miglior posizione in classifica). 
Cambiando formato ma mantenendo un uguale numero di promozioni in Serie B, quattro, inevitabilmente i play off non potevano mantenere l’attuale formula. Di fatto l’unico punto di contatto rimasto è la promozione diretta in cadetteria della prima classificata di ogni girone, anche se, essendo aumentati d’un’unità i raggruppamenti, ciò comporta che sono 3, e non più 2, le squadre a godere di tale beneficio. Ne consegue che i play off premieranno solo una squadra in totale e non per girone: intuitivamente si capisce che questi coinvolgeranno, come gli attuali play out, formazioni di diversi gironi. 
I play off interessano, come si evince dalle tabelle, 3 squadre per girone: la seconda, la terza e la quarta. O meglio: la peggior quarta ne rimarrà fuori. In termini pratici, si può affermare che le 9 squadre in posizione “utile” sono dapprima ordinate in base alla posizione e, in second’ordine, per i punti conseguiti. In caso di parità di posizione e punti, si applicano i discriminanti previsti per la classifica avulsa, partendo ovviamente dalla lettera d) in poi, escludendo pertanto quelli tarati sui confronti diretti (d’altronde inapplicabili, essendo interessate solo squadre di gironi diversi). La tabella così stilata stabilisce non solo l’unica squadra estromessa dai play out ma anche gli abbinamenti in questi (secondo l’usuale tabellone tipo tennistico).
Tornando al nostro esempio, dove fortunatamente ci si può fermare ai punti totali conseguiti in campionato, “la tabella dei play off” è la seguente:


La colonna CL indica la posizione in classifica nel rispettivo girone, la colonna PU i punti conseguiti e quella PO la sfida del primo turno di play off. Delle 9 squadre giunte dal secondo al quarto posto nei 3 campionati, pertanto, è la spagnola Malága a essere esclusa dai play off, quale quarta col minor numero di punti intascati. Da ricordare che il primo discriminante è la posizione in campionato, e non i punti conquistati: ragion per cui il Tottenham nella tabella è al 7° posto, pur avendo ottenuto più punti di Udinese (5ª) e Valencia (6ª), ma essendosi piazzato al 4° posto rispetto alle due suddette, giunte entrambe terze. 
Come le regole che stabiliscono le vincenti delle sfide dei play out 2014/15 ripercorrono tali e quali quelle dei play out 2012/13 (di 1ª div.), così quelle dei play off 2014/15 sono le medesime dei play off 2013/14, quindi spazio a tempi supplementari ed eventuali rigori
Per l’esito dei play off mi sono avvalso dei risultati più recenti usciti nelle competizioni europee ovvero di quelli della “stagione regolare”; in mancanza totale di precedenti continentali, avvalendomi della simulazione di FIFA (sempre “lasciando giocare il pc”). Il primo turno ha dato questi risultati:

a) Barcellona-Lazio 4-0
b) Manchester United-Tottenham Hotspur 3-0
c) Milan-Valencia 0-0 dts (5-3 rig.)
d) Arsenal-Udinese 1-0

Il primo turno si gioca a gara unica, in casa della meglio piazzata nella tabella dei play off. Pertanto in caso di parità al 90’, via libera ai supplementari e agli eventuali rigori: ciò anche nel caso si verificassero dei “derby”, ovvero sfide fra squadre provenienti dal medesimo girone (come la b) del nostro esempio tutta inglese), non essendo prevista alcuna preclusione per evitarle almeno nel primo turno.
Dal secondo turno in poi le sfide tornano a essere con gare di andata e ritorno; il tabellone prevede la sfida f) fra le vincenti le sfide a) e d) e la sfida g) fra le vincenti le sfide c) e d). Come di “consueto”, la lettera e) salta essendo dedicata alle regole che stabiliscono le vincitrici delle 4 sfide del primo turno. Già dal secondo turno, però, si deve far fronte all’ennesima svista di chi ha scritto le norme, dov’è previsto che l’andata sia giocata in casa della squadra col peggior piazzamento in campionato. Tuttavia una rapida occhiata al tabellone fa capire che mentre la sfida f) inevitabilmente coinvolge squadre che hanno avuto diversi piazzamenti, al contrario nella sfida g) possono tranquillamente scontrarsi due formazioni giunte seconde, come fra l’altro accade nel nostro esempio con Manchester United e Milan. Ritengo che a prevalere sia, a questo punto, il miglior piazzamento nella tabella dei play off che, giova ricordarlo, è solamente una mia semplificazione di quanto dettato dalle NOIF. 
Prendendo per buono e valido quanto da me ipotizzato, il secondo turno si conclude così:

f) Arsenal-Barcellona 2-1 e 1-3
g) Milan-Manchester United 2-3 e 0-4

La finale, sfida h), vede contrapposte le due migliori seconde, quindi tutto sommato è quella “equa”, riproponendosi la medesima svista del secondo turno per chi debba giocare in casa l’andata. Anche qui le NOIF stabiliscono debba essere la squadra colla peggiore classifica in campionato, ma qui la svista è ancora più clamorosa, giacché in finale potrebbero qualificarsi due formazioni giunte entrambe seconde (come nell’esempio) o terze o quarte. Rifacendomi a quanto ipotizzato nel secondo turno, la finale si conclude così:

h) Manchester United-Barcellona 1-0 e 0-0.

La quarta promossa è quindi una seconda squadra inglese, giunta seconda nel suo campionato: in un certo senso si premia non il vicecampione che ha fatto più punti, ma quello che ha subito il minor distacco dalla prima classificata. Nel caso specifico, il Manchester United era giunto a pari punti coi concittadini del City, che hanno prevalso qui per l’esito dei confronti diretti (due vittorie) e nella realtà per la differenza reti complessiva.


Rado il Figo




Riforma Lega Pro 2013/2014 e 2014/2015 - Come si arriverà ai 3 gironi da 20 squadre (di Rado il Figo) - 1a parte

Pubblico ora uno speciale curato da Rado riguardante la riforma della Lega Pro che, a partire dalla stagione 2014/2015, sarà formata da "sole" 60 squadre suddivise in 3 gironi da 20. Rado ci illustra come  saranno "tagliate" le 9 squadre attualmente in sovrannumero. Nello speciale sono contenute anche alcune interessanti riflessioni di carattere generale su Play Off e Play Out. Oltre a questo, per meglio capire come si svilupperanno concretamente Play Off e Play Out della Lega Pro nelle stagioni 2013/2014 e 2014/2015, Rado propone degli esempi basati su alcuni campionati internazionali (Portogallo, Germania, Inghilterra, Spagna).

La Lega Italiana Calcio Professionistico, in breve Lega Pro, nel 2014/15 subirà un pesante ridimensionamento, anche se la dura realtà dei fatti, rispetto a quanto previsto dalle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali, in pratica il “regolamento dei campionati italiani”), ha anticipato i tagli maggiori.
La Lega Pro a norma comprende 90 club, suddivisi in due serie (1ª e 2ª divisione) e 5 gironi (2 di 1ª div. e 3 di 2ª div.) da 18 squadre l’uno; nel 2014/15 si ridurranno a 60 (2/3 dell’organico) suddivisi in un’unica serie da 3 gironi da 20 squadre l’uno. Invariate le promozioni in Serie B (4) e le retrocessioni in Serie D (9): verranno ovviamente solo a mancare le retrocessioni/promozioni fra le 2 divisioni (attualmente 6 squadre scendono dalla 1ª alla 2ª div. e altrettante compiono il tragitto inverso). Come detto, la situazione effettiva ha già anticipato la sostanziosa riduzione, rendendola nel concreto meno brusca: infatti, la 1ª div. vede solo 33 club (e non 36), mentre la 2ª div. patisce la decurtazione di un intero girone dei 3 previsti, avendo nelle proprie file solo 36 dei 54 club immaginati. Fatti due conti, la Lega Pro conosce un organico di 69 club, rispetto ai 90 teorici, il che si traduce in un esubero di “appena” 9 squadre.

LEGA PRO STAGIONE 2013/2014 - Per arrivare alla Lega Pro riformata, alla prossima stagione 2013/14 sarà applicato un regolamento transitorio, e quindi valido unicamente per tale occasione, che prevede:
  • un numero invariato di promozioni in Serie B (4, di cui 2 per girone di 1ª div.);
  • un virtuale blocco delle retrocessioni dalla 1ª alla 2ª div. (nel concreto, i 29 club non promossi in Serie B rimangono nella serie unica di Lega Pro 2014/15);
  • un’altrettanta virtuale triplicazione (da 6 a 18) delle promozioni dalla 2ª alla 1ª div. (nel concreto, i 18 club di 2ª div. non retrocessi in Serie D rimangono nella serie unica di Lega Pro 2014/15);
  • un raddoppio delle retrocessioni (da 9 a 18) dalla 2ª div. alla Serie D.
I meccanismi che regoleranno in via speciale la stagione 2013/14 e in via definitiva la Lega Pro dal 2014/15 saranno ora illustrati nel dettaglio, avvalendomi di “esempi internazionali” d’applicazione pratica. Purtroppo, come consuetudine – mi auguro limitata all’ambito italiano – anche in tali frangenti le norme paiono essere state scritte senza la dovuta attenzione, lasciando spazio a possibili situazioni imbarazzanti dovessero verificarsi nel concreto.


PLAY OFF e PLAY OUT - Prima d’addentrarmi nella spiegazione, ritengo utile alcune considerazioni in termini generali sul meccanismo dei play off e play out, le appendici che per alcune formazioni prolungano la stagione al fine di decidere (alcune), rispettivamente, promozioni e retrocessioni. Io rientro fra chi non gradisce tale formula, specialmente se applicata a campionati articolati in girone unico ovvero dove sono coinvolte esclusivamente squadre che hanno giocato nel medesimo girone. Ritengo, infatti, che in tale contesto la classifica della cosiddetta “stagione regolare” sia più che sufficiente a rispecchiare i valori delle squadre e quindi atta a decidere da sola promozioni e retrocessioni. Tuttavia, è indubbio che play off e play out hanno il vantaggio di ridurre il numero di gare di campionato dove almeno una delle due contendenti non ha più nulla da chiedere alla classifica, con annessa (anche quando “inconscia” o “non volontaria”) perdita di stimoli e di “vis agonistica”; vantaggio che è diretta conseguenza dell’allargamento delle posizioni utili ai fini della promozione e retrocessione. P.es.: prevedendo 2 promozioni, è chiaro che se queste sono assegnate direttamente alle prime due classificate, chi occupi in un certo momento (specie a fine stagione) le posizioni dal 5° posto in giù sia poco o nulla interessato a migliorare il proprio piazzamento; viceversa, legando le promozioni all’esito di play off che coinvolgono le migliori 4 squadre della stagione regolare, essere quinti significa avere solo una posizione da scalare per ambire alla promozione.
Riconosciuto questo vantaggio, tuttavia, play off e play out rimangono sempre potenzialmente delle soluzioni poco eque in termini di “etica sportiva”, dove il destino d’un’intera stagione è deciso da un pugno di gare finali a scapito di quanto ottenuto in decine di altre precedenti. Vi è ancora l’eco delle polemiche – in realtà assai forzate nel caso specifico – sorte all’indomani della promozione in Serie A ottenuta dalla Sampdoria nella scorsa stagione di Serie B al termine, per l’appunto, dell’appendice dei play off, che rappresenta al meglio il più recente caso concreto del concetto che voglio esprimere. A molti non è piaciuto, infatti, che a salire di categoria sia stata una formazione capace di raggranellare in 42 gare di campionato 67 punti, piazzandosi sesta, ai danni del Sassuolo, terzo a quota 80 punti, ben 13 più dei blucerchiati e appena 3 meno di Pescara e Torino, promossi direttamente. Acredine acuita dal fatto che mentre Pescara, Sassuolo e Torino hanno lottato fino all’ultima gara di stagione regolare per conquistare i primi due posti, la Sampdoria abbia invece dato la netta sensazione di tirare anzitempo i remi in barca per risparmiare le energie utili da riversare nei play off. Come anticipato, polemiche valide e condivisibili in astratto, ma forzate nello specifico ricordando che i play off (e i play out) di Serie B non sono previsti dalle NOIF bensì richiesti espressamente dalla Lega competente. Pertanto se le stesse squadre impongono una formula che rimette in gioco anche la sesta classificata, è quanto meno inopportuno lamentarsi se poi proprio questa formazione sia premiata dalla promozione, in particolare quando gli strali provengono dalle stesse squadre che hanno chiesto un meccanismo di accesso alla categoria superiore che può portare a tale soluzione.
Alla luce di questo, se si adottano i play off/out diventa critica la scelta del numero di squadre da coinvolgervi: questo non dev’essere né troppo alto né, al contrario troppo basso. Nel primo caso, infatti, renderebbe praticamente inutile la stagione regolare: si pensi alla decisione estrema di coinvolgere tutte (o quasi) le squadre; la classifica avrebbe così l’unico fine di decidere gli accoppiamenti dei play off. Nel secondo caso si diluirebbe anche l’unico vantaggio oggettivo dei play off/out: decidendo, sempre in termini estremi, di legare l’ultima promozione/retrocessione a un unico spareggio fra due squadre, l’allargamento delle posizioni in classifica “calde” sarebbe circoscritto a una sola unità. Per il 2012/13 in Lega Pro le squadre interessate alle 10 promozioni e alle 15 retrocessioni complessive sono non 25 bensì:
  • le prime 5 di ogni girone di 1ª div., colla prima promossa direttamente e la seconda, la terza, la quarta e la quinta impegnate nei play off;
  • le prime 6 di ogni girone di 2ª div., colla prima e la seconda promosse direttamente e la terza, la quarta, la quinta e la sesta impegnate nei play off;
  • le ultime 5 di ogni girone di 1ª div., coll’ultima retrocessa direttamente e la penultima, la terzultima, la quartultima e la quintultima impegnate nei play out;
  • le ultime 5 di ogni girone di 2ª div., coll’ultima, la penultima e terzultima retrocesse direttamente e la quartultima e la quintultima impegnate nei play out;
per un totale di 42 club coinvolti.
Per attenuare le distorsioni suddette e quindi far valere il più possibile anche nei play off/out quanto ottenuto in stagione regolare, in Lega Pro si è scelto di concedere alcuni vantaggi a chi ha ottenuto il miglior piazzamento in campionato. Innanzitutto gli accoppiamenti sono in base a tale piazzamento predisponendo un tabellone che segue quello cosiddetto tennistico; inoltre la squadra colla miglior classifica gioca sempre la gara di ritorno in casa; infine la posizione in classifica è il discriminante finale in caso di perfetta parità al termine delle due gare. È un sistema, questo, che permette alla squadra colla miglior classifica coinvolta nei play off/out di centrare la promozione/salvezza limitandosi a pareggiare tutti gl’incontri di queste appendici, e al contempo costringe in ogni turno la squadra colla peggior classifica a vincere almeno una gara e a segnare almeno una rete in più dell’avversaria. Non si è però arrivati a quanto stabilito in Serie B (mutuandolo dal campionato greco di qualche tempo fa, per quel che ne so) dove play off e play out sono solo eventuali, cioè disputati quando lo scarto di punti fra le posizioni “al confine” (rispettivamente, fra la terza e la quarta e fra la diciottesima e la diciannovesima) è inferiore a una soglia prestabilita (rispettivamente, 10 e 5 punti).
Per illustrare quanto previsto per la corrente stagione 2012/13 ai fini di promozioni/retrocessioni e play off/out di Lega Pro mi avvalgo di alcune tabelle. La 1ª div., strutturata in 2 gironi (A da 17 e B da 16 squadre) vede al termine della stagione regolare i seguenti verdetti:


La seguente caratterizzazione cromatica sarà valida anche per le altre tabelle:
  • in blu sono indicate le squadre promosse direttamente;
  • in azzurro sono indicate le squadre che disputano i play off;
  • in rosa sono indicate le squadre che disputano i play out;
  • in rosso sono indicate le squadre retrocesse direttamente.
Da ricordare che, formalmente, le NOIF statuiscono che le promosse sono le prime due di ogni girone e le retrocesse le ultime tre ma che il secondo, il penultimo e il terzultimo posto sono assegnati tramite play off e play out.
La griglia dei play off per ognuno dei due gironi di 1ª div. è la seguente:

La seconda squadra promossa di ogni girone è la vincente della sfida finale di play off.
Le griglie dei play out, diverse per i due gironi a causa del diverso numero di club che li compongono, sono le seguenti:
Le altre due retrocesse di ogni girone sono le perdenti delle due sfide di play out.

La 2ª div., strutturata in 2 gironi (A e B entrambi da 18 squadre) vede al termine della stagione regolare i seguenti verdetti:
La griglia dei play off per ognuno dei due gironi di 2ª div. è la seguente:

La terza squadra promossa di ogni girone è la vincente della sfida finale di play off.
La griglia dei play out è la seguente:


Le altre tre squadre che retrocedono in Serie D, assieme alle ultime tre di ogni girone di 2ª div., sono le perdenti delle tre sfide di play out; vista dall’altra parte, l’unica squadra che si salva fra le ultime cinque di ogni girone di 2ª div., è la vincente della sfida finale di play out.
In tutte le sfide valgono le seguenti regole:
  • i turni sono strutturati a eliminazione diretta con gara di andata e ritorno;
  • la squadra colla miglior posizione in classifica in campionato gioca la gara di ritorno in casa;
  • a parziale eccezione del punto precedente, per la sola sfida finale di play out, l’ordine delle gare è stabilito dal sorteggio;
  • è dichiarata vincente la squadra che nelle due gare ottiene più punti; in caso di parità, prevale quella colla miglior differenza reti; in caso di persistente parità, prevale quella colla miglior classifica in campionato (ovvero quella che ha giocato in casa il ritorno);
  • a parziale eccezione del punto precedente, per la sola sfida finale di play off, in caso di parità di punti e differenza reti, la gara di ritorno è prolungata colla disputa dei tempi supplementari, al cui termine è dichiarata vincitrice:
o la squadra che ha segnato più reti nei tempi supplementari;
o la squadra colla miglior posizione in classifica, se durante i tempi supplementari entrambe le squadre hanno segnato lo stesso numero di reti ovvero nessuna;
  • a parziale eccezione dei due punti precedenti, per la sola sfida finale di play out, in caso di parità di punti e differenza reti, la gara di ritorno è prolungata colla disputa dei tempi supplementari, al cui termine è dichiarata vincitrice la squadra che ha segnato più reti durante questi. Se durante i tempi supplementari entrambe le squadre hanno segnato lo stesso numero di reti ovvero nessuna, al termine di questi sono battuti i rigori e la squadra che lì prevale è dichiarata vincitrice.

Come noto, dette norme differiscono da quelle delle coppe europee in quanto, a parità di differenza reti (e quindi di punti), non prevedono né il raddoppio delle reti segnate in trasferta né i tempi supplementari nelle gare di ritorno (eccetto nelle finali di play off e play out) né il ricorso come soluzione definitiva ai rigori (eccetto nella finale di play out), sostituendo tutto questo colla (migliore) posizione in campionato. Questo sul piano concreto, perché su quello formale vi è un’ulteriore differenza colle norme UEFA: lì, infatti, è dichiarata vincitrice la squadra che segna più reti (eventualmente facendo valere doppio quelle segnate in trasferta, in caso di parità), senza dover prima passare per il conteggio dei punti conseguiti nelle due gare. La soluzione europea è certamente più efficiente (il numero di reti rende superfluo la tappa preliminare dei punti) e questa parrebbe poco più di una segnalazione a titolo di curiosità: purtroppo, come sarà chiaro nel prosieguo, non è (solo) così. (continua...)

Rado il Figo

martedì, aprile 09, 2013

Report sul "Mercato Diritti Tv dei grandi eventi sportivi - Presente in chiaro, futuro criptato" - Considerazioni

Blog-In: dentro lo Sport è da sempre attento sul fronte Diritti Tv sportivi (vedi). Leggendo "Tifoso Bilanciato", sito di riferimento per tutti gli appassionati delle tematiche economico-giuridiche legate al calcio, mi è balzato all'occhio il Report sul "Mercato Diritti Tv dei grandi eventi sportivi - Presente in chiaro, futuro criptato" a cura del Master Universitario in Sport Management, Marketing and Sociology. Nell'introduzione del report si legge come "La Ricerca, nell’ambito del mercato dei diritti multimediali dei grandi eventi, parte dal presupposto che nel mondo operano 1.133 Canali Televisivi dedicati esclusivamente allo sport nelle sue diverse declinazioni. L’aumento di 2.000 volte – rispetto a Roma 1960 – dei diritti televisivi dei Giochi Olimpici è un dato che deve far riflettere nell’ideale quadrilatero Sport – Media – Economia –Sociologia. La Ricerca spazia a livello internazionale e intende mettere a disposizione degli operatori del settore – per la prima volta – una serie di dati relativi allo sviluppo delle nuove tecnologie della Tv, Internet e piattaforme mobili nel versante sportivo". 

CONSIDERAZIONI - Qui sotto è possibile consultare e scaricare il Report. Anticipandone parzialmente il contenuto, ecco alcune riflessioni sui dati più interessanti del documento

1. L'Italia è il 4° Paese al mondo per numero di canali dedicati allo sport. In realtà, ad una più attenta analisi, si scopre come molti di questi canali siano dedicati esclusivamente al calcio (Sky e Mediaset) e siano attivi solamente in occasione dei match di Serie A o B.

2. Il costo (totale) dei diritti televisivi delle Olimpiadi è raddoppiato negli ultimi 10 anni. Confrontando le edizioni Nagano-Sidney (1998-2000) con Vancouver-Londra (2010-2012) si nota come si sia passati da un valore complessivo di poco inferiore a 1,5 miliardi di euro a oltre 3 miliardi di euro.

3. Per quanto concerne gli eventi sportivi motoristici che catturano più pubblico, l'Italia è al terzo posto nell'investimento sulla Formula Uno (31 milioni di euro nel 2012) e al secondo nel Motomondiale (12 milioni di euro nel 2012). Sommando i due dati, solo l'Inghilterra investe più delle Tv nostrane (55 milioni di euro totali).

4. Sul fronte "Ricavi dalle Tv in Italia" a livello di Serie A, si è passati dai 104 milioni di euro della stagione 1995/1996 ai 972 milioni di euro del 2011/2012 (il contratto scadrà nel 2015 con lieve ma costante aumento degli introiti). 

lunedì, aprile 08, 2013

Giro d'Italia 2013 - La tappa del Vajont (Tarvisio-Vajont/Erto e Casso 184km): percorso e altimetria

Il Giro d'Italia 2013 si avvicina a grandi passi e Blog-In prosegue con le presentazioni delle tappe più importanti della corsa rosa. Dopo la tappa del Montasio (vedi), è la volta della seconda frazione in terra friulana: la Tarvisio-Vajont (Erto e Casso) di 184km in programma mercoledì 15 maggio. E' la tappa che Rcs ha voluto organizzare per  il cinquantennale della tragedia della diga del Vajont. Il 9 ottobre 1963, dopo molte polemiche sull'opportunità di costruire una diga in quel punto e dopo diversi segnali inquietanti, una frana del monte Toc precipitò nel bacino, provocando un'onda devastante che inondò il sottostante paese di Longarone, causando quasi 2.000 vittime. Per capire dinamica e dimensioni immani di quella catastrofe, ecco il momento clou dello spettacolo di Marco Paolini "Ore 22e39 Vajont":


PERCORSO E ALTIMETRIA TARVISIO-VAJONT: Dal punto di vista altimetrico la Tarvisio (Cave del Predil)-Vajont (Erto e Casso) è una tappa decisamente più semplice rispetto a quella del giorno precedente sul Montasio. I primi 90km sono tutti in leggera discesa. I corridori scendono fino a Tolmezzo per poi raggiungere Ovaro, paese della Carnia in cui inizia il versante più duro dello Zoncolan. Sempre da Ovaro, questa volta, si affronterà l'inedita Sella Campigotto-Casera Razzo, salita molto lunga (25km) con alcuni tratti estremamente impegnativi. Il problema è che dallo scollinamento mancheranno più di 65km al traguardo del Vajont. Così, è ipotizzabile una fuga di corridori alla caccia di una tappa o di punti per la classifica degli scalatori. La discesa porterà la carovana in Cadore. Ancora diversi chilometri in leggera discesa (per intendersi, si affronta la strada che da Cortina/San Vito di Cadore porta all'ingresso autostradale di Belluno) per giungere a Longarone dove si svolterà a sinistra direzione Vajont. Da lì ci saranno 4km di salita - abbastanza selettiva, con strada abbastanza stretta, specie in prossimità della diga - che porteranno gli atleti all'abitato di Erto e Casso
Nel complesso, quindi, una tappa che dovrebbe favorire gli attaccanti di giornata. Ma al di là del lato sportivo, occorre sottolineare il grande valore simbolico della giornata. Complimenti a Rcs e al Giro d'Italia per la sensibilità dimostrata in occasione di una (tragica) ricorrenza, troppo spesso dimenticata.

Lo scorso 22 aprile Davide Cassani, commentatore Rai, ha effettuato il sopralluogo della tappa del Vajont. Ecco il suo commento (clicca qui).

Planimetria Tarvisio-Vajont, 11a tappa
Altimetria Tarvisio-Vajont, 11a tappa


CRONOTABELLA (orari di passaggio della corsa)

La Tarvisio-Vajont (Erto e Casso), 11a tappa del Giro d'Italia 2013, toccherà le seguenti località: 
Tarvisio (Cave del Predil) - Riofreddo - Tarvisio - Camporosso - Ugovizza - Malborghetto - Bagni di Lusnizza - Laglesie/San Leopoldo - Pontebba - Dogna - Chiusaforte - Resiutta - Bv. per Moggio Udinese - Carnia - Amaro - Tolmezzo - Villa Santina - Ovaro - Prato Carnico - Pesariis - Forcella di Lavardet - Sella di Razzo - Forcella Ciampigotto - Laggio di Cadore - Vigo di Cadore - Lozzo di Cadore - Domegge di Cadore - Calalzo di Cadore - Pieve di Cadore - Tai di Cadore - Perarolo di Cadore - Ospitale di Cadore - Castellavazzo - Longarone - Codissago - Diga del Vajont - Vajont 1963/2013.

Questi gli orari di passaggio della corsa nel dettaglio (pdf da Gazzetta.it):


* dati e immagini da gazzetta.it