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GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

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CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

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venerdì, marzo 29, 2013

Arianna Errigo nuova testimonial adidas


La campionessa olimpica di fioretto a squadre e argento individuale Arianna Errigo ha firmato un contratto di sponsorizzazione triennale entrando a far parte della famiglia adidas fino alle Olimpiadi del 2016. Una scelta condivisibile quella di adidas considerando bravura e personalità di Arianna Errigo. La fiorettista azzurra, infatti, ha dimostrato ambizione e idee chiare sia in occasione dei Giochi di Londra che nei mesi successivi.
Arianna Errigo, oggi 24enne, ha cominciato ad accumulare importanti successi fin da giovanissima. Nel 2004 ha vinto i campionati del mondo cadetti a Plovdiv. Nel 2006, nei campionati europei giovanili a Poznan, ha vinto l'oro nella competizione individuale e l'argento in quella a squadre. Nel 2009 ha vinto l'oro nella gara a squadre agli europei di Plovdiv, poi un altro oro nella gara a squadre di fioretto e il bronzo nella gara di fioretto individuale ai mondiali di Antalia. Compagne di squadra dell'oro mondiale sono state Elisa Di Francisca, Margherita Granbassi e Valentina Vezzali.
Il 28 luglio 2012 ha conquistato la medaglia d'argento nel torneo fioretto femminile alle Olimpiadi di Londra, battendo in semifinale la più volte campionessa olimpica Valentina Vezzali e mancando poi la finale per un solo punto. Ha vinto la medaglia d'oro nel torneo a squadre di fioretto, tirando in finale contro la Russia.
Ha inoltre recentemente vinto la gara individuale nella tappa di Torino di Coppa del Mondo di fioretto femminile, confermandosi la più giovane promessa italiana nella sua specialità.

Arianna indosserà le scarpe adistar fencing come già altre sue colleghe schermitrici di rilevanza internazionale ed entra a far parte della famiglia adidas insieme ad atleti del calibro di Daniele De Rossi,  Flavia Pennetta, Valentina Vezzali, Martin Castrogiovanni e Danilo Gallinari.



giovedì, marzo 28, 2013

Giro delle Fiandre 2013 - Percorso, Favoriti, Quote Scommesse e Diretta Tv. Sfida Cancellara-Sagan?

Come da tradizione, terminato il pranzo pasquale, gli appassionati di ciclismo potranno accomodarsi sul divano e godersi una grande Classica. Quest'anno è la volta della 97esima edizione del Giro delle Fiandre, prima grande Classica del Nord. Due settimane dopo la gelida Sanremo vinta da Ciolek e 7 giorni dopo il trionfo con impennata di Peter Sagan alla Gand-Wevelgem, i campioni delle corse in linea si sfidano sui muri della Ronde Van Vlaandren.

PERCORSO - Il percorso è stato modificato nell'edizione 2012 (vedi). Cancellati i leggendari Bosberg e Grammont, gli organizzatori hanno deciso di inserire negli ultimi 50 km di corsa, 3 muri molto duri (Qwaremont, Koppenberg e Paterberg) da ripetere tre volte. Lo scorso anno uno strepitoso Tom Boonen si impose davanti a Pozzato e Ballan.

FAVORITI - Stando alle quote Better, il Giro delle Fiandre 2013 dovrebbe essere una corsa a 2, Cancellara vs Sagan. Lo slovacco ha dimostrato una condizione strepitosa (alla Sanremo ha sbagliato i tempi della volata e comunque la corsa accorciata ha permesso ad un velocista come Ciolek di arrivare fresco al traguardo). Alla Gand-Wevelgem ha dimostrato di poter vincere anche con un azione in solitario. Cancellara è in netto crescendo di forma dopo la caduta olimpica. Se dovessi sbilanciarmi direi Sagan, ma il Fiandre è una corsa difficile, che nasconde moltissime insidie. Per questo il pronostico è aperto anche ad altri corridori. Gilbert e Boonen non sembrano essere in grande condizione, così come Pozzato. La stoccata potrebbe arrivare da corridori di temperamento quali Chavanel, Voeckler o Iglinskiy.


DIRETTA TV - Il Giro delle Fiandre 2013 sarà trasmesso da RaiSport 2 (collegamento ore 12:55) ed Eurosport HD.


lunedì, marzo 25, 2013

I pasticci della Classifica Avulsa (di Rado il Figo)


La stagione calcistica italiana volge al termine: ancora poche giornate e le classifiche dei vari campionati emetteranno i loro verdetti, con gioie e dolori dispensati fra le squadre in lizza; per alcune, da qualche anno, la stagione conoscerà dei prolungamenti per decidere le loro sorti colla disputa di appositi spareggi, chiamati play off (se riguardanti la promozione alla categoria superiore) e play out (se, viceversa, finalizzati alla retrocessione nella categoria inferiore). 
Ebbene, un mondo come quello del calcio italiano, che vive un esasperato professionismo, anche laddove non dovrebbe assolutamente esserci, vede tuttavia albergare chiazze di dilettantismo, nell’accezione peggiore che si possa dare al termine, proprio a livello del “manico”. In particolare in chi all’interno della FIGC è adibito a scrivere i regolamenti, compito eseguito con una mano che ha tratteggiato aspetti ambigui e poco chiari, vere zone d’ombra, le quali, per quanto nel concreto relegate nel campo delle ipotesi di scuola, tuttavia non possono dirsi del tutto impraticabili nella realtà dove i loro potenziali effetti sono in grado di creare, come si vedrà, delle autentiche ingiustizie.
Mi limiterò in questa mia analisi, a porre l’attenzione su quanto dettato per le classifiche delle prime 3 categorie italiane – Serie A, Serie B e 1ª divisione di Lega Pro – per ragioni di brevità; questo tuttavia, giacché parlo del vertice del calcio nostrano, non ne ridimensiona assolutamente il peso, anzi tutt’altro.

LEGA PRO - Partendo… dal basso, è noto che ognuno dei due gironi di 1ª divisione di Lega Pro (pur composti da un diverso numero di squadre) preveda 2 promozioni in Serie B e 3 retrocessioni in 2ª divisione. Nel dettaglio:
a) sono promosse in Serie B la 1ª classificata e la vincente dei play off fra la 2ª, la 3ª, la 4ª e la 5ª classificata;
b) sono retrocesse in 2ª divisione l’ultima classificata, la perdente del play out fra quintultima e penultima e la perdente del play out fra quartultima e terzultima. 
La classifica della “stagione regolare” di ogni girone prevede l’assegnazione consueta di 3 punti per ogni vittoria, 1 per ogni pareggio e 0 per ogni sconfitta. I problemi sorgono, intuitivamente, quando due o più squadre conseguano un eguale numero di punti; le norme federali (NOIF) prevedono che tali situazioni di parità siano risolte esclusivamente dove ciò sia utile ai fini di decidere la promozione o la retrocessione diretta ovvero la partecipazione ai play off o ai play out. In teoria, pertanto, due squadre a pari punti al 7° posto dovrebbero vedersi assegnare a entrambe detto piazzamento.
I criteri stabiliti per dirimere la parità prendono il nome di “classifica avulsa”: per quanto possa apparire strano, già all’interno del limitato campo d’analisi trattato, se ne contano (almeno) 3 diverse tipologie. In (1ª divisione di) Lega Pro, le NOIF testualmente stabiliscono che si debba tener conto, nell’ordine:

“ a) dei punti conseguiti negli incontri diretti;
b) a parità di punti, della differenza tra le reti segnate e quelle subite negli stessi incontri;
c) della differenza fra reti segnate e subite negli incontri diretti fra le squadre interessate;
d) della differenza fra reti segnate e subite nell'intero Campionato;
e) del maggior numero di reti segnate nell'intero Campionato;
f) del minor numero di reti subite nell'intero Campionato;
g) del maggior numero di vittorie realizzate nell'intero Campionato;
h) del minor numero di sconfitte subite nell'intero Campionato;
i) del maggior numero di vittorie esterne nell'intero Campionato;
l) del minor numero di sconfitte interne nell'intero Campionato. ”

Anche se mai precisato, un discriminante si applica solo alle squadre ancora in parità applicato il precedente, e quindi non a tutte quelle a pari punti a fine campionato. 
Alcuni di questi criteri già a prima vista appaiono quantomeno singolari. Cominciando dalle lettere g) e h), sembrerebbe completamente inutile la seconda: è pur vero che due (o più) squadre possono aver conseguito gli stessi punti in campionato con un diverso numero di vittorie (e di pareggi); tuttavia parrebbe impossibile che ciò possa essere accaduto con uguale numero di vittorie (e di pareggi) e un diverso numero di sconfitte. Se Atalanta e Bologna, p. es., hanno 30 punti a testa in 20 gare, può essere benissimo che la prima li abbia accumulati con 9 vittorie e 3 pareggi e la seconda con 8 vittorie e 6 pareggi; ma se entrambe hanno totalizzato 10 vittorie e 0 pareggi, inevitabilmente hanno anche patito 10 sconfitte a testa. Il ragionamento filerebbe se non esistessero le penalizzazioni, fin troppo presenti proprio in Lega Pro (e anche in Serie B); la decurtazione di punti, infatti, non si applica nella classifica avulsa e ciò rende possibile che a un uguale numero di punti e di vittorie in campionato non corrisponda necessariamente un uguale numero di sconfitte. Riprendendo l’esempio, l’Atalanta potrebbe avere 30 punti in 20 gare, frutto di 9 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte; il Bologna sempre 30 punti, ma con 9 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte, avendo scontato un punto di penalizzazione; in tal caso, il Bologna prevarrebbe sull’Atalanta. In un certo senso, si può affermare che, all’ultimo, la classifica sul campo s’impone su quella della giustizia sportiva.
Per le lettere d), e) e f), però, non si arriva a una soluzione nemmeno ricorrendo alle vittorie a tavolino: mi sfugge completamente come a parità di differenza reti e di reti segnate, si possa contemplare un diverso numero di reti subite, mistero che, al momento, rende completamente inutile la lettera f).
Per il momento, in tutt’i casi, i pasticci sono limitati alla previsione di (due) discriminanti perfettamente superflui; purtroppo c’è di peggio, ma per sviscerarlo devo ricorrere a un esempio articolato. Si supponga che Atalanta, Bologna, Cagliari, Derthona ed Empoli siano finite tutt’e 5 a pari punti (senza penalizzazioni) al secondo posto del Girone A di 1ª div. di Lega Pro. È quindi necessario stabilire chi debba essere escluso dai play off e la griglia di questi ultimi: come si sa, la squadra colla miglior posizione in classifica ha il doppio vantaggio di giocare in casa la gara di ritorno, sia di semifinale sia di finale, e di accedere alla finale ovvero di essere promossa in Serie B “limitandosi” a segnare nelle due gare di ogni turno lo stesso numero di reti dell’avversaria. Insomma, tutt’e 5 le squadre a pari punti hanno un interesse “da regolamento” nello stabilire l’esatta posizione di classifica che occupano. 
Qui sotto presento la tabella nella classica esposizione “da Almanacco Panini” dei 20 confronti diretti fra le 5 squadre interessate, necessari ai fini delle lettere a) e b) della classifica avulsa. A fianco di ogni posizione “orizzontale” inserisco l’esito delle 8 partite disputate dalla squadra interessata.

La lettera a) della classifica avulsa stabilisce che ha la miglior classifica chi, fra le 5 squadre in esame, ha il massimo “dei punti conseguiti negli incontri diretti”. Il primo discriminante, quindi, emette due verdetti: l’Atalanta con 15 punti ha il 2° posto e l’Empoli, con soli 9, il 6°; i toscani sono perciò esclusi dai play off.
Per Bologna, Cagliari e Derthona, tutte con 12 punti nei confronti diretti, è necessario passare alla lettera b), per la quale si tiene conto “a parità di punti, della differenza tra le reti segnate e quelle subite negli stessi incontri”. Ma anche qui la parità permane: le 3 squadre, infatti, hanno una differenza reti nulla, anche se Cagliari e Derthona hanno segnato, e subito, 3 reti più del Bologna (7 contro 4). Seguendo una “logica naturale”, si potrebbe pensare che il Bologna soccomba rispetto alle altre due proprio per questo dato, lasciando a Cagliari e Derthona l’applicazione dei successivi discriminanti. Ma non è così.
La lettera c), il terzo discriminante, non prevede di tener conto delle reti segnate nei confronti diretti, bensì, testualmente “della differenza fra reti segnate e subite negli incontri diretti fra le squadre interessate”. Si pone quindi un problema interpretativo, ahimé superabile solo nel peggiore dei modi. La lettera c), infatti, non parla né della differenza reti negli scontri diretti fra le 5 squadre, perché già contemplata dalla precedente lettera b) (“a parità di punti, della differenza tra le reti segnate e quelle subite negli stessi incontri”), né di quella dell’intero campionato (leggasi Girone A di 1ª div.), perché, oltre a non corrispondere a quanto scritto (impossibile credere che gli “incontri diretti fra le squadre interessate” siano da intendere tutte le partite del campionato), è già contemplata dalla successiva lettera d) (“della differenza fra reti segnate e subite nell'intero Campionato”). Diversamente a quanto finora evidenziato, non ci si troverebbe di fronte a un discriminante inutile una volta applicati i precedenti, quanto a una ripetizione, con parole diverse, del medesimo discriminante. Tuttavia, essendo impossibile che nelle NOIF si sia ripetutamente commesso l’errore di “riscrivere due volte, una dietro l’altra” lo stesso criterio, l’unica conclusione plausibile è che gli “incontri diretti fra le squadre interessate” cui si riferisce la lettera c) non siano tutti gli incontri diretti fra tutte le squadre a pari punti in campionato, bensì solo quelli fra le squadre ancora in situazione di parità dopo la lettera b). Nel nostro esempio, quindi, la lettera c) non si riferisce alla differenza reti nelle 20 gare fra Atalanta, Bologna, Cagliari, Derthona ed Empoli già applicata nella lettera b), bensì alla differenza reti nelle 6 gare fra Bologna, Cagliari e Derthona, cioè fra le 3 squadre cogli stessi punti in campionato e nei 20 scontri diretti (8 a testa) e colla stessa differenza reti nei 20 scontri diretti.
Estrapolando detti 6 incontri diretti dagli… incontri diretti sopra descritti, la tabella precedente si riduce alla seguente:


La lettera c) produce un risultato paradossale: a prevalere è il Cagliari (+1), mettendo in riga, nell’ordine, Bologna (0) e Derthona (-1); eppure il Derthona è la squadra che in questi 6 “confronti diretti ristretti” ha conseguito il maggior numero di punti (9) e il Cagliari quello minore (3)!
Difficile comprendere le ragioni di tale miopia regolamentare, che ha portato a saltare oltre al numero di reti segnate nei “confronti diretti totali” anche il numero di punti nei “confronti diretti ristretti” passando direttamente alla differenza reti conseguita in questi ultimi. È del tutto evidente che il “legislatore federale” abbia creduto che la lettera c) potesse essere applicata unicamente ed esclusivamente nei confronti di 2 sole squadre (dove la differenza reti, ma anche le reti segnate o il quoziente reti, è più effettivamente più “efficiente” del numero di punti) ovvero che le squadre a pari punti nei “confronti diretti totali” necessariamente dovessero avere pari punti anche nei “confronti diretti ristretti” e per tale motivo “saltando” questo criterio; in entrambe le ipotesi prendendo un colossale granchio.
È però difficile statuire quale sia la classifica “equa” di Bologna, Cagliari e Derthona, fermo restando che quella scaturente “legittimamente” dalle NOIF (Cagliari 3°, Bologna 4° e Derthona 5°) è fuor di dubbio “iniqua”. Anteponendo alla lettera c) i punti nei “confronti diretti ristretti”, si avrebbe Derthona 3°, Bologna 4° e Cagliari 5°; se a questi si facessero precedere le reti segnate nei “confronti diretti totali”, avremmo Cagliari 3°, Derthona 4° e Bologna 5°.

SERIE A e SERIE B - Questo è quanto dettato per la Lega Pro, ma in Serie A e B le cose sono diverse? Alla resa dei conti la risposta è negativa, anche se vi si giunge in modo poco lineare e applicando dei criteri “ridotti”, complice una scrittura caotica degli articoli. Le NOIF prevedono il ricorso alla classifica avulsa solo in caso di parità di punti tra 3 o più squadre; fossero solo 2, si deve sempre disputare uno spareggio con gara di andata e ritorno, giocato colle norme delle coppe europee e coll’ordine delle partite deciso dal sorteggio. In entrambi i casi, l’uso è limitato, come in Lega Pro, solo quando è in gioco un qualunque titolo sportivo.
La classifica avulsa dei due massimi campionati nazionali, come anticipato, si differenzia da quella di Lega Pro presentandosi in versione ridotta. Sono, infatti, presi in considerazione solo due fattori: i punti negli incontri diretti e, in subordine, la differenza reti in questi, cioè le sole lettere a) e b) della Lega Pro. Per le squadre a parità anche nella classifica avulsa sono dettati ulteriori discriminanti: formalmente esterni a quella, riproducono quanto previsto dalla lettera c) (purtroppo) alla lettera e) della Lega Pro, facendoli terminare dal sorteggio. In realtà la classifica avulsa e le sue “appendici” non sono risolutive nel dettare la classifica finale: le NOIF prevedono, infatti, che l’ultimo titolo sportivo in gioco sia comunque deciso da uno spareggio, giocato colle regole sopra descritte. In estrema sintesi, si può affermare che, a prescindere dal numero di squadre a pari punti, si debba sempre e comunque giocare solo uno spareggio.
Ma chi deve giocarlo quando la parità coinvolge almeno 3 squadre? Le NOIF sul punto fanno confusione nel voler semplificare, arrivando a dettare sicuramente in alcuni ipotesi regole chiaramente errate. Nel dettaglio, la Serie B prevede 3 promozioni e 4 retrocessioni: partendo dalle prime, è chiaro che si debba ricorrere allo spareggio quando sia necessario scegliere (almeno) chi debba occupare il 3° e chi il 4° posto. Purtroppo le NOIF statuiscono che detto spareggio debba sempre giocarsi fra le “tra le due squadre meglio classificate”, ma è evidente che se vi fossero 4 squadre a pari punti al primo posto, lo spareggio si giocherà tra le due squadre peggio classificate, ovvero fra le ultime due in base alla classifica avulsa e sue appendici. Analogamente, per la retrocessione si parla di spareggio sempre tra le squadre peggio classificate, ma anche qui è evidente che se vi fossero 5 squadre a pari punti all’ultimo posto, lo spareggio si giocherà tra le due squadre meglio classificate, ovvero fra le prime due in base alla classifica avulsa e sue appendici. 
Le NOIF stabiliscono inoltre che se la situazione di parità coinvolge posizioni in classifica che assegnano diversi titoli sportivi, lo spareggio debba rimanere sempre e solo uno, con l’ultimo disponibile fra questi in palio. Se passiamo alla Serie A, titoli sportivi non sono solo quelli di Campione d’Italia, assegnato a chi giunge al primo posto, e di “non retrocessione”, non spettante a chi giunge agli ultime tre posti, ma anche quelli che qualificano a una coppa europea ovvero alla Champions o all’Europa League ovvero a un turno particolare di Champions o Europa League. Pertanto, ipotizzando che chi vince la Coppa Italia giunga sesto in serie A e che le italiane non vincano né Champions né Europa League, avremo che se al primo posto a pari punti vi sono:

  • 2 squadre, queste giocheranno lo spareggio per decidere il campione nazionale;
  • 3 squadre, la migliore per la classifica avulsa e sue appendici è automaticamente campione nazionale, mentre le altre due giocano lo spareggio per decidere chi farà la Champions partendo dai gironi o dagli spareggi;
  • 4 squadre, la classifica avulsa e le sue appendici stabiliscono campione e vicecampione nazionale, mentre le due squadre rimanenti giocano lo spareggio per decidere chi farà la Champions o l’Europa League (partendo sempre dagli spareggi);
  • 5 squadre, la classifica avulsa e le sue appendici stabiliscono campione e vicecampione nazionale nonché la terza classificata, mentre le due squadre rimanenti giocano lo spareggio per decidere chi farà l’Europa League partendo dagli spareggi o dal 3° turno di qualificazione;
e qui mi fermo. Nel caso estremo di una Serie A con 20 squadre a pari punti, in teoria l’ultimo titolo sportivo da giocare collo spareggio diverrebbe quello per decidere la quartultima e la terzultima posizione, ovvero la “migliore delle retrocesse”. 
A questo punto più di qualcuno si sarà stupito nel leggere quanto ho finora riportato per la Serie A e B; infatti, da qualche stagione per la prima non sono più previsti spareggi, ricorrendo totalmente alla classifica avulsa, e per la seconda, promozioni e retrocessioni sono stabilite, come per la Lega Pro, seppur con caratteristiche assai diverse, parte direttamente e parte tramite play off e play out. Ebbene, tutto questo non è previsto dalle NOIF ma sono esplicite richieste delle competenti Leghe (un tempo unite nella unica Lega Nazionale Professioniste) alla FIGC reiterate di stagione in stagione. In soldoni: non è la Federazione a volere i play off e i play out in Serie B (come invece per la Lega Pro) e a non far più disputare gli spareggi in Serie A, ma sono le squadre di queste di due serie a richiederlo espressamente, dettandone pure le regole. Nel punto qui in esame, ovvero i discriminanti per dirimere i casi di squadre a pari punti, Serie A e B si uniformano prevedendo il ricordo a una identica classifica avulsa, diversa però da quella dettata dalle NOIF per le stesse Serie A e B (appendici comprese) e per la Lega Pro.
Non si tratta di uno stravolgimento totale, è bene anticipare, ma una differenza balzerà subito agli occhi. Infatti, si deve tener conto, testualmente nell’ordine:

a) dei punti conseguiti negli incontri diretti fra tutte le squadre della c.d. “classifica avulsa”;
b) della differenza tra reti segnate e subite nei medesimi incontri;
c) della differenza tra segnate e subite nell'intero Campionato;
d) del maggior numero di reti segnate nell'intero Campionato;
e) del sorteggio. ”

Al di là di qualche minima e ininfluente variazione di testo, si tratta delle lettere a), b), d) ed e) della classifica avulsa di Lega Pro, cui segue (per finire) il sorteggio, ovvero degli stessi criteri che le NOIF dettano per la Serie A e B meno uno. A volerla leggere da entrambi i lati, quindi, è stata cancellata la differenza reti nei “confronti diretti ristretti”, la famigerata lettera c) della Lega Pro. Proprio il criterio la cui applicazione potrebbe generare le storture che ho evidenziato; il fatto che le due principali leghe l’abbiano volutamente “sorpassato” mi fa credere che qualcun altro abbia avuto i miei stessi dubbi, decretandone la cancellazione quantomeno nei campionati da esse gestiti. Ricordo, infatti, che per i campionati dalla Lega Pro in giù le NOIF continuano “a dettare legge”, anche per quanto riguarda la classifica avulsa.
Quanto qui descritto, assieme a qualche appunto minore sui play off di Lega Pro delle prossime due stagioni, è stato da me posto all’attenzione di FIGC e Lega Pro: tuttavia, dopo una cortese telefonata preliminare alla prima, le successive e più dettagliate mail indirizzate a entrambe non hanno mai avuto seguito di alcun genere. 

Rado il Figo

venerdì, marzo 15, 2013

Milano-Sanremo 2013 - Percorso, Elenco partenti, Diretta Tv, Favoriti e Quote scommesse

Si corre domenica, sì domenica, 17 marzo la 103esima edizione della Milano-Sanremo. La novità della Classicissima di primavera è proprio  lo slittamento di un giorno rispetto al tradizionale sabato.
Sul perché di questa decisione, ecco la spiegazione di Mauro Vegni di Rcs, organizzatrice della Corsa:


“Premettendo che le grandi classiche di ciclismo si svolgono tutte di domenica (Parigi-Roubaix, Giro delle Fiandre, Amstel Gold Race, Liegi – Bastogne – Liegi) la nostra scelta è stata dettata fondamentalmente da tre situazioni che pensiamo possano apportare solo miglioramenti:
1) Maggiore sicurezza per la corsa: la domenica è una giornata, sulle strade italiane, con meno traffico rispetto al sabato. Questo creerebbe meno disagi sia allo svolgimento della gara che alla popolazione.
2) Maggiore visibilità televisiva globale: la domenica è il giorno dello sport. Crediamo che in una visione mondiale, Milano – Sanremo e Il Lombardia, che sono gare di livello internazionale, possano essere maggiormente seguite e apprezzate anche attraverso le televisioni di tutto il mondo che le trasmettono. Qualcuno è preoccupato della concomitanza con gli altri eventi sportivi. Noi crediamo nella forza del ciclismo e nel prestigio delle nostre corse monumento e questo non ci fa temere nessuna concorrenza.
3) Vorremo proporre, dal 2014, delle manifestazioni amatoriali legate alle due gare. L’idea sarebbe di organizzarle nella zona delle due città di arrivo e crediamo che la domenica possa essere la giornata perfetta per realizzare questo progetto”.

PERCORSO - Resta invariato rispetto all'edizione 2012 quando a imporsi fu l'australiano Simon Gerrans davanti a Cancellara e Nibali.
Ecco l'altimetria della Milano Sanremo 2013 (298 km):
Altimetria Milano-Sanremo 2013 (da gazzetta.it)
ELENCO ISCRITTI - Questo l'elenco completo dei partenti della Milano-Sanremo 2013 (file pdf).

DIRETTA TV - La Milano-Sanremo 2013 sarà trasmessa in diretta Tv da Rai Tre (collegamento dalle ore 16:05), Rai Sport 2 (dalle 14:00), Eurosport (dalle 14:30) e La2 (dalle 15:40).

FAVORITI E QUOTE SCOMMESSE - Osservando la Tirreno-Adriatico 2013 il grande favorito della Classicissima di Primavera è certamente Peter Sagan, in grado di imporsi in più modi. Altri protagonisti attesi sono Fabian Cancellara (vincitore 2008) e Mark Cavendish (2009). In realtà lo svizzero è appena rientrato alle corse dopo la caduta alle Olimpiadi di Londra. Anche il britannico dell'Isola di Man non sembra in grande spolvero. Dopo la grande impresa alla Tirreno-Adriatico i media italiani (Gazzetta in primis) stanno puntando molto su Vincenzo Nibali. Il siciliano è in grande forma, ma onestamente appare improbabile un suo successo (difficile arrivare soli sul traguardo se non si ha la sparata di Cancellara).
Le ultime due edizioni, però, hanno riservato delle grosse sorprese, perciò il pronostico è aperto a più soluzioni e a più corridori.

Queste le quote di Better per scommettere sulla Milano-Sanremo 2013:


giovedì, marzo 14, 2013

Sport & Tv - I 5 eventi sportivi più visti del 2012 in Italia e in Europa

Grazie al suggerimento di un follower della pagina Twitter di Blog-In: dentro lo sport, ho avuto modo di consultare il documento di presentazione del Tv Sports Markets Sportel Briefing for Sportel Rio 2013. Si tratta di un convegno di 3 giorni, conclusosi ieri a Rio de Janeiro, in cui dirigenti e addetti ai lavori hanno fatto il punto della situazione sul mercato dei diritti televisivi sportivi. Un aggiornamento che segue di pochi mesi l'edizione 2012 di Sportel, l'appuntamento clou che si svolge ogni anno a Montecarlo (per il 2013 dal 14 al 17 ottobre).
Tra i tanti dati interessanti, ce n'è uno riguardante la classifica dei 5 eventi sportivi più visti in Tv nel 2012 in Italia, Francia, Germania e Russia. Sono escluse le partite di Euro2012 che, ovviamente, avrebbero dominato la scena (in calce a ciascuna tabella è segnalata comunque la partita della rassegna disputata in Polonia-Ucraina che ha conquistato più telespettatori).
Queste tabelle sono indicative sui "gusti sportivi" dei singoli Paesi.

ITALIA - In Italia, ovviamente, regna sovrano il calcio che conquista i primi 4 posti. L'evento sportivo che ha ottenuto la miglior performance è stata la finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus del 20 maggio (11.587.000 telespettatori, 42.4% di share). Al secondo posto il match di qualificazione ai Mondiali 2014 tra Italia e Danimarca (10.496.000 spettatori, 35.3% di share). Seguono Milan-Barcellona, quarti di finale Champions League 2011/2012 e Milan-Juventus, semifinale d'andata della Coppa Italia 2012. Primo evento sportivo non calcistico, il GP di F1 di Abu Dhabi dello scorso novembre. In assoluto, l'evento sportivo più visto è stata la semifinale di Euro2012 Italia-Germania con 20.003.000 telespettatori che, sorprendentemente, ha conquistato più pubblico della finale Italia-Spagna.

GERMANIA -Anche in Germania è il calcio a conquistare i primi posti, soprattutto grazie al Bayern Monaco, protagonista della finale in casa della Champions League 2012 contro il Chelsea (evento più visto su Sat.1 con 16.786.000 telespettatori e il 55% di share). Interessante notare come al quarto posto ci sia l'incontro di boxe tra Vitali Klitschko e Dereck Chisora, trasmesso da RTL il 18 febbraio. Anche in Germania, l'evento più visto in assoluto è stata la semifinale Italia-Germania con quasi 28.000.000 di telespettatori. Considerando l'elevatissimo tasso di cultura sportiva teutonico, sorprende non vedere nella Top5 un evento di Londra 2012.

FRANCIA - Merita un approfondimento il caso della Francia. Non essendoci club calcistici di primo livello, a farla da padrone sono state le Olimpiadi di Londra con 4 eventi su 5 nella Top 5. La gara più seguita in Tv è stata così  la finale dei 100 metri  (9.335.000 telespettatori, 53.9% di share). Al  secondo posto la Cerimonia di Apertura del 27 luglio (8.845.000 spettatori, 57.1% di share). L'unico evento non olimpico presente nella tabella è la (bellissima) partita di calcio Spagna-Francia valida per le qualificazioni ai Mondiali 2014. In assoluto, l'evento più visto è stata la finale di Euro2012 con 12.920.000 telespettatori.

RUSSIA - Anche in Russia il calcio la fa da padrone con 4 eventi su 5. Al primo posto degli eventi sportivi più visti nel 2012, però, si piazza la finale dei Mondiali di Hockey ghiaccio tra Russia e Slovacchia del 20 maggio (5.800.000 telespettatori, 28% di share). Evento più visto in assoluto il match di Euro2012 tra Russia e Polonia (8.089.000 di telespettatori). Considerando che la Russia ha oltre 140.000.000 di abitanti, si può dire che i russi non siano proprio un popolo di tele-sport-dipendenti (oppure i dati dell'Auditel russo non sono così accurati).

lunedì, marzo 04, 2013

Tirreno-Adriatico 2013 - Tappe, Percorso, Favoriti e Diretta Tv

La Tirreno-Adriatico 2013 (6-12 marzo) rappresenta, come da tradizione, l'ideale trampolino di lancio per la Milano-Sanremo che quest'anno si disputerà di domenica (vedi calendario Pro Tour). Causa problemi economici l'edizione 2013 è stata a rischio fino a qualche settimana fa. Alla fine, Rcs è riuscita a organizzare la corsa, riproponendo un percorso molto simile a quello del 2012. Poco male, visto che l'ultima edizione - vinta da Vincenzo Nibali -  è stata molto spettacolare. Il disegno della Tirreno-Adriatico 2013 è in grado di soddisfare sia i velocisti - favoriti alla Sanremo - che i finisseur, capaci di esaltarsi sugli strappi appenninici. Non è un caso se la lista di partenza della "corsa dei due mari" non abbia nulla da invidiare a quella di una grande corsa a tappe (a dirla tutta, sarebbe preferibile avere al via tutti questi campioni al Giro d'Italia...). Fino a qualche anno fa molti corridori preferivano optare per la Parigi-Nizza (iniziata ieri, si concluderà il 10 marzo). Ora, invece, i migliori interpreti del ciclismo mondiale optano per le strade italiane per affinare la condizione in vista delle Classiche di primavera. 

PERCORSO E TAPPE - La 48esima edizione della Tirreno-Adriatico si svilupperà su 7 tappe per un totale di 1060.1km. Come anticipato, il percorso scelto da Rcs si avvicina parecchio a quello dello scorso anno. Cronosquadre iniziale di 17km, due tappe per velocisti, una di media montagna, due di montagna e una cronometro finale di soli 9,3 km a San Benedetto. Le due frazioni decisive saranno, probabilmente, la quarta e la quinta. La salita di Prati di Tivo, arrivo della 4a tappa, è molto impegnativa (6km tra il 6-7% con punte del 12%), mentre l'arrivo di Chieti vedrà gli atleti impegnati su un doppio strappo con punte del 19%. 

Ecco le 7 tappe della Tirreno-Adriatico 2013 (mercoledì 6 marzo - martedì 12 marzo) con planimetrie, altimetrie e cronotabelle:
  1. San Vincenzo-Donoratico 16.9kmcronosquadre (vedi dettaglio tappa) - 6 marzo
  2. San Vincenzo-Indicatore 232km, velocisti (vedi dettaglio tappa) - 7 marzo
  3. Indicatore-Narni Scalo 190km, media montagna (vedi dettaglio tappa) - 8 marzo
  4. Narni-Prati di Tivo 173kmmontagna  (vedi dettaglio tappa) - 9 marzo
  5. Ortona-Chieti 230km, montagna  (vedi dettaglio tappa) - 10 marzo
  6. Porto Sant'Elpidio-Porto Sant'Elpidio 209km, velocisti/media montagna (vedi dettaglio tappa) - 11 marzo
  7. San Benedetto del Tronto 9.3, cronometro individuale  (vedi dettaglio tappa) - 12 marzo
FAVORITI E PROTAGONISTI - Come anticipato, sarà un grande cast quella della Tirreno-Adriatico 2013: Nibali, Evans, Contador, Rodriguez, Samuel Sanchez, Froome, Cancellara, Sagan, Moser, Cavendish, Greipel, Farrar, Goss, ecc.. Trattasi di vero e proprio parterre de roi

TIRRENO ADRIATICO 2013 IN TV - La scorsa settimana Rcs e Rai hanno sottoscritto l'accordo fino al 2016 per la trasmissione del Giro e di tutte le altre corse organizzate da Rcs. Tra queste, ovviamente anche la Tirreno Adriatico 2013 che sarà trasmessa da RaiSport 2, oltre che da Eurosport.

Ed ecco il video-promo della Tirreno-Adriatico 2013:

domenica, marzo 03, 2013

Come sarà Euro2020, il primo Europeo itinerante (di Rado il Figo)


Lo scorso 25 gennaio l'UEFA ha annunciato che Euro2020 sarà il primo torneo itinerante, con l'organizzazione affidata a 13 Paesi diversi. Un progetto che desta curiosità ma che, inevitabilmente, comporta delle difficoltà organizzative e delle disparità di trattamento tra le 24 nazionali partecipanti. Rado, attraverso una simulazione accurata (scelta dei 13 Paesi ospitanti, sorteggio, calendario, tabellone) ci illustra come si svolgerà concretamente EURO2020. Dopo aver letto questo post, coloro i quali hanno sposato acriticamente questa idea potrebbero cominciare a porsi qualche domanda.

L’UEFA ha diramato le prime norme sulla fase finale di Euro2020 che, per festeggiare il 60° anniversario (ritenuto speciale per motivi a me oscuri) del torneo, sarà organizzata da più federazioni, come voluto da Platini.
Curiosamente, l’idea è stata accolta generalmente dai media con entusiasmo, anche da parte di chi aveva finora tuonato contro Europei (e Mondiali) ospitati da 2 nazioni, ma si sa che la coerenza è merce rara: due ospitanti sono considerate eccessive però ci si spertica in osanna quando qualcuno propone ben tredici (come si vedrà tra breve) organizzatori.
Euro2020 avrà così il primato di fase finale ospitata dal maggior numero di federazioni: spazzato via il precedente della Coppa d’Asia AFC 2007 che ebbe luogo in “appena” 4 paesi (Indonesia, Malaysia, Thailandia e Viet Nam). Dovrebbe far riflettere però ricordare come nel 2020, per l’appunto, 13 paesi ospiteranno un torneo a 24 squadre e solo 2 anni dopo la Coppa del Mondo, con 32 finaliste, sarà di scena nel solo minuscolo Qatar
Euro2020 sarà anche la seconda edizione del massimo torneo continentale per nazionali maggiori colla nuova fase finale a 24 squadre, da inaugurare per Francia2016; la formula usata sarà quella dei Mondiali dal 1986 al 1994, ovvero una fase a gironi (6 da quattro squadre l’uno), cui segue una a eliminazione diretta, dagli ottavi (cui si qualificano le prime 2 di ogni girone e le migliori 4 terze) alla finale (l’unica deviazione dal “modello” è la perdurante mancata disputa della finale per il terzo posto).

LA SCELTA DELLE 13 FEDERAZIONI - I primi dettagli ufficiali hanno superato le precedenti indiscrezioni giornalistiche che volevano Euro2020 ospitato dalle 12 federazioni finaliste col miglior coefficiente UEFA (e tacendo per pietà sul fatto che si fosse usato, per esemplificare, quello dedicato ai club e non alle nazionali). 
Come anticipato, le ospitanti saranno invece 13, una in più, su cui distribuire due tipi di “pacchetti” di partite, uno per 3 e l’altro per 4 gare, che, di fatto, le divideranno in 3 categorie, e per la precisione:

A) pacchetto per semifinali e finale (1 federazione);
B1) pacchetto ordinario per 3 gare di girone e un quarto di finale (4 federazioni);
B2) pacchetto ordinario per 3 gare di girone e un ottavo di finale (8 federazioni).

Ogni federazione può candidarsi per uno o entrambi i pacchetti, con una sola città per ognuno (che può essere la stessa) ma potrà essere scelta solo per uno di essi (quindi per A oppure per B ma non per entrambi). P.es.: l’Italia potrà candidarsi con Roma per il pacchetto A e con Milano (o sempre la stessa Roma) per il pacchetto B, ma l’UEFA potrà assegnarle o il pacchetto A o il pacchetto B
Le candidature e il loro vaglio, con relativa assegnazione alle 13 prescelte dell’organizzazione, avverranno colla consueta procedura, e quindi prima della disputa della fase eliminatoria.

SE EURO 2012 SI FOSSE GIOCATO CON QUESTE REGOLE (SIMULAZIONE) - Per spiegare al meglio come sarà Euro2020, simulerò che Euro2012 fosse stato giocato colle sue regole. Come primo passo,  ipotizzo che le 13 organizzatrici siano le federazioni europee che hanno ospitato per ultime le edizioni di Mondiali e Europei, facendo valere… anche il futuro, ovvero considerando anche le sedi già fissate per i tornei ancora da disputare (in pratica coinvolgendo anche la Russia per la Coppa del Mondo 2018 e la Francia per Euro2016). Assegno ora, per semplicità, i pacchetti in “ordine cronologico”, in modo che i migliori vadano a chi ha organizzato le edizioni più recenti (e in caso di coorganizzazione, facendo valere l’ordine alfabetico); si otterrà quindi la seguente distribuzione:
A) Russia;
B1) Francia, Polonia, Ucraina, Austria;
B2) Svizzera, Germania, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Inghilterra, Svezia, Italia.

La fase eliminatoria dovrebbe essere la medesima dell’attuale, cioè una fase a gironi seguita da uno di spareggio a eliminazione diretta. Non ha, infatti, ancora avuto un riscontro ufficiale l’ennesima idea di Platini per Francia2016, con una doppia fase a girone (la prima a 13 gironi con passaggio della sola prima nel 2014/15; la seconda a 10 gironi – cui partecipano le non qualificate della prima – sempre col passaggio della sola prima nel 2015/16, colle già qualificate a disputare una sorta di “torneo vernice” come anteprima dell’Europeo vero e proprio). La formula non risentirebbe nemmeno del fatto che a partecipare vi siano 3 squadre in più: oltre a quelle di Polonia e Ucraina (non essendo più organizzatrici, non ne sono più esentate), è probabile la presenza di Gibilterra, attualmente non ancora membro ufficiale UEFA ma chiamata a partecipare ai prossimi Campionati Europei under 17 e 19. Le 54 federazioni europee continuerebbero a essere distribuite in 9 gironi, ora tutti da sei squadre l’uno, in quanto le 13 organizzatrici non sono dispensate dalla fase eliminatoria.
Torniamo a Euro2012 e ricordiamo i risultati dei gironi eliminatori, dove per esigenze di spazio le federazioni sono identificate colla sigla triletterale FIFA (facilmente intuibile) e seguite da 3 numeri che rappresentano, nell’ordine, i punti conseguiti, la differenza reti realizzata e il numero di reti segnate (i principali discriminanti di classifica). 


A “regime” le 24 finaliste sarebbero le prime due classificate di ogni girone (18 squadre) e le 3 migliori terze, a cui aggiungere le vincenti dei 3 spareggi fra le 6 rimanenti terze. In questo modo, curiosamente, le terze sono “suddivise” in tre tipi (da 3 squadre l’uno): 3 qualificate direttamente, 3 qualificate agli spareggi e 3 eliminate agli spareggi.
Nella mia simulazione le 24 finaliste sono così individuate: Polonia e Ucraina (che per semplicità ammetto ugualmente alla fase finale), le prime due classificate di ogni girone (18 squadre) e le 4 vincenti degli spareggi fra le 8 migliori terze decise in base ai risultati ottenuti contro le migliori 4 avversarie del girone. Vista dall’altro lato, alle terze dei gironi dall’A all’F sono cancellate le gare contro la sesta e ultima squadra del proprio girone, ottenendo la seguente classifica:


L’unica terza a essere esclusa dagli spareggi (e quindi eliminata definitivamente) è quindi la Romania. Gli accoppiamenti per i 4 spareggi prevedono un sorteggio pilotato coll’uso di 2 fasce di merito in base al coefficiente UEFA calcolato al termine dei gironi; ipotizzando per comodità che l’esito segua quello dell’ideale tabellone tennistico (dove la squadra col miglior coefficiente affronta quello col peggiore, e così via) si hanno i seguenti accoppiamenti (fra parentesi la posizione nel ranking):


Sempre per semplicità, ipotizzo ora che a vincere gli spareggi siano le squadre col miglior coefficiente (le prime nomi-nate di ogni sfida), completando il quadro delle 24 finaliste: alle 16 reali (Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Ucraina) si uniscono le 4 perdenti i veri spareggi (Bosnia ed Erzegovina, Estonia, Montenegro, Turchia) e le 4 vincenti gli spareggi “virtuali” (Israele, Norvegia, Serbia, Svizzera)

SORTEGGIO FASE FINALE (SIMULAZIONE) - Per la fase finale, adotto come formula quella di USA1994, l’ultimo torneo (maggiore) a 24 squadre. In ragione degli accoppiamenti dagli ottavi in poi, esiste la seguente “graduatoria” fra i sei diversi gironi (dal “migliore” al “peggiore”): A – D – C – B – F – E. 
Anche il sorteggio dei 6 gironi da quattro squadre l’uno della fase finale è pilotato: il primo vincolo è quello usuale delle fasce di merito per coefficiente UEFA, 4 da sei squadre l’uno (fra parentesi la posizione nella classifica completa):


Ho utilizzato ancora il ranking al termine dei gironi eliminatori, anche se nella realtà dovrebbe essere aggiornato dopo gli spareggi. Operazione, quest’ultima, impossibile nella mia simulazione a meno di non inventarmi oltre all’esito anche i risultati delle quattro doppie sfide fra le terze; inoltre è ugualmente inutilizzabile il ranking aggiornato ai veri spareggi, giacché congloba i risultati di gare (i confronti fra le peggiori seconde) non più previste. 
Ciò detto, e prendendo come metro di giudizio il coefficiente UEFA, le 24 finaliste sono realmente, o giù di lì, le migliori 24 squadre continentali; sono, per l’appunto, presenti le prime 20 (la prima a “saltare” è la Slovacchia, 21ª) e solo 3 delle migliori 24 sono assenti. Oltre alla citata Slovacchia, mancano, infatti, Ungheria (23ª) e Slovenia (24ª), “sostituite” da Polonia, Montenegro ed Estonia. È da ricordare, però, come i polacchi (come gli ucraini) sono stati da me qualificati “d’ufficio” pur non avendone più il titolo.

Pure per i sei gironi finali simulerò un sorteggio che riproduca, fin dove possibile, il tabellone ideale, per cui, p.es., il Gruppo A sarà composto dalla 1ª, 12ª, 13ª e 24ª miglior squadra (secondo il coefficiente UEFA), e il Gruppo E dalla al 6ª, 7ª, 18ª e 19ª. Gli scostamenti dalla situazione “perfetta” saranno dovuti al vincolo delle “coppie”: infatti, i 6 gironi della fase finale sono ospitati dalle 12 federazioni del pacchetto ordinario, e per la precisione ogni girone è ospitato da 2 nazioni.
Le sei coppie sono decise a tavolino, tenendo conto della vicinanza geografica, in modo da agevolare gli spostamenti dei tifosi. Tuttavia è implicito l’ulteriore criterio per il quale le coppie devono essere formate da squadre appartenenti a fasce diverse (non potendo nazionali di medesima fascia essere sorteggiate nello stesso girone); inoltre ritengo che, per esigenze di compilazione del calendario che saranno più chiare in seguito, le 4 federazioni di categoria B1 siano abbinate a 4 di categoria B2 (e non fra di loro). La seguente tabella riepiloga i criteri (reali e presunto) di formazione delle coppie:


Come si nota, esiste in realtà una “quinta” fascia, composta dalle nazionali che non hanno superato lo scoglio delle eliminatorie; il fatto che nessuna organizzatrice sia qualificata di diritto comporta questo rischio (che non è l’unico, come si vedrà in seguito): ospitare un torneo dove non è coinvolta la squadra di casa. In teoria uno dei sei gironi della fase finale potrebbe anche essere interamente giocato in campo neutro, non avendo nessuna delle 4 squadre che lo compongono come organizzatrice (a parziale “eccezione” del criterio di coppie formate da nazionali di fasce diverse, anche se la “quinta” non è, in effetti, tale). 
Tenendo conto di tutto, le 6 coppie più “credibili” sono le seguenti:ù

Francia-Svizzera
Polonia-Svezia
Ucraina-Germania
Austria-Italia
Portogallo-Inghilterra
Belgio-Paesi Bassi. 

Il sorteggio dei gironi finali risente in modo spiccato del vincolo delle “coppie”, come sarà ora illustrato passo dopo passo. Procedendo in ordine di fascia (dalla prima alla quarta), vediamo come le teste di serie sarebbero poste nei sei gruppi (inseriti non in ordine “alfabetico” ma “di preferenza”, come sopra segnalato, al fine di meglio visualizzare gli scostamenti dal tabellone “ideale”, ragione per cui i numeri fra parentesi indicano ora la posizione per coefficiente fra le sole 24 finaliste):


Dopo la prima tornata, possono essere già collocate altre due squadre delle tre fasce rimanenti:



Si tratta delle “seconde metà” delle due coppie dove le “prime metà” sono teste di serie. In realtà anche Italia e Paesi Bassi sono teste di serie e organizzatrici, tuttavia, come sopra ricordato, le due federazioni abbinate (Austria e Belgio) non si sono qualificate; la Russia è sia testa di serie sia organizzatrice, ma di categoria A, per cui ospita semifinali e fi-nale e non gare di girone, per cui è anch’essa “spaiata”, così come la Spagna, unica testa di serie non organizzatrice (a nessun titolo).

Quanto detto per Spagna e Russia hanno come conseguenza che il sorteggio della seconda fascia sia tale per cui:
a) Spagna e Russia sono abbinate a Svezia e Francia;
b) Paesi Bassi, Germania e Italia sono abbinate a Croazia, Grecia e Danimarca.
Infatti, ogni girone deve essere ospitato da due nazioni e, data la distribuzione delle organizzatrici nelle 4 fasce (4 in prima, 3 in seconda, 2 in terza – e “quinta” – e 1 in quarta) e al “gioco delle coppie”, le due teste di serie “non organiz-zatrici” (Russia e Spagna) devono obbligatoriamente avere una squadra di seconda fascia “ospitante”; tolto il Portogallo, abbinato all’Inghilterra, rimangono solo Svezia e Francia. Per… “differenza”, le altre 3 squadre di seconda fascia rimaste (tutte non ospitanti) sono accoppiate alle 3 teste di serie organizzatrici. 
Dopo l’estrazione della seconda fascia, i gironi si mostrano così:


È ancora possibile inserire a tavolino altre due squadre, a completare le coppie di Francia e Svezia:


Avendo completato le sei coppie previste, il sorteggio può proseguire liberamente coll’inserimento delle rimanenti squadre di terze e quarta fascia nei gironi “di competenza” per il quadro finale.


CALENDARIO FASE FINALE (SIMULAZIONE) - Definita la composizione dei gironi, il passo successivo è stilare il calendario. Non tanto nel senso di decidere l’ordine delle gare, che segue uno schema prefissato colle posizioni delle squadre decise per sorteggio (qui per semplicità ho ipotizzato che la testa di serie affronti le avversarie in ordine crescente di fascia, dalla quarta alla seconda), quanto nello stabilire dove queste debbano essere giocate, cioè come distribuire le 6 partite fra le due ospitanti di ogni girone. E qui scatta il secondo rischio delle organizzatrici: anche accedendo ai gironi finali, non vi è la certezza di giocare (almeno) le 3 gare di questi in casa. Infatti, dove vi sono entrambe le organizzatrici presenti (nella mia simulazione in tutti i gironi tranne il B e il D), inevitabilmente una delle due dovrà giocare il “confronto diretto tra ospitanti” in trasferta. Come però sarà scelta la squadra che giocherà tutt’e 3 le gare in casa non è (ancora) dato sapere: io ho dato preferenza a quella di fascia migliore, creando così il seguente calendario finale, dove ogni girone è diviso in due colonne a seconda di dove sono giocate le gare (ovviamente nei Gruppi B e D non c’è da operare alcuna scelta – Austria e Belgio sono già state eliminate – per cui Italia e Paesi Bassi giocano le proprie 3 gare in casa):


La tappa seguente è distribuire le gare degli ottavi fra le 8 organizzatrici di categoria B2 e quelle dei quarti fra le 4 ospitanti di categoria B1; semifinali e finale, ricordo, sono giocate in Russia (categoria A). Reputo, infatti, poco probabile che la decisione su queste sedi sia presa solo terminati i gironi finali, e che quindi sia presa contemporaneamente al sorteggio di questi.
Come anticipato, il tabellone della fase a eliminazione diretta segue quello di USA1994 e gli accoppiamenti sono qui sotto riprodotti:


Nello stilare i calendari si tende a favorire le teste di serie, in questo caso nel senso di farle giocare il più possibile nelle stessi sedi (meglio ancora se in casa nello specifico), ipotizzando che esse facciano il loro dovere: vincere il proprio girone. Seguendo queste linee guida, si possono quindi assegnare alle 4 teste di serie di categoria B1 gli ottavi che vedono impegnate le prime classificate del loro gruppo: così l’Italia ospiterà il terzo ottavo (O3), la Germania il quinto (O), i Paesi Bassi il settimo (O7) e l’Inghilterra il quarto (O4). Resta ancora scoperta metà degli ottavi da assegnare ad Austria, Belgio, Portogallo e Svizzera. Ai lusitani si può affidare il secondo ottavo (O2), che prevede la sfida fra le seconde del gruppo B e F: il primo raggruppamento è ospitato dall’Italia (che ha già il terzo ottavo) e dall’Austria (eliminata nelle qualificazioni ma di categoria B1 e quindi destinata a un quarto), il secondo dall’Inghilterra (che ha già il quarto ottavo) e, per l’appunto, il Portogallo. Pertanto, essendo quest’ultima l’unica nazionale a poter sperare di giocare in casa (proprio per il “principio base” che le teste di serie vincano il loro gruppo), viene naturale assegnarle l’organizzazione del secondo ottavo.
Per i rimanenti tre ottavi, bisogna affidarsi a scelte meno “dirette”: il primo ottavo (O1), con protagonista la prima del Gruppo A, è assegnato dalla Svizzera, che ospita detto girone assieme alla Francia, ma coi transalpini di categoria B1 e quindi destinati a organizzare un quarto. Per analoghi motivi, alla Svezia va il sesto (O6), dove protagonista è la prima del Gruppo E, ospitato da scandinavi e polacchi, ma questi ultimi, come i francesi, destinati a organizzare un quarto. Per… esclusione il Belgio si vede affidare l’ultimo (in tutti i sensi) ottavo… l’ottavo (O8); essendo stato eliminato nelle qualificazioni, gli è indifferente chi sia, anche potenzialmente, a giocarlo; e, in effetti, vi saranno contrapposte (unico caso) due formazioni provenienti da gironi diversi (A e C) da quello ospitato (D).

Per le assegnazioni dei quarti, entrano in gioco gli accoppiamenti fra ospitanti di categoria B1 e B2: si cercherà, per l’appunto, di ripetere tali abbinamenti anche in questa fase, nel senso di far ospitare a un’organizzatrice B1 la sfida che veda protagonista la vincente di un ottavo giocato presso l’organizzatrice B2 cui era stata accoppiata nella fase a gironi. 
Il primo quarto (Q1) va così alla Francia, in quanto vi giocherà la vincente dell’ottavo (O1) disputato in Svizzera; l’altro ottavo (O2) è di scena in Portogallo, abbinato all’Inghilterra, anch’essa di categoria B1.
La scelta si rivela facile anche per il secondo quarto (Q2), ad appannaggio dell’Austria poiché vi giocherà la vincente dell’ottavo (O3) disputato in Italia, anche considerato che l’altro ottavo (O4) è di scena in Inghilterra, accoppiata, come ricordato sopra, al Portogallo.
Per il terzo quarto (Q3) la scelta non è più automatica, perché vedrà protagoniste le vincenti del quinto ottavo (O5), o-spitato dalla Germania abbinata all’Ucraina, e del sesto (O6), ospitato dalla Svezia abbinata alla Polonia. Nell’ottica però di avere… un occhio di riguardo alle teste di serie, e fra queste a quella col miglior coefficiente, faccio prevalere le “ragioni” della Germania e quindi assegno Q3 all’Ucraina; per esclusione, il quarto e ultimo quarto (Q4), con protago-niste le vincenti di O7 (nei Paesi Bassi) e O8 (in Belgio), finisce alla Polonia. Ad analoga conclusione si sarebbe arrivati, seppur in modo “automatico”, se si fossero invertite le sedi di O6 e O8, scelte, ricordo, per ridurre a uno solo l’ottavo con protagoniste provenienti sicuramente da gironi ospitati da altre federazioni.

Il tabellone conclusivo delle sedi della fase a eliminazione diretta è quindi il seguente:


Così combinato le due finaliste dell’Europeo saranno state di scena nella fase finale dalle 3 alle 5 sedi diverse. Delle 6 teste di serie, sempre ipotizzando che vincano il loro girone, 4, cioè Paesi Bassi, Germania, Italia e Inghilterra giocheranno 4 gare in casa (le 3 del girone e l’ottavo) e in trasferta solo il quarto (rispettivamente, in Polonia, Ucraina, Austria e, di nuovo, Austria –Italia e Inghilterra dovrebbero infatti affrontarsi ai quarti) e semifinali e finale (sempre per tutte in Russia). Anche la Spagna, prima testa di serie, rientra nelle nazionali a “viaggio” ridotto, pur non potendo giocare in casa (non è organizzatrice), scendendo in campo 3 volte in Svizzera (2 nel girone, compreso il confronto diretto, e nell’ottavo) e 2 in Francia (il confronto diretto nel girone e il quarto). La Russia, l’ultima testa di serie, prima di poter giocare in casa le ultime sfide, dovrà sostare in Svezia (il confronto diretto nel girone e l’ottavo), Polonia (2 gare del girone, fra cui il confronto diretto) e Ucraina (il quarto). Il vero “giro d’Europa” tocca di sicuro alle seconde – diverse da Italia e Paesi Bassi – del Gruppo B e D. Oltre a semifinale e finale in Russia, la seconda del Gruppo B, infatti, giocherà il girone fra Italia e Austria, l’ottavo in Belgio e il quarto in Polonia; la seconda del Gruppo D, il girone fra Paesi Bassi e Belgio, l’ottavo in Svezia e il quarto in Ucraina. Colle analisi dei viaggi posso fermarmi qui, sia perché diverrebbero troppe le ipotesi sottostanti (e non solo per le 4 terze ripescate), sia perché ritengo di aver illustrato a sufficienza la disparità di trattamento che si verrà inevitabilmente a creare.

Rado il Figo

sabato, marzo 02, 2013

Udinese 2012/2013: analisi della stagione. Di Natale-Muriel, convivenza difficile

La stagione dell'Udinese è stata fin qui negativa. Inevitabile quando nel giro di due stagioni perdi giocatori del calibro di Handanovic, Zapata, Isla, Asamoah, Inler e Sanchez, sostituendoli con alcuni giovanotti di belle (?) speranze. 

RISULTATI NEGATIVI - I risultati della stagione 2012/2013 sono sotto gli occhi di tutti: eliminazione dalla Champions League nel preliminare contro lo Sporting Braga, squadra ben organizzata ma non straordinaria (ultima nel girone di Champions); eliminazione con un turno d'anticipo e ultimo posto nel girone di Europa League con un bilancio di 1 vittoria 1 pareggio e 4 sconfitte; eliminazione agli ottavi di finale (primo turno disputato) di Coppa Italia in casa contro la Fiorentina; meno 9 punti rispetto alla passata stagione in campionato (peggior differenziale dopo quello del Palermo, ultimo in classifica).

SCELTE SOCIETARIE - Non ritorno sulle discutibili scelte societarie della scorsa estate. Penso sia evidente che dinanzi al Preliminare di Champions - momento decisivo della stagione - la solita strategia della famiglia Pozzo (vendo uno o più gioielli->plusvalenza/e->reinvesto sul mercato una minima percentuale di quei soldi per acquistare giovani da valorizzare) andava parzialmente modificata, non stravolta. Sarebbe bastato acquistare un paio di giocatori già formati (non a fine carriera, stile Candela 2005/2006), magari con esperienza a livello internazionale, per superare la sfida con il Braga e rendere la stagione positiva - da tutti i punti di vista - con la partecipazione ai gironi di Champions. Un esempio? Si è puntato su Maicosuel, brasiliano con una precedente, pessima esperienza in Bundesliga, quando a giugno, nel periodo delle comproprietà, si poteva acquistare a cifre ragionevoli un giocatore come Diamanti, perfetto nel ruolo di numero 10 alle spalle di Di Natale. Il rigore fallito da Maicosuel nel preliminare è una delle conseguenze di quella scelta di mercato.

DI NATALE-MURIEL - Lo scorso anno, dopo la partenza di Sanchez, Guidolin puntò tutto sul 3-5-1-1 che aveva regalato un fantastico quarto posto nella stagione 2010/2011. Grazie ad un'estrema solidità difensiva, a un centrocampo di buona qualità e alla classe di Di Natale, l'Udinese 2011/2012 riuscì ad ottenere un sorprendente terzo posto. Il tutto nonostante la mancata sostituzione di Sanchez. In quel ruolo, infatti, Guidolin alternò 6-7 giocatori senza mai trovare un vero titolare.
Logicamente anche in questa stagione il tecnico di Castelfranco ha confermato il modulo che gli ha dato ampie garanzie e ottimi risultati. Il problema del numero 10 si è però riproposto, anzi, probabilmente si è acuito. Con il ritorno in Friuli di Luis Muriel, infatti, Guidolin ha dovuto fare i conti con la presenza di due ottimi attaccanti centrali. Nella prima parte di stagione la cosa poteva essere gestita comodamente, considerando i diversi impegni tra campionato e coppe e l'età di capitan Di Natale. In realtà non c'è stato nemmeno bisogno di alternare i due causa infortunio del colombiano.
Quando l'ex giocatore del Lecce è tornato disponibile, la squadra bianconera era stata eliminata da tutte le competizioni e il turn-over non era più un esigenza/soluzione. A quel punto Guidolin ha dovuto operare una scelta: cambiare modulo per mettere nelle migliori condizioni possibili Di Natale e Muriel o adattare il colombiano in una posizione nuova, alle spalle del bomber napoletano? Guidolin, fedele alle sue idee che prevedono l'utilizzo di uno o più trequartisti alle spalle di un attaccante centrale, ha preferito la seconda opzione. Nelle prime partite disputate con Muriel alle spalle di Di Natale, l'Udinese ha ottenuto dei buoni risultati e i due hanno segnato diversi gol. Tuttavia, ad una lettura più attenta, quei risultati (Inter, Fiorentina, Siena) erano stati più frutto di episodi che di una vera crescita di squadra. Non solo. I gol realizzati da Di Natale e Muriel non erano il risultato di una particolare intesa tra i due, ma d giocate estemporanee o iniziative personali. Di Natale è diventato con gli anni un finalizzatore puro, che partecipa poco al gioco di squadra. Muriel, per caratteristiche e movenze, fatte le debite proporzioni, ricorda il primo Ronaldo (Nazario da Lima), vale a dire un numero 9 tecnico, veloce, che dà il meglio di sé quando punta frontalmente la linea difensiva avversaria. Insomma, come anticipato lo scorso anno, due grandi giocatori che, tuttavia, devono affinare un'intesa non così immediata. Soprattutto se, come avvenuto fin qui, Muriel è costretto a snaturarsi completamente per agire da numero 10 con, per di più, mansioni difensive. E' come se un Milito o un Fernando Torres - sempre fatte le debite proporzioni - fossero costretti dai loro allenatori a giocare da trequartisti. Impensabile e improponibile.
Soluzioni? L'ideale sarebbe un cambio di modulo con le due stelle bianconere messe in condizione di giocare nella loro posizione naturale. Tuttavia, considerando la poca elasticità di Guidolin, occorre pensare a qualcos'altro. Tre ipotesi. Muriel continua ad agire da numero 10 con inevitabili prestazioni inferiori alle attese. Muriel parte dalla panchina ed entra a partita in corso per sostituire Di Natale o per affiancarlo nei casi di necessità. Muriel parte titolare, gioca nel suo ruolo di prima punta con Di Natale che inizia dalla panchina e, alla Altafini, subentra negli ultimi 30 minuti. Sarà impopolare e di difficile applicazione, ma personalmente preferisco quest'ultima opzione. Questo per due motivi: l'Udinese, al di là di quello che scrivono i giornali locali, non ha più niente da dire in questo campionato e Muriel rappresenta il futuro del club friulano. Giusto quindi iniziare a pensare all'erede di Totò Di Natale (36 anni a ottobre).

venerdì, marzo 01, 2013

Napoli-Juventus - Riflessioni su partita e stagione

Questa sera si gioca Napoli-Juventus, partita decisiva per i destini della Serie A. Una vittoria partenopea lascerebbe aperto il discorso Scudetto, un successo bianconero (che a quel punto avrebbero 9 punti di vantaggio, 10 con gli scontri diretti) decreterebbe la fine di ogni discorso con 11 giornate d'anticipo. Anche un pareggio sarebbe salutato con grande favore da Buffon & Co. (di fatto la Juventus guadagnerebbe un punto, sempre in virtù degli scontri diretti).

A differenza di alcuni media nostrani che si sono avvicinati al match del San Paolo dando ampio spazio a designazioni arbitrali poco gradite (vedi Corriere dello Sport) o a polemiche stucchevoli (vedi Tuttosport), Blog-In cerca di spostare l'attenzione sugli aspetti tecnici della sfida, con un approfondimento sulla stagione delle due contendenti.

NAPOLI - La squadra di Mazzarri, fuori dalla Champions League, ha puntato forte sul campionato con l'ambizione di strappare il titolo alla Juventus. In Coppa Italia gli azzurri sono stati eliminati agli ottavi di finale dal Bologna (partita disputata nel peggior momento stagionale). In Europa League, dopo aver disputato un girone non brillantissimo (passaggio del turno favorito dai clamorosi passi falsi del PSV Eindhoven contro l'AIK Solna), i partenopei sono stati eliminati con un netto 5-0 complessivo dal Viktoria Plzen, squadra ben organizzata ma non trascendentale. Un cammino decisamente deludente.
La Serie A 2012/2013 del Napoli è stata fin qui positiva. 52 punti in 26 partite con una perfetta media di 2 punti a partita rappresenta un trend in linea con le aspettative di inizio stagione. La proiezione finale  porterebbe a 76 punti. Un ottimo punteggio che, però, difficilmente porterebbe al titolo. Due stagioni fa, quando la squadra campana si piazzò al terzo posto, dietro a Milan e Inter, concluse a quota 70 con una media punti di 1.84. Rispetto alla scorsa stagione, Cannavaro e compagni hanno 9 punti in più, ma va sottolineato che nella prima parte della stagione 2011/2012 il Napoli perse molti punti nelle gare pre e post Champions League.
Dal punto di vista tecnico, la rosa partenopea è più profonda a livello qualitativo rispetto allo scorso anno, specialmente in difesa. Il mercato di gennaio ha portato tre buoni innesti (Rolando, Armero, Calaiò). Tuttavia, l'addio di Lavezzi è pesato molto. Nè Pandev Insigne, per diverse ragioni, sono stati in grado di sostituire degnamente il Pocho. Così, se da un alto difesa e centrocampo sono migliorati (Gamberini e Behrami meglio di Aronica e Gargano), l'attacco ha perso in forza e imprevedibilità. Quasi tutto il peso offensivo è finito sulle spalle - belle larghe a dire il vero - di Cavani e Hamsyk. Non è un caso se, con i due tenori appannati, la squadra abbia faticato a trovare la via del gol.
Mazzarri ovviamente ha puntato sul suo collaudato 3-5-2 con qualche piccolissima variazione sul tema (legata alla posizione di Hamsyk). In modo superficiale molti hanno paragonato il modulo azzurro con quello della Juventus. Le analogie si fermano ai numeri. Interpretazione e gioco sono completamente diversi. Il Napoli, come da copione consolidato, punta su un gioco fatto di organizzazione difensiva, pressing e verticalizzazioni immediate per gli attaccanti. Il baricentro della squadra è generalmente basso o comunque denota un atteggiamento molto più prudente rispetto a quello della Juventus. L'altra arma è rappresentata dagli inserimenti di Hamsyk e Maggio. Sfruttati abbastanza bene anche corner e calci piazzati. Nel complesso, quindi, il Napoli è una squadra estremamente solida, che pratica un calcio basato su intensità e ripartenze. De Sanctis e Inler stanno disputando una stagione decisamente al di sotto dei loro standard, mentre Behrami ha giocato fin qui un'ottimo campionato (seppur con qualche fallo di troppo).
La difesa è la seconda migliore del torneo (21 gol subiti, 17 la Juventus), mentre l'attacco è terzo (46 gol realizzati come la Fiorentina alle spalle di Roma 54 e Juventus 53). La classifica napoletana si fonda principalmente sui risultati ottenuti al San Paolo (30 punti in 13 partite), mentre in trasferta la squadra fatica maggiormente a trovare gol e successi (22 punti in 13 partite, soli 16 gol realizzati contro i 30 segnati in casa).

JUVENTUS - I bianconeri hanno disputato fin qui una stagione estremamente positiva. In Coppa Italia sono arrivati a un passo dalla finale, perdendo la semifinale contro la Lazio per dettagli, oltre che per la scelta - discutibile - di schierare Storari al posto di Buffon. Il ritorno in Champions League non poteva essere migliore. L'obiettivo era quello di approdare agli ottavi di finale. Di fatto i bianconeri sono già ai quarti dopo aver vinto il girone con relativo scalpo dei campioni in carica del Chelsea. Da qui in avanti tutto quello che la Juventus saprà fare sarà guadagnato. In tutti i sensi (vedi semestrale approvata ieri).
In Serie A gli uomini di Conte hanno saputo gestire bene le forze. Con l'impegno in Champions era impossibile ripetere la strabiliante stagione 2011/2012, con Scudetto e 0 sconfitte. Sono arrivate già 4 sconfitte, ma solo quella in casa contro la Sampdoria può essere considerata inopinata e clamorosa per pronostico e modalità. Nel complesso, comunque, la Juventus ha ottenuto 58 punti in 26 gare, con un'ottima media di 2.23 punti a gara (proiezione finale di 84 punti). Rispetto allo scorso anno i bianconeri hanno 6 punti in più in classifica. Miglior difesa del torneo (soli 17 gol incassati) e secondo miglior attacco (53 gol fatti, uno in meno della Roma) rappresentano due ottimi indizi per il bis tricolore.
Come detto l'impegno in Champions ha influito sul rendimento meno costante in campionato. Ad onor del vero va ricordato come anche nella passata stagione la squadra di Conte incontrò molte difficoltà nei turni infrasettimanali (molti pareggi e due sole vittorie contro Fiorentina e Lazio). Ciò dipende principalmente dal tipo di gioco estremamente dispendioso dal punto di vista fisico e mentale che il tecnico leccese pretende dai suoi uomini.
La rosa è certamente più forte rispetto all'annata 2011/2012. Complice l'assenza di Pepe, il tecnico bianconero non ha potuto alternare 4-3-3 e 3-5-2, puntando sempre su quest'ultimo sistema di gioco. Asamoah è stata la vera rivelazione in un ruolo mai ricoperto in precedenza. Caceres e Pogba, prime riserve per i due tridenti (Barzagli-Bonucci-Chiellini e Vidal-Pirlo-Marchisio), sono stati determinanti in diverse partite. Strepitosa la stagione di Lichtsteiner. L'attacco è paradossalmente il reparto meno affidabile, con Vucinic sempre a metà tra genialità e indolenza e Matri, Quagliarella, Giovinco a giocarsi costantemente un posto al fianco del montenegrino. Alla fine tutti hanno segnato un discreto numero di gol, ma nessuno ha trovato continuità di gioco e rendimento. Giovinco è stato spesso fischiato dai tifosi dello Juventus Stadium. Effettivamente, giocate e prestazioni dell'ex parmense sono state al di sotto delle aspettative, al di là del numero di gol realizzati. Probabile un sostanziale cambiamento nell'assetto offensivo della prossima stagione (già acquistato Llorente, giocatore sulla carta ideale per gli schemi di Conte).
Dal punto di vista tecnico, la Juventus ha mantenuto l'impostazione della scorsa stagione. Nelle migliori partite disputate quest'anno i bianconeri hanno sviluppato quei principi di gioco di stampo europeo che avevano già ottenuto l'approvazione di molti importanti osservatori nell'ultimo campionato: possesso palla, mentalità offensiva, pressing alto, inserimenti dei centrocampisti, ottima organizzazione della fase difensiva e pericolosità sulle palle inattive. Il 3-5-2 di Conte è quindi sensibilmente diverso da quello di Mazzarri. Spesso il modulo dei campioni d'Italia si trasforma in un 3-3-4 con i due esterni di centrocampo che si alzano a livello degli attaccanti. Pirlo sta giocando un gradino sotto rispetto alla memorabile stagione 2011/2012, ma resta un giocatore imprescindibile per il sistema bianconero. 

LA PARTITA - Match dal difficile pronostico (vedi le quote dei bookmakers). Anche la gara d'andata fu piuttosto equilibrata e si risolse solo nel finale con i gol di Caceres e Pogba (guarda caso i due sostituti di cui si diceva sopra). Il Napoli ha un solo risultato a disposizione, ma non sta attraversando un periodo brillante (0 gol realizzati nelle ultime 4 gare tra Serie A ed Europa League). Oltre a questo i partenopei non hanno potuto preparare al meglio la sfida del San Paolo visto il match di lunedì sera al Friuli. Tuttavia, al San Paolo negli ultimi 3 anni gli azzurri hanno sbagliato pochissime partite e giocatori come Hamsyk e Pandev hanno una tradizione molto favorevole contro i bianconeri.
La Juventus arriva abbastanza tranquilla dall'alto del suo +6 in classifica. Formazione quasi al completo con l'unico dubbio - peraltro importante per la solidità difensiva bianconera - di Chiellini, non al meglio dopo l'infortunio. Per i bianconeri, però, il match del San Paolo rappresenta un'ottima opportunità per poter chiudere la pratica campionato e concentrarsi quasi esclusivamente sulla Champions (anche se, va rimarcato, i bianconeri non partono di certo in prima fila per il sogno Wembley).
Schieramenti speculari e e probabile marcatura o disturbo di Hamsyk su Pirlo. Molto importanti le sfide sulle corsie esterne tra Maggio e Asamoah (apparso molto affaticato dopo la Coppa d'Africa) e Zuniga (in ballottaggio con Armero) contro Lichtsteiner. Così come accaduto negli ultimi scontri diretti, le sostituzioni potrebbero risultare determinanti, specialmente se la partita dovesse essere ad alta intensità sin dall'inizio. Da quest'ultimo punto di vista Conte ha molte più soluzioni rispetto a Mazzarri.