BLOG-IN DENTRO LO SPORT

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GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

TV - MEDIA - MARKETING

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CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

INCHIESTE E SPECIALI

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giovedì, febbraio 28, 2013

Europei Atletica Leggera Indoor Goteborg 2013 - Presentazione e speranze azzurre (di Vittorio Virgili)


Sarà sicuramente un’edizione dei Campionati Europei Indoor di Atletica Leggera da ricordare per i colori azzurri quella che nel weekend (1-3 marzo)si svolgerà a Goteborg in Svezia.

Sarà una manifestazione sottotono, con molti dei big a riposo dopo le fatiche olimpiche di Londra, ma non per questo meno affascinante.
Due anni fa a Parigi l’Italia si comportò benissimo vincendo due ori con Di Martino e La Mantia mentre Fabrizio Donato conquistò un grandissimo argento con il record italiano 17,73 nel salto triplo.
Dopo un biennio a dir poco difficile (0 medaglie a Daegu e 1 bronzo a Londra), la nazionale ha finalmente (incrociando le dita) trovato una sua nuova via e forse non è solo un caso che a soli 2 mesi dall’elezione di Giomi come nuovo presidente siano sbocciati talenti purissimi come Trost, Bruni e Tumi.
Ma andiamo con ordine. Ben 3 atleti possono lottare per l’oro, cosa che non accadeva da decenni.

ALESSIA TROST - Alessia Trost è sicuramente la più grossa sorpresa di questo avvio di stagione, dove è passata da 1,92 con cui ha vinto i Campionati mondiali Juniores a Barcellona la scorsa estate ad uno straordinario 2 metri che la proiettano nel gotha della specialità.
Solo fenomeni come Blanka Vlasic possono vantare titoli mondiali giovanili e titoli europei e mondiali assoluti. Alessia, a soli 20 anni, è sulla buona strada per riscrivere la storia di questa specialità. In Svezia le avversarie più pericolose saranno soprattutto l’ex campionessa olimpica Tia Hellebaut e la spagnola Ruth Beitia, sempre ottima nelle indoor. L’azzurra in queste settimane le ha battute entrambe ma speriamo che l’emozione non giochi un brutto scherzo (non credo possa essere così perché Alessia in gara è una macchina da guerra ed anzi si è migliorata più volte negli eventi che contano).

MICHAEL TUMI - Michael Tumi è passato in pochi giorni da giovane speranza per una finale a favorito per l’oro. Con il 6.51 di Ancona ha disintegrato il record italiano 6.55 nei 60 metri di Pavoni che resisteva dal 1991.
Grande partente si è già ripetuto un paio di volte sui suoi limiti e questo prelude ad un grande europeo. Occhio però ai 3 turni che possono fare la differenza. Gli avversari più quotati sono il francese Vicaut (per me il grande favorito) e l’eterno ed ex-super dopato Dwain Chambers.

DANIELE GRECO - Terza possibile medaglia ed anche per la sua esperienza, la più “sicura”, è quella di Daniele Greco già quarto alle olimpiadi di Londra la scorsa estate e quinto ai mondiali indoor lo scorso inverno. Sembra essere il grande favorito della gara visto che il francese Tamgho e l’inglese Idowu non sono della partita, ma bisogna sempre stare attenti a possibili sorprese come il vecchietto Oprea e il russo Samitov.

ROBERTA BRUNI - Roberta Bruni è la più giovane del lotto con i suoi 19 ancora da compiere, ma i progressi mostruosi di quest’inverno fanno ben sperare. Detentrice già dei record cadette, allieve e juniores ha deciso a febbraio di prendersi anche il record italiano assolute con 4,60 migliorandosi di più di 30 cm. Alla caccia del record del mondo indoor juniores con 4.64 può stupire il mondo ed è per molti un talento cristallino anche più della regina Yelena Isinbayeva alla sua età. Piccola nota a margine: quest’estate si svolgeranno i campionati europei juniores a Rieti sulla “sua” pedana. Se qualcuno volesse scommetterci qualcosa credo che diano la sua vittoria a 1,01…

GLI ALTRI - Non da medaglia, ma da primi 8 sono sicuramente Silvano Chesani, fresco primatista italiano ad Ancona con 2,33 metri nell’alto. Più esperti di lui e favoriti sono sicuramente il bronzo olimpico Grabarz e l’ottimo ceco Baba con i due russi pronti ad inserirsi, ma soprattutto in eventi europei la sorpresa è sempre dietro l’angolo.

Lasciando da parte un momento gli azzurri, come dicevo in precedenza, molte gare saranno sottotono rispetto al vero valore europeo, ma vorrei sottolineare la sfida Lavillenie-Otto nel salto con l’asta sul filo dei 6 metri, una sfida nel lungo femminile a livelli molto alti (sui 6,80-6,85 prevedo) con la bellissima Darya Klishina e soprattutto i 1500 femminili dove l’etiope naturalizzata svedese Aregawi alcuni giorni fa ha sfiorato il record del mondo con 3.58.40.
Tornando agli azzurri questa sarà la spedizione più numerosa di sempre con 43 atleti. Sono stati portati tutti i vincitori dei campionati italiani oltre a quelli che già possedevano il minimo indoor. Credo sia un’ottima scelta per fare esperienza.
Purtroppo, questo criterio non è stato rispettato per la coppa europa di lanci invernali, dove la squadra femminile non andrà per “scarsa competitività”. Ritengo che la nazionale sia una sola e non debbano essere fatte discriminazioni tra salti, velocità, fondo e lanci. Purtroppo, però, come sospettavo alla nomina di Magnani e come accaduto già in passato, qualche disciplina sarà premiata più di altre.
I lanci, da sempre bistrattati anche dalle televisioni che privilegiano corse e salti perché ritenuti più spettacolari, meritano rispetto e devono avere lo stesso metro di giudizio delle altre discipline. 

DIRETTA TV - Gli Europei Indoor di aAtletica leggera 2013 saranno trasmessi da Rai Sport ed Eurosport con i seguenti orari:


Venerdì 1 marzo
RaiSport 2, diretta ore 9:55-13:00 - ore 16:55-20:30
Eurosport, diretta ore 10:00-13:15 - ore 16:45-20:00

Sabato 2 marzo
RaiSport 2, ore 13:00-15:55 (collegamenti a “finestra”) - diretta ore 15:55-19:00
Eurosport, ore 18:15-19:45

Domenica 3 marzo
RaiSport 1, diretta ore 10:55-12:20 - RaiSport 2, diretta ore 17:00-18:55
Eurosport, ore 15:45-16:30 - diretta ore 16:30-19:00


Buon Europeo a tutti!

Vittorio Virgili

mercoledì, febbraio 20, 2013

Mikaela Shiffrin - A 17 anni fenomeno dello sci e del marketing

Domenica scorsa si sono conclusi i Mondiali di Sci Alpino a Schladming. Un'edizione "a stelle e strisce" con la squadra americana che ha conquistato ben 4 medaglie d'oro, nonostante il brutto infortunio di Lindsey Vonn nel pasticcio del SuperG femminile. Ted Ligety si è confermato il numero uno assoluto nel gigante, ma ha saputo imporsi anche nella Combinata e nel Super G. Tra le donne, invece, i Mondiali austriaci hanno rivelato al mondo la 17enne Mikaela Shiffrin che dopo il sesto posto nello slalom gigante ha trionfato con una splendida seconda manche nello Slalom Speciale. Per chi segue abitualmente il circo bianco la vittoria della ancora minorenne Shiffrin (18 anni il 13 marzo) non è una sorpresa in senso assoluto. Esordio in Coppa del Mondo a 15 anni, due volte campionessa statunitense in slalom, già 3 vittorie in Coppa del Mondo prima dei Mondiali di Schladming. Trattasi insomma di predestinata.
Un bel personaggio su cui, con grande lungimiranza, ha investito una multinazionale italiana come Barilla. Dopo i fasti del periodo di Alberto Tomba (vi ricordate la fascia para-orecchie con il logo rosso?), l'azienda leader mondiale nel settore della pasta ha deciso di investire nuovamente sullo Sci Alpino. Giovanissima, graziosa, simpatica, Mikaeala Shiffrin è destinata nei prossimi anni a conquistare allori e copertine. Evidente che Barilla stia puntando forte sul mercato americano e, non potendo investire sui plurimilionari atleti dei campionati professionistici (NBA, NFL, NHL, MLB), ha deciso di legare il proprio nome a un'atleta di uno sport minore, capace comunque di veicolare alla grande il marchio aziendale. Per usare un paragone, è come se un club calcistico avesse individuato e messo sotto contratto il nuovo fenomeno del calcio mondiale bruciando tutta la concorrenza. Bravi.

PAGINA FACEBOOK E PROMO - In questo momento la pagina Facebook di Barilla, seguita da più di 105.000 persone, è incentrata proprio su Mikaela.


Non solo. Barilla, con una perfetta azione di marketing, sta cavalcando il successo ai Mondiali di Mikaela e nella mattinata di mercoledì 20 febbraio sulla homepage di Repubblica.it, uno dei portali di news più cliccati in Italia (specialmente e a pochi giorni dalle Politiche), campeggia il ringraziamento all'atleta statunitense.


Davvero un ottimo esempio di marketing e di sponsorizzazione sportiva. E siamo solo all'inizio...

martedì, febbraio 19, 2013

Sport Invernali - Infografica (impianti, web, social e medaglieri olimpici)

Domenica scorsa si sono conclusi i Mondiali di Sci Alpino di Schladming con gli USA grandi protagonisti (prima l'infortunio di Lindsay Vonn, poi i trionfi di Ted Ligety, 3 ori per lui, e Mikaela Shiffrin, fenomeno 17enne capace di imporsi nello slalom speciale) e quelli di Biathlon a Nove Mesto in Rep. Ceca.. Domani iniziano i Mondiali di Sci Nordico in Val di Fiemme
Blog-In pubblica l'infografica sugli sport invernali realizzata da sportboom.it. Sono presenti i dati relativi agli impianti in Italia, le ricerche sul web, le citazioni su Twitter e le statistiche relative ad atleti e nazioni alle Olimpiadi invernali (medaglieri).


Le foto della presentazione de "Lo sport del doping" di Sandro Donati - Udine, La Feltrinelli 15 febbraio 2013

Dopo l'appuntamento mattutino al Liceo Sportivo Volta di Udine, il prof. Sandro Donati ha presentato il suo libro "Lo sport del doping - Chi lo subisce, chi lo combatte" presso "La Feltrinelli" di Udine.  La serata è stata organizzata da Blog-In con la collaborazione della Feltrinelli e dell'amico Fabio Flora.
Buona la risposta del pubblico che ha ascoltato con grande attenzione le analisi del prof. Donati sul fenomeno doping. Sono stati toccati diversi temi del libro con particolare riferimento alle ultime vicende e alla diffusione del doping tra amatori e dilettanti. Molto interessante il dibattito finale con le domande del pubblico che ha approfittato, poi, per farsi firmare dall'Autore il libro verità sugli ultimi 30 anni di doping nello sport professionistico (e non).
Ecco alcune foto* della presentazione udinese de "Lo sport del doping" di Sandro Donati:












CREDITS: Lucia Antoniol, Michele Marchioni, Piero Favaretti, Anna Maria Spinelli

domenica, febbraio 10, 2013

Caso Cipollini-Doping: se i tifosi accusano La Gazzetta...

La prima pagina della Gazzetta dello Sport di sabato 9 febbraio ha suscitato molto clamore. Le carte dell'Operacion Puerto con la tabella del doping per il 2002 di Mario Cipollini (che si difende, negando tutto) rappresentano l'ennesimo duro colpo per il ciclismo. Dopo il Caso-Armstrong, un altro ciclista di primissimo livello viene accusato di essersi dopato in modo scientifico e continuativo. Se si pensa, poi, che la tabella riportata dalla Gazzetta si riferisce alla stagione 2002, la migliore della carriera dello sprinter toscano con le vittorie alla Sanremo e al Mondiale, l'idea dell'inganno e del tradimento diventa quasi insopportabile (oggi la Gazzetta pubblica i dati relativi alle altre stagioni dal 2001 al 2004).
Non mi interessa entrare nel merito della vicenda Cipollini (per chi non lo avesse letto pubblico qui sotto la tabella di Fuentes). Come già scritto nella vicenda Armstrong, penso che gli ultimi 25 anni di ciclismo vadano completamente cancellati, resettati. E andrebbe azzerato - a livello di "adulti significativi", per usare un'espressione del prof. Donati -  anche quello attualeNessuna delle persone che ha fatto parte di quel mondo dovrebbe avere un ruolo, di alcun tipo, in quello attuale. Nessuna. Certo, è utopistico pensare che dall'oggi al domani tutti i vari dirigenti, medici, ex ciclisti che bazzicano nel ciclismo attuale, lascino il loro ruolo per favorire un totale ricambio generazionale. Senza un'operazione di questo tipo, tuttavia, il ciclismo è destinato a morire. Come si può pensare, infatti, che ex atleti che hanno vissuto nel pieno dell'era del doping, una volta scesi dalla bici, diventino dei buoni maestri, dei portatori sani di valori? 


GIUSTIZIA SPORTIVA E GIUSTIZIA PENALE - Un aspetto da sottolineare nella vicenda Cipollini, ma anche in quella Armstrong, riguarda il fondamentale apporto della giustizia ordinaria nelle indagini sul doping. Senza il contributo della magistratura ordinaria, infatti, staremmo ancora celebrando Armstrong&C. Decisiva in tal senso l'introduzione in vari Paesi di una legislazione penale antidoping. La giustizia sportiva e i sistemi antidoping sportivi, infatti, non possono, e in certi casi non vogliono, smascherare il doping. Quella ordinaria è obbligata a indagare, ha più tempo e mezzi a disposizione. In questo modo la prospettiva di dopati e dopatori cambia radicalmente. Possono anche passare i controlli antidoping, ma non possono sfuggire a intercettazioni, indagini bancarie, ecc. E oltre a ciò, a livello sportivo, il passaporto biologico e i controlli sui campioni a distanza di anni possono rappresentare un buon deterrente per chi è disposto a tutto per conquistare fama (effimera) e soldi.

I MEDIA, I TIFOSI E IL DOPING - Un tema che mi sta particolarmente a cuore è quello del rapporto Media-Doping. Se in questi anni il doping ha trovato terreno fertile, la colpa è (anche) dei mezzi d'informazione che non hanno avuto la capacità e il coraggio di essere realmente intransigenti verso questo fenomeno. Anche in questo caso, come per istituzioni e dirigenti, la ragion di Stato (leggi ascolti o tirature) ha probabilmente avuto la meglio sulla sete di verità e giustizia.
In questi mesi ho approfondito la tematica doping e devo dire che lo scoop della Gazzetta non mi ha stupito in senso assoluto. Era infatti molto probabile che nel corso del processo sull'Operacion Puerto emergessero ulteriori fatti legati all'utilizzo del doping (e altri ne emergeranno). Non mi sorprende nemmeno lo stupore di molte persone, poco informate sul tema, che mai si sarebbero aspettate il coinvolgimento di un personaggio come Cipollini.
Quello che, invece, infastidisce è l'atteggiamento di alcuni addetti ai lavori o dei (presunti) tifosi che, ancora una volta, dimostrano una scarsissima comprensione della situazione. Molti di loro, infatti, non se la sono presa con l'atleta o con il mondo del ciclismo in cui il doping era (è?) la regola. No. Si sono scagliati contro la Gazzetta dello Sport, rea, a loro modo di vedere, di aver danneggiato per l'ennesima volta l'immagine del ciclismo. Della serie "Il dito e la luna". Una pensiero del genere assomiglia terribilmente a quello dei politici che invitano giornali e televisioni a non parlare di mafia perché altrimenti si danneggia il turismo. Come non bastasse, il ragionamento successivo di questi pseudo-tifosi è il seguente: "Sempre e solo ciclismo. Che cominciassero a indagare e a controllare il calcio e gli altri sport. Il ciclismo è stato massacrato in questi anni". Esatto, il ciclismo è stato massacrato. Ma da sè stesso. Il "benaltrismo" è il modo più comodo e sbagliato di sfuggire dalle proprie colpe e responsabilità. Un vero appassionato prova a capire cos'è realmente accaduto e cerca di trovare delle soluzioni per risolvere il problema e per restituire un briciolo di dignità e credibilità al suo sport. Le difese corporative non portano a nulla. Prima si risolvono i problemi in casa propria, poi si può parlare degli altri. Leggendo le accuse alla Gazzetta mi sono tornate in mente le parole del prof. Donati che nel libro "Lo sport del doping" non risparmia critiche anche ai tifosi che, in molti casi, preferiscono emozionarsi per qualcosa di finto anziché interrogarsi o informarsi..
Qualcuno ha storto il naso per il rilievo dato a vicende di 11 anni fa. Errore. Le indagini penali hanno tempi più lunghi ed è giusto dare rilievo anche a distanza di anni alle risultanze  processuali. Come detto, si tratta di un valido deterrente per i furbetti che pensano di essere a posto dopo aver superato i test antidoping. Certo, la prima pagina della Gazzetta lambisce il concetto di "sbattere il mostro in prima pagina", ma se tutto ciò si basa su dati inoppugnabili e, soprattutto, serve a informare e sensibilizzare le persone sul fenomeno doping, ben venga
La battaglia contro il doping non si combatte solo nei laboratori e nei tribunali sportivi e ordinari, ma anche (soprattutto?) sensibilizzando le persone attraverso i mezzi d'informazione.

mercoledì, febbraio 06, 2013

Sandro Donati a Udine - Venerdì 15 febbraio ore 18:00 presentazione del libro "Lo Sport del doping" alla libreria Feltrinelli

Nel giorno della confessione di Lance Armstrong, ho il piacere di annunciare che venerdì 15 febbraio alle ore 18:00 presso la Libreria Feltrinelli di Udine avrò l'onore di presentare, assieme all'autore, il libro "Lo sport del doping" del prof. Sandro Donati
"Oltre 30 anni di doping nello sport raccontati in modo documentato, diretto, crudo da chi lo ha sempre denunciato, combattendo il più delle volte delle battaglie isolate.
Allenatore della nazionale di atletica leggera, dirigente del CONI, componente della Commissione antidoping, consigliere del governo, consulente, membro (unico italiano) della WADA, Donati ha potuto vivisezionare il fenomeno doping dall'alto di un'esperienza praticamente unica a livello mondiale. E tutte questo vissuto emerge nelle 300 pagine del libro che, peraltro, sta riscuotendo un successo enorme".
E ' un estratto della recensione pubblicata da Blog-In su un libro eccezionale, che non può mancare nelle case di chi ama veramente lo sport e non si ferma alla superficie o alle apparenze raccontate magistralmente dai media nostrani, assolutamente refrattari ad approfondire una tematica così spinosa come quella del doping.
Nelle prossime settimane pubblicherò ulteriori aggiornamenti sull'evento.
Per informazioni sull'evento potete scrivere nella parte riservata ai commenti qui sotto o contattarmi all'indirizzo (stampa.blogin@gmail.com).

La Feltrinelli - Udine Via Poscolle, 3, Udine

venerdì, febbraio 01, 2013

Federico Buffa racconta "Arpad Weisz - Dallo Scudetto ad Auschwitz" - Video integrale

Pubblico ora lo straordinario video-documentario "Federico Buffa racconta Arpad Weisz", trasmesso qualche giorno fa da Sky Sport. La storia è tratta dal libro di Matteo Marani "Dallo Scudetto ad Auschwitz - Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo". Federico Buffa è una delle (poche) ragioni per le quali valga ancora la pena pagare l'abbonamento a Sky. Nel suo magistrale racconto ripercorre la vita di Arpad Weisz, ebreo ungherese che, al culmine della sua carriera di allenatore, è costretto a fuggire dall'Italia assieme alla sua famiglia, causa leggi razziali. Per oltre 60 anni la figura di Weisz è stata incredibilmente dimenticata. Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo e tifoso del Bologna, ne ha ricostruito la storia, scrivendo un bellissimo libro.

Ecco una parte della sua biografia, tratta da Wikipedia.
"Figlio di due ebrei ungheresi, Weisz fu giocatore di livello medio-alto: giocò per la propria nazionale, anche alle Olimpiadi del 1924, e come calciatore semi-professionista tra Ungheria, Cecoslovacchia, Italia e Uruguay.
Dopo gli apprendistati in Sudamerica e all'Alessandria, raggiunse la fama con la vittoria del titolo italiano alla guida dell'Ambrosiana – oggi Inter – nella stagione 1929-1930, la prima disputata a girone unico. Lo scudetto vinto con la squadra nerazzurra fece di Weisz, allora trentaquattrenne, il più giovane allenatore a laurearsi campione d'Italia, record tuttora imbattuto. Nel periodo di permanenza a Milano fu lo scopritore di Giuseppe Meazza.
Nel 1930 fu co-autore assieme ad Aldo Molinari di un famoso (all'epoca) manuale, Il giuoco del calcio, all'avanguardia rispetto ai dettami "inglesi" del tempo.
Negli anni successivi allenò anche il Novara e il Bari, passando poi nel 1935 al Bologna, dove conquistò i campionati 1935-1936 e 1936-1937. Sempre coi rossoblu, nel 1937 vinse a Parigi anche il Torneo dell'Esposizione Universale (in un'epoca in cui le coppe europee erano ancora di là da venire), imponendosi con un secco 4-1 ai danni del Chelsea" (da wikipedia). 
Fin qui la storia calcistica. Da lì in poi la sua vita cambia. "Cambia la storia (con la s minuscola)". Parola a Federico Buffa (per vedere altri racconti dell'inarrivabile "Avvocato" visita il canale youtube di GZNBA99). Buona visione.


Filmato apprezzato anche da Aldo Grasso sul corriere.it