I Masters che si stanno disputando a Londra hanno confermato che Roger Federer è in un momento di forma smagliante. Dopo aver conquistato Parigi e sconfitto Tsonga all'esordio, il campionissimo svizzero ha spazzato via Rafael Nadal con un eloquente 6-3 6-0. Lo spagnolo al pari o forse più di Djokovic, ha confermato di essere giunto all'atto finale della stagione 2011 in precarie condizioni di forma. Adriano S per Tennisworlitalia.com dà una chiave di lettura originale all'eterno dualismo tra Roger e Rafa.
Rafael Nadal è sempre stato considerato la bestia nera di Roger Federer. Da qui, tante le conclusioni, più o meno ponderate: 'Federer ha vinto quegli Slam solo perchè incontrava Safin, Hewitt e Roddick a inizio carriera', 'Il vero Goat è Nadal, ha vinto anche le Olimpiadi', 'Rafa è più forte di Roger', 'Lo soffre...'.
E il conto degli scontri diretti, in effetti, prima di ieri diceva 17 vittorie a 8 in favore dello spagnolo. Pochi hanno però analizzato a dovere queste statistiche, e la vittoria di ieri di Federer è la conferma di un pensiero ancor più matematico che filosofico.
14 volte i due si sono incontrati sulla terra rossa, ma ben 12 volte in finale (le altre due sono semifinali), con 12 vittorie di Nadal, che solo in occasione della finale del Roland Garros 2008 ha dominato in tutto e per tutto un Roger in degenza da mononucleosi. Le altre volte lo svizzero ha infatti spesso tolto almeno un set a quello che è probabilmente il più forte terraiolo di sempre.
Su erba Nadal ha dovuto disputare la sua più grande partita e stare un'infinità di ore in campo per vincere per la prima volta contro Federer in finale a Wimbledon, al terzo tentativo.
Su cemento outdoor Rafa si è dimostrato superiore all'elvetico per 4 volte, contro l'unica vittoria rossocrociata a Miami, quando Nadal era ancora un pirata bambino. L'ultima proprio a Key Biscayne, in campi totalmente diversi da quelli di 6 anni fa. In mezzo la tragedia psichica degli Australian Open, dove la schiena tradì il nativo di Basilea.
Tenendo conto di queste statistiche, sarebbe anche difficile non farsi condizionare dai pensieri cattivi di cui sopra...
Ma prima di giungere al dato finale va fatta una premessa importante: Federer è arrivato in fondo ai tornei sul rosso quasi sempre, Nadal non ha fatto altrettanto sul veloce. A sua volta il veloce di un tempo non esiste più, e lo spagnolo, sia a Wimbledon che nei tornei su cemento all'aperto, ne ha approfittato in maniera più che evidente.
Ed eccoci al conto degli scontri indoor fra i due.
4-0 senza appello con la vittoria di ieri, giunta in appena 61 minuti, con il doppio dei punti vinti (54 a 27). La vittoria più netta di sempre di Federer su Nadal, ma non l'unica di questa portata. Roger aveva infatti impiegato ancora meno a Shanghai nel 2007, 6-4 6-1 in 59 minuti e 'solo' 53 punti a 34 nel complesso.
Va in questo caso spezzata una lancia in favore di Nadal, che è spesso arrivato cotto a fine stagione per gli sprechi fisici dei restanti 10 mesi antecedenti le Masters Cup, ma è un torneo che manca allo spagnolo, e in particolar modo lo scorso anno Rafa era fortemente intenzionato a vincere anche l'anello mancante della sua carriera tennistica. E non a caso l'unico set vinto dal maiorchino su Federer al coperto risale al 2010, quando ci volle un Fed-express per abbattere il toro di Manacor.
Riassumendo: Nadal è senza dubbio per caratteristiche tecniche sempre stato un tennista 'difficile' per Federer, ma va sfatato il luogo comune della sudditanza psicologica, o ancora peggio inferiorità, di Federer nei suoi confronti. A chiudere il discorso: 3 dei 12 6-0 presi in carriera da Nadal sono giunti per mano di Roger, a testimoniare che le paure, più che personali, fossero proprie dell'ambiente che lo circonda. Ben più aperto il discorso concernente la rivalità con Djokovic, che lo spagnolo aspetta al varco nell'anno della resa dei conti.