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GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

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CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

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domenica, maggio 29, 2011

Tour de France 2011: Percorso, Tappe, Altimetrie e dettaglio salite

Anche nel 2011 il Tour de France sarà il  Campionato Mondiale delle corse a tappe. Grazie alla presenza di tutti i big mondiali, infatti, la Grand Boucle 2011 offrirà come sempre uno spettacolo unico . La 98^ edizione del Tour prevede 21 tappe per 3430 km complessivi: 10 tappe di pianura, 6 tappe di montagna con 4 arrivi in quota, 3 tappe di media montagna, 1 cronometro individuale (gli stessi 42,5 km visti all'ultimo Giro del Delfinato) e 1 cronometro a squadre (23km). Un percorso adattissimo agli scalatori in cui, a differenza del passato, i km a cronometro sono assai limitati. La ricetta preferita dal grande pubblico. A dire il vero un aspetto comune ai Tour tradizionali c'è: l'attesa delle grandi salite. La prima tappa d'alta montagna, infatti,  si disputerà il 14 luglio, 12a frazione. Prima ci sarà grande spazio per velocisti e cacciatori di tappe. Il mattatore della Grand Boucle 2011 sarà il Galibier. Per celebrare i 100 anni dalla prima scalata delle Alpi, infatti, questa mitica vetta sarà teatro di un arrivo di tappa (18esima) e verrà affrontato anche nella successiva frazione. I protagonisti annunciati del Tour 2011 sono molti, ma la lotta per la classifica finale, molto probabilmente, sarà tra i due grandi avversari del 2010: Alberto Contador e Andy Schleck. Una sfida che si preannuncia appassionante, con la possibilità di vedere comunque altri atleti (Van de Broeck, Wiggins, Evans, Franck Schleck, Vinokourov, Brajkovic, Leipheimer, Soler, Kern, forse Cunego....) al vertice.
Vediamo quindi nel dettaglio percorso, tappe e altimetrie del Tour de France 2011.

TOUR DE FRANCE 2011 - TAPPE e ALTIMETRIE

DATA
TAPPA
KM
TIPO
ALTIM.
1
sab 2 luglio
PASSAGE DU GOIS LA BARRE DU MONTS - MONT DES ALOUETTES LES HERBIERS
191.5
VEL
VEDI
2
dom 3  luglio
LES ESSARTS - LES ESSARTS
23
TTT
VEDI
3
lun 4 luglio
OLONNE SUR MER - REDON
198
VEL
VEDI
4
mar 5 luglio
LORIENT - MUR DE BRETAGNE
172.5
VEL
VEDI
5
mer 6 luglio
CARHAIX - CAP FREHEL
164.5
VEL
VEDI
6
gio 7 luglio
DINAN - LISIEUX
226.5
VEL
VEDI
7
ven 8 luglio
LE MANS -CHATEAUROUX
218
VEL
VEDI
8
sab 9 luglio
AIGURANDE - SUPER BESSE SANCY
189
MM
VEDI
9
dom10 luglio
ISSOIRE - SAINT FLOUR
208
MM
VEDI
-
lun 11 luglio
RIPOSO
-
-
-
10
mar 12 luglio
AURILLAC - CARMAUX 158 VEL VEDI
11
mer 13 luglio
BLAYES LES MINES - LAVAUR 167.5 VEL VEDI
12
gio 14 luglio
CUGNAUX - LUZ ARDIDEN 211 AM VEDI
13
ven 15 luglio
PAU - LOURDES 152.5 AM VEDI
14
sab 16 luglio
SAINT GAUDENS - PLATEAU DE BEILLE 168.5 AM VEDI
15
dom 17 luglio
LIMOUX - MONTPELLIER 192.5 VEL VEDI
-
lun 18 luglio
RIPOSO
-
-
-
16
mar 19 luglio
SAINT PAUL TROIS CHATEAUX - GAP 162.5 MM VEDI
17
mer 20 luglio
GAP - PINEROLO 179 AM VEDI
18
gio 21 luglio
PINEROLO - GALIBIER - SERRE CHEVALIER 200.5 AM VEDI
19
ven 22 luglio
MODANE VALFREJUS - ALPE D'HUEZ 109.5 AM VEDI
20
sab 23 luglio
GRENOBLE - GRENOBLE 42.5 ITT VEDI
21
dom 24 luglio
CRETEIL - PARIS CHAMPS ELYSEES 95 VEL VEDI

LEGENDA:
VEL: tappa per velocisti
MM: tappa di media montagna
AM: tappa di alta montagna
TTT: cronometro a squadre (Team Time Trial)
ITT: cronometro individuale (Individual Time Trial)

Dati e immagini sono tratti da www.letour.fr




sabato, maggio 28, 2011

Manchester Utd - Barcellona: il business della Finale 2011 della Champions League (sporteconomy.it)

A pochi minuti dall'ingresso in campo di Barcellona e Manchester United, protagoniste della Finale 2011 della Uefa Champions League, pubblico un articolo apparso su Sporteconomy.it, l'agenzia d'informazione dello Sport Business diretta dall'amico Marcel Vulpis. Sporteconomy, presente su queto blog con il feed nella colonna laterale, è un punto di riferimento assoluto per tutti coloro i quali vogliono capire e conoscere le dinamiche di sport-marketing che stanno dietro ad un evento sportivo. Grazie alla qualità dei suoi articoli e delle sue informazioni, Sporteconomy - nella persona del direttore Vulpis - è spesso ospite di Sky Sport 24.
Nello specifico, l'articolo in questione analizza le cifre in ballo nella sfida più attesa dell'anno. Si scopre così che Barcellona e Manchester United non sono solamente le due compagini leader a livello tecnico del calcio europeo, ma sono ai primissimi posti anche sotto il profilo del marketing.

Champions league: ManUtd-Barça vale 748 mln di euro. Sponsor in comune (Audi e Turkish), business in costante crescita, sponsorizzazioni di maglia sopra i 20 milioni di euro. E’ una sfida da 748 milioni di euro quella che vedrà opposte stasera allo stadio Wembley di Londra le finaliste della Champions League 2011. Il Manchester United e il Barcellona valgono, in termini di fatturato, rispettivamente 350 milioni e 398 milioni (dato 2009/2010-Deloitte).


Il Manchester United 2010/2011
A distanza di appena due anni dal match clou di Roma 2009 (all’epoca il giro d’affari superava di poco i 600 mln di euro) le due squadre si trovano di nuove opposte nella gara che vale un’intera stagione. Il club vincitore, infatti, può portare a casa, grazie ai premi e al sistema Uefa ribattezzato “market pool” (un indice costituito da un insieme di diversi fattori, come il blasone o le presenze nella nuovo format della Champions) una cifra vicina ai 60 milioni di euro.
Sul terreno delle sponsorizzazioni sono entrambe due realtà Nike, con contratti superiori ai 20 milioni di euro, mentre a livello di jersey-sponsorship il Manchester Utd incassa 20,9 mln dalla società di consulenza americana Aon. Fino al termine di questa stagione il Barça, invece, si impegnerà a pagare 1,5 milioni di euro all’Unicef (l’esatto opposto di quanto avviene normalmente nel settore delle sponsorizzazioni), presente sul fronte maglia. Ma già nell’anno in corso è diventato operativo il nuovo contratto con Qatar Foundation, che ha pagato anticipatamente i primi 16 milioni di euro.
Dal 1° luglio 2011, e per i prossimi cinque anni, lo sponsor arabo apparirà sulla divisa azulgrana per un totale di 166 milioni di euro, mentre Unicef sarà apposto sul retro della divisa appena sotto i numeri dei giocatori. Oltre a questo nuovo contratto il Barcellona è sostenuto da Audi, La Caixa (banca), Turkish airlines, Tv3, Estrella Damm (birra).
La squadra inglese ha in comune con gli azulgrana gli sponsor Audi e Turkish, a conferma del posizionamento internazionale di entrambe le società, oltre a Betfair, Dhl, Singha (beer), ente di promozione turistica di Seoul, Thomas Cook, Epson e Hublot.
Il fatturato dei Red Devils presenta un’equa distribuzione dell’area ricavi: diritti tv (128 mln di euro/37%); biglietteria (122,4 mln/35%), revenue commerciali (99,4 mln/28%). Negli ultimi cinque anni gli inglesi hanno registrato una crescita costante: 243 mln (2006); 315 mln (2007); 325 mln (2008), 327 mln (2009), 350 mln (2010). Nel 2009 il ManUtd era al terzo posto per giro d’affari nell’annuale classifica Deloitte Football Money League.
Il Barcellona 2010/2011
I 398,1 mln di euro del business del Barça invece è così composto: diritti tv (145,8 mln/44%), revenue commerciali (122,2 mln/31%) e biglietteria (97,8 mln/31%). Conquistando il secondo posto assoluto (2009) nella tabella Deloitte.
La crescita del business nell’ultimo lustro è stato altrettanto veloce: 259 mln (2006), 290 mln (2007), 309 mln (2008), 366 mln (2009), 398 mln (2010). Gli analisti di settore prevedono che, in caso di vittoria, il club di Messi & soci possa superare i 430 milioni di euro al termine della stagione 2010/2011, grazie proprio ai ricavi della Champions league e al driver della finale di Londra, dove ormai i biglietti per entrare nello stadio di Wembley stanno superando in media i 3 mila euro.


Serie A 2010-2011 - Le pagelle finali delle 20 squadre e le prospettive per la stagione 2011/2012

Il Milan campione d'Italia 2011
La Serie A 2010-2011 è andata in archivio e come da tradizione di Blog-In, ecco le pagelle finali delle 20 squadre. Una stagione che ha visto il Milan degno vincitore, con Napoli, Udinese e Lazio grandi rivelazioni e Roma e Juventus a pagare le rispettive transizioni a livello tecnico-societario. Stagione da film horror per la Sampdoria, mentre squadre come Lecce, Bologna e Cesena hanno compiuto delle vere e proprie imprese, ottenendo la salvezza con largo anticipo. In attesa di scoprire chi sarà la terza squadra a salire in Serie A assieme ad Atalanta e Siena, che dopo un solo anno in cadetteria tornano nella massima serie (l'impressione - osservando scelte e programmi societari - è che possano fare bene), cerchiamo di capire anche quali sono le prospettive delle 20 protagoniste di questa stagione.

BARI 4 - Già a inizio anno si conoscevano le difficoltà a livello societario dei pugliesi. Gli sforzi economici per confermare Barreto e Almiron sono valsi a poco, visti i rispettivi infortuni. Ventura durante tutto il ritiro estivo aveva invocato l'arrivo di due difensori centrali che ovviassero alle partenze di Bonucci e Ranocchia, ma alla fine non è stato accontentato. Si sperava nel mercato di gennaio per risollevare una situazione ampiamente compromessa, ma il miracolo non è avvenuto. Okaka subito a segno nel derby, poi desaparecido. Uniche note liete Gazzi (merita di restare in A), Huseklepp e Grandolfo. 24 punti totali sono davvero una miseria. Retrocessione dolorosa da molti punti di vista. Mercato che si prospetta difficoltoso viste i problemi economici: occorrerà agire con intelligenza.

BOLOGNA 7 - mezzo voto in meno per il brutto finale di stagione, compreso lo 0-4 casalingo con il Bari. Tuttavia, nonostante gli enormi problemi societari, Malesani ha compiuto un vero capolavoro, riuscendo a salvare con grande anticipo (45 punti effettivi) e senza nessun patema una squadra non certo trascendentale. Il Bologna è riuscito a mantenere la categoria con i gol di un solo attaccante (Di Vaio), esprimendo un calcio pratico e organizzato. La forza dei felsinei è stata sicuramente il centrocampo dove Mudingay e Della Rocca (ragazzo assai interessante), oltre che a Perez, hanno giocato un ottimo campionato. Ora però occorrerà gettare le basi per rinforzarsi a livello societario (Bagni consulente una buona mossa), altrimenti si preannuncia una stagione difficile. Bisoli è un tecnico valido che non aveva fatto poi così male a Cagliari, pagando - stando alle voci giornalistiche - i rapporti non idilliaci con i senatori della squadra.

BRESCIA 4.5 - difficile spiegare la stagione dei lombardi. Nel mercato estivo Corioni aveva rinforzato notevolmente l'attacco con Eder e Diamanti (giocatore comunque un po' sopravvalutato), lasciando  scoperti centrocampo e difesa. Proprio il Bologna ha dimostrato come sia importante avere alla base una buona organizzazione difensiva. Iachini (e tanto meno Beretta nella parentesi di metà stagione) ha provatp diverse soluzioni tattiche, non riuscendo mai a trovare la quadratura del cerchio. In realtà, se si guarda al cammino delle rondinelle durante l'anno, si notano i pareggi contro Inter (2 volte), Napoli e Udinese, i 4 punti contro la Roma e una sfortunata sconfitta con il Milan. Il problema, però, è che gli scontri diretti sono stati deleteri e i 32 punti conquistati sono davvero pochi. Retrocedere immediatamente è un brutto colpo. La speranza dei tifosi è che non passino altri anni prima di tornare in Serie A. Corioni è disposto a cedere, ma al momento non si vedono possibili acquirenti. Rebus.

CAGLIARI 6 - Ci risiamo. Anche quest'anno, come nelle ultime due stagioni, i rossoblu, una volta ottenuta la salvezza con larghissimo anticipo (marzo), hanno mollato quasi completamente nelle ultime giornate di campionato: 6 punti nelle ultime 10 partite sono davvero una miseria, ma non cancellano comunque quanto di buon fatto in precedenza. Donadoni ha svolto un ottimo lavoro, ma per la prossima stagione necessita di un attaccante che possa alternarsi ad Acquafresca e Nenè visto che Matri non è stato rimpiazzato. La base della squadra è comunque molto valida. Astori è un difensore valido, il centrocampo è tra i migliori della Serie A. Si parla di qualche cambiamento nella rosa. Cellino ha dimostrato nelle ultime stagioni di saper costruire delle belle squadre (anche se la vicenda Marchetti è stata gestita davvero male).

CATANIA 6 - Vero, è arrivato il record di punti nella massima serie, ma la stagione degli etnei era partita con aspettative superiori. Non a caso il presidente Pulvirenti ha esonerato Giampaolo a metà stagione con la squadra in perfetta media salvezza. Simeone ha faticato non poco nelle prime partite, trovando tuttavia un paio di punti pesanti con delle rocambolesche rimonte contro Lecce e Juventus grazie alle pennellate su punizione di Lodi. Per il prossimo anno molti dubbi, da Maxi Lopez (stagione molto al di sotto del primo anno) fino alla panchina (difficile la conferma del Cholo). Eccessiva la scelta di puntare su una rosa quasi completamente argentina. 

CESENA 7.5 - Campionato davvero super quello della squadra di Ficcadenti. Un plauso al tecnico che ha lavorato molto bene, sfruttando al massimo le risorse di una rosa priva di attaccanti di livello. Ma i complimenti vanno anche alla società che ha difeso il tecnico nei momenti più difficili, quando la piazza romagnola voleva a tutti i costi un nuovo allenatore. Girone di ritorno da incorniciare. Grandi protagonisti della salvezza Antonioli, Parolo (buon centrocampista seppur non più giovanissimo) e Jimenez (Giaccherini bene ma non benissimo). La cosa più positiva per i tifosi romagnoli è che il presidente Campedelli voglia rafforzare la squadra anche con nomi di un certo peso (leggi Mutu). Da capire chi prenderà il posto di Ficcadenti. 

Altra bella stagione per il Chievo
CHIEVO 7 - Altro campionato di assoluta tranquillità per questa società che - retorica a parte - è un vero e proprio modello (su più livelli), destinato ad ottenere risultati sempre migliori nei prossimi anni. Pioli ha svolto un ottimo lavoro, ma il merito principale va dato a Campedelli-Sartori, abili nel costruire una squadra di assoluto valore, con diversi ricambi in tutti i reparti. Constant ha giocato un eccellente andata, salvo poi calare di rendimento nel ritorno in concomitanza con le voci di mercato. Fernandes è cresciuto molto nel corso dell'anno. Bene Sorrentino, Andreolli e Mantovani. Pellissier è stato la solita garanzia. Deludenti Bogliacino e Thereau. Moscardelli buon protagonista, ma viste le doti tecniche avrebbe potuto fare ancora meglio. Pioli non sarà l'allenatore per il prossimo anno, ma nel contesto clivense molti tecnici possono far bene. Proseguendo sulla linea del 4-3-1-2 l'ideale potrebbe essere Marco Giampaolo.

FIORENTINA 6 - Prima parte di stagione deludente, molto meglio nel girone di ritorno, grazie anche al recupero degli infortunati. Al di là del risultato finale, però, il problema principale riguarda il progetto dei Della Valle, che sembrano avere perso molto entusiasmo, ridimensionando ambizioni e obiettivi. Anche leggendo i nomi che circolano in questi giorni si capisce come i risultati dell'era Prandelli siano difficilmente ripetibili, almeno a breve scadenza. Corvino ha rafforzato notevolmente il settore giovanile, ma per competere con le prime della classe occorre avere anche giocatori affermati. Santana saluta. Mutu e Montolivo (che rimane comunque un giocatore assai sopravvalutato) sono dati in partenza. Vargas incerto. La nota più lieta sarà il recupero di un potenziale campione come Jovetic. Da chiarire la posizione di D'Agostino e Gilardino. Ad ogni modo, per esprimere un'opinione compiuta sulla politica dei Della Valle occorrerà aspettare la chiusura del mercato.

GENOA 6.5 - Le premesse estive erano molto buone, con una campagna acquisti in grande stile. In realtà, alla prova del campo, la squadra non ha mai ingranato e Preziosi, tra novembre e gennaio ha rivoltato la squadra come un calzino. La mancata continuità, ovviamente, non ha portato ad un risultato  di prestigio, ma i 51 punti finali sono una buona base per ripartire. Malesani in panchina è una soluzione valida. La costruzione della squadra, però, dovrà essere più mirata rispetto a quella della scorsa stagione (quando, comunque, il rapporto un po' logoro tra Preziosi e Gasperini condizionò il tutto). Per puntare all'Europa serviranno un paio di centrocampisti centrali e una punta da affiancare a Floro Flores che a Genova sembra aver trovato la piazza ideale per mostrare le sue doti.

INTER 6 - Difficile dare un voto alla stagione nerazzurra, reduce dalla tripletta della scorsa stagione. Mai scattato il feeling tra Benitez e società/ambiente (va detto comunque che il tecnico spagnolo ha portato a casa 2 trofei), Leonardo ha riportato un po' di entusiasmo, nascondendo almeno inizialmente le lacune della squadra. In particolare l'assenza di un perno come Samuel e il logorio di alcuni elementi (Cambiasso e Zanetti in primis). Il mercato di gennaio è stato positivo essenzialmente per l'arrivo di Pazzini, che ha portato in dote diversi punti in classifica. Ranocchia deve crescere molto, mentre Kharja ha dimostrato di non poter dare una grossa mano a questi livelli. Il mercato sarà fondamentale per svecchiare la squadra e per rafforzare il centrocampo, il reparto più in difficoltà. Tuttavia, l'eventuale partenza di Maicon rappresenterebbe una grossa perdita, ma la storia recente insegna che se un giocatore vuole cambiare aria è meglio accontentarlo, alla faccia dell'attaccamento ai colori e dei contratti.

Il flop della Juventus
JUVENTUS 4.5 - La stagione del rilancio bianconero si è rivelata un flop. Difficile capirne i motivi, anche perché fino a Natale la squadra aveva dato ottimi segnali, inanellando un'importante striscia positiva, battendo il Milan a San Siro e marciando in perfetta linea con gli obiettivi di inizio anno (primi 3-4 posti). Poi, con l'inizio del nuovo anno, il buio più totale. Fuori Quagliarella, Krasic stanco, calo fisico generalizzato, sequela d'infortuni  e brutto settimo posto finale. Vista la rivoluzione della scorsa estate era logico attendersi qualche difficoltà, ma non un'involuzione come quella da gennaio in avanti. Dedicherò un post a parte alla situazione bianconera, ma l'inizio della campagna acquisti mi sembra decisamente migliore rispetto a quello titubante della scorsa stagione. Pirlo, Ziegler, probabilmente Pazienza a parametro zero sono colpi mirati molto importanti che vanno a riempire delle caselle praticamente vuote. Lichtsteiner sarebbe un altro ottimo acquisto. Ci sarà da sfoltire (alcuni giocatori sopravvalutati come Chiellini Felipe Melopotrebbero servire per fare ulteriormente cassa) e acquistare giocatori, ma per innalzare il livello medio della squadra servirà l'ingaggio di un paio di top players (un grande esterno sinistro e una seconda punta). La scelta di Conte è interessante, anche se Del Neri (parere personale e impopolare) ha pagato colpe anche non sue. Traorè, Motta, Martinez si sono rivelati acquisti sbagliati o inutili. Altri come Bonucci, Barzagli, Krasic, Matri e Quagliarella, invece, serviranno a gettare le basi per il futuro. Bisognerà capire se il tecnico leccese punterà tutto sul suo 4-2-4 oppure prenderà in considerazione anche il 4-3-3. Sulla base di questa alternativa la società si muoverà sul mercato. Difficile chiedere pazienza in un mondo frenetico per definizione come quello del calcio, ma Andrea Agnelli sta lavorando nella giusta direzione e lo stadio di proprietà (vedi), nuova casa bianconera, è un motivo di vanto da tutti i punti di vista. La società è già proiettata nel futuro.

LAZIO 7.5 - Stagione da incorniciare quella biancoceleste. E' mancato un niente alla qualificazione Champions. Questione di dettagli, di punti persi per strada in modo banale (basti pensare al doppio confronto con la Juventus...). Reja è andato molto al di sopra delle aspettative di inizio anno, pagando paradossalmente il fatto di essere partito troppo bene. Troppe critiche nei confronti del tecnico goriziano che certamente in qualche occasione ha peccato in coraggio, ma ciò non gli toglie il merito di aver costruito un'ottima squadra. Grande stagione per Lichtsteiner, Dias, Matuzalem, Brocchi, a tratti irresistibile Hernanes (anche se un po' in calo nella seconda parte della stagione). Verissimo il fatto che sia mancato l'attaccante da 15-20 gol, ma più concretamente sarebbe bastato avere a disposizione Radu nel finale di stagione per raggiungere l'obiettivo Champions. Per gli impegni europei occorrerà allargare la rosa, puntellandola in difesa (almeno un paio di riserve in più) e attacco.

LECCE 7.5 - La squadra salentina si merita uno dei voti più alti in virtù del rapporto qualità complessiva della rosa/risultato ottenuto. Ad inizio anno avevo dato quasi per spacciata la squadra di mister De Canio. Non rinnego quel parere, sottolineando i grandi meriti del tecnico lucano, capace di lavorare benissimo e di far crescere alla distanza la squadra. Rosati, Mesbah, Olivera e Di Michele grandi protagonisti, ma De Canio ha pescato anche dalla panchina, ottenendo grandi risultati anche contro le prime della classe. L'addio del tecnico equivale a dire: "Ho compiuto un miracolo ottenendo la salvezza. Non essendoci prospettive per migliorare la squadra, meglio lasciare ora". Giorni delicati a livello societario con Semeraro pronto a farsi da parte. Futuro nebuloso.

MILAN 8 - Ottima stagione quella dei rossoneri, meritatamente campioni. Oltre che per le proprie qualità, va detto che il Milan ha vinto anche per la manifesta inferiorità degli avversari. Nessuna squadra è stata in grado di mettere seriamente in difficoltà la formazione di Allegri che ha svoltato grazie all'arrivo di Ibrahimovic, (ovviamente) decisivo nella prima metà della stagione. Avere o no Ibra ha fatto la differenza e il blitz di fine agosto in Catalogna  ha determinato in sostanza la vittoria finale. Allegri è stato bravo e coraggioso nell'operare alcune scelte. L'infortunio di Pirlo è stata la chiave per costruire un centrocampo muscolare, in grado di sostenere un attacco poco propenso ai rientri. Ottima l'intuizione di Boateng trequartista, insuperabile Thiago Silva, è cresciuto molto (anche in chiave nazionale) Abate. Nella parte finale di stagione decisivo l'apporto di Seedorf. Con Ibrahimovic e costruendo la miglior difesa del campionato lo Scudetto è matematico. Per la prossima stagione, ottimi gli arrivi di Mexes e Taiwo che vanno a completare una rosa difensiva altrimenti lacunosa (Yepes inspiegabilmente tenuto a lungo in naftalina da Allegri). Il mancato rinnovo di Pirlo è comprensibile sotto certi aspetti, ma fa sensazione vedere una squadra come il Milan che ha sempre puntato su tecnica e qualità del gioco, perdere il suo centrocampista di maggior classe. Segno di un cambiamento deciso nell'impronta di gioco rossonera. La mediana milanista, comunque, necessita di uno/due innesti di peso vista l'età e il logorio di alcuni elementi. Da capire il futuro di Cassano.

Napoli in Champions 
NAPOLI 8 - Dire che il Napoli è andato oltre le aspettative più rosee è limitativo. Sono ancora convinto che Udinese e Lazio, mediamente, avessero qualcosa in più dei partenopei (non è un caso se nei 4 scontri diretti contro queste compagini il Napoli abbia rimediato 3 sconfitte e 1 vittoria quantomeno rocambolesca). Tuttavia Mazzarri ha costruito una squadra eccezionale, capace di marciare a ritmo Scudetto per gran parte dell'anno. Oltre a Cavani, l'uomo decisivo è stato Lavezzi, mentre da segnalare i grandi progressi di Pazienza e il campionato solido di De Sanctis, Campagnaro, Maggio e Dossena. Un'annata irripetibile, in cui tutto è andato nella direzione degli azzurri (vedi vittorie contro Cagliari, Lecce e Lazio). Qualificazione diretta in Champions: onore e oneri. Non è un caso se tra Mazzarri e De Laurentiis si sia arrivati quasi alla rottura. Per affrontare la massima competizione europea (oltre che il campionato) occorrerà allargare quantitativamente e qualitativamente la rosa, mettendo a disposizione almeno 18-20 elementi dello stesso livello. Pena una stagione sofferta.

PALERMO 6 - Campionato sulle montagne russe quello del Palermo. Inizio ottimo, calo, ripresa, crisi nera, esonero di Delio Rossi, arrivo di Cosmi, ritorno di Rossi, chiusura in crescendo e finale di Coppa Italia. I rosanero avrebbero potuto (dovuto?) lottare con le squadre che l'hanno preceduta in classifica per un piazzamento in Europa, ma la crisi tra gennaio e febbraio ha fatto precipitare la situazione. La finale di Coppa Italia ha garantito l'Europa League. Potenzialmente la rosa palermitana è tra le prime della categoria (non inferiore al Napoli a mio parere). Manca un po' di qualità in mezzo al campo, ma i tre davanti (Pastore e Ilicic, più uno tra Hernandez e Pinilla) ne hanno in abbondanza. Per migliorare basterebbe inserire un paio di giocatori in difesa (centralmente) e un centrocampista di qualità. Vincere la Coppa Italia sarebbe importante, ma ancora di più è la conferma dei gioielli per la prossima stagione. 

PARMA 5.5 - Da questa stagione, ripresa per i capelli grazie all'arrivo di Colomba, esce davvero male Pasquale Marino. Imbarazzante dapprima il confronto con il Parma di Guidolin (peraltro inferiore a livello qualitativo rispetto a quello della stagione appena trascorsa), poi con quello di Colomba, meritevole di riconferma. Attualmente il Parma ha troppi giocatori in rosa e troppe comproprietà da risolvere per capire che tipo di squadra sarà costruita da Leonardi e Ghirardi. Confermare il ritrovato Amauri sarebbe un ottimo punto di partenza, ma l'italo-brasiliano merita un'altra chance in una squadra di livello superiore (non male un ritorno a Palermo o, perchè no, un approdo all'Udinese del suo ex allenatore Guidolin; dipenderà dalla Juventus). Giovinco sembra aver trovato la giusta dimensione. Rispetto alla stagione 2010-2011, comunque, servirà un disegno di squadra più lineare, basato su un'idea di gioco precisa.

ROMA 4.5 - Stagione davvero deludente per la squadra che - potenzialmente - avrebbe potuto dare maggior fastidio al Milan (non è un caso se i giallorossi hanno ottenuto 4 punti contro la squadra di Allegri). Dapprima i problemi nei rapporti tra Ranieri e alcuni giocatori, poi l'instabilità societaria. Insomma, un'annata da dimenticare per una squadra che rischia di pagare anche nel prossimo anno i problemi nella transizione Unicredit-Sensi - Di Benedetto. Non si capisce quale sarà il budget a disposizione dei dirigenti, chi sarà il nuovo allenatore, che tipo di gioco vorrà impostare, quali dei big resteranno e quali se ne andranno. Per il bene della Roma è meglio che si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile, altrimenti si andrà incontro ad un ridimensionamento in termini di ambizioni e risultati. 

SAMPDORIA 4 - Che dire sulla stagione blucerchiata? Nemmeno nei peggiori degli incubi i tifosi doriani si sarebbero potuti aspettare un'annata del genere. Le colpe della società sono evidenti. In primis non aver rinforzato adeguatamente la rosa in vista della campagna europea (Champions o Europa League che fosse). Poi l'aver ceduto alla volontà di Pazzini, voglioso di andare all'Inter. Dopo aver allontanato - giustamente - Cassano, era fondamentale tenere l'altro giocatore simbolo. Infine la scelta di esonerare Di Carlo per sostituirlo con Cavasin (si sarebbe potuto scegliere meglio il sostituto: in quel momento era libero Colomba...). Il tutto, poi, all'interno di una stagione iper-sfortunata, iniziata con la beffa contro il Werder e terminata con quella, ancora più atroce, nel derby. Detto questo, la rosa della Sampdoria, anche dopo il mercato invernale, non era poi così scarsa, ma la spirale negativa in cui si era infilata la squadra non ha permesso di risollevarsi. Una nota finale per segnalare il pessimo rendimento di Macheda. Senza fare drammi occorre ripartire con un progetto nuovo, puntando su un tecnico giovane e su un gruppo che nel giro di 2-3 stagioni possa riportare la Sampdoria nelle posizioni che le competono in Serie A.

Udinese quarta in classifica
UDINESE 8 - Non mi dilungo più di tanto sul campionato bianconero. A marzo scrissi un post sull'annata memorabile della squadra di mister Guidolin (clicca qui). La qualificazione Champions è il giusto premio alla politica societaria e al lavoro eccezionale del tecnico di Castelfranco Veneto. Campionato indimenticabile con un gioco a tratti irresistibile, risultati storici (7-0 a Palermo, 4-0 a Cagliari, le vittorie su Inter e Juventus, il miglior attacco esterno della Serie A, ecc.) e alcuni interpreti magistrali: Sanchez e Di Natale in primis, ma grande stagione anche per Isla, Armero, Benatia, Zapata, Handanovic (record di rigori parati: 6 su 8). Vista l'esperienza del 2005/2006, per affrontare al meglio la Champions (o l'Europa League) occorrerà allargare qualitativamente la rosa. Le premesse in tal senso sono buone. Partirà qualcuno, ma arriveranno altri giocatori di livello: Danilo del Palmeiras, difensore centrale, è un nome assai interessante...