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Il Milan campione d'Italia 2011 |
La
Serie A 2010-2011 è andata in archivio e come da tradizione di
Blog-In, ecco le
pagelle finali delle
20 squadre. Una stagione che ha visto il
Milan degno vincitore, con
Napoli,
Udinese e
Lazio grandi rivelazioni e
Roma e
Juventus a pagare le rispettive transizioni a livello tecnico-societario. Stagione da film horror per la
Sampdoria, mentre squadre come
Lecce,
Bologna e
Cesena hanno compiuto delle vere e proprie imprese, ottenendo la salvezza con largo anticipo. In attesa di scoprire chi sarà la terza squadra a salire in Serie A assieme ad
Atalanta e
Siena, che dopo un solo anno in cadetteria tornano nella massima serie (l'impressione - osservando scelte e programmi societari - è che possano fare bene), cerchiamo di capire anche quali sono le prospettive delle 20 protagoniste di questa stagione.
BARI 4 - Già a inizio anno si conoscevano le difficoltà a livello societario dei pugliesi. Gli sforzi economici per confermare Barreto e Almiron sono valsi a poco, visti i rispettivi infortuni. Ventura durante tutto il ritiro estivo aveva invocato l'arrivo di due difensori centrali che ovviassero alle partenze di Bonucci e Ranocchia, ma alla fine non è stato accontentato. Si sperava nel mercato di gennaio per risollevare una situazione ampiamente compromessa, ma il miracolo non è avvenuto. Okaka subito a segno nel derby, poi desaparecido. Uniche note liete Gazzi (merita di restare in A), Huseklepp e Grandolfo. 24 punti totali sono davvero una miseria. Retrocessione dolorosa da molti punti di vista. Mercato che si prospetta difficoltoso viste i problemi economici: occorrerà agire con intelligenza.
BOLOGNA 7 - mezzo voto in meno per il brutto finale di stagione, compreso lo 0-4 casalingo con il Bari. Tuttavia, nonostante gli enormi problemi societari, Malesani ha compiuto un vero capolavoro, riuscendo a salvare con grande anticipo (45 punti effettivi) e senza nessun patema una squadra non certo trascendentale. Il Bologna è riuscito a mantenere la categoria con i gol di un solo attaccante (Di Vaio), esprimendo un calcio pratico e organizzato. La forza dei felsinei è stata sicuramente il centrocampo dove Mudingay e Della Rocca (ragazzo assai interessante), oltre che a Perez, hanno giocato un ottimo campionato. Ora però occorrerà gettare le basi per rinforzarsi a livello societario (Bagni consulente una buona mossa), altrimenti si preannuncia una stagione difficile. Bisoli è un tecnico valido che non aveva fatto poi così male a Cagliari, pagando - stando alle voci giornalistiche - i rapporti non idilliaci con i senatori della squadra.
BRESCIA 4.5 - difficile spiegare la stagione dei lombardi. Nel mercato estivo Corioni aveva rinforzato notevolmente l'attacco con Eder e Diamanti (giocatore comunque un po' sopravvalutato), lasciando scoperti centrocampo e difesa. Proprio il Bologna ha dimostrato come sia importante avere alla base una buona organizzazione difensiva. Iachini (e tanto meno Beretta nella parentesi di metà stagione) ha provatp diverse soluzioni tattiche, non riuscendo mai a trovare la quadratura del cerchio. In realtà, se si guarda al cammino delle rondinelle durante l'anno, si notano i pareggi contro Inter (2 volte), Napoli e Udinese, i 4 punti contro la Roma e una sfortunata sconfitta con il Milan. Il problema, però, è che gli scontri diretti sono stati deleteri e i 32 punti conquistati sono davvero pochi. Retrocedere immediatamente è un brutto colpo. La speranza dei tifosi è che non passino altri anni prima di tornare in Serie A. Corioni è disposto a cedere, ma al momento non si vedono possibili acquirenti. Rebus.
CAGLIARI 6 - Ci risiamo. Anche quest'anno, come nelle ultime due stagioni, i rossoblu, una volta ottenuta la salvezza con larghissimo anticipo (marzo), hanno mollato quasi completamente nelle ultime giornate di campionato: 6 punti nelle ultime 10 partite sono davvero una miseria, ma non cancellano comunque quanto di buon fatto in precedenza. Donadoni ha svolto un ottimo lavoro, ma per la prossima stagione necessita di un attaccante che possa alternarsi ad Acquafresca e Nenè visto che Matri non è stato rimpiazzato. La base della squadra è comunque molto valida. Astori è un difensore valido, il centrocampo è tra i migliori della Serie A. Si parla di qualche cambiamento nella rosa. Cellino ha dimostrato nelle ultime stagioni di saper costruire delle belle squadre (anche se la vicenda Marchetti è stata gestita davvero male).
CATANIA 6 - Vero, è arrivato il record di punti nella massima serie, ma la stagione degli etnei era partita con aspettative superiori. Non a caso il presidente Pulvirenti ha esonerato Giampaolo a metà stagione con la squadra in perfetta media salvezza. Simeone ha faticato non poco nelle prime partite, trovando tuttavia un paio di punti pesanti con delle rocambolesche rimonte contro Lecce e Juventus grazie alle pennellate su punizione di Lodi. Per il prossimo anno molti dubbi, da Maxi Lopez (stagione molto al di sotto del primo anno) fino alla panchina (difficile la conferma del Cholo). Eccessiva la scelta di puntare su una rosa quasi completamente argentina.
CESENA 7.5 - Campionato davvero super quello della squadra di Ficcadenti. Un plauso al tecnico che ha lavorato molto bene, sfruttando al massimo le risorse di una rosa priva di attaccanti di livello. Ma i complimenti vanno anche alla società che ha difeso il tecnico nei momenti più difficili, quando la piazza romagnola voleva a tutti i costi un nuovo allenatore. Girone di ritorno da incorniciare. Grandi protagonisti della salvezza Antonioli, Parolo (buon centrocampista seppur non più giovanissimo) e Jimenez (Giaccherini bene ma non benissimo). La cosa più positiva per i tifosi romagnoli è che il presidente Campedelli voglia rafforzare la squadra anche con nomi di un certo peso (leggi Mutu). Da capire chi prenderà il posto di Ficcadenti.
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Altra bella stagione per il Chievo |
CHIEVO 7 - Altro campionato di assoluta tranquillità per questa società che - retorica a parte - è un vero e proprio modello (su più livelli), destinato ad ottenere risultati sempre migliori nei prossimi anni.
Pioli ha svolto un ottimo lavoro, ma il merito principale va dato a
Campedelli-Sartori, abili nel costruire una squadra di assoluto valore, con diversi ricambi in tutti i reparti.
Constant ha giocato un eccellente andata, salvo poi calare di rendimento nel ritorno in concomitanza con le voci di mercato.
Fernandes è cresciuto molto nel corso dell'anno. Bene
Sorrentino, Andreolli e
Mantovani. Pellissier è stato
la solita garanzia. Deludenti
Bogliacino e
Thereau.
Moscardelli buon protagonista, ma viste le doti tecniche avrebbe potuto fare ancora meglio. Pioli non sarà l'allenatore per il prossimo anno, ma nel contesto clivense molti tecnici possono far bene. Proseguendo sulla linea del 4-3-1-2 l'ideale potrebbe essere
Marco Giampaolo.
FIORENTINA 6 - Prima parte di stagione deludente, molto meglio nel girone di ritorno, grazie anche al recupero degli infortunati. Al di là del risultato finale, però, il problema principale riguarda il progetto dei Della Valle, che sembrano avere perso molto entusiasmo, ridimensionando ambizioni e obiettivi. Anche leggendo i nomi che circolano in questi giorni si capisce come i risultati dell'era Prandelli siano difficilmente ripetibili, almeno a breve scadenza. Corvino ha rafforzato notevolmente il settore giovanile, ma per competere con le prime della classe occorre avere anche giocatori affermati. Santana saluta. Mutu e Montolivo (che rimane comunque un giocatore assai sopravvalutato) sono dati in partenza. Vargas incerto. La nota più lieta sarà il recupero di un potenziale campione come Jovetic. Da chiarire la posizione di D'Agostino e Gilardino. Ad ogni modo, per esprimere un'opinione compiuta sulla politica dei Della Valle occorrerà aspettare la chiusura del mercato.
GENOA 6.5 - Le premesse estive erano molto buone, con una campagna acquisti in grande stile. In realtà, alla prova del campo, la squadra non ha mai ingranato e Preziosi, tra novembre e gennaio ha rivoltato la squadra come un calzino. La mancata continuità, ovviamente, non ha portato ad un risultato di prestigio, ma i 51 punti finali sono una buona base per ripartire. Malesani in panchina è una soluzione valida. La costruzione della squadra, però, dovrà essere più mirata rispetto a quella della scorsa stagione (quando, comunque, il rapporto un po' logoro tra Preziosi e Gasperini condizionò il tutto). Per puntare all'Europa serviranno un paio di centrocampisti centrali e una punta da affiancare a Floro Flores che a Genova sembra aver trovato la piazza ideale per mostrare le sue doti.
INTER 6 - Difficile dare un voto alla stagione nerazzurra, reduce dalla tripletta della scorsa stagione. Mai scattato il feeling tra Benitez e società/ambiente (va detto comunque che il tecnico spagnolo ha portato a casa 2 trofei), Leonardo ha riportato un po' di entusiasmo, nascondendo almeno inizialmente le lacune della squadra. In particolare l'assenza di un perno come Samuel e il logorio di alcuni elementi (Cambiasso e Zanetti in primis). Il mercato di gennaio è stato positivo essenzialmente per l'arrivo di Pazzini, che ha portato in dote diversi punti in classifica. Ranocchia deve crescere molto, mentre Kharja ha dimostrato di non poter dare una grossa mano a questi livelli. Il mercato sarà fondamentale per svecchiare la squadra e per rafforzare il centrocampo, il reparto più in difficoltà. Tuttavia, l'eventuale partenza di Maicon rappresenterebbe una grossa perdita, ma la storia recente insegna che se un giocatore vuole cambiare aria è meglio accontentarlo, alla faccia dell'attaccamento ai colori e dei contratti.
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Il flop della Juventus |
JUVENTUS 4.5 - La stagione del rilancio bianconero si è rivelata un flop. Difficile capirne i motivi, anche perché fino a Natale la squadra aveva dato ottimi segnali, inanellando un'importante striscia positiva, battendo il Milan a San Siro e marciando in perfetta linea con gli obiettivi di inizio anno (primi 3-4 posti). Poi, con l'inizio del nuovo anno, il buio più totale. Fuori
Quagliarella,
Krasic stanco, calo fisico generalizzato, sequela d'infortuni e brutto settimo posto finale. Vista la rivoluzione della scorsa estate era logico attendersi qualche difficoltà, ma non un'involuzione come quella da gennaio in avanti. Dedicherò un post a parte alla situazione bianconera, ma l'inizio della campagna acquisti mi sembra decisamente migliore rispetto a quello titubante della scorsa stagione.
Pirlo,
Ziegler, probabilmente
Pazienza a parametro zero sono colpi mirati molto importanti che vanno a riempire delle caselle praticamente vuote.
Lichtsteiner sarebbe un altro ottimo acquisto. Ci sarà da sfoltire (alcuni giocatori sopravvalutati come
Chiellini e
Felipe Melo, potrebbero servire per fare ulteriormente cassa) e acquistare giocatori, ma per innalzare il livello medio della squadra servirà l'ingaggio di un paio di top players (un grande esterno sinistro e una seconda punta). La scelta di
Conte è interessante, anche se
Del Neri (parere personale e impopolare) ha pagato colpe anche non sue. Traorè, Motta, Martinez si sono rivelati acquisti sbagliati o inutili. Altri come
Bonucci, Barzagli, Krasic, Matri e
Quagliarella, invece, serviranno a gettare le basi per il futuro. Bisognerà capire se il tecnico leccese punterà tutto sul suo
4-2-4 oppure prenderà in considerazione anche il
4-3-3. Sulla base di questa alternativa la società si muoverà sul mercato. Difficile chiedere pazienza in un mondo frenetico per definizione come quello del calcio, ma Andrea Agnelli sta lavorando nella giusta direzione e lo
stadio di proprietà (vedi), nuova casa bianconera, è un motivo di vanto da tutti i punti di vista. La società è già proiettata nel futuro.
LAZIO 7.5 - Stagione da incorniciare quella biancoceleste. E' mancato un niente alla qualificazione Champions. Questione di dettagli, di punti persi per strada in modo banale (basti pensare al doppio confronto con la Juventus...). Reja è andato molto al di sopra delle aspettative di inizio anno, pagando paradossalmente il fatto di essere partito troppo bene. Troppe critiche nei confronti del tecnico goriziano che certamente in qualche occasione ha peccato in coraggio, ma ciò non gli toglie il merito di aver costruito un'ottima squadra. Grande stagione per Lichtsteiner, Dias, Matuzalem, Brocchi, a tratti irresistibile Hernanes (anche se un po' in calo nella seconda parte della stagione). Verissimo il fatto che sia mancato l'attaccante da 15-20 gol, ma più concretamente sarebbe bastato avere a disposizione Radu nel finale di stagione per raggiungere l'obiettivo Champions. Per gli impegni europei occorrerà allargare la rosa, puntellandola in difesa (almeno un paio di riserve in più) e attacco.
LECCE 7.5 - La squadra salentina si merita uno dei voti più alti in virtù del rapporto qualità complessiva della rosa/risultato ottenuto. Ad inizio anno avevo dato quasi per spacciata la squadra di mister De Canio. Non rinnego quel parere, sottolineando i grandi meriti del tecnico lucano, capace di lavorare benissimo e di far crescere alla distanza la squadra. Rosati, Mesbah, Olivera e Di Michele grandi protagonisti, ma De Canio ha pescato anche dalla panchina, ottenendo grandi risultati anche contro le prime della classe. L'addio del tecnico equivale a dire: "Ho compiuto un miracolo ottenendo la salvezza. Non essendoci prospettive per migliorare la squadra, meglio lasciare ora". Giorni delicati a livello societario con Semeraro pronto a farsi da parte. Futuro nebuloso.
MILAN 8 - Ottima stagione quella dei rossoneri, meritatamente campioni. Oltre che per le proprie qualità, va detto che il Milan ha vinto anche per la manifesta inferiorità degli avversari. Nessuna squadra è stata in grado di mettere seriamente in difficoltà la formazione di Allegri che ha svoltato grazie all'arrivo di Ibrahimovic, (ovviamente) decisivo nella prima metà della stagione. Avere o no Ibra ha fatto la differenza e il blitz di fine agosto in Catalogna ha determinato in sostanza la vittoria finale. Allegri è stato bravo e coraggioso nell'operare alcune scelte. L'infortunio di Pirlo è stata la chiave per costruire un centrocampo muscolare, in grado di sostenere un attacco poco propenso ai rientri. Ottima l'intuizione di Boateng trequartista, insuperabile Thiago Silva, è cresciuto molto (anche in chiave nazionale) Abate. Nella parte finale di stagione decisivo l'apporto di Seedorf. Con Ibrahimovic e costruendo la miglior difesa del campionato lo Scudetto è matematico. Per la prossima stagione, ottimi gli arrivi di Mexes e Taiwo che vanno a completare una rosa difensiva altrimenti lacunosa (Yepes inspiegabilmente tenuto a lungo in naftalina da Allegri). Il mancato rinnovo di Pirlo è comprensibile sotto certi aspetti, ma fa sensazione vedere una squadra come il Milan che ha sempre puntato su tecnica e qualità del gioco, perdere il suo centrocampista di maggior classe. Segno di un cambiamento deciso nell'impronta di gioco rossonera. La mediana milanista, comunque, necessita di uno/due innesti di peso vista l'età e il logorio di alcuni elementi. Da capire il futuro di Cassano.
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Napoli in Champions |
NAPOLI 8 - Dire che il Napoli è andato oltre le aspettative più rosee è limitativo. Sono ancora convinto che Udinese e Lazio, mediamente, avessero qualcosa in più dei partenopei (non è un caso se nei 4 scontri diretti contro queste compagini il Napoli abbia rimediato 3 sconfitte e 1 vittoria quantomeno rocambolesca). Tuttavia
Mazzarri ha costruito una squadra eccezionale, capace di marciare a ritmo Scudetto per gran parte dell'anno. Oltre a
Cavani, l'uomo decisivo è stato
Lavezzi, mentre da segnalare i grandi progressi di
Pazienza e il campionato solido di
De Sanctis, Campagnaro, Maggio e
Dossena. Un'annata irripetibile, in cui tutto è andato nella direzione degli azzurri (vedi vittorie contro Cagliari, Lecce e Lazio). Qualificazione diretta in Champions: onore e oneri. Non è un caso se tra Mazzarri e
De Laurentiis si sia arrivati quasi alla rottura. Per affrontare la massima competizione europea (oltre che il campionato) occorrerà allargare quantitativamente e qualitativamente la rosa, mettendo a disposizione almeno 18-20 elementi dello stesso livello. Pena una stagione sofferta.
PALERMO 6 - Campionato sulle montagne russe quello del Palermo. Inizio ottimo, calo, ripresa, crisi nera, esonero di Delio Rossi, arrivo di Cosmi, ritorno di Rossi, chiusura in crescendo e finale di Coppa Italia. I rosanero avrebbero potuto (dovuto?) lottare con le squadre che l'hanno preceduta in classifica per un piazzamento in Europa, ma la crisi tra gennaio e febbraio ha fatto precipitare la situazione. La finale di Coppa Italia ha garantito l'Europa League. Potenzialmente la rosa palermitana è tra le prime della categoria (non inferiore al Napoli a mio parere). Manca un po' di qualità in mezzo al campo, ma i tre davanti (Pastore e Ilicic, più uno tra Hernandez e Pinilla) ne hanno in abbondanza. Per migliorare basterebbe inserire un paio di giocatori in difesa (centralmente) e un centrocampista di qualità. Vincere la Coppa Italia sarebbe importante, ma ancora di più è la conferma dei gioielli per la prossima stagione.
PARMA 5.5 - Da questa stagione, ripresa per i capelli grazie all'arrivo di Colomba, esce davvero male Pasquale Marino. Imbarazzante dapprima il confronto con il Parma di Guidolin (peraltro inferiore a livello qualitativo rispetto a quello della stagione appena trascorsa), poi con quello di Colomba, meritevole di riconferma. Attualmente il Parma ha troppi giocatori in rosa e troppe comproprietà da risolvere per capire che tipo di squadra sarà costruita da Leonardi e Ghirardi. Confermare il ritrovato Amauri sarebbe un ottimo punto di partenza, ma l'italo-brasiliano merita un'altra chance in una squadra di livello superiore (non male un ritorno a Palermo o, perchè no, un approdo all'Udinese del suo ex allenatore Guidolin; dipenderà dalla Juventus). Giovinco sembra aver trovato la giusta dimensione. Rispetto alla stagione 2010-2011, comunque, servirà un disegno di squadra più lineare, basato su un'idea di gioco precisa.
ROMA 4.5 - Stagione davvero deludente per la squadra che - potenzialmente - avrebbe potuto dare maggior fastidio al Milan (non è un caso se i giallorossi hanno ottenuto 4 punti contro la squadra di Allegri). Dapprima i problemi nei rapporti tra Ranieri e alcuni giocatori, poi l'instabilità societaria. Insomma, un'annata da dimenticare per una squadra che rischia di pagare anche nel prossimo anno i problemi nella transizione Unicredit-Sensi - Di Benedetto. Non si capisce quale sarà il budget a disposizione dei dirigenti, chi sarà il nuovo allenatore, che tipo di gioco vorrà impostare, quali dei big resteranno e quali se ne andranno. Per il bene della Roma è meglio che si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile, altrimenti si andrà incontro ad un ridimensionamento in termini di ambizioni e risultati.
SAMPDORIA 4 - Che dire sulla stagione blucerchiata? Nemmeno nei peggiori degli incubi i tifosi doriani si sarebbero potuti aspettare un'annata del genere. Le colpe della società sono evidenti. In primis non aver rinforzato adeguatamente la rosa in vista della campagna europea (Champions o Europa League che fosse). Poi l'aver ceduto alla volontà di Pazzini, voglioso di andare all'Inter. Dopo aver allontanato - giustamente - Cassano, era fondamentale tenere l'altro giocatore simbolo. Infine la scelta di esonerare Di Carlo per sostituirlo con Cavasin (si sarebbe potuto scegliere meglio il sostituto: in quel momento era libero Colomba...). Il tutto, poi, all'interno di una stagione iper-sfortunata, iniziata con la beffa contro il Werder e terminata con quella, ancora più atroce, nel derby. Detto questo, la rosa della Sampdoria, anche dopo il mercato invernale, non era poi così scarsa, ma la spirale negativa in cui si era infilata la squadra non ha permesso di risollevarsi. Una nota finale per segnalare il pessimo rendimento di Macheda. Senza fare drammi occorre ripartire con un progetto nuovo, puntando su un tecnico giovane e su un gruppo che nel giro di 2-3 stagioni possa riportare la Sampdoria nelle posizioni che le competono in Serie A.
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Udinese quarta in classifica |
UDINESE 8 - Non mi dilungo più di tanto sul campionato bianconero. A marzo scrissi un post sull'annata memorabile della squadra di mister
Guidolin (
clicca qui). La qualificazione Champions è il giusto premio alla politica societaria e al lavoro eccezionale del tecnico di Castelfranco Veneto. Campionato indimenticabile con un gioco a tratti irresistibile, risultati storici (7-0 a Palermo, 4-0 a Cagliari, le vittorie su Inter e Juventus, il miglior attacco esterno della Serie A, ecc.) e alcuni interpreti magistrali:
Sanchez e
Di Natale in primis, ma grande stagione anche per
Isla, Armero, Benatia, Zapata, Handanovic (record di rigori parati: 6 su 8). Vista l'esperienza del 2005/2006, per affrontare al meglio la Champions (o l'Europa League) occorrerà allargare qualitativamente la rosa. Le premesse in tal senso sono buone. Partirà qualcuno, ma arriveranno altri giocatori di livello:
Danilo del Palmeiras, difensore centrale, è un nome assai interessante...