BLOG-IN DENTRO LO SPORT

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GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

TV - MEDIA - MARKETING

Analisi e commenti sul rapporto tra Tv, Media, Marketing e Sport. News e approfondimenti sul business che ruota attorno ad eventi, squadre e atleti. Approfondimenti su Programmi Tv, Editoria, Social Media, Sponsor, Eventi.

CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

INCHIESTE E SPECIALI

Le Inchieste e gli Speciali di Blog-In. Analisi su Diritti Tv, Bilanci, Fair Play Finanziario Ranking FIFA, UEFA, Giustizia Sportiva, Doping, ecc. Uno spazio per chi vuole andare "dentro lo sport", approfondendone meccanismi, regole e distorsioni.

venerdì, marzo 25, 2011

Libri & Sport: "Tutti i colori del calcio - Storia e araldica di una magnifica ossessione" di Sergio Salvi e Alessandro Savorelli

La copertina del libro
"La Boca è un quartiere bonaerense (di Buenos Aires) prossimo al porto: fitto di oriundi italiani (in maggioranza liguri), è noto per la sua intensa vita popolare, per il culto del tango e per aver dato al calcio argentino le sue due squadre più blasonate. La Boca è, come dice il suo nome, la bocca sul mare della città. (...) Il primo di questi due club, fondato nel 1901 da un gruppo di giovani boquenos che ne trassero il nome dalla stampigliatura impressa su alcuni containers dimenticati su di una banchina, fu il River Plate. Questi giovani praticavano abitualmente il calcio dei moli coi marinai delle navi inglesi alla fonda. I loro eredi hanno fatto strada e si sono guadagnati il soprannome di millionarios per la ricchezza accumulata dal club tanto in disponibilità finanziaria quanto in successi sportivi. Oltre tutto, il club si è trasferito, negli anni Trenta, dalla sottoproletaria Boca nel quartiere signorile di Nunez.
Il secondo club, nato nel 1905 ad opera di cinque immigrati genovesi, quello dei Boca Juniors (i "figli minori", i "cadetti" della Boca...), dopo due anni giocati con le maglie di accatto e di diversi colori, decise di adottare come propri quelli della bandiera battuta dalla prima nave che fosse entrata, un giorno stabilito scorrendo il dito sul calendario, nel porto. La nave fu svedese: l'azzurro e il giallo furono così i colori definitivi del club".

H. Chapman - Arsenal 1934/35
E ancora: "La nascita dell'Arsenal avvenne all'interno del Royal Arsenal di Londra, ciclopica fabbrica di materiale bellico che serviva le esigenze di tutto l'impero, situata nel quartiere sud-orientale di Woolwich, dismessa soltanto nel 1991. Nel 1886, le maestranze dello stabilimento, dettero vita ad un club di calcio che, poco dopo, con licenza dei superiori, assunse il nome di Royal Arsenal Fc e cominciò a distinguersi per i suoi successi sportivi in ambito locale. Nel 1891 per sottolineare la sua realtà di quartiere, mutò il proprio nome in quello di Woolwich Arsenal Fc. In quella occasione ricevette in dono da due tecnici appena assunti dalla fabbrica, provenienti da Nottingham, un pallone e un set di maglie del Nottingham Forest, dove i due avevano giocato. Queste maglie erano allora di un rosso particolare, simile al nostro granata, ma ancora più scuro, chiamato redcurrant ("ribes"). (...)
All'inizio del 1933, il colore della maglia dell'Arsenal venne mutato d'imperio da Herbert Chapman, l'allenatore-manager artefice dei successi del club, il quale estese ai giocatori la sua mise abituale, divenuta leggendaria, con la quale seguiva le partite dai bordi del campo e alla quale era imputata la fortuna calcistica della squadra: uno sweater rosso fuoco, senza maniche, indossato sopra una shirt bianca. La casacca dell'Arsenal diventò quella attuale. Il redcurrant si trasformò in rosso tout court e fecero la loro apparizione le celebri maniche bianche. Questa peculiarità fu un esempio per molte divise sportive. Lo Hibernian di Edimburgo e i Doncaster Rovers, ad esempio, mutarono per imitazione in bianche le maniche delle loro casacche verdi. Lo AZ di Alkmaar (Olanda) riprese integralmente la maglia dell'Arsenal, così come lo Sporting Braga (Portogallo)".

Questi due brevi brani sono solo due esempi delle decine di aneddoti, storie e curiosità raccolte nelle 226 pagine firmate da Sergio Salvi e Alessandro Savorelli. Il libro si divide fondamentalmente in due parti. Prima vengono spiegati gli usi cavallereschi della guerra da cui - molto spesso - è dipesa la scelta dei colori delle divise delle squadre di calcio. Calcio che può essere tranquillamente considerato la trasposizione moderna della battaglia medievale. Sempre nella prima parte vengono studiati i colori, con le relativa legge, i loro legami con l'araldica e il loro (limitato in termini numerici) uso nel mondo del football. Uno sguardo, poi, anche a mascotte e nicknames delle squadre.
La seconda parte è quella più intrigante per gli appassionati di calcio. Come visto nei due brani riportati, Salvi e Savorelli ripercorrono l'origine di decine di decine di club di tutto il mondo, spiegando scelta ed evoluzione dei colori usati. Perchè l'Everton adottò l'azzurro e perché i suoi tifosi si chiamano toffees o toffemen? Perchè il Palermo scelse il rosanero? E l'azulgrana del Barcellona? Da dove derivano nomi e colori delle principali squadre dell'ex URSS? Insomma, l'appassionato di calcio con questo ottimo libro ha a possibilità di soddisfare moltissime curiosità o di apprendere delle cose che ben difficilmente potrebbe sapere seguendo solamente le telecronache o saltabeccando in siti internet dalla dubbia attendibilità.
Insomma, per gli appassionati un libro gustosissimo. Una sorta di mini-enciclopedia da conservare gelosamente nella propria libreria e consultare ogniqualvolta si guardi una partita e ci si chieda il perché quella squadra giochi con quei colori o abbia quel soprannome.

Ed ecco un video di una recensione del libro fatta dall'ex direttore del Tg1 Gianni Riotta nella rubrica Benjamin, in onda al termine dello stesso telegiornale:


Sergio Salvi - Alessandro Savorelli
TUTTI I COLORI DEL CALCIO
Le Lettere (2008) - 226 pagine - € 19

Pronostici - Qualificazioni Euro 2012, 25-26 marzo 2011

Ed ecco i pronostici per le partite di qualificazione ad Euro 2012 che si disputeranno tra venerdì 25 e sabato 26 marzo. Un turno senza veri e propri match di cartello, ma con diverse sfide equilibrate. Quote Better.

SLOVENIA - ITALIA X/UNDER (3,20/1,50) 
AUSTRIA - BELGIO OVER (1,80)
UNGHERIA - OLANDA 2 (1,45)
SPAGNA - REP. CECA NO GOL (1,58)
IRLANDA - MACEDONIA 1 (1,45)
ALBANIA - BIELORUSSIA UNDER (1,55)
GALLES - INGHILTERRA 2 (1,40)
BOSNIA - ROMANIA GOL (1,78)
BULGARIA - SVIZZERA UNDER (1,60)
NORVEGIA - DANIMARCA X (3,20)
CIPRO - ISLANDA OVER (1,95)
ISRAELE - LETTONIA 1 (1,60)
GEORGIA - CROAZIA UNDER (1,63)

Tra le gare amichevoli, invece, interessante sfida tra Portogallo e Cile (lusitani senza Cristiano Ronaldo): possibile X (3,40) e UNDER (1,67).

PRONOSTICI: 16
ESATTI: 12
SBAGLIATI: 4
QUOTA PIU' ALTA INDOVINATA: 3,40 (Portogallo-Cile X)

lunedì, marzo 21, 2011

Atp Indian Wells 2011 - Djokovic da applausi, eclissi Nadal (di Marco Rebuglio - Tennisworlditalia.com)

Non avevamo bisogno di questa finale di Indian Wells per renderci conto del salto di qualità operato da Novak Djokovic, ma il 4-6 6-3 6-2 in 2 ore e 25 minuti con cui il serbo ha negato a Rafael Nadal, numero uno del mondo, la gioia del primo titolo stagionale (un titolo che manca da Tokyo in ottobre), rappresenta la svolta definitiva per il 23enne di Belgrado. Nel confronto con il diavolo maiorchino Djokovic non era mai riuscito a prevalere in una finale, e le sue 7 vittorie (che ora sono diventate 8) le aveva sempre ottenute in due parziali. Con dall'altra parte della rete Nadal mai gli era riuscita una rimonta da un set sotto come quella odierna. Segnali e traguardi che messi insieme vanno a rafforzare le convinzioni di un tennista ora in condizione di non porsi più limiti, al termine di un torneo vinto battendo prima Federer e poi Nadal, numero due (questa settimana in seconda posizione c'era ancora lo svizzero) e numero uno. E anche questa è una picevole semi-novità, visto che non gli accadeva dall'Open del Canada del 2007.
L'unico motivo che dovrebbe placare un filo gli entusiasmi dei tifosi di Nole è il modo in cui è giunto questo successo: al termine di una partita bruttina, decisa dai momenti di scarsa lucidità di entrambi i protagonisti e che ha preso una direzione favorevole al serbo a causa del crollo di Nadal, tornato a sbagliare un dritto via l'altro, ricalcando quanto accaduto nella pessima prestazione contro Devvarman in ottavi di finale, in un terzo set che lo ha visto scivolare 0-4 in pochissimo tempo.
Solo qualche giorno fa Gasquet aveva indicato in quella di Djokovic la risposta migliore del circuito. Il serbo smentiva il collega non approfittando di un Nadal che, in quanto a prime in campo, è stato poco sopra il 50% nel primo set ed è sceso addirittura sotto il 30% nel secondo. Incredibile come, malgrado le percentuali quasi da circolo, Nadal sia comunque riuscito a chiudere a zero ben quattro turni di battuta consecutivi, dal 4-3 del primo set fino al 2-2 del secondo.
Durante il parziale d'apertura il servizio a dire la verità non ha funzionato da ambo i lati. Per conquistare il primo vantaggio Rafa ha infatti fatto tesoro delle scarsissime percentuali esibite anche dal serbo. Approfittando della situazione l'iberico iniziava il martellamento, per un atteggiamento aggressivo fin dalla risposta che ha pagato.
Sintomo di poca qualità anche le enormi difficoltà incontrate da Nole per portare a casa il secondo set. Il serbo è stato in grado di trascinare il match alla frazione decisiva sul 5-3 e servizio solo dopo aver sprecato cinque set point, alcuni con errori veramente grossolani. Ci aveva già provato poco prima Nole a complicarsi la vita, regalando allo spagnolo, sul 4-2 e servizio, il controbreak con un inopportuno doppio fallo. Il tennis stellare fatto vedere in questo primo scorcio di stagione è riaffiorato solo nel finale ed è stato utile per tenere sott'acqua la testa di Nadal, contro cui non si può mai star troppo tranquilli.
Le 18 vittorie consecutive da inizio stagione (20 considerando anche il finale di 2010) hanno portato Nole a stabilire anche un record. Mai nessun giocatore dal 1990 a oggi, cioè negli ultimi 21 anni, era partito così forte inanellando tutte queste vittorie. Finora la migliore uscita dai blocchi era stata quella di Pete Sampras nel 1997, quando ottenne 17 vittorie consecutive prima della sconfitta al primo turno di Indian Wells, segue a ruota quella di Roger Federer nel 2006, con 16 successi di fila fino alla finale di Dubai. Nel 1984 John McEnroe rimase imbattuto fino alla finale del Roland Garros. Eguagliarlo pare impossibile, ma con Miami alle porte Nole può incrementare il suo primato.

Marco Rebuglio (tennisworlditalia.com)

lunedì, marzo 14, 2011

Udinese 2010/2011: uno spettacolo memorabile firmato Guidolin

Chissà se tra una decina d'anni l'Udinese 2010/2011 sarà ricordata allo stesso modo di quella del tridente Bierhoff-Poggi-Amoroso, anno di grazia 1997/1998. Ancora oggi, agli occhi dei tifosi, quella squadra, plasmata da Alberto Zaccheroni, è la migliore di sempre, quella ricordata con maggior piacere ed entusiasmo, ancor più della banda Spalletti 2004-2005, capace di conquistare una storica qualificazione in Champions League. 
A nove giornate dal termine non è dato sapere in che posizione arriverà la squadra costruita da Francesco Guidolin. Resta il fatto che quanto mostrato in questa stagione 2010/2011 resterà per sempre nella storia della società bianconera. Ed è proprio questo il punto. Lasciare una traccia, un segno indelebile nelle menti e nei cuori dei tifosi. Questa Udinese c'è già riuscita. Un capolavoro assoluto, il sogno di ogni tifoso trasformato in realtà. "Così si gioca solo in paradiso" diceva Massimo Tecca, il telecronista di Cagliari-Udinese 0-4, riprendendo la definizione usata per il Bologna di Fulvio Bernardini. 
Sono bastati due innesti (Benatia e Armero) alla squadra dello scorso anno per spiccare il volo e dettare legge su tutti i campi d'Italia. In realtà c'è voluto il lavoro straordinario, encomiabile di mister Guidolin e del suo staff per raggiungere un livello di gioco e una continuità di risultati applauditi in tutto il mondo (Sports Illustrated, Uefa.com e Fifa.com hanno reso omaggio alle imprese bianconere). E' ormai stucchevole citare quelle quattro, sfortunate gare iniziali. Le restanti 25 partite hanno dimostrato che con una politica societaria lungimirante, equilibrata e accorta si possano raccogliere grandi risultati, anche a dispetto del gap economico con le formazioni che vanno per la maggiore.
Tatticamente Guidolin ha capito di avere due grandi cursori esterni come Isla e Armero. Ha inventato Sanchez trequartista, o meglio, numero 10 con piena libertà d'azione sul fronte offensivo. Ha accentuato il ruolo di finalizzatore di Di Natale, ormai centravanti (atipico). A quel punto, in pieno autunno, la vera svolta. Proprio nel match d'andata contro il Cagliari. In quella partita l'Udinese si schierò con Sanchez dietro a Totò e Floro Flores. Il Cagliari passò in vantaggio e subito dopo Sanchez si infortunò. Paradossalmente, passando ad un più prudente 3-5-2, la squadra pareggiò, trovando un equilibrio tattico molto migliore. Una volta recuperato Sanchez, ecco la conversione definitiva al 3-5-2 delle meraviglie. Le catene formate da Isla e Pinzi a destra, Armero e Asamoah a sinistra,  la concretezza nel ruolo di schermo/regista di Gokhan Inler e la sicurezza sempre maggiore del pacchetto arretrato, con la rivelazione Benatia, l'esperienza di Domizzi e la ritrovata sicurezza di Zapata. In più la bravura di Samir Handanovic, uno dei migliori portieri in circolazione. Il gioco palla a terra, con triangolazioni, sovrapposizioni e inserimenti dei centrocampisti è poesia pura ed è difficilmente contrastabile dagli avversari. Soprattutto quando si innesca Alexis Sanchez, già ora uno dei più forti giocatori in circolazione. 
A questo va aggiunto l'aspetto fisico. Una condizione atletica sempre molto buona con pochi cali di forma e un numero irrisorio di infortuni durante la stagione.
I numeri strepitosi dell'Udinese 2010/2011 sono la logica conseguenza di questo meccanismo al limite della perfezione. I bianconeri hanno riscritto moltissimi record: 12 partite senza sconfitte (9 vittorie e 3 pareggi), 6 senza subire reti, 26 punti su 30 nel girone di ritorno (miglior score della Serie A), miglior attacco in trasferta (14 gol realizzati nelle ultime tre partite lontane dal Friuli), 36 gol del duo Di Natale-Sanchez con Totò capocannoniere del torneo. 
Questi numeri, le giocate del duo Sanchez-Di Natale, lo spettacolo e le vittorie in tutti i campi d'Italia. La stagione bianconera è già memorabile, le ultime 9 partite diranno se sarà storica.

Anche a Cagliari, come a Palermo, è successa una cosa eccezionale, soprattutto a queste latitudini. I bianconeri sono usciti dal campo applauditi dal pubblico avversario. Non c'è vittoria più grande, riconoscimento più nobile per una squadra. L'Udinese 2010/2011 è riuscita ad ottenere anche questo. Non resta che continuare a sognare. Così si gioca solo in paradiso.

domenica, marzo 13, 2011

Olimpiadi Londra 2012 su Sky - 12 canali Hd e 1600 ore di diretta per dei Giochi mai visti



VEDI AGGIORNAMENTO AL 05/07/12 CON CANALI E TELECRONISTI 


Ecco come sarà la schermata Olimpica di Sky Sport





Giovedì 10 marzo 2011, a poco più di 500 giorni dall'inizio delle Olimpiadi di Londra 2012, Sky Italia ha presentato il proprio palinsesto. Un impegno straordinario, con 12 canali HD dedicati all'evento, 1600 ore di trasmissioni e tutte le 549 medaglie in palio in diretta.
Rispetto al passato targato Rai, quindi, un'autentica rivoluzione. Sky è divenuta broadcaster ufficiale per l'Italia, acquisendo i diritti delle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010 (vedi) e Sochi 2014, nonché quelle estive di Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016. I Giochi di Vancouver sono stati il primo esempio di Olimpiadi interattive per il telespettatore italiano. Anche a Londra sarà così. Grazie al mosaico interattivo, infatti, gli abbonati a Sky Sport potranno scegliere la gara a cui assistere tra le 12 finestre disponibili, venendo prontamente avvisati grazie al servizio alert quando su un altro campo di gara si sta per assegnare una medaglia. Insomma, il tanto sbandierato "canale olimpico" proposto dalla Rai ad Atene 2004, Torino 2006 e Pechino 2008 sarà un pallido ricordo (anche perché le interruzioni pubblicitarie e le continue edizioni del Tg2  mettevano a dura prova la pazienza degli appassionati).
Raisport a Londra 2012 dovrà accontentarsi di 200 ore di trasmissione. Numeri imparagonabili con quelli della Tv di Rupert Murdoch:

  • 12 CANALI OLIMPICI DEDICATI IN ALTA DEFINIZIONE
  • 2200 ORE DI PROGRAMMAZIONE
  • 1600 ORE DI GARE LIVE
  • 959 MEDAGLIE IN DIRETTA
  • 100 ORE DI APPROFONDIMENTI 
  • 150 ORE DEDICATE AL BASKET
  • 80 ORE DEDICATE AL NUOTO
  • 80 ORE DEDICATE AL TENNIS
  • 70 ORE DEDICATE ALL'ATLETICA

Da segnalare che il prossimo 27 luglio Sky inaugurerà il canale Sky Sport Olimpia in cui ci saranno servizi, approfondimenti, curiosità e racconti delle passate edizioni. La data scelta non è casuale visto che il 27 luglio 2012 vi sarà le cerimonia d'apertura delle Olimpiadi londinesi (le cui gare, come da tradizione, inizieranno due giorni prima con il calcio femminile).
Insomma, le Olimpiadi di Londra 2012 saranno le migliori mai viste dal punto di vista televisivo per gli spettatori italiani (abbonati a Sky). Dal punto di vista del marketing una grande opportunità per Sky di attirare nuovi abbonati. Come sottolineato dal segretario del CONI Pagnozzi, presente alla presentazione londinese della programmazione olimpica di Sky: "Sarà un'opportunità anche per gli sport meno seguiti, che finalmente avranno la giusta copertura mediatica".

Rendering dello stadio Olimpico di Londra
Le uniche, personali, perplessità sul servizio che Sky fornirà alle Olimpiadi 2012 riguardano la parte giornalistica. Intendiamoci, dal punto di vista della competenza calcistica, molti  giornalisti di Sky sono al top. Negli ultimi due anni, però,  la Tv di Murdoch - come ho avuto modo di sottolineare in altri post - ha dedicato sempre meno spazio agli altri sport, perdendo tra l'altro i diritti di alcuni sport (Eurolega di basket, volley, atletica, ecc.) e concentrandosi in modo eccessivo sul calcio. Lo specchio di questa tendenza monocalcistica è sicuramente Sky Sport 24, dove servizi e approfondimenti sugli altri sport sono ormai ridotti al minimo sindacale. Ecco, mi chiedo se a Londra 2012 ci saranno giornalisti preparati e competenti per atletica, nuoto, pallanuoto, scherma, ginnastica artistica, judo, pallamano, ecc. A Vancouver, pur essendoci molti meno sport da coprire, le cose da questo punto di vista non sono andate alla grande (ad esempio per i commenti su Biathlon e Salto: molto meglio Eurosport che segue abitualmente queste discipline). A Londra gli sport da commentare saranno 29. Da questo punto di vista, la pur criticabile Rai, offriva molte garanzie (Bragagna-Atletica, Fioravanti-Nuoto, Calcagno-Scherma, Fusco-Ginnastica: tutti giornalisti che seguono abitualmente questi sport, anche nelle manifestazioni di avvicinamento ai Giochi). Speriamo che almeno nei prossimi 15 mesi si possa parlare un po' meno dell solite vicende delle 3-4 squadre di calcio e di calciomercato e un po' più di risultati e notizie di questi meravigliosi Sport (olimpici).

Ed ecco il video di presentazione di Sky Sport - Londra 2012:


Giro D'Italia 2011 - Le 23 Squadre al via

 Team Geox: patron Polegato con Menchov e Sastre
Rcs ha annunciato l'elenco delle 23 squadre che prenderanno parte al Giro d'Italia 2011. Rispetto alle 22 formazioni previste dal regolamento Uci, quindi, Angelo Zomegnan ha ottenuto una deroga, sforando il tetto dei 200 corridori (198 il massimo previsto), ribadendo in questo modo la volontà di regalare agli appassionati un Giro d'Italia special edition in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. In realtà, il motivo di questo allargamento a 23 squadre del Giro 2011 è meno prosaico e riguarda la difficoltà nell'escludere qualche team nostrano dalla corsa rosa. In particolare, oltre alle 18 squadre World Tour previste, c'era la necessità di dare giustamente spazio alle Squadre Professional (fascia B) italiane - di affiliazione o di proprietà - che attendono il Giro d'Italia come momento clou dell'annata. Così, per non far torto a nessuno e considerando anche l'esclusione del Team Geox dal Tour de France 2011. Rcs è riuscita a inserire così ben 5 formazioni Professional (invece che 4), portando a 207 il numero complessivo di corridori al via da Torino il prossimo 7 maggio.

Ecco l'elenco completo delle 23 squadre che prenderanno parte al Giro d'Italia 2011 (le ultime 5 sono le Squadre Professional). Ogni formazione schiererà 9 atleti al via.

  1. AG2R LA MONDIALE (Fra)
  2. BMC RACING (Usa)
  3. EUSKATEL EUSKADI (Spa)
  4. HTC-HIGHROAD (Usa)
  5. KATUSHA TEAM (Rus) - vedi presentazione squadra
  6. LAMPRE ISD (Ita)
  7. LEOPARD TREK (Lus) - vedi presentazione squadra
    1. Alberto Contador: sarà al Giro 2011?
  8. MOVISTAR TEAM (Spa)
  9. OMEGA PHARMA LOTTO (Bel)
  10. ASTANA PRO TEAM (Kaz) - vedi presentazione squadra
  11. QUICK STEP (Bel)
  12. RABOBANK (Ola)
  13. SAXO BANK-SUNGARD (Dan)
  14. SKY PRO CYCLING (GB)
  15. TEAM GARMIN-CERVELO (Usa)
  16. TEAM RADIOSHACK (Usa) - vedi presentazione squadra
  17. VACANSOLEIL (Ola)
  18. ACQUA E SAPONE (Ita)
  19. ANDRONI GIOCATTOLI (Ita) 
  20. COLNAGO CSF (Ita)
  21. FARNESE VINI - NERI SOTTOLI
  22. GEOX TMC (Spa)

Atletica - Campionati Europei Indoor Parigi 2011: le pagelle di Vittorio Virgili

Si sono conclusi domenica pomeriggio a Parigi i Campionati Europei di Atletica Leggera indoor, edizione con molti dei big assenti come due anni fa a Torino ma con ottime prestazione di alcuni grandi personaggi. Darò un bilancio della manifestazione dando un voto agli atleti come già fatto nell'articolo precedente sugli Europei outdoor di Barcellona. 


Fabrizio Donato vola a 17.70
Fabrizio Donato: Voto 10 e lode: nella gara di salto triplo non mancava nessuno dei big (assenti solo Idowu e i cubani) e Fabrizio non ha tradito le attese, sfornando una prestazione leggendaria.
L’italiano non saltava più di 17,50 da 2 anni e in una sola gara ha frantumato il suo vecchio record italiano prima di 11 e poi di 14 cm (17,73) entrando come ottavo nelle liste all time mondiali della specialità. Peccato per il quinto salto che se tenuto lo avrebbe proiettato su livelli fantascientifici. Per superarlo Tamgho ha dovuto saltare il record del mondo e questo la dice lunga sulla prestazione super del finanziere.
Per gli statistici, quella di ieri è stata la più grande finale in termini di prestazioni e media salti di tutti i tempi indoor.

Teddy Tamgho: Voto 10: il francese quest’anno ha cambiato allenatore affidandosi ad Ivan Pedroso, ex re del lungo in lungo degli anni 90. La tecnica è ancora molto grezza ma il talento immenso del francese fa la differenza. Nella gara di domenica, salta ben due volte 17,92, battendo il suo fresco record del mondo di 1 cm (unico record del mondo ed europeo della manifestazione).

Antonietta di Martino: Voto 9,5: era la strafavorita della vigilia con le assenze della Vlasic e della Friedrich, ma dopo il 2,04 slovacco di poche settimane fa, anche loro avrebbero avuti seri problemi a superare Antonietta. Ha dominato la gara dal primo all’ultimo salto, chiudendo con un 2,01 di livello internazionale. Incrociamo le dita per Daegu.

Francis Obikwelu: Voto 9: bentornato Francis! Dato per atleta finito dopo l’argento olimpico 2004 dietro il superdopato Gatlin e i due ori europei del 2006, il portoghese è tornato alla grande ad altissimi livelli conquistando l’oro nei 60 metri su due big come Dwain Chambers e il francesino LeMaitre, grande deluso della manifestazione.

Simona La Mantia:Voto 8: vince l’oro in una gara dai contenuti mediocri. Il triplo femminile, a parte Savigne e Ripakova, è a un punto fermo con livelli di eccellenza sui 14,70, ben lontani dai fasti degli scorsi anni. Simona, comunque, è bravissima a conquistare l’oro e a ritornare sui livelli che l’avevano resa una grande promessa da ragazza.

4x400 Italia e Emanuele di Gregorio: Voto 7: la prima pur conquistando un quarto posto sempre di ricorsa, batte il precedente record italiano di 1 secondo e mezzo, questo senza l'italiana più forte, Libania Grenot, che non ha corso le indoor per dedicarsi solo all’appuntamento mondiale estivo.
Emanuele invece, ha retto fino alla fine arrivando quarto, un leggero passo indietro rispetto a due anni fa a Torino, ma questa volta il podio è formato dai 3 che hanno dominato la specialità negli ultimi anni e una medaglia di legno seppur dolorosa ci può stare.

Antonietta Di Martino: oro
Giovani Italiani: Voto 7: i talenti crescono e la finale di Fassinotti nell’alto e quella di Marta Milani nei 400 ne sono un esempio. Non sono entrambi dei diamanti splendenti, ma all’Italia di questi tempi servono anche queste prestazioni per risollevarsi. 

Cristof LeMaitre: Voto 5: dato come co-favorito insieme a Dwain Chambers nei 60, parte malissimo e finisce terzo battendo al foto-finish il nostro Di Gregorio. Conquista una medaglia importante soprattutto per la crescita caratteriale del giovane francesino.

Regia Francese: Voto 4: in una gara stellare come quella del triplo, fa vedere solo i salti dei francesi e si scorda del 17,73 di Donato. Campanilismo alle stelle, ridicolo.

Giuseppe Gibilisco: Voto 3: inizia e finisce la gara in 10 minuti con 3 nulli nella sua misura d’ingresso 5,50. Non è la prima volta che Giuseppe ne combina una delle sue, è stato sempre discontinuo in questi ultimi anni. O tutto o nulla, ma se fosse riflessivo non sarebbe Gibilisco!

Vittorio Virgili

Serie A - Diritti Televisivi collettivi: normativa, criteri e simulazione della ripartizione (di Rado il Figo)

Pubblico ora uno speciale dedicato alla ripartizione dei Diritti Tv della Serie A (tecnicamente e più correttamente "diritti audiovisivi"). Un approfondimento curato nei minimi particolari dall'amico Rado, già autore per questo blog della guida al Fair Play Finanziario (vedi).
Nei mesi scorsi, sempre su queste colonne, avevo accennato ai possibili scenari legati alla nuova ripartizione collettiva dei Diritti Televisivi. In un primo post scrissi che grazie a questa nuova ripartizione, il gap tra le solite note e le squadre medio-piccole si sarebbe ridotto nel giro di qualche anno, in particolare se queste ultime avessero gestito in modo attento le nuove risorse (vedi). Il campionato in corso, come detto più volte, è sembrato molto più incerto nei risultati domenicali, ma non è ancora dato sapere se ciò deriva da una sorta di effetto anticipato di questa riforma o dalla diminuita competitività delle (presunte) grandi squadre. Guardando i risultati delle squadre italiane nelle competizioni europee, la seconda ipotesi appare più realistica.
Ad ogni modo, in questo speciale Rado analizza le norme sulla suddivisione dei diritti audiovisivi della Serie A, spiegandole passo per passo. Per far capire in concreto in che modo e con quali proporzioni avverrà la suddivisione, Rado porta un esempio numerico, applicando tali norme alla scorsa stagione (va considerato che una fetta importante della torta è legata ai risultati sportivi ottenuti).
Uno strumento utile per capire meglio come viene suddivisa la grande torta dei Diritti Tv. Nelle conclusioni spazio anche a qualche critica ad alcuni passaggi - effettivamente rivedibili - della normativa. Un grazie sentito a Rado e buona lettura.

Il DDL 9/2008 attribuisce alla Lega di Serie A, quale organizzatore del torneo e contitolare dei diritti audiovisivi dello stesso, l’onere di dettare le regole per la ripartizione di questi ultimi fra i vari club a cominciare dalla corrente stagione 2010/11. Per la maggioranza della critica si assisterà così ad una migliore e più equa suddivisione dell’ambita e golosa torta dei diritti tv fra tutte le squadre, senza che le solite grandi di fatto se la mangiassero tutta lasciando alle piccole solo le briciole o poco meno.
Ma come funziona nel concreto questa suddivisione e veramente essa è tale da impedire che le tre storiche grandi (Inter, Juventus e Milan) s’ingozzino, altre poche si sazino e tutte le altre patiscano la fame? La spartizione è minuziosamente, per quanto in più parti scritta assai male, regolata dall’art. 19 dello Statuto di Lega approvato l’1 luglio 2010. Per meglio comprenderla ricorrerò ad un esempio numerico applicando le norme di suddivisione alla trascorsa stagione 2009/10 (in pratica, ipotizzando che siano entrate in vigore con una stagione di anticipo): dato che gran parte delle fette sono quantificate in base ai risultati sportivi conseguiti, con questo artifizio potrò avere a disposizione solo stagioni terminate e dare un quadro più realistico alla simulazione, per quanto in certi aspetti dovrò necessariamente utilizzare dei dati approssimativi che comunque non inficiano in modo eccessivo la spiegazione.
Per ragioni invece espositive, non seguirò pedissequamente l’ordine delle norme per spiegare ogni singolo aspetto della spartizione. 

Innanzitutto è da chiarire che i diritti tv non saranno spartiti solo fra i club di serie A, come meglio illustrerò più avanti; inoltre certe fette saranno sempre quantificate in misura fissa, ovvero a prescindere dall’entità effettiva dei diritti tv totali, e altre in misura proporzionale, seppur in diversa misura, a seconda di ben stabiliti parametri. Queste ultime, il cui totale è definito risorse economiche nette (perché “nette” sarà chiaro in seguito), da qui in poi per brevità ren, e che porrò pari a 100 per semplicità, sono tre: la prima del 40% e la seconda e la terza ognuna del 30%.

PRIMA E SECONDA "FETTA" - La prima fetta è la più semplice da illustrare: il 40% è diviso in modo paritario fra i 20 club di Serie A 2009/10, ad ognuno dei quali spetta il 2% delle ren.
Già dalla ripartizione della seconda fetta del 30%, definita bacino d’utenza le cose si fanno più complesse, e saranno meglio illustrate coll’ausilio di alcune tabelle. In realtà la seconda fetta è divisa in due distinte quote: una del 25% definita Quota Sostenitori e una del 5% definita Quota Popolazione.
La Quota Sostenitori ripartisce il 25% delle ren in proporzione al numero dei tifosi calcolato come media ponderata delle rilevazioni effettuate, di triennio in triennio, da 3 primarie società di ricerche di mercato. Esiste però un limite superiore, in quanto a nessun club potrà essere attribuito più del 25% della quota, ovvero ogni club potrà disporre per la quota sostenitori tutt’al più il 6,250% delle ren, anche se i suoi tifosi fossero più di un quarto di quelli di tutti i club di serie A. Qualora un club superasse questo limite, l’eccedenza sarà ripartita fra gli altri 19 club sempre in proporzione ai propri sostenitori sul totale decurtato da quelli del club con percentuale “esuberante”. La norma non lo specifica, ma è lecito pensare che il 25% della quota, o il 6,25% delle ren, non debba essere superato nemmeno in questa seconda ripartizione; nel caso si dovrebbe procedere ad una terza ripartizione dell’eccedente fra i soli club rimasti nei limiti imposti dalla norma.
Cercando in rete un “censimento tifosi” non ho trovato nulla di meglio di questo elenco, che ho utilizzato per predisporre la seguente tabella “sostenitori”:


SQUADRE
SOSTENITORI
% REN
CORREZIONE
% REN EFFETTIVA
Juventus
10.040.000
6,632
-0,382
6,250
Inter
5.928.000
3,916
0,081
3,997
Milan
5.818.000
3,843
0,080
3,923
Napoli
2.887.000
1,907
0,040
1,947
Roma
2.493.000
1,647
0,034
1,681
Fiorentina
2.080.000
1,374
0,029
1,402
Lazio
1.791.000
1,183
0,025
1,208
Palermo
1.470.000
0,971
0,020
0,991
Parma
1.153.000
0,762
0,016
0,777
Genoa
1.030.000
0,680
0,014
0,694
Bari
871.000
0,575
0,012
0,587
Catania
649.000
0,429
0,009
0,438
Sampdoria
585.000
0,386
0,008
0,394
Cagliari
312.000
0,206
0,004
0,210
Udinese
298.000
0,197
0,004
0,201
Bologna
176.000
0,116
0,002
0,119
Atalanta
119.000
0,079
0,002
0,080
Livorno
105.000
0,069
0,001
0,071
Siena
38.500
0,025
0,001
0,026
Chievo
4.800
0,003
0,000
0,003
TOTALI
37.848.300
25,000
0,000
25,000

























La colonna “sostenitori” indica il numero di tifosi nel territorio italiano di una determinata squadra; la colonna “% ren” indica la ripartizione “pura” del 25% delle ren in proporzione al numero di sostenitori. Poiché la Juventus supera dello 0,382% il limite massimo fissato per la quota spettante ad un singolo club, è stato necessario ripartire l’eccedenza fra le altre 19 squadre, in proporzione ai 27.808.300 sostenitori “non juventini”: pertanto alla quota “pura” indicata nella colonna “% ren” si devono apporre le correzioni della colonna “corr.” (in negativo per la sola Juventus, in positivo per tutte le altre) per avere la quota sostenitori effettiva (colonna “% ren eff.”). Fortunatamente è stata necessaria solo una correzione, in quanto la quota effettiva di Inter e Milan (2ª e 3° in classifica) sono di poco inferiori al 4%. Come era facile intuire, le tre grandi storiche (Inter, Juve e Milan) si accaparrano ben il 14,170% delle ren in tale modo, ovvero il 57% della quota sostenitori; da notare, ai due capi della classifica, come la Juventus prenda quasi 2.100 volte la quota del Chievo (che ricordo essere nulla più di un quartiere di Verona).

La Quota Popolazione suddivide il 5% delle ren in proporzione al numero di abitanti del comune di riferimento del club sul totale degli abitanti dei comuni con almeno un club in Serie A, secondo i dati della più recente rilevazione ISTAT. Calendario De Agostini edizione 2006 alla mano (la mia più aggiornata) si può stilare la seguente tabella:


SQUADRE
POPOLAZIONE
% REN

Roma

2.553.873
0,920
Lazio
2.553.873
0,920
Inter
1.299.439
0,468
Milan
1.299.439
0,468
Napoli
995.771
0,359
Juventus
902.255
0,325
Palermo
675.277
0,243
Genoa
605.084
0,218
Sampdoria
605.084
0,218
Bologna
374.425
0,135
Fiorentina
368.059
0,133
Bari
328.458
0,118
Catania
305.773
0,110
Chievo
259.068
0,093
Parma
174.471
0,063
Cagliari
161.465
0,058
Livorno
155.986
0,056
Atalanta
116.510
0,042
Udinese
96.402
0,035
Siena
54.498
0,020
TOTALI
13.885.210
5,000

I 20 club assommano 13.885.210 abitanti, in quanto le popolazioni di Genova, Milano e Roma sono contate 2 volte, essendo le città presenti con due club in Serie A. In pratica si è scelto di non fare alcuna ripartizione per i club che giocano i derby nella massima serie della popolazione del comune di “sede legale”, lasciando quindi che essa sia attribuita interamente ai due club interessati. 

TERZA FETTA - La terza fetta del 30%, definita Risultati Sportivi, è a sua volta suddivisa in tre quote. La prima, definita Quota risultati stagione in corso, distribuisce il 5% delle ren, in base alla classifica finale del 2009/10. In pratica si divide la quota in 210 parti da 0,024% ognuna, che saranno attribuite a scalare di una quota partendo dalle 20 (per 0,476% delle ren) assegnate a chi vincerà lo scudetto, proseguendo per le 19 per chi arriverà secondo, 18 per chi arriverà terzo, e via diminuendo fino alla singola quota assegnata all’ultima in classifica. Come detto, avendo adottato per comodità la stagione 2009/10 nel nostro esempio, la distribuzione di questa quota avviene come rappresentato dalla sottostante tabella:

Squadre
% REN

Inter

0,476
Roma
0,452
Milan
0,429
Sampdoria
0,405
Palermo
0,381
Napoli
0,357
Juventus
0,333
Parma
0,310
Genoa
0,286
Bari
0,262
Fiorentina
0,238
Lazio
0,214
Catania
0,190
Cagliari
0,167
Udinese
0,143
Chievo
0,119
Bologna
0,095
Atalanta
0,071
Siena
0,048
Livorno
0,024
TOTALI
5,000

Da notare che questa quota è suddivisa tenendo conto esclusivamente della posizione di classifica, nulla valendo i punti effettivamente conquistati. Non solo: ma appare discutibile il prendere in considerazione solo quanto ottenuto in campionato, tralasciando completamente sia la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana sia anche i risultati ottenuti in campo internazionale. Per dire, il triplete ha fatto incassare all’Inter esattamente la stessa cifra che avrebbe incassato vincendo unicamente lo scudetto, anche senza il “corredo” di Coppa Italia e Champions League.

La seconda, detta Quota risultati ultimi cinque annidistribuisce il 15% delle ren in base ai risultati ottenuti nelle 5 stagioni precedenti, ovvero nel nostro esempio in base ai piazzamenti ottenuti nei vari campionati italiani dal 2004/05 al 2008/09. Per ogni stagione in esame sono attribuiti 20 punti a chi ha conseguito il miglior piazzamento nella serie più alta, e così a scalare di un punto alla volta fino all’unico punto assegnato a chi ottenuto il peggior piazzamento nella serie più bassa. Per i piazzamenti in Serie B, quando si sono giocati i play off, è considerata 3ª classificata chi ha vinto la finale, 4ª chi l’ha persa, 5ª la semifinalista col miglior piazzamento nella “stagione regolare” e 6ª l’altra. Analogamente, è considerata 18ª classificata chi ha vinto il play out e 19ª chi l’ha perso. È previsto anche una regolamentazione per i piazzamenti dei gironi di Lega Pro, che però non cito non avendo alcun caso pratico nell’esempio che uso.
Con queste regole, ad esempio, per il 2006/07 l’Inter scudettata ha avuto 20 punti, mentre il Bari ha avuto un unico punto per il 15° posto ottenuto nella Serie B dell’epoca, peggior piazzamento delle 20 squadre della Serie A del 2009/10. Sommando questi punteggi (una squadra quindi potrà avere da un massimo di 100 ad un minimo di 5 punti) s’ottiene una classifica in base alla quale sono distribuite 210 parti totali da 0,071% delle ren ciascuna, da assegnare, come nella quota precedente, partendo dalle 20 (per l’1,429% delle ren) a chi ha ottenuto il punteggio più alto e scalando di una quota per volta fino alla singola per chi ha ottenuto il punteggio più basso.

SQUADRE
04/05
05/06
06/07
07/08
08/09
Tot.
% REN

Inter

18
20
20
20
20
98
1,429
Milan
19
18
17
16
18
88
1,357
Roma
14
19
19
19
15
86
1,286
Palermo
15
16
16
10
13
70
1,179
Fiorentina
8
13
15
17
17
70
1,179
Juventus
20
7
5
18
19
69
1,036
Udinese
17
12
12
14
14
69
1,036
Sampdoria
16
11
13
15
8
63
0,929
Lazio
12
8
18
9
11
58
0,857
Cagliari
11
10
7
7
12
47
0,750
Atalanta
5
6
14
12
10
47
0,750
Livorno
13
15
11
4
1
44
0,643
Siena
10
9
8
8
7
42
0,571
Chievo
9
17
6
3
5
40
0,500
Parma
7
14
10
5
2
38
0,429
Genoa
2
1
3
11
16
33
0,357
Napoli
1
2
4
13
9
29
0,250
Catania
3
5
9
6
6
29
0,250
Bologna
6
4
2
2
4
18
0,143
Bari
4
3
1
1
3
12
0,071
TOTALI






15,000

Lo Statuto non specifica come comportarsi in caso di parità di punti totali: ritengo probabile, per arrivare a distribuire esattamente e solo il 15% delle ren, si proceda ad assegnare ad ogni club coinvolto la media delle quote spettanti alle posizioni di classifica interessate. Pertanto nella tabella ho assegnato a Palermo e Fiorentina 16,5 quote l’una, a Juventus e Udinese 14,5, a Cagliari e Atalanta 10,5 e a Napoli e Catania 3,5.
Anche per questa quota è discutibile che si prendano in considerazione esclusivamente i risultati ottenuti nei soli campionati, tralasciando totalmente quanto accaduto negli altri tornei nazionali e specialmente internazionali.

La scelta appare ancora più incomprensibile considerando che la terza quota della terza fetta, detta Quota risultati storici, che distribuisce il residuo 10% delle ren, è distribuita anche in base ai risultati sportivi ottenuti dai vari club nelle competizioni diverse dal campionato, nazionali ed internazionali, nelle stagioni dal 1946/47 fino alla più recente fra quelle non ancora considerate, ovvero nel nostro esempio la 2003/04. Ai club sono assegnati dei punti con questi criteri:
  1. Campionato nazionale disputato, in ragione di:
    1. 10 punti per ogni campionato di serie A;
    2. 7 punti per ogni campionato di serie B;
    3. 4 punti per ogni campionato di serie C o C1 o Lega Pro 1ª Divisione;
    4. 2 punti per ogni campionato di serie C2 o Lega Pro 2ª Divisione;
  2. Trofeo nazionale vinto, in ragione di:
    1. 4 punti per ogni scudetto (riconosciuto dalla FIGC);
    2. 2 punti per ogni Coppa Italia o Tim Cup;
    3. 1 punto per ogni Supercoppa di Lega;
  3. Trofei internazionali vinti, in ragione di:
    1. 5 punti per ogni Coppa dei Campioni o Champions League;
    2. 3 punti per ogni Coppa delle Coppe;
    3. 2 punti per ogni Coppa delle Fiere o Coppa UEFA o Europa League;
    4. 1 punto per ogni Super Coppa UEFA o Coppa Intercontinentale o Mondiale FIFA per Club.
Si possono fare alcune osservazioni: se all’interno di ogni fattore i punteggi sono assegnati seconda logica (solo per Super Coppa UEFA, Mondiale FIFA e Coppa Intercontinentale si è più tenuto conto del numero di gare disputate che dell’importanza, essendo tutti tornei che prevedono la sola finale o al massimo la semifinale), tale logica vacilla raffrontandoli fra essi. Ad esempio, la vittoria della Champions League 2006/07 frutta al Milan la metà dei punti assegnati al Catania per la mera partecipazione alla Serie A 1983/84, conclusa all’ultimo posto con un miserrimo bottino di 12 punti (1 vittoria in 30 gare). Da notare nel fattore internazionale l’assenza dell’Intertoto, forse dovuta per non dover distinguere fra edizioni ufficiali e non ufficiali, ovvero giocate o meno sotto l’egida dell’UEFA, oltre che per la curiosa assegnazione della vittoria nei vari tornei, e la presenza – di cui beneficia la sola Roma – della Coppa delle Fiere, torneo non ufficiale in quanto non solo non organizzato dall’UEFA ma anche perché non vi si partecipava per titoli sportivi.
Sommando questi punteggi s’ottiene una classifica in base alla quale sono distribuite 210 parti totali da 0,048% delle ren ciascuna, da assegnare partendo dalle 20 (per lo 0,952% delle ren) per chi ha ottenuto il punteggio più altro e scalando di una quota per volta fino alla singola per chi ha ottenuto il punteggio più basso, il tutto come nella tabella qui sotto riportata (il codice alfanumerico identificativo delle colonne indica il criterio come più sopra descritto).

SQUADRE
1a
1b
1c
1d
2a
2b
2c
3a
3b
3c
3d
Tot.
% REN

Juventus

580



80
14
4
10
3
6
4
701
0,952
Milan
560
14


56
10
4
30
6

7
687
0,905
Inter
580



32
4
1
10

6
2
635
0,857
Roma
570
7


8
14
1


2

602
0,810
Fiorentina
550
14

2
8
10
1

3


588
0,762
Napoli
500
56


8
6
1


2

573
0,714
Lazio
470
77


8
8
2

3

1
569
0,667
Sampdoria
480
70


4
8
1

3


566
0,619
Bologna
470
56
12

4
4





546
0,571
Atalanta
410
112
4


2





528
0,524
Genoa
270
210
4








484
0,476
Udinese
310
84
60








454
0,429
Cagliari
250
168
32

4






454
0,381
Bari
190
203
40








433
0,333
Palermo
130
238
36
2







406
0,286
Parma
140
154
72


6
1

3
4
1
381
0,238
Catania
90
189
64
8







351
0,190
Livorno
30
98
128
14







270
0,143
Siena
10
35
136
16







197
0,095
Chievo
30
49
20
6







105
0,048
TOTALI












15,000


CONCLUSIONI - È il tempo di tirare le somme, e vedere come sono distribuite le ren. La tabella seguente da una visione d’insieme finale:

SQUADRE
Q
Q. Sost.
Q. Pop.
Q. Ris. St. Cor.
Q. R.u5a
Q. R.  Storici
TOTALE
Juventus
2,000
6,250
0,325
0,333
1,036
0,952
10,896
Inter
2,000
3,997
0,468
0,476
1,429
0,857
9,227
Milan
2,000
3,923
0,468
0,429
1,357
0,905
9,081
Roma
2,000
1,681
0,920
0,452
1,286
0,810
7,148
Lazio
2,000
1,208
0,920
0,214
0,857
0,667
5,865
Fiorentina
2,000
1,402
0,133
0,238
1,179
0,762
5,714
Napoli
2,000
1,947
0,359
0,357
0,250
0,714
5,627
Palermo
2,000
0,991
0,243
0,381
1,179
0,286
5,080
Sampdoria
2,000
0,394
0,218
0,405
0,929
0,619
4,565
Genoa
2,000
0,694
0,218
0,286
0,357
0,476
4,031
Udinese
2,000
0,201
0,035
0,143
1,036
0,429
3,843
Parma
2,000
0,777
0,063
0,310
0,429
0,238
3,816
Cagliari
2,000
0,210
0,058
0,167
0,750
0,381
3,566
Atalanta
2,000
0,080
0,042
0,071
0,750
0,524
3,467
Bari
2,000
0,587
0,118
0,262
0,071
0,333
3,372
Catania
2,000
0,438
0,110
0,190
0,250
0,190
3,179
Bologna
2,000
0,119
0,135
0,095
0,143
0,571
3,063
Livorno
2,000
0,071
0,056
0,024
0,643
0,143
2,936
Chievo
2,000
0,003
0,093
0,119
0,500
0,048
2,763
Siena
2,000
0,026
0,020
0,048
0,571
0,095
2,760
TOTALI
40,000
25,000
5,000
5,000
15,000
10,000
100,000

Per Q s’intende la prima fetta, per Q. Sost la Quota Sostenitori, per Q. Popla Quota popolazione, per Q. Ris. St. Cor. la Quota risultati stagione in corso, per Qrsu5a la Quota risultati storici ultimi 5 anni, per Q. R. Storici la Quota risultati storici, per Totale la percentuale delle ren assegnata ad ogni club. 
Vediamo che le prime tre sono sempre le 3 grandi storiche del calcio italiano (Juventus, Inter e Milan) e s’intascano il 29,204% del totale, con poche differenze fra loro (la Juventus prende solo l’1,815% in più del Milan): per arrivare ad una cifra simile (29,434%) dobbiamo raggruppare le successive cinque squadre, ovvero dalla Roma, quarta, col 7,148% al Palermo, ottavo, col 5,080%, oppure le ultime otto (28,922%), ovvero dal Parma, dodicesimo col 3,816%, al Siena, ventesimo col 2,760%.
Gira e rigira, insomma, ad intascare di più sono sempre le solite, anche se è doveroso sottolineare come le differenze sono state di molto attenuate: la Juventus, prima, intasca poco meno di 4 volte (3,948) la quota del Siena, ultimo.
Come detto più sopra, in realtà la tabella finale riguarda la distribuzione delle sole ren, nette perché dal monte diritti tv totale deve dapprima essere scorporata una quota destinata alle tre retrocesse (Atalanta, Livorno e Siena). Si tratta di importi fissi, a prescindere dall’entità dei diritti tv totali, fissati in base al numero di campionati disputati in serie A nelle due stagioni precedenti (2007/08 e 2008/09): chi ne ha disputati due, intasca 5 milioni di euro, chi solo uno intasca 2,5 milioni. Nel 2010/11, stagione successiva a quella d’esempio, le quote da scorporare dal monte diritti tv totale aumentano: infatti agli importi destinati alle tre retrocesse, si devono aggiungere quelli destinati alle tre retrocesse nel 2009/10 qualora disputassero ancora la serie B (ovvero non fossero state né promosse né retrocesse), in ragione di metà degli importi loro assegnati la stagione precedente. Pertanto l’Atalanta e Siena intascano 5 milioni a testa nel 2009/10 e 2,5 milioni nel 2010/11, mentre il Livorno intasca 2,5 milioni nel 2009/10 e 1,25 milioni nel 2010/11. Per tale motivo non è preciso parlare di soli club di serie A nella spartizione: nell’esempio, nel 2010/11, ovvero la stagione successiva a quella presa per esempio, sarebbero coinvolti 23 club, i 20 di A e i 3 di B retrocessi nel 2009/10 (in quanto tutt’e tre questi ultimi sono rimasti fra i cadetti).
Tuttavia una retrocessa non percepirebbe nulla in due casi: se la retrocessione è dovuta per sentenza della Giustizia Sportiva e se è retrocessa da neopromossa e con un’assenza dalla Serie A che durava almeno dal 2006/07. Quest’ultimo caso non è però chiaro essendo questa parte la peggio scritta di tutto l’intero articolo dello Statuto di Lega.

Ma non è finita qui: dopo aver detratto dal monte diritti tv le quote delle retrocesse, calcolando così le ren ed averle distribuite come da ultima tabella, alle tre neopromosse (Bari, Livorno e Parma) sono sottratti 2,5 milioni a testa da suddividere, in parti eguali, ai club che hanno preso parte all’Europa League. Per cui Genoa, Lazio e Roma si vedono incrementare la loro fetta di altri 2,5 milioni a testa: resta esclusa la Juventus, anch’essa partecipante all’Europa League 2009/10, ma quale ripescata dai gironi di Champions (fosse invece stata eliminata nei preliminari, avrebbe anch’essa avuto diritto ad una quota di, a quel punto, 1,875 milioni).

Pertanto, alle percentuali indicate nell’ultima tabella, per avere l’esatta e definitiva ripartizione dei diritti Tv per il 2009/10
¡  si devono aggiungere:
q  5 milioni a testa per Atalanta e Siena;
q  2,5 milioni a testa per Genoa, Lazio e Roma;
¡  si devono togliere 2,5 milioni a testa per Bari e Parma.
Il Livorno, invece, al netto non subisce modifiche, perché i 2,5 milioni che gli spettano come retrocessa con un solo anno di Serie A fra 2007/08 e 2008/09 sono compensati coi 2,5 milioni sottrattigli quali neo promossa e girati alle partecipanti di Europa League.

In conclusione, questa è la ripartizione definitiva dei diritti tv. Certo, alcuni punti sono assai opinabili, vedi anche l’ultima, abbastanza incomprensibile, sottrazione di 2,5 milioni alle neopromosse a favore di chi disputa l’Europa League, o il peso di una vittoria internazionale giudicato minore di quello della sola partecipazione alla Serie A, magari terminata in modo disastroso, o come nulla conti quanto vinto nelle ultime sei stagioni in campo internazionale, ma è anche vero che il sistema di spartizione adottato è tale per cui tutt’e 20 i club di serie A possono ora dire di potersi sfamare, anche se a qualcuno rimarrà sempre la possibilità di degustare il caffé e l’ammazzacaffé, mentre altri dovranno fermarsi al menù fisso turistico, a volte con incluse le bevande.

Rado il Figo