BLOG-IN DENTRO LO SPORT

Commenti e riflessioni sullo Sport e sul rapporto con Tv, Media, Marketing. Presentazione grandi eventi sportivi (calcio, ciclismo, basket, atletica, rugby), Olimpiadi. Inchieste su doping, diritti televisivi, giustizia sportiva. Recensioni libri sportivi. Blog che promuove la #culturasportiva

GIRO D'ITALIA 2013

Il percorso, le tappe, le altimetrie, le salite del Giro d'Italia 2013. Approfondimenti sulle frazioni più importanti, commenti e analisi su squadre, protagonisti e copertura Tv-Media. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

TV - MEDIA - MARKETING

Analisi e commenti sul rapporto tra Tv, Media, Marketing e Sport. News e approfondimenti sul business che ruota attorno ad eventi, squadre e atleti. Approfondimenti su Programmi Tv, Editoria, Social Media, Sponsor, Eventi.

CALENDARIO CICLISMO 2013

Tutte le date del calendario ciclistico World Tour 2013. Dalle prime corse stagionali in Australia, alle Grandi Classiche di primavera, dalle Corse a tappe sino al Lombardia. Senza dimenticare i Mondiali italiani: appuntamento a Firenze a fine settembre. (foto by Sirotti - Stephill.tv)

INCHIESTE E SPECIALI

Le Inchieste e gli Speciali di Blog-In. Analisi su Diritti Tv, Bilanci, Fair Play Finanziario Ranking FIFA, UEFA, Giustizia Sportiva, Doping, ecc. Uno spazio per chi vuole andare "dentro lo sport", approfondendone meccanismi, regole e distorsioni.

venerdì, dicembre 30, 2011

Amarcord - Emozioni del passato (6): Carmine e Giuseppe Abbagnale oro a Seul '88 (telecronaca di Giampiero Galeazzi)

Sesta puntata di Amarcord - Emozioni del passato. E' la volta dei fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale, capaci di bissare alle Olimpiadi di Seul '88 l'oro conquistato quattro anni prima a Los Angeles nel "due con". Assieme al timoniere Peppiniello Di Capua, i due canottieri di Castellamare di Stabia entrano nella leggenda dello sport italiano. Ad accrescere pathos ed emozioni la voce di Giampiero Galeazzi in una delle telecronache più famose nella storia dello sport azzurro. Il giorno seguente, 26 settembre 1988, la Gazzetta dello Sport intitolerà in prima pagina: "Abbagnale, miniera d'oro" (nell'immagine tratta da raid.informare.it), alludendo al fatto straordinario che pochi minuti dopo il trionfo di Carmine e Giuseppe, il fratello Agostino conquistò un altra medaglia d'oro alla guida del "quattro di coppia",.

Nel pezzo di Leonardo Coen di Repubblica uscito il 27 settembre 1988, intitolato "Ecco a voi un successo tutto lacrime e sudore", la descrizione dell'impresa e degli immensi sacrifici dei fratelloni per raggiungere la cima dell'Olimpo.

Gli americani di Sport Illustrated ne faranno una cover story, lo hanno annunciato. Tre fratelli di Pompei conquistano il mondo del remo, vincendo alla grande in meno di trenta minuti due fra le gare più classiche del canottaggio. Hollywood è affamata di soggetti sportivi: di storie come quella dei fratelli Abbagnale, che da soli, da un club di Castellammare di Stabia, hanno sconfitto il mondo. Giuseppe e Carmine (col timoniere Giuseppe Di Capua), già cinque volte campioni del mondo, hanno bissato Los Angeles nel due con; il pivello Agostino, assieme ai compagni di voga Gianluca Farina, Piero Poli e Davide Tizzano, li ha prepotentemente imitati nel quattro di coppia.  Il made in Italy dello sport domenica mattina 25 settembre 1988 ha trovato nella classe e nella sofferenza degli Abbagnale qualcosa di più della semplice impresa olimpica: ha trovato ed esaltato l' immagine autentica dello spirito olimpico, dello sport per lo sport. Il controllo della forza Il dilettantismo resiste ancora: negli sport cosiddetti poveri: il remo, per la sua completezza, ne è il simbolo eccellente. Spiega il cardiologo Giuseppe La Mura, zio degli Abbagnale e loro allenatore, che il fascino del canottaggio sta nell' estremo controllo della mente sulla forza bruta . In quei giganti che seduti nelle loro barche affusolate sembrano tanti Polifemo che si muovono con la leggerezza delle farfalle. La forza, lo stile, la prodezza, la preparazione meticolosa e squassante sono l' anima di questo sport che in Italia è praticato appena da 1500 persone provenienti da 180 circoli. E' una disciplina dove le parole sponsor se non sconosciute, sono per lo meno estranee all' ambiente, dove i quattrini che circolano sono pochi, dove la federazione ha un bilancio di appena 6 miliardi e mezzo l' anno, dove chi vince una medaglia d' oro, come Carmine Abbagnale nel due con (assieme al fratello maggiore Giuseppe), deve rientrare immediatamente a casa perché, il primo ottobre, c' è da timbrare il cartellino in ufficio, e guai se si arriva in ritardo. Così è se vi pare, dalle parti del commissariato di Napoli per la ricostruzione, a piazza Carità. Le Olimpiadi non valgono una raccomandazione, in una città dove di raccomandazioni se ne sprecano a bizzeffe. Per vincere un' Olimpiade (la seconda) che onora tutta l' Italia, Carmine ha consumato ferie e permessi, e si è messo in aspettativa. Più fortunato di Carmine Io sono più fortunato di Carmine confessa Giuseppe, anzi, Peppe Abbagnale, il vecchio di famiglia coi suoi ventinove anni compiuti il 24 di luglio per anni ho avuto problemi di lavoro. Nel senso che non ne trovavo. Ora sto alla Banca Nazionale del Lavoro e lì sono comprensivi: cercano cioè di capire quali sono i miei problemi, di non penalizzarmi. Ci alleniamo sempre di mattina, molto presto, quando il mare è calmo. Carmine, per andare in ufficio, deve perdere almeno quaranta minuti di strada. Siamo costretti a vogare in mare, perché strutture non ne abbiamo dalle nostre parti per il canottaggio. Per fortuna che c' è nostro zio Giuseppe La Mura, è lui che ci ha plasmato, è lui il nostro animatore, l' allenatore, la persona che ci incita a continuare, che ci aiuta a sopportare le difficoltà, che ci istiga a migliorarci. Che ha scoperto altri talenti, e tutti dalle nostre parti. Il risultato è che abbiamo vinto a Los Angeles una medaglia d' oro e qui a Seul due. Non so però se sono disposto a continuare: sono fidanzato ma non posso sposarmi. E così non potrò continuare per l' eternità. Non è certo col canottaggio che mi mantengo. C' è mio fratello Agostino, il più piccolo, ha ventidue anni, è capovoga del quattro di coppia, saprà sostituirmi degnamente.... Ma gli occhi lo tradiscono: Peppe Abbagnale pensa già a Barcellona, alle Olimpiadi del 1992, e sarebbe leggenda. Gli Abbagnale non vengono mai meno ai grandi appuntamenti con lo sport continua a raccontare lo zio Giuseppe avevano di fronte il vuoto degli equipaggi italiani, quando hanno cominciato, hanno sfidato l' ignoto. Io ho potuto spiegar loro quello che avrebbero dovuto fare, come alimentarsi, come allenarsi, come arrivare in forma al momento giusto. Ma loro hanno saputo cogliere la misura giusta. Hanno aperto una breccia, hanno creduto che si potessero battere i mostri dell' Est, le loro organizzazioni di supporto, partendo da un piccolo paese, da un bacino non proprio ideale, il mare, da un allenatore fuori schema. Sono stati i primi a vogare anche d' inverno, perché glielo ho predicato. Ecco, voglio esser considerato l' aratro che traccia il solco: purtroppo, c' è ancora chi considera e guarda troppo al genetico. Noi stiamo a Castellammare di Stabia... insomma, gli Abbagnale hanno dimostrato che esiste del buon petrolio anche dove sembra non essercene. Solo, per estrarlo costa troppo. Beh, a Castellammare abbiamo sostenuto quel costo. Non c' è vittoria, anche la più bella, che non abbia il suo rovescio, che non sia intrisa di amarezza. O di polemiche. Quella di La Mura è antica come la prima delle vittorie dei fratelli di Pompei: I nostri metodi sono vincenti fa capire e vorrebbe che fossero i metodi federali. La federazione invece punta moltissimo sul tecnico norvegese Thor Nilsen, che viene considerato il taumaturgo, il mago, lo stregone del canottaggio italiano. Più che una polemica, quello di Giuseppe La Mura, è dissenso: da noi è considerato un gran tecnico, come lo è d' altra parte Nilsen puntualizza il torinese Gianantonio Romanini, 60 anni, presidente della federazione italiana canottaggio, gran maestro del compromesso La Mura ha avuto a disposizione un materiale umano che non ha confronti, e lo ha saputo gestire perfettamente. Questo gli è riconosciuto. Il ruolo di Nilsen Ma Nilsen, che lavora con noi dal 1981, che paghiamo 140 milioni l' anno, al quale noi rinnoveremo il contratto quadriennale, è un grande organizzatore. Sua è stata l' idea di gestire un centro nazionale di avviamento al canottaggio, a Piediluco, in Umbria, un laghetto immerso nel verde sopra Terni: frequentato ogni anno da 200 giovani che i vari club, le varie società segnalano alla federazione. Una base con tanto di centro studi, di laboratorio analisi, di piscina e hangar: una spesa di 700 milioni l' anno. I risultati si son visti: nel giro di pochi anni l' Italia remiera è risorta, e la scuola di Nilsen è diventata un punto di riferimento anche per giovani aspiranti campioni stranieri. Gli Abbagnale hanno sacrosanta ragione, siamo noi che manchiamo nei loro confronti. Troppo tempo hanno dovuto penare per avere un impiego, un posto di lavoro che gli garantisse il futuro. Perché lo sport italiano con questi straordinari campioni è avaro: vincono l' oro e gli diamo una borsa di studio, nemmeno 28 milioni lordi. Che ci fanno? Il due con che Carmine e Giuseppe adoperano costa sedici milioni, lo fabbrica una ditta tedesca, l' Empaker.... Se è difficile mettere in piedi un due con, figuriamoci un equipaggio di quattro, cinque od otto persone. Dopo i test remoergometri, è stato selezionato Agostino Abbagnale, vera forza della natura, e gli si sono affiancati il ventottenne medico ortopedico Piero Poli della gloriosa Moto Guzzi di Mandello del Lario (un marcantonio alto un metro e 88 per 86 chili), l' artigiano cremonese Gianluca Farina (identiche dimensioni, classe 1962), e il napoletano Davide Tizzano della Canottieri Napoli, al quale va il merito di essere l' unico campione olimpico che ha smarrito la medaglia d' oro, durante una generale caduta in acqua. Per fortuna ieri l' organizzazione ha ritrovato il prezioso trofeo.

Ed ecco il video dell'impresa dei fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale alle Olimpiadi di Seul '88. Telecronaca di Giampiero Galeazzi:



Di seguito l'elenco delle puntate precedenti di Amarcord - Emozioni del passato:
  1. IL SETTEBELLO ORO A BARCELLONA '92 (ITALIA-SPAGNA 9-8 DOPO 6 SUPPLEMENTARI)
  2. L'ORO DI JURY CHECHI AD ATLANTA '96
  3. STEFANO BALDINI ORO AD ATENE 2004
  4. TOMBA ORO NEL GIGANTE A CALGARY '88 (VIDEO DA TMC)
  5. ENRICO FABRIS ORO A TORINO 2006
  6. FRATELLI ABBAGNALE ORO A SEUL '88

giovedì, dicembre 29, 2011

Biathlon all'Arena Auf Schalke - Impianti e cultura sportiva: Germania docet

Un'immagine suggestiva del Biathlon indoor
Si può disputare una gara di Biathlon all'interno di uno stadio (o impianto polifunzionale) che normalmente ospita le partite di una squadra di calcio? E può questa gara portare allo stadio 40.000 spettatori (tutto esaurito), oltre che il pieno di sponsor (il principale regala un'automobile ai vincitori)? E la stessa gara può andare in diretta Tv sul primo canale nazionale (facendo registrare molto probabilmente grandi ascolti)?
In molti in Italia si fermerebbero alla prima parte della prima domanda, nel senso che non saprebbero spiegare in cosa consista una gara di biathlon. Ad ogni modo, la risposta a tutte le domande (retoriche) è . Questo tardo pomeriggio si è disputato il cosiddetto Biathlon World-Team Challenge, sorta di esibizione all'interno della Veltins - Arena Auf Schalke di Gelsenkirchen (lo stadio dello Schalke04). Percorso che si snodava in parte all'interno dell'Arena, in parte fuori. Poligono all'interno. Come detto, tutto esaurito con 40.000 spettatori trepidanti, numerosi sponsor (Odlo, Veltins e Volkswagen che per l'occasione metteva in palio un automobile per i vincitori) e diretta Tv su ARD, corrispondente della nostra Rai 1. 

Ecco, questa breve descrizione dell'evento porta ad un inevitabile confronto tra Italia e Germania:
1. Gli impianti. Certo, l'Arena auf Schalke è un gioiello assoluto, ma lo standard degli impianti tedeschi è altissimo e la Bundesliga è il campionato in cui si registra la più alta media spettatori tra i tornei europei. Organizzare una gara di Biathlon all'interno e nell'area antistante di uno stadio è qualcosa di straordinario. Da noi si discute ancora della legge sugli stadi, impantanata nelle commissioni parlamentari.
2. La cultura sportiva. In Italia, al di là della fatiscenza di molti impianti, i "tutto esaurito" non si registrano più nemmeno per match di medio livello in Serie A. In Germania,  non solo il calcio, ma tutti gli sport hanno un grandissimo seguito di pubblico. 
3. La Tv e i media. Discorso legato alla cultura sportiva. In Germania la Tv statale (ARD e ZDF) trasmette ore e ore di dirette televisive di tutti gli sport. Tutte le discipline invernali hanno una copertura straordinaria. Da noi, per fare un piccolo esempio (ma ce ne sarebbero a bizzeffe) la finale olimpica di hockey Svezia-Finlandia a Torino 2006 fu trasmessa in differita da Rai 2 (presunta rete olimpica) per lasciare spazio a "Quelli che...".

mercoledì, dicembre 28, 2011

Serie A 2011/2012 - Il punto sulle 20 squadre alla pausa natalizia

Le Festività natalizie sono il momento giusto per fare il punto sulle 20 squadre della Serie A 2011/2012. Un bilancio su questi primi mesi di stagione, le prospettive per la seconda parte dell'anno e uno sguardo a quello che servirebbe sul mercato per migliorare le rose (anche tenendo conto delle voci sui possibili trasferimenti nell'interminabile mercato di gennaio). L'ordine con cui appaiono gli articoli a chi consulta questo articolo dalla homepage del blog è quello della classifica al termine della 16a giornata. Le ultime giornate del 2011 hanno delineato maggiormente la classifica e i valori in campo. Molto probabilmente Milan e Juventus lotteranno per il titolo (rossoneri sempre favoriti, ma occhio a mercato e Champions) con Udinese e Lazio in grado di inserirsi per la lotta Scudetto, ma più realisticamente in lotta con Inter, Roma e Napoli per la spartizione dei posti europei. Molto interessante il campionato di Catania e Atalanta: le due rivelazioni stagionali. Palermo, Genoa e Fiorentina sono in linea con il reale valore delle rispettive rose e gli avvicendamenti in panchina non spostano (o sposteranno) di molto l'andamento della stagione. Il Chievo come da tradizione sta giocando un campionato in assoluta sicurezza. Sul livello dei clivensi anche il Parma, anche se le aspettative di presidenza e piazza vanno oltre l'effettivo potenziale della rosa di Colomba. Il Cagliari deve recuperare molti uomini importanti, ma necessita anche di un paio di innesti sul mercato. Siena, Bologna, Novara, Cesena e Lecce si giocheranno la permanenza in A. Allo stato attuale Novara e Lecce sembrano le due compagini più deboli e bisognose quindi di diversi correttivi sul mercato. Il Cesena si sta riprendendo, ma deve anch'esso intervenire sul mercato. Anche Bologna e Siena devono agire per evitare una seconda parte di annata difficoltosa.

Clicca sul nome della squadra per leggere il singolo articolo:

Juventus - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

BILANCIO PRIMA PARTE  - Come sottolineato a suo tempo, seppur non completo, il mercato estivo è stato più che valido e i risultati si sono visti. Conte ha giocato con 3 moduli diversi (4-2-4, 4-3-3 e 3-5-2). Dimostrazione di intelligenza e duttilità. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 34 punti in 16 giornate (media superiore ai 2 punti a partita, proiezione finale di 80 punti), 0 sconfitte. Nell'epoca dei 3 punti è vero che conta maggiormente vincere più che mantenere l'imbattibilità, ma il non perdere ha dato forza e sicurezza a una squadra priva di certezze dopo le ultime due annate. Il mercato estivo ha portato 4 grandi acquisti. Lichtsteiner, Pirlo, Vidal e Vucinic hanno innalzato esponenzialmente il livello tecnico e di personalità della squadra. Il montenegrino è stato criticato per i pochi gol e per l'atteggiamento a volte indolente, ma la sua assenza è pesantissima nel gioco offensivo bianconero. Analizzando l'11 titolare della Juventus (con tutti a disposizione Conte giocherà il 4-3-3) e incrociandolo con gli ultimi mercati si scopre che, oltre ai 4 innesti della scorsa estate, Buffon, Chiellini e Marchisio erano presenti già ai tempi della Serie B. Bonucci e Pepe sono arrivati nel primo mercato di Marotta. Barzagli (rendimento super il suo, vera colonna difensiva) e Matri sono stati acquistati a gennaio 2011. Tutto questo significa che alcuni acquisti si possono sbagliare (vedi Martinez ), ma che nessuna dirigenza al mondo è esente da errori. Una grande squadra si costruisce col tempo e non in un'unica sessione di mercato

MERCATO, COSA OCCORRE - Costruita una base solidissima, occorre ora intervenire sul mercato per migliorare alcuni ruoli e allungare la rosa in altri scoperti. Il passaggio al 4-3-3 comporta un eccessivo numero di esterni offensivi (Elia ha dato timidi segnali di ripresa in Coppa Italia e contro la Roma, Krasic probabilmente se ne andrà) e una ristrettezza a livello di centrali di centrocampo (Pazienza unico rincalzo). Per completare al meglio l'organico, quindi, servirà un centrocampista con buona tecnica, capace di inserirsi in zona gol e un difensore centrale che possa giocarsi il posto con Bonucci. Per il primo ruolo si parla di Guarin del Porto (ma avendo un solo posto per gli extracomunitari, l'arrivo di Caceres ne escluderebbe automaticamente l'acquisto). Personalmente vedrei molto bene Borja Valero del Villareal. Si parla di un prestito di Pizarro dalla Roma. Soluzione ottimale per il gioco estremamente tecnico, fatto di possesso palla e fraseggi stretti, voluto da Conte. Nel secondo ruolo, il già trattato Bruno Alves, seppur non brillante come qualche anno fa, sarebbe un plus rispetto a Bonucci (il portoghese sembra però vicino allo Sporting Lisbona). Caceres ha già dimostrato di  essere un jolly difensivo di valore. Personalmente, però, le considero un ottimo terzino (all'occorrenza anche sinistro), mentre da centrale non è così affidabile. Per questo, l'uruguaiano sarebbe un valido rincalzo, ma non il titolare in mezzo alla difesa.

BORRIELLO - Ufficializzato l'arrivo di Marco Borriello dalla Roma, occorre analizzare i motivi del suo acquisto da parte della Juventus. La squadra bianconera nella prima parte di stagione ha sviluppato una grande mole di gioco, concretizzando poco in relazione alle occasioni avute. Borriello non è un bomber di primissima fascia, ma, oltre a un buin numero di reti, garantisce maggior capacità nella difesa della palla e nel dialogo stretto con i centrocampisti. Matri  ha fatto molto male nell'ultimo mese. Ha segnato un discreto numero di gol, ma ha palesato qualche limite di troppo nel palleggio. Borriello è quindi un plus rispetto all'ex cagliaritano che, considerando i costanti miglioramenti di Quagliarella, rischia di passare da centravanti titolare a terza scelta nelle gerarchie di Conte. Proprio l'allenatore bianconero dovrà essere bravo nella gestione del reparto offensivo. Tuttavia, nei primi 4 mesi di stagione la Juventus ha disputato complessivamente 17 partite (16 + 1 in Coppa Italia). Nei prossimi 4 (o poco) più, sarà chiamata a giocare dalle 23 alle 26 partite (in base al cammino in Coppa Italia). Per questo occorre allungare la rosa e tutti gli attaccanti a disposizione del tecnico leccese torneranno utili.  In prospettiva di un ritorno in Europa, poi, servirà un parco attaccanti di spessore: Vucinic, Quagliarella, Matri e Borriello formerebbero un buon reparto offensivo. In uscita Iaquinta, Amauri, Motta, Krasic, Marrone e Toni.


PROSPETTIVE - Chiudendo in testa alla classifica il 2011, l'obiettivo non può non essere quello di contendere il titolo al Milan. I rossoneri restano favoriti, se non altro dalla presenza di Ibrahimovic che come sempre sposta gli equilibri del campionato italiano. Dipenderà molto dallo scontro diretto e dall'eventuale cammino in Champions dei rossoneri. Il calendario dei bianconeri è favorevole: tutti gli scontri con le squadre al vertice si giocheranno allo Juventus Stadium, fattore non secondario in questi primi mesi. L'unica trasferta contro una big sarà proprio contro il Milan. Ciò può essere considerato positivamente, ma in Italia è risaputo che anche trasferte apparentemente facili possono presentare delle insidie. Ad ogni modo, considerando anche il valore di Udinese, Lazio, oltre che di Inter, Napoli e Roma, anche il secondo posto con accesso diretto alla prossima Champions costituirebbe un grande risultato dopo le ultime due stagioni.

Vedi il punto sulle altre squadre:

Milan - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

Esultanza rossonera (Milan-Siena 2-0, lapresse.it)
BILANCIO PRIMA PARTE  - La stagione rossonera sembra la fotocopia di quella 2010/2011. Inizio a scartamento ridotto, grande striscia positiva da ottobre a Natale. Ancora una volta Ibrahimovic ha dimostrato la sua grandezza, mentre la nota lieta è arrivata da Nocerino, capace di andare in gol con sorprendente facilità, sostituendosi in termini realizzativi ai deludenti Pato e Robinho. Molto bene Boateng e Thiago Silva, mentre la difesa ha palesato qualche difficoltà maggiore rispetto alla passata stagione. Soprattutto Abbiati e Van Bommel (perno davanti alla difesa) hanno avuto un rendimento inferiore alle attese. Come sottolineato anche a inizio anno, i rossoneri restano i favoriti principali per lo Scudetto. L' incognita è rappresentata dal cammino in Champions (il girone ha dimostrato che il Milan è ancora distante dal paradigmatico Barcellona). Ad ogni modo, il bilancio di questa prima parte di annata è estremamente positivo.

MERCATO, COSA OCCORRE - Dipende quali sono gli obiettivi societari. Se si punta a rivincere lo Scudetto la rosa è già più che competitiva. Se si vuole fare strada in Champions occorrerebbe o un Pato più reattivo o una seconda punta di livello internazionale. Le voci su un Pato possibile acquisto del PSG non sembrano campate in aria (l'intervista del brasiliano è un indizio). I soldi per la sua cessione potrebbero essere investiti su Tevez, ma il campione argentino non potrebbe giocare in Champions. Prima di privarsi del talento del (giovanissimo) brasiliano, però, meglio pensarci due volte. Anche il ruolo di terzino sinistro non sembra coperto al meglio (Taiwo deludente, Zambrotta per età e Antonini per limiti evidenti). Importante il rientro di Mexes, ottima alternativa a Nesta.

PROSPETTIVE - La conferma del titolo è assolutamente alla portata del Milan. I problemi potrebbero arrivare dalla maggior presenza del presidente Berlusconi che già contro il Barcellona ha condizionato le scelte di Allegri. Un centrocampo composto da Aquilani, Van Bommel, Seedorf più Boateng trequartista, contro squadre dal grande tasso tecnico, è troppo sbilanciato e va contro le idee di Allegri. Libero da condizionamenti, difficilmente Allegri avrebbe mai rinunciato a Nocerino. La partita contro l'Arsenal (vedi) sarà già decisiva per capire se il Milan 2011/2012 farà meglio rispetto alla passata stagione (eliminazione agli ottavi contro un non irresistibile Tottenham). 

Udinese - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

BILANCIO PRIMA PARTE  - Incredibile. Quanto fatto dalla banda Guidolin nella prima parte di stagione va oltre ogni tipo di pronostico. Zapata è stato sostituito dal più concreto e continuo Danilo, non a caso un giocatore già formato (27 anni). Inler e Sanchez, invece, non sono stati sostituiti. Doubai, Sissoko, Pereyra, Torje, Barreto oltre a Floro Flores, quest'ultimo peraltro cambio di Di Natale nel 3-5-1-1 di Guidolin, per svariati motivi hanno dimostrato di non poter essere gli eredi del duo svizzero-cileno. All'insufficiente mercato estivo ha saputo rimediare un Guidolin mai così determinante. Dopo aver inserito Basta a destra, ha piazzato Pinzi davanti alla difesa, inventando Isla mezz'ala. Così facendo, sfruttando la grande organizzazione difensiva e la qualità straordinaria di Di Natale, ha creato una squadra compatta e micidiale nelle ripartenze. Il tecnico di Castelfranco ha poi centellinato le energie dei giocatori migliori riuscendo a gestire al meglio il doppio impegno. 32 punti in 16 partite, qualificazione ai 16mi di Europa League (vedi) in un girone ostico, rappresentano un autentico capolavoro se si tiene conto delle ristrettezze d'organico con cui ha dovuto convivere. Come detto, la base per i successi bianconeri è stata fin qui la difesa, guidata dall'ottimo Danilo, coadiuvato da Benatia, Domizzi e all'occorrenza dal prezioso Ferronetti. Il Friuli ha rappresentato l'arma in più: 7 partite e 1 pareggio, 2 soli gol, ininfluenti, subiti. In trasferta le difficoltà dell'attacco - di fatto rappresentato dal solo Di Natale, in attesa del pieno recupero di Flores - sono emerse chiaramente, ma la vittoria di San Siro è stata decisiva per mantenere la vetta della classifica. Complessivamente, considerando anche l'indimenticabile cavalcata della scorsa stagione, un 2011 da tramandare ai posteri.

MERCATO, COSA OCCORRE - A Guidolin non servirebbe molto per mantenere la squadra in vetta alla classifica. Basterebbero un paio di centrocampisti (uno davanti alla difesa e uno di qualità che possa alternarsi con Asamoah e Isla) per ovviare alle assenze causa Coppa d'Africa. Si parla di Rigoni (Chievo) e Mudingayi per il primo ruolo. Due ottimi elementi. Servirebbe anche un numero 10 di alto profilo, ma difficilmente la famiglia Pozzo re-investirà i molti milioni incassati la scorsa estate per quest'ultima tipologia di giocatore, chiedendo a Guidolin di fare con quello che ha già in casa. L'assenza di Benatia, anch'egli impegnato in Coppa d'Africa, può essere superata con un po' di fortuna (nel mese senza il franco-marocchino sarà importante non avere squalifiche o infortuni). Nelle ultime ore si parla di una possibile cessione di Floro Flores al Cesena.


PROSPETTIVE - Difficile dire dove potrà arrivare l'Udinese. La seconda parte di stagione vedrà, se possibile, gli impegni intensificarsi. Anche i tabelloni di Europa League (fino agli ottavi) e Coppa Italia non sembrano proibitivi. La squadra, poi, ha dimostrato di potersela giocare contro tutti. Se i Pozzo, in modo oculato e mirato, interverranno sul mercato di gennaio per completare la rosa e non per vendere, nessun obiettivo può essere precluso. Guidolin se lo meriterebbe.

Vedi il punto sulle altre squadre:

Lazio - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

Klose decisivo anche nel derby (ilmessaggero.it)
BILANCIO PRIMA PARTE  - Come per l'Udinese, l'inizio di questa stagione ha rappresentato la degna prosecuzione della scorsa annata. Nonostante i problematici rapporti Reja-tifoseria ad inizio anno, la squadra ha viaggiato su ottimi livelli. Grande continuità di rendimento in campionato e qualificazione ai sedicesimi di Europa League (sofferta ma meritata; contro l'Atletico Madrid partita difficile ma non impossibile: vedi). Il mercato estivo è stato positivo. Rispetto alle attese Klose ha fatto addirittura meglio, mentre ha deluso Cissè. Il francese aveva iniziato alla grande la stagione, poi è andato in calando (solamente qualche buon assist per lui). Da capire se l'ex Pana abbia le motivazioni giuste per continuare l'avventura in biancoceleste. Questo perché Lotito potrebbe intervenire sul mercato per acquistare una seconda punta in grado di affiancare al meglio il bomber tedesco. Molto bene anche Lulic (all'esordio a San Siro lasciò molte perplessità, poi è diventato un punto di forza in vari ruoli). Pesanti le assenze per infortunio di due ottimi giocatori come Mauri e Brocchi. Fortunatamente per Reja la rosa è abbastanza lunga. Un po' deludente Hernanes, mentre Diakitè sembra essere migliorato rispetto agli anni scorsi. 

MERCATO, COSA OCCORRE - Come detto, se Cissé dovesse chiedere la cessione o comunque non dovesse dare segni di ripresa, sarà necessario acquistare una seconda punta capace di integrarsi con Klose. Lotito potrebbe anche non interventire, vista la rosa, ma volendo migliorare la squadra esistono alcuni ruoli meno coperti di altri. A centrocampo si aspettano i recuperi di Brocchi e Mauri, ma un giocatore dai piedi buoni in grado di alternarsi con Ledesma non sarebbe male (viste anche le difficoltà mostrate nei match casalinghi). Si parla di Kuzmanovic, valido cursore, non certo un regista. Konko ha dimostrato parecchi limiti nel ruolo di terzino destro. L'erede di Lichtsteiner non è ancora stato individuato. Nonostante i miglioramenti di Diakitè, servirebbe anche un grande difensore centrale da affiancare al leader Andrè Dias.

PROSPETTIVE - Vista la rosa e il lavoro di Reja le prospettive sono più che buone. In campionato la Lazio può giocarsi nuovamente l'accesso ai preliminari di Champions con Udinese-Inter-Napoli e forse Roma. In Europa il cammino non è semplice, ma i biancocelesti possono giocarsela contro (quasi) tutte le squadre rimaste in lizza. Da non sottovalutare la Coppa Italia, con la finale allo stadio Olimpico a rappresentare il solito, ulteriore incentivo.

Vedi il punto sulle altre squadre:

Inter - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

BILANCIO PRIMA PARTE  - Dopo il disastro firmato Società-Gasperini (vedi), Ranieri è riuscito a raddrizzare la baracca. Nessuna rivoluzione, ma tanto buonsenso. In assenza del misterioso Sneijder, il tecnico romano ha optato per il 4-4-2. ha sistemato la difesa, confidando nella capacità di trovare sempre e comunque il gol (a Genova e Cesena 6 punti firmati Nagatomo, Ranocchia). Sfruttando un girone di Champions molto semplice e un calendario in campionato favorevole, l'Inter si è qualificata per gli ottavi di Champions (col Marsiglia sfida equilibrata: vedi) e si è riportata a ridosso delle prime della classe. Considerando la crisi iniziale la gestione Ranieri è stata fin qui assai positiva, anche tenendo conto delle numerose assenze. Tra l'altro Ranieri ha rispolverato o lanciato alcuni giocatori come Alvarez, Coutinho e Faraoni. Il mercato estivo - Zarate, Jonathan, Poli - si è rivelato fin qui fallimentare. Forlan ha saltato gran parte dei primi mesi. Potrebbe tornare utile nella seconda.

MERCATO, COSA OCCORRE - Discorso complicato. Investire a breve termine per puntare alla - vitale per le casse del club - qualificazione Champions, oppure acquistare giocatori giovani, ma già con esperienza internazionale (sul modello Roma)? Difficile dirlo, ma l'età media elevatissima della squadra imporrebbe un rinnovamento complessivo. In primis un terzino sinistro, poi almeno un centrocampista centrale di livello. Se Sneijder dovesse riprendersi possibile il passaggio al 4-3-1-2 e quindi non servirebbero esterni di centrocampo, ma solamente interni. Se invece fosse prevista (ora o a giugno) la cessione dell'olandese, un esterno sinistro di centrocampo sarebbe fondamentale nel 4-4-2, modulo di riferimento di Ranieri.

PROSPETTIVE - Difficile dirlo. L'impressione è che il massimo a cui possa aspirare la squadra nerazzurra sia il terzo posto in campionato e una presenza tra le prime 8 in Champions. Difficile chiedere di più. Come detto, una non qualificazione alla prossima Champions sarebbe difficile da digerire per le casse interiste. Dai piazzamenti di questa stagione dipenderà anche il mercato estivo 2012 e di conseguenza il futuro del club di Massimo Moratti.

Vedi il punto sulle altre squadre:

Napoli - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

Esultanza napoletana (calciomercato.it)
BILANCIO PRIMA PARTE  - Se in campionato la squadra di Mazzarri fosse riuscita a racimolare 3-4 punti in più il bilancio di questa prima parte di stagione sarebbe stato da incorniciare. La qualificazione agli ottavi di Champions, a dispetto di tutti i pronostici della vigilia, è stata qualcosa di straordinario (oltre che pienamente meritato). Ciò ha influito inevitabilmente sul campionato dove sono stati persi diversi punti, specie in casa. Ottimo il rendimento di De Sanctis, Campagnaro, Maggio, Gargano e Lavezzi. Più discontinui, ma assolutamente determinanti Cavani e Hamsyk. Il mercato estivo era stato pensato proprio per allungare la rosa in vista del doppio impegno, ma alla fine l'unico giocatore nuovo inserito negli 11 "titolarissimi" è stato Inler (lo svizzero peraltro è calato di rendimento col passare dei mesi). Pandev è tornato su buoni livelli di forma, ma va valutato nei prossimi mesi. Proprio la presenza del macedone rende poco comprensibile l'acquisto di Edu Vargas, giocatore dall'indubbio potenziale, ma che allo stato attuale dovrebbe diventare il quinto attaccante a disposizione di Mazzarri. I soldi per il cileno, probabilmente, sarebbe stato più opportuno investirli in altre zone del campo.

MERCATO, COSA OCCORRE - Vargas va a rinforzare ulteriormente il reparto avanzato. Le caratteristiche del cileno sono simili a quelle di Lavezzi. Considerando che sarebbe stato più opportuno acquistare un vice-Cavani, si può pensare che Vargas sia arrivato in vista di una possibile partenza a giugno del Pocho (o eventualmente di Hamsyk). In attesa di rivedere all'opera Britos, valida alternativa per la difesa, sarebbe auspicabile l'acquisto di un grande esterno sinistro di centrocampo. Dossena ha dimostrato di non essere più intoccabile, mentre il pur bravo Zuniga si adatta a ricoprire quel ruolo. 

PROSPETTIVE - L'ottavo di finale contro il Chelsea è ancora indecifrabile (vedi analisi ottavi). I Blues potrebbero infatti cambiare fisionomia nel mercato di gennaio. Pur essendo sfavorito, il Napoli può giocarsela. Arrivare tra le prime 8 d'Europa sarebbe qualcosa di superlativo. In campionato le cose sono un po' più complicate. Ad oggi sembra difficile una qualificazione per la prossima Champions, ma molto dipenderà proprio dal cammino nella massima competizione europea.


Vedi il punto sulle altre squadre:

Roma - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

BILANCIO PRIMA PARTE  - Le ultime tre partite di campionato hanno dimostrato che il famoso progetto esiste e sta progredendo. A dire il vero alcuni miglioramenti si erano intravisti già nelle partite di Udine e di Firenze. Il 3-0 con chiusura in 8 al Franchi fu infatti analizzato in modo superficiale da molti media. Una squadra che va a Firenze e controlla il gioco in 10 contro 11 per quasi tutto l'incontro denota una struttura, un'organizzazione complessiva assai valida. La vittoria di Napoli ha rappresentato la svolta della stagione giallorossa. Luis Enrique si è adattato velocemente al calcio italiano. Il risultato è una squadra con mentalità offensiva, ma pragmatica. Ottimi gli innesti di Osvaldo, Lamela, Stekelenburg e Pjanic, da rivedere Josè Angel (prospetto interessante). E' ancora presto per dire cosa farà la Roma nel prosieguo della stagione, ma rispetto alle prime 10/12 giornate di quest'anno, i miglioramenti sono evidenti. La nota dolente è rappresentata dall'imponderabile uscita di scena in Europa League contro il modesto Slovan Bratislava.


MERCATO, COSA OCCORRE - La rosa è molto lunga e Luis Enrique ha saputo reinventare alcuni giocatori come Taddei o lo stesso Totti (più regista offensivo e meno attaccante). Considerando infortuni ed età media, sarebbe auspicabile l'arrivo di un difensore centrale. Da chiarire la situazione Pizarro e ancor più quella legata a De Rossi. Ad ogni modo il recupero di Simplicio garantisce un buon parco centrocampisti, almeno fino a fine stagione (in caso di cessione del brasiliano urge un innesto). La partenza di Borriello potrebbe comportare la necessità di acquistare un altro attaccante. 


PROSPETTIVE - Chiudere il campionato in crescendo, togliendosi qualche soddisfazione parziale. Realisticamente la squadra può puntare ad un posto tra le prime 5. Sarebbe già un buon traguardo per il primo anno del progetto Baldini-Sabatini-Luis Enrique. Difficile la qualificazione alla prossima Champions. 


Vedi il punto sulle altre squadre:

Catania - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

Vincenzo Montella (repubblica.it)
BILANCIO PRIMA PARTE - Prima parte di stagione da incorniciare. Ottavo posto in classifica, alcuni risultati di prestigio come la vittoria nel derby o quella sul Napoli. La società ha operato in modo intelligente, Montella ha dimostrato di essere un tecnico moderno, con una filosofia di gioco offensiva. Prova ne sia il centrocampo di piedi buoni allestito dall'Aeroplanino. Certo, se davanti ci fosse un bomber da 15-20 gol gli etnei potrebbero fare un pensiero all'Europa. Bergessio e Maxi Lopez sono giocatori più che validi, ma nessuno dei due è un goleador di razza. Tra i protagonisti principali di questo inizio di stagione vanno menzionati Lodi, Almiron e Gomez

MERCATO, COSA OCCORRE - La rosa è più che competitiva. Certo, un grande attaccante potrebbe permettere il salto di qualità definitvo, ma la giusta politica rossoblù è quella dei piccoli passi. In difesa si potrebbe pensare ad un difensore maggiormente affidabile di Bellusci. Da verificare la permanenza di Maxi Lopez.

PROSPETTIVE - Le squadre davanti sembrano più forti degli etnei, perciò appare difficile l'approdo in Europa. Tuttavia, in vista di un'ulteriore crescita del club un obiettivo plausibile è quello del record di punti in Serie A con un piazzamento tra le prime 8/10 in classifica.

Vedi il punto sulle altre squadre:

Palermo - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

Maurizio Zamparini (blog.panorama.it)
BILANCIO PRIMA PARTE - La consueta gestione impulsiva (eufemismo) di Zamparini ha portato a moltissimi cambiamenti nel giro di pochi mesi. Dopo un mercato di ridimensionamento, l'esonero estivo di Pioli post eliminazione in Europa League, la novità Mangia durata pochi mesi (con annessa eliminazione in Coppa Italia), il tira e molla con il ds Sogliano, ora è la volta della gestione Mutti. Un allenatore esperto, in grado di mettere in campo una squadra organizzata e aggressiva. Al di là dellde capacità del tecnico bergamasco, la strategia di Zamparini è poco chiara. Non si capisce quale sia l'obiettivo (ammesso che ve ne sia uno) a lunga scadenza del club rosanero. Mantenere la categoria lanciando qualche giovane da cui ricavare plusvalenze? Puntare a mantenere la squadra nella colonna sinistra della classifica, acquistando giocatori giovani ma già avvezzi ai grandi palcoscenici? Se lo chiedono gli stessi tifosi rosanero, grati al presidente per le soddisfazioni raccolte in questi anni, ma desiderosi di capire se il Palermo possa seguire le orme, per fare un nome di una realtà similare per bacino d'utenza e passione, del Napoli. 

MERCATO, COSA OCCORRE - Da capire quale sarà la scelta di Mutti riguardante il modulo. Ad ogni modo, per rendere più solida la squadra occorre un difensore centrale da affiancare a Silvestre (Cetto ha palesato diversi limiti, Migliaccio non è un difensore). Il ruolo di terzino destro è stato fin qui ricoperto con parecchie lacune da Eros Pisano, pupillo di Mangia. Sarebbe interessante una soluzione con Balzaretti a destra e Mantovani a sinistra (ammesso che entrambi restino a Palermo). Il centrocampo è privo di giocatori di qualità. Considerando la qualità dell'attacco, Mutti potrebbe anche allestire una mediana difensiva, demandando la fase offensiva a Ilicic, Hernandez e Pinilla o Miccoli. Da sottolineare, comunque, i molti problemi fisici delle punte rosanero.

PROSPETTIVE - Questa finirà per essere un stagione di transizione. Poche chance di qualificarsi ad una competizione europea.

Vedi il punto sulle altre squadre:

Genoa - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

La squadra con Malesani, esonerato dopo l'1-6 di Napoli (goal.com)
BILANCIO PRIMA PARTE - Il presidente Preziosi ha operato in questi anni un vorticoso tourbillon. I continui cambiamenti a livello tecnico (allenatori e rosa) ha comporttoa incertezza sul progetto e una conseguente, inevitabile carenza di risultati. Un esempio concreto? Per la sostituzione di Milito al centro dell'attacco genoano si sono alternati in questi due anni e mezzo i seguenti giocatori: Floccari, Crespo, Acquafresca, Suazo, Toni, Floro Flores, Boselli, Caracciolo, Pratto, Zè Eduardo. Il risultato è che da gennaio il nuovo attaccante del Grifone sarà Alberto Gilardino. L'ex attaccante di Milan e Parma è reduce da un periodo poco brillante. A Genova può rilanciarsi anche in ottica Euro 2012.
A livello di squadra, invece, l'arrivo di Gilardino (manca solo l'ufficialità) darà maggior incisività all'attacco, ma difficilmente i rossoblù usciranno dal limbo di metà classifica. Fosse arrivato ad agosto, magari, le cose sarebbero potute cambiare in meglio.  Malesani ha pagato le difficoltà di costruire una squadra riconoscibile e, guarda caso, l'assenza di un attaccante di valore. La difesa ha elementi d'esperienza ma è tra le più lente della Serie A (basti ricordare i 3 centrali Dainelli, Kaladze, Granqvist). Constant e Birsa hanno deluso. Le uniche note liete sono arrivate da alcune giocate di Merkel Jorquera e dalla ritrovata condizione psico-fisica di Miguel Veloso. Per il resto troppe prestazioni sottotono e poca continuità di risultati. L'arrivo in panchina di Pasquale Marino - uscito assai ridimensionato dallo scambio di panchina con Guidolin sull'asse Udine/Parma - porterà il cambio di modulo, con un possibile passaggio al modulo 3-4-3 di gasperiniana memoria. Marino potrebbe anche optare per il 4-3-3. Ad ogni modo il tridente offensivo è il suo marchio di fabbrica. Per questo, accanto a Gilardino e Palacio (sempre che il bravo argentino venga lasciato in pace dai continui guai fisici), per completare il tridente potrebbe arrivare, sempre da Firenze, l'estroso Cerci (giocatore potenzialmente straordinario, unico in Italia, ma fin qui troppo discontinuo). Ad essere un po' cattivi si potrebbe aggiungere che anche la poca cura della fase difensiva faccia parte delle caratteristiche delle squadre di Marino.

MERCATO, COSA OCCORRE - Difficile dire come si muoverà il sempre imprevedibile Preziosi sul mercato di gennaio. Il mancato arrivo di un grande attaccante nella sessione estiva ha pesato molto sulla prima parte di stagione genoana. Visto il buon rendimento della scorsa stagione si sarebbe potuto puntare alla riconferma di Floro Flores. La speranza dei tifosi del Grifone è che possa finalmente arrivare l'erede di Milito. Per il resto servirebbe anche un difensore centrale rapido.

PROSPETTIVE - Il Genoa è destinato ad un campionato di metà classifica con la possibilità di togliersi qualche soddisfazione intermedia, gettando le basi per la prossima stagione.

Vedi il punto sulle altre squadre:

Atalanta - Il punto alla pausa natalizia. Prospettive e mercato

Una delle 12 esultanze di Denis (calciomercato.it)
BILANCIO PRIMA PARTE - Il meno 6 è stato cancellato in pochissimo tempo. La prima parte di stagione nerazzurra è stata ottima. Ancor più del Catania, la squadra di Colantuono è l'autentica rivelazione della Serie A. Senza la penalizzazione i bergamaschi sarebbero alla pari dell'Inter a quota 26 punti. Il 4-4-2 del tecnico romano ha trovato in Schelotto-Bonaventura sugli esterni due ottimi interpreti e in Denis, voluto fortemente da Pierpaolo Marino, il finalizzatore perfetto. Il Tanque non aveva mai avuto fin qui la possibilità di giocare titolare nel suo ruolo naturale di punta centrale. A Udine, dove va ricordato i tifosi bianconeri mugugnavano ad ogni sua azione, Denis è stato costretto - di fatto - a fare da vice Sanchez e a muoversi alle spalle di un Di Natale sempre più centravanti alla Inzaghi (con caratteristiche diverse ovviamente). Perciò, oltre ad avere due campioni davanti, ha finito per snaturarsi. La leadership nella classifica cannonieri testimonia le capacità di Denis e l'organizzazione dell'Atalanta, squadra completa in tutti i reparti. La difesa è formata da buoni giocatori in grado di fare reparto. Il centrocampo è tecnico e dinamico. Davanti Maxi Moralez ha alternato grandi prestazioni a partite negative. Buon per Colantuono che Marilungo sia tornato su ottimi livelli nell'ultimo match del 2011 contro il Cesena. 
Il vero problema, purtroppo, attiene alle vicende extra-calcistiche e alla nuova ondata di Scommessopoli. Lo sviluppo delle indagini di Cremona potrebbe portare ad una nuova penalizzazione per gli orobici. La speranza è che invece la società del meritevole presidente Percassi ne esca pulita e senza conseguenze, potendo così finire il campionato in tranquillità (si potrebbe aprire anche un discorso sull'assurdità della responsabilità oggettiva, istituto giuridico presente praticamente solo nel calcio).

MERCATO COSA OCCORRE - Come detto la rosa è buona e profonda. Alcuni giocatori hanno faticato a trovare spazio (vedi Tiribocchi e Marilungo). Forse, considerando l'infortunio a Capelli e le possibili squalifiche, il reparto difensivo andrebbe puntellato con un centrale (si parla di Contini che ha trovato poco spazio a Siena). Possibile qualche movimento in uscita.

PROSPETTIVE - La vicenda Scommessopoli pesa e rende incerto il futuro prossimo bergamasco. Tuttavia, la squadra ha dimostrato di avere ottimi valori e anche un'eventuale ulteriore penalizzazione (tutta da verificare peraltro) potrebbe non pesare eccessivamente. La banda di Colantuono ha le risorse per arrivare a quota 48-50 punti effettivi.


 Vedi il punto sulle altre squadre: