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martedì, novembre 30, 2010

Barcellona-Real Madrid 5-0: le pagelle del Clasico (+ highlights)

Xavi esulta per l'1-0
Un Barcellona onirico ha annichilito un impotente Real Madrid. Un 5-0 che parla da solo. Dominio assoluto dei blaugrana che infliggono a Mourinho la più pesante sconfitta della sua carriera da allenatore. Il Barça ha giocato una partita che entra di diritto nella storia recente del calcio europeo. Come detto in telecronaca dall'impareggiabile Josè Altafini: "Ogni tifoso sogna di vedere giocare la propria squadra del cuore in questa maniera". Uno spettacolo assoluto. Il Madrid, arrivato al Camp Nou con un grande score in campionato e Champions, ci ha capito poco e nel finale di match si è innervosito oltre misura, con il solito Sergio Ramos espulso dopo un bruttissimo fallo su Messi, condito da due manate in faccia ai suoi compagni di nazionale Puyol e Xavi. La Liga resta comunque apertissima, con il Barça che scavalca gli odiati nemici e si porta a +2, ma la manita di ieri sera resterà a lungo nelle menti madridiste.
Guardiola si prende quindi una bella rivincita su Mourinho dopo l'eliminazione in semifinale di Champions dello scorso anno contro l'Inter. Il tecnico catalano ha impostato la partita perfettamente, schierando un attacco senza punti di riferimento, con Villa largo a sinistra, Pedro a destra e Messi libero di svariare su tutto il fronte. In questo modo ha sfruttato gli inserimenti centrali di suoi centrocampisti, con la coppia Xavi-Iniesta ancora una volta protagonista di un match sontuoso. Saranno probabilmente loro a contendersi il Pallone d'Oro 2010, visto che Sneijder si è quasi ritirato dalla corsa con un inizio di stagione da dimenticare. La difesa blaugrana ha giocato con concentrazione assoluta, guidata da quello che può essere considerato a tutti gli effetti il miglior difensore centrale al mondo in questo momento, Gerard Piquè. Nel Madrid non si è salvato nessuno, Ronaldo compreso. Al di là delle prove dei singoli, comunque, è stata una lezione di squadra, con il Barça apparso - almeno ieri sera - di un'altra categoria.
A margine segnalo un articolo con relativi commenti che denotano una sorprendente, marcatissima antipatia italica per il Barcellona. Tra l'altro articolo pubblicato da un sito sportivo di ottima qualità: vedi articolo.
Ecco le pagelle di Barcellona-Real Madrid 5-0:

BARCELLONA
Valdes 6: le punizioni di Ronaldo, per sua fortuna, escono di poco. Rischia su un'uscita nel primo tempo, ma a velocità normale la decisione di Iturralde appare corretta. Un po' troppo nervoso, si becca un'ammonizione evitabilissima.
Dani Alves 7: controlla bene Ronaldo, scende con maggior cautela rispetto al solito.
Piquè 8: leader della difesa e primo regista della squadra. Sontuoso.
Puyol 7.5: grinta e personalità da vendere, non concede nulla a Benzema & Co.
Abidal 7.5: uno dei migliori interpreti al mondo del ruolo. 
Xavi 8: aggettivi e commenti su questo giocatore sono finiti. Segna anche l'1-0.
Busquets 7.5: Guardiola lo preferisce a Mascherano e il canterano lo ripaga con una grande prova davanti alla difesa. Ruba palloni e imposta l'azione. Tenta anche il gol dai 45 metri.
Iniesta 7.5: l'assist per il primo gol è una vera magia. Palleggiatore sublime.
Pedro 7.5: in grande forma fisica, stravince il duello con Marcelo e realizza con un perfetto taglio il 2-0.
Messi 7.5: non segna, ma gioca da numero uno al mondo. Colpisce un palo con una prodezza alla Maradona e poi confeziona assist e dribbling. Gli manca solo il gol. Mezzo punto in meno per la simulazione su Carvalho.
Villa 8: largo a sinistra, domina su Ramos. Assist per il 2-0 e doppietta al debutto nel Clasico (solo Lineker fece meglio, tripletta). Molto più adatto di Ibra al gioco blaugrana. 
Il Barça che ha sconfitto 5-0 il Real Madrid

Bojan 6.5: entra e ha subito due chance, bell'assist per il 5-0 di Jeffren.
Jeffren 7: l'ispanico-venezuelano gioca pochi minuti, ma firma il 5-0 con un bel tocco sotto
Keita n.g

Guardiola 9: il Barça di ieri sera è il non plus ultra calcistico. Azzecca in pieno la mossa di Villa esterno a sinistra. Sicuri che sia l'ultimo anno al Camp Nou?

REAL MADRID
Casillas 5: dei 5 gol presi, in almeno un un paio avrebbe potuto fare di più (primo e quarto). Nervoso e rassegnato.
Sergio Ramos 3: completa una partita disastrosa (responsabilità evidenti su tre gol) con un fallaccio di frustrazione su Messi al 90'. Non contento mette le mani in faccia a Puyol e Xavi. Il peggiore.
Pepe 4.5: non ha avversari da marcare, ma sugli inserimenti blaugrana ci capisce poco. In confusione.
Ricardo Carvalho 4.5: la classe e il mestiere non gli mancano, ma anche lui finisce travolto dalle ondate catalane.
Marcelo 4.5: perde nettamente il duello con Pedro, non sale quasi mai. Non chiude la diagonale sul primo gol.
Khedira 4: preso in mezzo dalla ragnatela del Barça. Non vede mai palla e non riesce a proteggere la difesa.
Xabi Alonso 5: uno dei pochi a metterci un po' di grinta in più, ma da solo può fare ben poco.
Ozil 4.5: inconsistente, gioca solo i primi 45'.
Di Maria 4.5: sembra voglia spaccare il mondo, ma combina ben poco.
Ronaldo 5: nervoso, suoi gli unici due tiri veri - su punizione - verso la porta di Casillas.
Benzema 5: fa quasi tenerezza la sua solitudine là davanti. Contro due mostri come Piquè e Puyol può ben poco.

Diarra 4.5: perde un paio di palloni da cui nascono un quasi gol e un gol. Travolto anche lui.
Arbeloa 5: entra per evitare il tracollo definitivo, ma finisce per accumulare due falli cattivi su Messi e l'azione del 5-0 nasce dalla sua parte.

Mourinho 4: semplicemente la peggior sconfitta della sua straordinaria carriera. L'aggravante è che si trattava di un big-match atteso da tutto il mondo. Ha perso - malissimo - una battaglia, ma la guerra è ancora lunga.

Arbitro: Iturralde Gonzalez 7 - in una partita difficilissima riesce e gestire bene le situazioni più delicate. Inevitabili le tensioni, usa bene i cartellini. Vede bene e dimostra personalità nell'ammonizione a Messi.

Ps, un voto altissimo, a parer mio, merita anche Josè Altafini. Il discorso su telecronisti e commentatori tecnici è sempre molto delicato e soggettivo (vedi discussione su Forum: clicca qui). Non sarà il commentatore più raffinato e documentato in circolazione, simpatizzerà sin troppo per il Barça, ma la sua simpatia e allegria sono contagiose e ben si adattano allo spirito del gioco iberico. "Dove gioca Messi nascono i fiori", "Il Barcellona è una squadra che viene da un altro pianeta e ogni tanto scende sulla Terra per insegnare il gioco del calcio": grande Josè (...Altafini).

Ed ecco il video con gli highlights di Barcelona-Real Madrid 5-0:


venerdì, novembre 26, 2010

Nasce il Forum di Blog-In: dentro lo sport

Nell'ottica di migliorare sempre più questo blog, con molta soddisfazione posso annunciare che oggi nasce il FORUM di Blog-In. Nelle pagine qui sopra troverete la sezione "Forum e contatti" (vedi, clicca qui) con al suo interno il box del forum con tutte le discussioni. Una scelta orientata a fornire uno strumento ulteriore di discussione, nello stile e con la pacatezza di toni di questo blog.
La prima discussione che ho lanciato riguarda il rapporto Sport & Tv, in particolare l'avvento del digitale terrestre in gran parte dell'Italia entro fine 2010. Una vetrina straordinaria per tutti gli sport minori (o presunti tali), oscurati ingiustamente dalla dilagante cultura/impostazione monocalcistica. Cosa ne pensate?
Utilizzare il Forum di Blog-In sarà semplicissimo, basterà registrarsi al servizio con nickname e password e postare sui vari temi di discussione che emergeranno. Spero che questo nuovo strumento possa essere di vostro gradimento. Vi aspetto numerosi!

giovedì, novembre 25, 2010

Calendario eventi sportivi 2011

Il Calendario degli eventi sportivi 2011 torna puntuale su Blog-In. Uno strumento semplice, ma assai utile per gli appassionati di Sport che vogliono avere sott'occhio le date dei principali avvenimenti sportivi del 2011. Dopo l'abbuffata del 2010 con Olimpiadi Invernali di Vancouver, Mondiali di calcio, basket e volley, il 2011 sarà l'anno degli sport individuali, con le due discipline regine delle Olimpiadi - Atletica leggera e Nuoto - alle prese con i rispettivi Campionati Mondiali in terra asiatica (Daegu-Corea del Sud per l'Atletica, Shangai per il Nuoto). Altro grande appuntamento sarà la Coppa del Mondo di Rugby in programma in Nuova Zelanda dal 9 settembre al 23 ottobre.
Anche i principali Sport Invernali (Sci alpino, Sci nordico e Biathlon) nel 2011 affronteranno i rispettivi Campionati del Mondo. Dal punto di vista calcistico, oltre ai consueti appuntamenti con le coppe europee, il torneo internazionale più importante sarà senza dubbio la Copa America che si disputerà in Argentina (parteciperanno le 10 squadre sudamericane più le invitate Messico e Giappone). Il basket propone - Final 4 di Eurolega e Nba Finals a parte - l'Europeo in Lituania, il primo a 24 squadre (Italia ripescata: vedi). Spazio poi ai consueti appuntamenti con gli altri sport: Ciclismo, Tennis e Formula 1. L'evento sportivo principale che si disputerà in Italia nel 2011 saranno i Mondiali di scherma in programma a Catania dall'8 al 16 ottobre.
Ecco il calendario completo con tutte le date degli eventi sportivi più importanti in programma nel 2011:

ATLETICA LEGGERA 2011
MONDIALI a Daegu-Corea del Sud (dal 24 agosto al 4 settembre)
DIAMOND LEAGUE (dal 6 maggio al 16 settembre; GOLDEN GALA, Roma il 26 maggio
VEDI CALENDARIO 2011 DIAMOND LEAGUE
NUOTO 2011
MONDIALI a Shangai-Cina (dal 16 al 31 luglio)
RUGBY 2011
COPPA DEL MONDO in Nuova Zelanda (dal 9 settembre al 23 ottobre) -  VEDI SITO UFFICIALE
SCI ALPINO 2011
MONDIALI a Garmisch-Partenkirchen (dal 7 al 20 febbraio)
SCI NORDICO 2011
MONDIALI a Oslo-Holmenkollen (dal 23 febbraio al 6 marzo)
BIATHLON 2011
MONDIALI a Khanty-Mansiysk (dal 3 al 13 marzo)
SCHERMA 2011
MONDIALI a Catania (dall'8 al 16 ottobre)
BASKET 2011
FINAL 4 EUROLEGA a Barcellona (dal 6 all'8 maggio) - VEDI FORMAT e SQUADRE FAVORITE
NBA FINALS 2011 (dal 2 giugno?)
EUROBASKET 2011 in Lituania (dal 31 agosto al 18 settembre)
CALCIO 2011
COPA AMERICA in Argentina (dal 3 al 24 luglio)
FINALE CHAMPIONS LEAGUE a Wembley (28 maggio)
FINALE EUROPA LEAGUE a Dublino (18 maggio)
CICLISMO 2011
GIRO D'ITALIA 2011 dal 7 al 29 maggio - VEDI TAPPE, PERCORSO, ALTIMETRIE GIRO 2011
TOUR DE FRANCE 2011 dal 2 al 24 luglio
VUELTA ESPANA 2011 dal 20 agosto all'11 settembre
GIRO DEL DELFINATO dal 5 al 12 giugno
GIRO DI SVIZZERA dall'11 al 19 giugno
MONDIALI SU STRADA 2011 Copenaghen (dal 21 al 25 settembre?)
MONDIALI SU PISTA 2011 dal 23 al 27 marzo (Apeldoorn-Olanda)
TIRRENO ADRIATICO dal 9 al 15 marzo
MILANO-SANREMO 19 marzo
GAND-WEVELGEM 27 marzo

GIRO DELLE FIANDRE 3 aprile
PARIGI-ROUBAIX 10 aprile
AMSTEL GOLD RACE 17 aprile
FRECCIA VALLONE 20 aprile
LIEGI-BASTOGNE-LIEGI 24 aprile
GIRO DI LOMBARDIA 15 ottobre
TENNIS 2011
AUSTRALIAN OPEN dal  17 al 30 gennaio
INTERNAZIONALI D'ITALIA dal 7 al 15 maggio
ROLAND GARROS dal 17 maggio al 5 giugno
WIMBLEDON dal  20 giugno al 3 luglio
US OPEN dal 29 agosto all'11 settembre
MASTERS FINALS a Londra dal 14 novembre
FINALI COPPA DAVIS prima settimana dicembre
FORMULA 1 - GP 2011
BAHRAIN 13 marzo
AUSTRALIA 27 marzo
MALESIA 10 aprile
CINA 17 aprile (circuito da omologare)
TURCHIA 8 maggio
SPAGNA 22 maggio
MONTECARLO 29 maggio
CANADA 12 giugno
EUROPA/VALENCIA 26 giugno
GRAN BRETAGNA 10 luglio
GERMANIA 24 luglio
UNGHERIA 31 luglio
BELGIO 28 agosto
ITALIA 11 settembre
SINGAPORE 25 settembre
GIAPPONE 9 ottobre
COREA 16 ottobre
INDIA 30 ottobre (circuito da omologare)
ABU DHABI 13 novembre
BRASILE 27 novembre


SUPERBOWL 2011 - 6 febbraio @Cowboys Stadium

martedì, novembre 23, 2010

Serie A 2010/2011 - Il punto dopo la 13a giornata

BENITEZ E I PROCESSI SOMMARI - Si sprecano le accuse a Rafa Benitez e alla sua gestione. Premesso che già quest'estate avevo sollevato qualche perplessità sul tecnico spagnolo (vedi), è evidente che le colpe non siano solo sue, ma anche della società Inter e del presidente Moratti, totalmente immobili sul mercato estivo. Lo scorso anno, per vincere la Champions, Mourinho, a fronte della cessione di Ibra, "si fece acquistare": Lucio, Thiago Motta, Milito, Sneijder, Eto'o più Pandev a gennaio. Ad una squadra stanca, logora e appagata dai successi della scorsa stagione non è stata apportata nessuna modifica sostanziale, cedendo - seppur per ragioni comprensibili - uno dei pochi giocatori talentuosi e di prospettiva (Balotelli).
Detto questo, come avviene puntualmente in Italia, i giudizi affrettati e i processi sommari si sprecano. Quando il tecnico spagnolo ha avuto a disposizione gran parte della rosa il rendimento, anche in campionato, è stato più che positivo. Ad ogni modo, se Benitez nei prossimi due mesi dovesse qualificarsi agli ottavi di Champions, vincere il Mondiale per Club - dopo aver vinto la Supercoppa Italiana - e mantenere un distacco accettabile in campionato (tutte cose possibili), non vedo per quale motivo si dovrebbe procedere al suo esonero.

IBRA, PIRLO E BERLUSCONI - Il Milan di Ibrahimovic, è proprio il caso di dirlo, continua a vincere di misura. La squadra spettacolo prospettata a fine estate si sta trasformando in una formazione pragmatica alla Capello. Non è un male, anzi, ma l'impressione è che quando il presidente esprimerà il suo parere su modulo e uomini potrebbero crearsi dei problemi. Da seguire attentamente la situazione di Pirlo: da titolare indiscusso a riserva? I rossoneri, comunque, non mi convincono fino in fondo anche se possono essere considerati i favoriti per il titolo assieme - nell'ordine - a Roma e Juventus.

OUTSIDER JUVE - La Juventus di Del Neri continua nella sua ottima serie positiva (nove partite), ma soprattutto prosegue nella crescita dal punto di vista della compattezza e dell'organizzazione: un classico delle squadre del tecnico di Aquileia. Basti questo dato per testimoniare il salto di qualità bianconero: 9 gol incassati nelle prime 5 giornate, solo 4 nei successivi 8 incontri. Aquilani sempre più leader del centrocampo: assieme al ritrovato Melo compone una delle migliori coppie della Serie A. Krasic devastante. Paradossalmente, pur avendo il miglior attacco del campionato manca un grande centravanti. L'eventuale uscita dall'Europa League potrebbe non essere un male assoluto in ottica campionato.

IN  5 (più UNA) PER LA SALVEZZA: sebbene si sia disputato solamente un terzo di campionato, comincia già a delinearsi il quadro delle squadre che lotteranno per la salvezza. Il Bari è ultimo e spera di arrivare al mercato di gennaio con il minor distacco possibile per recuperare il terreno perduto causa infortuni e "fine effetto sorpresa" del primo anno. Difficile dare delle colpe a mister Ventura che aveva chiesto a gran voce non uno, ma due difensori centrali già quest'estate. La squadra messa peggio a livello di organico resta a parer mio il Lecce, seguito dal Cesena che manca fondamentalmente di un paio di attaccanti di categoria. Il Brescia non gioca male, ma paga dei limiti strutturali abbastanza evidenti. Discorso a parte per il Bologna. I problemi societari potrebbero portare a pesanti ripercussioni da tutti i punti di vista. Malesani non sta facendo un brutto lavoro e in casa i risultati sono stati fin qui davvero apprezzabili. L'altra squadra che non mi convince fino in fondo e che - salvo interventi sostanziali sul mercato di gennaio - potrebbe rischiare qualcosa in ottica salvezza è il Parma. Più tranquille le situazioni di Cagliari (Matri è da grande squadra; il centrocampo sardo è tra i migliori della categoria) e Catania (il fattore Massimino e la preparazione di Giampaolo sono garanzie assolute).

giovedì, novembre 18, 2010

La formazione ideale (Top11) del decennio 2001-2010

In questo periodo dell'anno, puntualmente, il tormentone sul Pallone d'Oro trova il suo momento più intenso con i giudizi e i pronostici più disparati. Personalmente, l'ho già scritto su queste pagine, ritengo il Pallone d'Oro un premio sopravvalutato, sbagliato per sua stessa natura. Mi spiego meglio. Tutti i vincitori delle varie edizioni sono stati (o sono) dei campioni formidabili. Il problema, però, è che il gioco del calcio è uno sport di squadra con ruoli molto diversi tra loro. Come si possono paragonare un difensore centrale e un attaccante (ad esempio Samuel con Messi)? Un portiere e un centrocampista centrale (Buffon e Gerrard)? Proprio per questo ritengo che la miglior soluzione sia quella di eleggere una Top 11, in cui scegliere i migliori calciatori al mondo nei rispettivi ruoli. Nello specifico ho pensato di stilare la Top 11 dei migliori calciatori dell'ultimo decennio. In realtà, considerando anche l'età dei vari giocatori, è più corretto partire dalla fine degli anni '90 quando alcuni di essi erano all'apice della loro carriera.
Premessa fondamentale è che si tratta di un gioco e soprattutto di una classificazione assolutamente soggettiva, fatta apposta per discutere e dire la propria. Visto il numero di campioni degni di figurare in questo elenco, ho inserito anche una panchina stile nazionali (in realtà un paio in più): 25 convocati per un vero e proprio dream team. A dire il vero c'erano altri campioni degni di menzione, ma ho dovuto fare delle scelte. Non mi dilungo sulle spiegazioni sul perché abbia scelto uno piuttosto di un altro. Sono semplicemente i più forti...secondo me.

TOP 11 2001-2010 (4-2-3-1)
BUFFON
   CAFU-NESTA-MALDINI-ROBERTO CARLOS 
GERRARD-XAVI 
          MESSI-ZIDANE-C.RONALDO 
RONALDO

PANCHINA
Portieri: CASILLAS, VAN DER SAR
Difensori: MAICON, THURAM, TERRY, SAMUEL
Centrocampisti:ROBBEN, LAMPARD, KAKA', NEDVED, GIGGS
Attaccanti: SHEVCHENKO, DROGBA, HENRY

mercoledì, novembre 17, 2010

La nuova maglia della Spagna campione del mondo

In occasione della partita amichevole di oggi 17 novembre 2010 a Lisbona contro il Portogallo, la Spagna giocherà per la prima volta con la nuova maglia da campione del mondo firmata adidas. 
La nuova maglia delle Furie Rosse sarà poi indossata in tutte le partite di qualificazione ad Euro 2012. L'elemento distintivo è ovviamente il badge che la Fifa ha consegnato alla Federazione campione del mondo 2010.
Un design dinamico, che riflette lo stile di gioco della "Roja"; con strisce blu elettrico sui fianchi e le spalle e una linea gialla che segue il profilo del collo, in onore della bandiera spagnola.
Oltre al badge FIFA, sulla maglia compare la stella che simboleggia il primo titolo mondiale, mentre all'interno del colletto c'è la scritta "Campeones del Mundo 2010".
Qui sotto il video di presentazione adidas. Nel filmato compaiono Xabi Alonso, David Villa e Fernando Llorente.



martedì, novembre 16, 2010

Prandelli convoca Ledesma: il falso problema degli oriundi

Ci risiamo. Durante il Lippi bis la questione Amauri aveva tenuto banco per diversi mesi. Il problema sulla "convocabilità" in nazionale di giocatori nati e cresciuti in un altro Stato, ma aventi (anche) passaporto italiano, è tornata prepotentemente alla luce in queste ore con la chiamata per l'amichevole Italia-Romania di mercoledì 17 a Klagenfurt del laziale Ledesma.
Sul tema si sono dette e scritte moltissime cose. Osservando commenti ed opinioni di addetti ai lavori, giocatori e tifosi ci si accorge di come la questione oriundi sia un argomento che tocchi un nervo scoperto non solo del calcio nostrano, ma dell'Italia in quanto Paese. Un problema sociale e sociologico ancor prima che sportivo-calcistico. Difatti, osservando i risultati dei vari, inflazionatissimi sondaggi, ci si accorge di come la maggioranza delle persone sia contraria a queste convocazioni. Le motivazioni sono le più disparate. Dalla "non italianità degli oriundi" all' "in quel ruolo ci sono "veri" italiani più bravi", passando per la più pretestuosa e delle argomentazioni (sentita più volte), vale a dire "l'impossibilità per un oriundo di cantare l'inno di Mameli".
Ecco, personalmente penso che sia assolutamente sbagliato analizzare la questione dal punto di vista sportivo-calcistico. Meglio, quest'ultimo aspetto va preso in considerazione solo in un secondo momento. La condizione iniziale, assolutamente oggettiva, è un'altra e riguarda solo ed esclusivamente le leggi. Se Tizio o Caio, in base alla legge italiana (non quindi in relazione alle simpatie o all'umore di un Ct) è - o è diventato - cittadino italiano e allo stesso tempo - in base alle normative Fifa - non ha mai risposto ad una convocazione di un'altra nazionale maggiore per la quale potrebbe parimenti giocare, può essere convocato dalla nazionale italiana. Punto. Si tratta quindi di una situazione eminentemente giuridica, su due livelli: leggi o atti aventi forza di legge dello Stato e normative calcistiche internazionali. Tutto il resto è aria fritta. Nel caso concreto, Ledesma ha passaporto italiano, non è mai stato chiamato dall'Argentina (l'altra nazionale per cui avrebbe potuto giocare) e quindi può benissimo giocare per l'Italia. E' qualcosa, va ribadito, di assolutamente oggettivo. Non esistono se o ma in tale questione. In un secondo momento, come detto, si potrà discutere se tecnicamente Ledesma sia più bravo o funzionale di altri giocatori italiani in quel specifico ruolo. Tutti i discorsi legati al suo doppio passaporto o al fatto che sia oriundo e non nato e cresciuto in Italia sono fuorvianti e dimostrano come l'Italia, a differenza di molte altre nazioni europee (vedi Germania, Francia, Svizzera ecc.) sia ancora molto indietro non solo a livello di integrazione razziale, ma addirittura nel riconoscere la cittadinanza e i conseguenti diritti a soggetti che - per la stessa legge italiana - sono italiani.
Dal punto di vista tecnico, infine, Prandelli fa bene a provare soluzioni diverse, specialmente nel reparto di centrocampo dove le alternative non sono molte. Ledesma è un centrocampista completo che unisce  una sufficiente abilità in fase d'interdizione ad un buona visione di gioco. Con Aquilani e Marchisio più Diamanti trequartista forma una mediana molto interessante.
La questione oriundi non finisce qui, visto che nei prossimi mesi dovrebbe tornare in campo Thiago Motta, anche lui convocabile in azzurro. Teoricamente, come spiegato, non ci dovrebbero essere nemmeno discussioni sul punto. Nella realtà, purtroppo, le polemiche non mancheranno.


martedì, novembre 09, 2010

Pronostici Serie A 2010/2011 - 11a giornata

Undicesima giornata e secondo turno infrasettimanale per la Serie A 2010/2011. Solitamente i match nel corso della settimana comportano un massiccio turnover da parte di tutte le squadre, con le cosiddette big maggiormente abituate al doppio impegno settimanale e con panchine più lunghe rispetto alle formazioni sulla carta meno competitive. Tuttavia, le partite in programma si presentano molto equilibrate. Su tutte spiccano Milan-Palermo, Cagliari-Napoli e Roma-Fiorentina. La Lazio capolista affronta un Cesena bisognoso di punti, mentre il Bari prova a interrompere la serie negativa a Verona contro il Chievo. Insidiosa trasferta a Brescia per una Juventus che recupera qualche pedina. Il posticipo di giovedì sarà Parma-Sampdoria, con la panchina di Marino, stando ai rumors, a forte rischio.


BRESCIA-JUVENTUS OVER (1,83)
CAGLIARI-NAPOLI 1X (1,45)
CATANIA-UDINESE X2/UNDER (1,33/1,60)
CESENA-LAZIO GOL (1,80)
CHIEVO-BARI X/UNDER (3,20/1,65)
GENOA-BOLOGNA 1 (1,70)
LECCE-INTER 2 (1,65)
MILAN-PALERMO GOL/OVER (1,70/1,78)
ROMA-FIORENTINA 1/UNDER (/1,83)
PARMA-SAMPDORIA X2 (1,33)

lunedì, novembre 08, 2010

Gasperini esonerato: Preziosi non ha tutti i torti...


Ieri sera ho avuto modo per la terza volta dall'inizio della stagione di assistere ad un match del Genoa. Dopo aver visto la formazione messa in campo da Gasperini mi ero ripromesso di dedicare un post all'argomento. Poche ore fa ho appreso la notizia dell'esonero del tecnico piemontese che ieri sera nelle interviste post partita - impressione personale - mi era sembrato toccato emotivamente, quasi si aspettasse una decisione del genere (al di là delle dichiarazioni di oggi). Al suo posto arriva Ballardini, reduce dalle ottime annate di Cagliari e Palermo e dal fallimento laziale. L'esonero di Gasperini accelera quindi la scrittura del post previsto.
Ho già letto diversi pareri sulla notizia, nella maggior parte dei casi scarsamente attinenti all'aspetto tecnico, ma legati a luoghi comuni e pregiudizi. Una delle "etichette alla rovescia" (visto che di solito sono appiccicate per mettere in rilievo una caratteristica negativa di qualche soggetto) era quella che "Il Genoa di Gasperini gioca molto bene". Ora, premesso che la bellezza nel gioco del calcio è un qualcosa di estremamente sfuggente e soggettivo, il Genoa 2010/2011 non ha mai, e sottolineo mai, giocato un buon calcio. Anche lo scorso anno, il Genoa ha faticato molto, riuscendo ad esprimere un gioco all'altezza delle prime due annate di Serie A solamente in poche occasioni. Le cause di questo inzio di stagione deficitario possono essere diverse. Magari, col rientro di alcuni infortunati, la squadra rossoblù avrebbe ritrovato l'efficacia delle prime due stagioni di Serie A, ma, con tutto il rispetto, alcune scelte di Gasperini hanno lasciato alquanto a desiderare e non può stupire che un presidente esigente come Preziosi abbia preso tale decisione. Ecco alcune considerazioni di carattere tecnico.

Verissimo che Preziosi la scorsa estate ha rivoluzionato la squadra. Io per primo ho sostenuto che il mercato del Grifone è stato di altissimo profilo. Confermo quel parere. Si potrebbe obiettare che a Gasperini andava concesso maggior tempo per assemblare meglio la nuova squadra. Può essere, ma dopo 10 partite di campionato ci si può fare un'idea sulla gestione complessiva della rosa. Alcune scelte del tecnico torinese sono state, con tutto il rispetto, cervellotiche. Basti questo esempio: il Genoa ha in rosa tre esterni destri, in grado di giocare con diversi assetti (terzini nella difesa a 4, centrocampisti nel 3-4-3, addirittura terze punte nello stesso 3-4-3). Sto parlando di Rafinha, Marco Rossi e Mesto. Bene, Gasperini ha spesso/quasi sempre fatto giocare in quel ruolo Chico o Ranocchia, due centrali di difesa che non hanno nè il passo nè l'abitudine a ricoprire quel ruolo,  inventandosi contemporaneamente Rafinha centrocampista centrale. In diverse circostanze Luca Toni è stato abbandonato al suo destino, solo in mezzo alle difese avversarie (con Mesto, un terzino, uomo più avanzato al suo fianco). In determinate partite, poi, i cambi del tecnico hanno lasciato molto a desiderare. Non è un caso se il rapporto tra Gasperini e Preziosi si sia (ulteriormente) incrinato dopo la sconfitta interna contro il Chievo per 3-1 alla seconda giornata. In quella partita Gasperini, nell'intervallo, lasciò negli spogliatoi Ranocchia per inserire Kharja. Il punteggio in quel momento era di 1-1. Anche lo scorso anno alcune decisioni di Gasperini erano state piuttosto discutibili (vedi  ad esempio cambio in blocco dei centravanti a gennaio: via Floccari-Crespo, dentro Acquafresca-Suazo).
Probabilmente, quindi, Preziosi ne aveva abbastanza e ha deciso di cambiare radicalmente rotta, puntando su Ballardini. Personalmente non la trova una soluzione sbagliata, anzi. Penso che il tecnico romagnolo cercherà per prima cosa di rendere maggiormente razionale lo schieramento rossoblu, schierando i vari giocatori nei rispettivi ruoli e non lasciando Toni da solo contro 3 o 4 difensori avversari. Se sia la soluzione ai mali del Grifone non si può dire, ma, ripeto, pur essendo tendenzialmente contrario agli esoneri, nel caso specifico la decisione di Preziosi non è campata per aria.

Finisce così la comunque bella avventura genoana di Gasperini. Non più tardi di un anno/un anno e mezzo fa si parlava di  Gasperini come possibile "Ferguson italiano". Su tale definizione - totalmente fuori luogo in Italia - ho già scritto un post. In quella circostanza il Ferguson italiano sarebbe dovuto essere Mario Beretta al Torino: esonerato dopo nemmeno un mese. L'ennesima dimostrazione di come le etichette siano erronee. E portino anche sfortuna...

sabato, novembre 06, 2010

Pronostici Serie A 2010/2011 - 10a giornata

Nelle ultime due giornate risultati poco brillanti nella rubrica dei pronostici. Cerchiamo di fare un po' meglio in questa 10a giornata di Serie A. Partita clou il derby di Roma dove i giallorossi potrebbero interrompere la serie di 5 vittorie consecutive della Lazio (X2/Under?). Molto interessanti Bari-Milan, Fiorentina-Chievo e Udinese-Cagliari con i bianconeri alla ricerca della quinta vittoria consecutiva. Nonostante le pesanti assenze, Inter e Juventus dovrebbero avere la meglio su Brescia e Cesena (ma viste le quote bassissime, meglio orientarsi su under/over, gol/no gol). Questa settimana spazio anche ad alcune sfide della Serie B-Win.

ALBINOLEFFE-SASSUOLO 1X (1,44)
CROTONE-PESCARA 1X (1,20)
PADOVA-EMPOLI UNDER (1,52)
PIACENZA-VICENZA 1X (1,23)
SIENA-FROSINONE 1 (1,47)

BOLOGNA-LECCE UNDER (1,70)
INTER-BRESCIA GOL (2,10)
FIORENTINA-CHIEVO X (3,35)
BARI-MILAN PARI (1,80)
JUVENTUS-CESENA OVER (1,65)
LAZIO-ROMA X2/UNDER (1,51/1,72)
NAPOLI-PARMA OVER (1,95)
SAMPDORIA-CATANIA UNDER (1,60)
UDINESE-CAGLIARI 1 (1,83)
PALERMO-GENOA GOL (1,67)

PRONOSTICI: 16
ESATTI: 9
SBAGLIATI: 7
QUOTA PIU' ALTA INDOVINATA: 2,10 (INTER-BRESCIA GOL)

venerdì, novembre 05, 2010

Libri & Sport: "Sport in Tv - Storia e storie dalle origini a oggi" di Massimo De Luca e Pino Frisoli


Lo scorso 18 maggio ho pubblicato su queste pagine un'intervista a Massimo De Luca (ripresa poi da Gazzetta.it) incentrata sul libro scritto assieme all'amico Pino Frisoli dal titolo "Sport in Tv - Storia e storie dalle origini a oggi". A distanza di qualche mese, pubblico con grande piacere la recensione di questo testo. 

In 190 pagine Frisoli - documentatore per Rai Sport e consulente per alcuni studi editoriali - ripercorre con estrema precisione e accuratezza la storia dello Sport in Tv. Massimo De Luca, invece, dall'alto della sua straordinaria esperienza e competenza, arricchisce l'opera offrendo il suo punto di vista su alcuni temi chiave del libro: dal caso Carosio, passando per il debito del calcio nei confronti della radio, finendo con i diritti di Giro d'Italia e Serie A passati a Mediaset. Il testo si divide in tre grandi capitoli: "Gli anni del bianco e nero", "Dal colore alla fine del monopolio" e "Molte Tv, molto sport". Sullo sfondo - ovviamente - anche l'evoluzione generale della Tv italiana (dal monopolio, alle Tv locali, passando per la nascita delle pay-Tv, finendo con l'offerta spezzettata nei vari standard di trasmissione) in cui lo Sport, sovente, è stato precursore.

Una ricostruzione precisa, documentata, piacevole, ricchissima di aneddoti (uno dei più gustosi è certamente quello relativo al Giro di Toscana del 1978 con protagonisti Adriano De Zan e il ciclista Perletto...) e spunti di riflessione. Leggendo "Sport in Tv", sono moltissimi gli argomenti che meriterebbero di essere ripresi e approfonditi ulteriormente. La cosa che più colpisce è come le polemiche sul rapporto Sport & Tv dei giorni nostri, fossero all'ordine del giorno anche 40 o 50 anni fa. Rileggendo il racconto che ne fanno gli autori, infatti, ci si accorge della loro incredibile attualità. Basti questo esempio tratto dal capitolo dedicato alla presenze della moviola alla Domenica Sportiva: "La prima grande polemica legata all'uso della moviola avviene il 22 gennaio del 1967. Nel pomeriggio si è giocata Lazio-Juventus per la 17a e ultima giornata del girone d'andata del campionato 1966/1967. Al 7' della ripresa, una punizione dalla destra dello juventino Menichelli sorvola l'intera difesa laziale giungendo a pochi metri dal montante opposto, dove De Paoli entrando al volo di destro getta il pallone sotto l'incrocio dei pali. Questo però rimbalza sulla parte superiore della rete tornando in campo nelle mani del portiere Cei che rilancia immediatamente in avanti. Mentre i giocatori juventini, resisi conto del gol, cominciano a esultare, l'azione continua, con l'arbitro De Marchi che con larghi cenni delle mani intima di proseguire. A quel punto scoppia il consueto caos fatto di proteste al direttore di gara. La virulenza è tale che De Marchi, dopo aver fermato il gioco, decide di consultarsi con il guardalinee che però sembra confermare l'inesistenza del gol. Niente da fare per la Juventus e la partita continua, terminando sullo 0-0. In serata alla "Domenica Sportiva" l'azione incriminata viene mostrata almeno quattro volte. Si vede così che il pallone è entrato per intero. Comincia così una serie di polemiche che arrivano a toni molto pesanti (...) Naturalmente si scatenano gli editorialisti, tra accuse all'arbitro di aver falsato il campionato e richieste di modifiche regolamentari (arbitro per la linea di porta, diversa forma delle reti e altro)".
Se avessi omesso data e protagonisti della vicenda, si sarebbe potuto tranquillamente pensare di avere a che fare con un episodio dei nostri tempi.  Il passo riportato è solamente un esempio di questa "continuità storica" assolutamente sorprendente. Continuità legata - purtroppo - anche alla storica problematicità del rapporto Rai & Sport, descritta in modo equilibrato dagli autori.

Il libro è uscito a maggio e purtroppo la presenza e diffusione nelle librerie non è stata all'altezza della sua ottima fattura. Per i molti appassionati del binomio Sport e Televisione un libro assolutamente imperdibile.


Massimo De Luca - Pino Frisoli
SPORT IN TV - Storia e storie dalle origini a oggi
Rai Eri (2010) - 190 pagine - € 16 

Su DVD.IT (clicca qui) il libro è in vendita con uno sconto del 15% (€ 13,60). Per ulteriori info vedi anche il blog di Pino Frisoli (clicca qui).

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martedì, novembre 02, 2010

La mia maratona - La Venice Marathon 2010 raccontata da Tomaso Rodati

Tomaso Rodati in azione

Pubblico ora con grande piacere l'articolo scritto per Blog-In dentro lo sport da Tomaso Rodati, alla sua prima, straordinaria esperienza da maratoneta. La Venice Marathon 2010 descritta dal suo interno. Un mix di fatica, gioia, dolore ed emozioni. Un racconto intenso, emozionante. Un grazie a Tomaso per il bel regalo e tanti complimenti per la sua impresa personale.

42.195 metri. La maratona. La prova atletica più mitica e più dura dove nulla si può improvvisare: allenamenti costanti, alimentazione corretta, preparazione mentale che non prevede la resa: si può rallentare ma fermarsi è vietato.
24/10/2010, stazione di Mestre, ore 07.00: centinaia di atleti con la sacca del cambio-vestiti in spalla aspettano di imbarcarsi sui bus messi a disposizione dall’organizzazione per arrivare fino alla zona partenza, a Strà, davanti a villa Pisani, capolavoro della Riviera del Brenta, una tra le destinazioni della “villeggiatura” appunto dei nobili veneziani. Una mezz’oretta di sballottamento, come ai tempi della scuola, è necessaria per raggiungere il mega tendone spogliatoio. Ho la fortuna di essere sul primo mezzo. Mi giro. Una marea multicolore e multietnica mi segue gioiosa. L’entusiasmo e l’adrenalina salgono. 
Trovo, casualmente, tra i 7000 iscritti, un mio amico conosciuto in vacanza. Lui è un veterano. Io un esordiente. Chiedo consigli e ascolto i suggerimenti. Ci cambiamo e usciamo per consegnare la sacca dei vestiti che ritroveremo all’arrivo. Lui è un medico. Per proteggerci dal freddo di una mattinata di fine ottobre ci mascheriamo: io con una tuta in carta da pittore, lui, medico, con un completo da sala operatoria. I fotografi dell’organizzazione ci notano. “Due così bisogna beccarli subito, mettetevi in posa”. Foto. 
Ci dividiamo alla partenza. Lui, il veterano, ha un tempo di gara necessario e sufficiente per entrare in una gabbia (il “settore” in cui vengono divisi i partecipanti) migliore della mia. Io, l’esordiente, sono nell’ultima. Non vedo neanche lo start. Ma non mi interessa. Ormai sono qui e non mi fermo. Mi giro e vedo un sacco di persone. Di tutte le razze. Un solo punto in comune: il sorriso. Anche se tutti siamo consci della fatica che ci aspetta. Guardo un po’ dietro a me e vedo 6 ragazzi pronti a spingere la carrozzina di una ragazza loro amica. Il primo magone della giornata.
Si parte. Dopo 6 minuti passo sotto lo striscione del “VIA”. Avvio il Garmin e vado. Ogni metro percorso è un metro in meno verso la meta. Mi godo i primi applausi e i primi incitamenti.
Al Km 6 vedo il primo ritirato. “Dai! Prova ancora!” penso. Invece no. Un addetto della protezione civile (i nostri angeli) gli ha già messo il suo giubbino sulle spalle per evitare che si raffreddi troppo velocemente. Continuo. Mi guardo attorno. Danesi, austriaci, inglesi, canadesi, italiani, giapponesi. Tutti uniti dalla fatica e dalla corsa verso la Serenissima. Al km 10 rallento leggermente. Devo bere e devo assistere alla scena di una ragazza giapponese che si è fatta immortalare assieme ad un alpino. La penna ha sempre il suo fascino. Sorrido e proseguo.
Dalle gambe e dal corpo arrivano ottimi segnali. Sto seguendo la mia tabella dei tempi. Passo per Mira e so che lì ad aspettarmi ci sarà il primo dei miei amici dislocati lungo il percorso. Lo vedo. E’ in piedi sopra un muretto per farmi una foto. Sorrido. Ce la faccio ancora. Vorrei ringraziarlo ma non posso fermarmi. Mi aspettano a Venezia…
Le buone sensazioni fisiche continuano. Arrivo a Mestre. 23-25 km sono già stati macinati. Ci sono altri amici ad aspettarmi. C’è anche Veronica. La figlia di una di loro. 4 anni e già una peperina. Vedo lei e la mamma. Si sporge oltre le transenne per applaudirmi. Le sorrido, le do un 5 e le dico grazie. Dietro gli occhiali scendono delle lacrime. Mah. Chissà cos’è?
Altri amici dopo qualche chilometro. Vado ancora bene e loro me lo confermano. Urlano e applaudono. Io ringrazio, rido e piango. Sta succedendo ancora.
Arrivo al Parco S. Giuliano. Uno dei polmoni verdi di Mestre. Lì c’è il muro dei 30 km. Se lo superi ci sono buone possibilità di arrivare al traguardo. Il mio corpo sente la fatica. La caviglia destra, slogata a un mese dalla gara in una sciocca partita a basket, recrimina il suo diritto al dolore. E’ qualcosa di pungente. Una lama che gira attorno al malleolo. “Eh no cavolo. Non mi fermo.” Rallento. Il dolore passa. Riprendo a correre. Ancora la lama. Cammino. Corro. Di nuovo il dolore. La mia capacità di corsa diminuisce. Nel frattempo inizia il ponte della Libertà. 4 km di rettilineo che collegano Venezia alla terraferma. Ci vuole concentrazione per affrontarlo. Cerco di riprendermi. Corro e cammino. Cammino e corro. Mi affianco a 2 ragazzi che procedono ad andatura di marcia. Scopro che questo è un ritmo che riesco a reggere. La mia tabella dei tempi però sta saltando. A questo punto voglio finire.
Entriamo a Venezia dal suo porto. Arriviamo alle Zattere, la fondamenta di fronte all’isola della Giudecca. Da qui al traguardo mancano 4 km da percorrere e 13 ponti da superare. Arrivano le urla di incitamento dei turisti e dei veneziani. Io e miei compagni di sventura (io con la caviglia a pezzi, uno di loro con problemi ad un piede, l’altro con un ginocchio dolorante) ci alterniamo in testa al nostro gruppo. Ci sosteniamo a vicenda. Superiamo altri partecipanti e li invitiamo ad unirsi a noi. Insieme ce la faremo. Attraversiamo il Canal Grande su un ponte di barche e siamo davanti a Piazza San Marco. Ultimo chilometro e ultimi ponti. La loro parte in discesa è un incubo: la caviglia soffre sempre di più nel sostenere il mio peso.
Nonostante tutto il nostro gruppo aumenta l’andatura. Dalla marcia passiamo alla corsa lenta. L’adrenalina e le endorfine liberate dal cervello stanno facendo il loro dovere. Il dolore diminuisce man mano che il traguardo si avvicina. Ricomincio a correre. Ultimo ponte. Rettilineo finale. Vedo Micol, la mia ragazza. Ancora lacrime. Passo sotto il traguardo. Finita. Ce l’ho fatta. Sono un maratoneta. Recupero i miei vestiti ed esco dalla zona riservata agli atleti.
Cerco la mia compagna che mi ha sopportato e mi è stata vicina in un anno difficile, non solo per la durezza degli allenamenti. Con lei mi sciolgo e piango singhiozzando come un bambino. Una signora vicina mi guarda e, forse, non capisce.
Ho corso per 42 km. Sono sfinito e cammino con difficoltà. Ho vissuto una giornata intensa e faticosa. Densa di sensazioni positive. Ho visto tante persone come me e, nonostante tutto, siamo persone felici. E tutti siamo già impazienti di rivivere al più presto le stesse sensazioni che ora ci stiamo beatamente gustando.