La notizia mi è stata suggerita dal mio illustre collega Matteo Bodei: Auro Bulbarelli (nella foto) lascia le telecronache ciclistiche della Rai per passare alla vicedirezione di Rai Sport (diventa anche responsabile del settore ciclismo). Ad annunciarlo lo stesso giornalista mantovano in occasione della sua ultima diretta, il Giro di Lombardia di sabato scorso dominato da Gilbert.
Sul momento devo dire che sono rimasto abbastanza sorpreso. Da quando è venuto a mancare l’indimenticabile Adriano De Zan le telecronache del ciclismo in Rai erano affidate al robusto giornalista figlio di Rino, storico direttore della Gazzetta di Mantova. Nato nel 1970, Bulbarelli aveva debuttato in tv a 16 anni come concorrente del quiz Doppio Slalom, condotto da Corrado Tedeschi. Approdato a Raisport aveva esordito nelle telecronache del biliardo per poi seguire in moto il Giro nell’edizione del 1998 (vittoria di Marco Pantani). Dal 1999 è diventato l’erede di De Zan, commentando tutte le principali corse ciclistiche (Giro, Tour, Mondiali, classiche).
Per un appassionato di ciclismo il telecronista non è il semplice narratore dell’evento sportivo. E’ allo stesso tempo storico, guida, depositario di aneddoti su personaggi, luoghi, corse. Negli storici tapponi di Giro e Tour è la voce che accompagna i fedeli telespettatori per 6/7 ore, nella lunga attesa dell’ultima decisiva salita.
Bulbarelli in questi 10 anni di telecronache è stato tutto questo. Senza raggiungere la maestria di De Zan è riuscito ad entrare nelle case degli appassionati con la sua competenza e il suo stile sobrio. Certo, non ha trovato unanimi consensi (memorabili certe scritte sulle strade del Giro o altri episodi come la descrizione dell‘Eco di Bergamo del maggio 2005: "E poi la parola passa ad Auro Bulbarelli, il commentatore di Raitre, accolto da una bordata di fischi"), ma alcune grandi vittorie dei nostri, Bettini su tutti, saranno legate per sempre al suo commento.
Insomma, il Bulba ha lasciato dei buoni ricordi, grazie soprattutto ai gustosi duetti con l’inseparabile Davide Cassani. Al suo posto è stato scelto il toscano Francesco Pancani, uno dei pochi giornalisti moderni capaci di districarsi tra diversi sport (pallavolo e calcio) con ottima competenza. A mio modo di vedere una scelta corretta.
In conclusione, mi sembra giusto dire: “Grazie, Aurooooooo Bulbarelliiiiiii“.
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Simone Salvador