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martedì, settembre 29, 2009

GAZZETTA: KAZAN-INTER PIU’ IMPORTANTE DI FIORENTINA-LIVERPOOL


Da tifoso dell’Udinese ho vissuto in passato quel senso di ingiustizia misto a impotenza che può provare un fan di una provinciale. Dopo grandi vittorie contro Milan, Inter, Juve, Roma ecc si parlava più delle mancanze di queste squadre che dei meriti dei bianconeri. In occasione di partite storiche per il club bianconero (contro il Barcellona o la scorsa stagione contro il Werder Brema), lo spazio dedicato dai media nazionali era ridotto al minimo indispensabile (sulla Gazzetta l’articolo di presentazione il giovedì di Udinese-Werder era a pagina 16..).
Con gli anni ho imparato a non arrabbiarmi e a capire le logiche commerciali. I titoli e gli spazi sono legati al bacino di utenza. Anche se in altri paesi non funziona proprio così (L’Equipe è molto più democratica e sportiva e i titoloni in prima pagina spettano all’impresa sportiva del giorno, al di là del bacino d’utenza), mi sono messo il cuore in pace e non do più molto peso a queste ingiustizie.
Stamattina però, osservando la prima pagina della Gazzetta, non ho potuto non notare una sproporzione clamorosa tra lo spazio riservato a Rubin Kazan - Inter e quello per Fiorentina-Liverpool (vedi immagine: tra l‘altro un‘intervista a Buffon merita più spazio del match di Firenze...). In un paese in cui l’informazione è sana e non condizionata in modo eccessivo dalle vendite, sarebbe ovvio invertire gli spazi e dedicare gran parte della prima pagina alla sfida di Firenze. Anche un bambino capisce la differenza abissale che passa tra i reds e la debuttante squadra russa.
Non sono certo un tifoso dei Viola, ma se lo fossi sarei davvero arrabbiato per come il principale quotidiano sportivo tratta la partita più prestigiosa degli ultimi 10 anni della mia squadra.

lunedì, settembre 28, 2009

MONDIALI CICLISMO: BRAVO CADEL, ITALIA BOCCIATA

Sorprendente ma strameritata vittoria per Cadel Evans (10) ai Mondiali di Mendrisio. L’australiano ha saputo cogliere l’attimo buono e ha dimostrato una condizione invidiabile sull’ultima rampa di Novazzano. Fantastica prova di Cancellara (9), in condizioni smaglianti di forma. La “Locomotiva di Berna” ha dato spettacolo in discesa e perfino in salita, mettendo alle corde diversi avversari. Avrebbe meritato quantomeno una medaglia.
Prova da dimenticare per gli azzurri di Ballerini (5 nell'occasione) . Il capitano Cunego (5) non aveva le gambe per primeggiare, ma il resto della squadra non lo ha supportato adeguatamente. Non sono entrati nella prima fuga di giornata , facendo sobbarcare di un lavoro immane l’ottimo Bruseghin (7). Nel momento clou della gara il tanto atteso “regista” Garzelli (3) non si è mai visto, neppure con le riprese dalla moto4, mentre Basso (4.5) e Pozzato (5), non sono riusciti a restare con i migliori, lasciando da solo Cunego. Per il “Piccolo Principe di Cerro Veronese“, un’altra occasione sprecata sapendo poi che i prossimi due mondiali saranno molto più adatti a velocisti e passisti.
Insomma, il dopo Bettini si preannuncia molto più difficile del previsto…

Ps, imbarazzante il momento della diretta integrale Rai in cui Auro Bulbarelli ha perso le staffe e si è scagliato contro la sagra dell’asino, che si svolge ogni anno in un piccolo paese del Canton Ticino. Ha avuto parole di fuoco contro gli organizzatori dicendo che l’asino è un animale che non si può e deve mangiare. Concordo sul fatto che gli asini siano animali molto intelligenti e sensibili ma…le tagliatelle al ragù d’asino sono la fine del mondo!!!

SERIE A: PENSIERI SULLA 6a GIORNATA


Più che degli stop di Juventus e Inter (ottime prove per Bologna e Sampdoria), mi piace parlare del meraviglioso gioco espresso dal Bari a San Siro. Era dai tempi del Chievo di Del Neri che non vedevo una squadra giocare in questo modo. 4-2-4 iper offensivo, grande velocità, tranquillità nel possesso palla, personalità. E’ mancato solo il gol (gravi gli errori di Donati e Meggiorini) per coronare una partita da incorniciare. Complimenti a Ventura che ha saputo dare continuità al lavoro di Antonio Conte. Penso che per un tifoso sia questo il massimo della felicità. Se il Bari avesse fatto catenaccio per 90 minuti e magari avesse vinto con un gol in contropiede, avrebbe portato a casa i 3 punti ma non avrebbe lasciato una traccia, un modello da seguire. Giocando in modo superbo, pur non vincendo , ha fatto capire a molti che si può giocare al calcio anche in Italia, senza tatticismi esasperati e senza fuoriclasse. Complimenti Gianpiero Ventura, maestro di calcio.

Oltre a questo, la 6a giornata ha detto che a Catania si è consumata un’ingiustizia. Gli etnei hanno dominato l’incontro e meritavano ampiamente la vittoria. L’assistente di Saccani (terzo abbaglio consecutivo per un suo assistente dopo i gol annullati a Di Natale e Iaquinta) ha concesso un corner palesemente inesistente alla roma da cui è scaturito il gol di De Rossi. Ma come fa un guardalinee a vedere se la palla è uscita stando a 40 metri di distanza, con il corpo del portiere che copre il pallone? Responsabilità anche di Saccani.
Napoli che batte a fatica il Siena (che può recriminare per il primo gol viziato da un fallo evidente di Datolo, ma Curci a cosa stava pensando?), ma che probabilmente cambierà direttore generale e allenatore. L’argomento merita un post a parte.
Lazio e Palermo si confermano squadre con grossi problemi. In particolare Zenga non ha ancora dato una fisionomia alla squadra. Sul tecnico palermitano pesa poi una statistica: nella sua carriera in serie A (una cinquantina di partite) ha vinto una sola volta fuori casa. Riuscirà a dare una mentalità offensiva alla squadra di Zamparini?
Non sorpendono le due vittorie esterne consecutive del Cagliari. Come ho scritto in post precedenti, Allegri meritava i 3 punti già contro l’Inter e solo una serie di circostanze sfortunate (arbitro compreso) gli avevano impedito di ottenerli.
Altro punto per un’Atalanta ancora convalescente. Mi aspetto già significativi progressi nella partita contro il Milan di domenica prossima (Doni in crescita).

domenica, settembre 27, 2009

UDINESE: BENE COSI’ MA BISOGNA MIGLIORARE


Un punto nelle prime due partite, 10 nelle successive quattro. L’Udinese dà una svolta al suo inizio di campionato, ma vittorie e classifica vanno analizzate attentamente. Contro Milan e Genoa sono arrivati 6 punti, frutto di partite ordinate e concrete. Il 4-4-2 voluto da Marino dà maggior equilibrio e permette a Di Natale di giocare più vicino alla porta. Il grande Totò così si conferma leader bianconero e capocannoniere della Serie A. Il quinto posto in classifica rappresenta un’ottima reazione alle critiche di Pozzo, ma vi sono alcune osservazioni importanti da fare.
L’Udinese ha fin qui giocato 4 partite in case e 2 fuori, un indubbio vantaggio (restano comunque le ottime vittorie su Milan e Genoa, due dirette concorrenti).
8 dei 10 gol sono stati realizzati dal solo Di Natale (gli altri 2 di Pepe e Floro Flores sono ininfluenti per il risultato finale. Ovviamente Totò non può continuare con questa media (proiezione di 50 gol) e le prestazioni da centravanti di Floro Flores non sono molte incoraggianti. Per tornare in Europa occorre un altro attaccante in grado di raggiungere la doppia cifra.
D’Agostino con questo tipo di modulo non sembra molto a suo agio, al di là del ritardo di condizione. Giocando con soli due centrali di centrocampo, l’ex messinese deve proteggere di più la difesa perdendo ovviamente lucidità in costruzione. Il ritorno di Asamoah, secondo me, porterà Marino a riproporre in pianta stabile l’amato 4-3-3.
Insomma, la classifica è in linea con le ambizioni bianconere ma per arrivare nelle prime 6 occorre migliorare ancora molto.

PAGELLA UDINESE: Handanovic 6 - Basta 6.5 - Coda 6 - Domizzi 6 - Lukovic 6.5 - Inler 6 - D’Agostino 5.5 - Pepe 6.5 - Sanchez 6 - Di Natale 7 - Floro Flores 5.5 - Corradi 6 - Sammarco n.g.

venerdì, settembre 25, 2009

MONDIALI CICLISMO - MENDRISIO ‘09: I MIEI 3 FAVORITI


Sarà una grande edizione del Mondiale di ciclismo quella che si disputerà domenica sul difficile percorso di Mendrisio. 262 km con 4655 metri di dislivello e i due durissimi strappi di Castel San Pietro e Novazzano. Parteciperanno quasi tutti i migliori atleti per le corse di un giorno. L’Italia di Ballerini schiera al solito una squadra molto competitiva con Cunego, il campione uscente Ballan, Pozzato e Basso. L’unica nazionale al pari degli azzurri è la fortissima Spagna che può contare sul vincitore della Vuelta Valverde, Sanchez (secondo alla Vuelta e campione olimpico) e Freire (tre volte iridato).
Ci sono poi gli atleti che non hanno una grande squadra ma che sono senza dubbio in grado di puntare al successo finale: Cancellara (che vincerà agevolmente la crono), Evans, Boasson Hagen (dato in grande forma), Andy Schleck e Gilbert.
Il mio personalissimo cartellino (Rino Tommasi mi perdonerà) dice che i tre favoriti sono nell’ordine, Cunego, Cancellara e Boasson Hagen. Forza Damiano, è la tua grande occasione!

SERIE A - PENSIERI SULLA 5^ GIORNATA


La Juve ha giocato la più bella partita dell’anno e meritava ampiamente la vittoria. Il bravo (ma rosicone) Gasperini ha schierato un buon Genoa, distante però da quello della scora stagione. L’impegno in Europa League si farà sentire. Nella Juve prestazioni superbe per Marchisio e Iaquinta, bene Camoranesi, male Legrottaglie. Partita decisa da alcuni errori sottoporta della Juve (Amauri deve trovare al più presto la via del gol) e dal distratto assistente Papi che annulla il 2-1 regolare di Iaquinta (sabato scorso un altro assistente di Saccani aveva annullato il gol valido di Di Natale). Come scritto da qualcun altro, al solito in Italia DECIDE PAPI.
Ps, appello a SkySport affinchè Beppe Bergomi non commenti più le partite della Juve.

Un Udinese ordinata e compatta batte il solito Milan da campionato. Marino, in attesa di avere a disposizione Asamoah e di trovare il miglior D’Agostino, ha giustamente rivisto qualcosa e Di Natale più vicino alla porta è un ottima mossa.
Milan che in 5 partite ha segnato 3 gol e con già 6 punti di distacco da Juve-Inter. E’ un anno di transizione, si sa, ma rischia di compromettere anche i prossimi (in queste condizioni il 4o posto è fortemente a rischio). Giocatori bolliti come Zambrotta e Oddo sulle fasce, centrocampo senza alternative, problema Ronaldinho, Pato involuto, Huntelaar acquisto sbagliato (non è così scarso come dicono, ma i soldi spesi per portarlo a casa era meglio investirli su due terzini giovani). Abate è un buon esterno ma non è un terzino, o quantomeno Leonardo deve lavorare molto per riconvertirlo in quel ruolo.

Sull’Inter dico poco perché divento poco obiettivo. Soprattutto dopo aver visto l’incredibile vittoria di Cagliari (dove il pareggio sarebbe andato stretto agli uomini di Allegri). Partita in cui Mourinho è stato espulso per proteste verso Orsato. Gli era probabilmente sfuggita l’espulsione di Maicon in occasione del rigore (il primo fischiato contro l’Inter nelle ultime 52, ripeto, 52 partite!!). Ovviamente tutto ciò è passato in silenzio, anche perché Maicon ha giocato una grande partita contro il derelitto Napoli. Infatti il terzino brasiliano ha servito l’assist a Milito per il 2-0. Peccato che Milito fosse in netto fuorigioco.

Napoli paga errori evidenti in campagna acquisti e una scarsa programmazione società-tecnico con Donadoni che chiede a gran voce un terzino sinistro e gli prendono il misterioso attaccante austriaco Hoffer.

Palermo-Roma con ancora molti problemi per entrambe. Lo scambio Amelia-Rubinho è stato fin qui disatroso per Zamparini. Rubinho è un portiere con dei limiti notevoli.
Ottimo avvio del Parma (Guidolin si conferma allenatore di grande livello) che batte una Lazio con evidenti problemi. Le esclusioni di due giocatori come Ledesma e Pandev si fanno sentire e un piazzamento europeo appare molto difficile.

Male il Livorno (Tavano-Lucarell si sbloccheranno?), Atalanta e Siena devono crescere molto, mentre Chievo e Cagliari si avviano a bissare la stagione scorsa. A Bari troppa euforia dopo la vittoria contro l’Atalanta: ci sarà da soffrire fino in fondo. Bella vittoria per il Bologna che resta comunque una squadra con parecchie lacune.

mercoledì, settembre 23, 2009

MONDIALI UNDER 20 - EGITTO ‘09: GRANDE TORNEO, PICCOLA ITALIA


Scatta domani in Egitto la 17^ edizione dei Mondiali Under 20, massima competizione del calcio giovanile. Mi piace sottolineare proprio quest’ultimo dato. Non esiste torneo giovanile più importante, perché in tutto il mondo la massima categoria è l’Under 20. In Italia siamo convinti, erroneamente, che sia l’Under 21 (categoria sconosciuta al di fuori dell’Europa). Tutto questo si concretizza nelle difficoltà con cui la nazionale guidata da Rocca affronta l’evento. Molte squadre di club hanno negato i giocatori alla nazionale e, in certi casi, non si è nemmeno tentato di convocare alcuni giocatori. Così restano a casa i vari Santon, Balotelli, Macheda, Paloschi e Poli. Inoltre alcuni azzurrini hanno avuto delle divergenze con il sergente di ferro Rocca (Zigoni del Milan). Giocatori che avrebbero sicuramente dato un altro spessore agli azzurrini. Da seguire comunque Misuraca (trascinatore del Palermo campione d‘Italia Primavera, in prestito al Vicenza).
Azzurri a parte (girone con Paraguay, Trinidad&Tobago ed Egitto: gli ottavi sarebbero già un buon risultato), sarà una altra grande edizione del torneo iridato, seguita in modo ottimale dalle tv italiane (dirette su SkySport, Raisport ed Eurosport).
Ai mondiali U20 sono sbocciati i migliori talenti della storia del calcio: Maradona, Van Basten, Raul, Henry, Trezeguet, Messi, Aguero, Pato e molti altri. Mancando l’Argentina, campione nelle ultime due edizioni, le squadre favorite sono Brasile e Germania, ma occhio a Egitto, Ghana e Ungheria. Squadra simpatia del torneo sarà senza dubbio Tahiti. Da seguire anche la Spagna che all’ultimo minuto dovrà fare a meno di Bojan a cui il Barcellona aveva dato il via libera… Capito FIGC?

martedì, settembre 22, 2009

SERIE A: PRONOSTICI 5^ GIORNATA


Devo dire che i pronostici fatti per la quarta giornata sono andati piuttosto bene (8 su 10 complessivo, sbagliando clamorosamente solo la partita di Bari). Ci riprovo per la quinta anche se i turni infrasettimanali sono sempre più complicati visto il massiccio turnover di molte squadre.

ATALANTA-CATANIA: debutto in A per Antonio Conte contro un Catania in discreta crescita. Partita già molto delicata. RISULTATO: 1X

BARI-CAGLIARI
: Bari in formissima ma difficile vincere 2 partite casalinghe consecutive. Cagliari in crescita e sfortunatissimo contro l’Inter. RISULTATO: X

BOLOGNA-LIVORNO
: primi malumori a Bologna (la squadra costruita è piuttosto debole in difesa e a centrocampo), Livorno bello ma sfortunato a Torino, ma questa è una partita diversissima. RISULTATO: X (UNDER per gli esperti di scommesse)

FIORENTINA-SAMPDORIA: viola cercano il riscatto dopo il brutto ko di Roma. Samp capolista, ma la quinta vittoria appare improbabile. RISULTATO: 1X

INTER-NAPOLI: Inter reduce dalla fortunosa vittoria di Cagliari. Napoli poco brillante ma in grado di fare un’ottima partita. RISULTATO 1 (ma X non impossibile)

LAZIO-PARMA: Lazio che mostra qualche limite e Parma in buona condizione. Partita aperta ma Lazio favorita. RISULTATO: 1

PALERMO-ROMA: il progetto di Zenga è ancora nebuloso. Un punto in extremis in 2 partite. Roma piuttosto indecifrabile. RISULTATO: X2

SIENA-CHIEVO
: Siena sconfitto tutte e 2 le volte in casa ma pronto a rifarsi. Chievo con 2 vittorie consecutive. Pareggio probabile. RISULTATO: X

UDINESE-MILAN: partita di difficile interpretazione. Udinese ancora indietro ma in grado di fare una grande partita. Milan in ripresa ma imprevedibile. RISULTATO 1X

GENOA-JUVENTUS: Genoa impegnato su più fronti ma in casa sempre temibile. Juve in grado di fare una bella partita ma col dubbio Diego. RISULTATO: X2

Aspetto i vostri pronostici...

lunedì, settembre 21, 2009

EUROBASKET 2009: SPAGNA IMBATTIBILE, FINALMENTE SLOVENIA!

Si sono conclusi ieri gli Europei di basket in Polonia. Come da pronostico ha trionfato la Spagna guidata da Don Sergio Scariolo. Un successo meritato e indiscutibile dopo la beffa di due anni fa contro la Russia di Holden. Trascinata da un superbo Pau Gasol (miglior marcatore e MVP del torneo) e dal trio Navarro, Ricky Rubio, Rudy Fernandez, la Spagna ha faticato nel girone per poi sbaragliare la concorrenza vincendo le partite a eliminazione diretta in modo netto (finale contro la giovanissima Serbia dell’ottimo Teodosic, vinta 85-63).
Ma più che del trionfo spagnolo mi piace sottolineare il bellissimo europeo della Slovenia. Per motivi geografici e televisivi (grazie ancora una volta a Tv Koper-Capodistria e a Sergio Tavcar per le dirette dalla Polonia), la Slovenia è la seconda squadra di molti appassionati friulani. Mancando l’Italia è diventata la prima squadra e finalmente, dopo anni di delusioni e incomprensioni, ha ottenuto un ottimo quarto posto, mancando la finale per una scellerata (ancora grazie Sergio) gestione dei minuti finali contro la Serbia. Ottimo il lavoro di Jure Zdovc e grandi prestazioni di un monumentale Erazem Lorbek. Ottenuto il passaporto per i Mondiali del prossimo anno, c’è da chiedersi dove sarebbe potuta arrivare la squadra slovena se avesse avuto a disposizione Dragic e Smodis. Senza dimenticare i vari Vujacic, Nesterovic e Becirovic..

SPAGNA: LA NAZIONE DELLO SPORT


Il 2008 sembrava un anno irripetibile per lo sport spagnolo. Trionfo all’Europeo di calcio, vittoria in Coppa Davis, vittoria di Contador al Giro d’Italia, Nadal numero 1 al mondo e altri successi. In realtà quello era solo l’inizio.
Solamente nella giornata di ieri la nazione iberica ha potuto festeggiare tre grandi traguardi. Approdo anche quest’anno alla finale di Davis, primo e secondo posto per Valverde e Sanchez alla Vuelta, trionfo assoluto all’Europeo di basket (complimenti a coach Sergio Scariolo).
Per restare al solo tennis c’è da capire come mai gli spagnoli riescono a sfornare giocatori e talenti in abbondanza mentre noi fatichiamo a proporne uno solo in grado di superare due turni in uno Slam. Nel basket gli iberici si presenteranno come campioni in carica ai Mondiali in Turchia del prossimo anno e sembrano l’unica squadra in grado di dare fastidio ai giganti Nba. Nel calcio il Barcellona rappresenta il mix perfetto tra gioco-divertimento-vittorie.
Insomma, per noi italiani (e non solo) è un modello da studiare nei dettagli, anche se difficilmente replicabile. Alla base dei successi iberici, infatti, vi sono tre fattori che in Italia latitano: scuola, programmazione e qualità della vita.

sabato, settembre 19, 2009

PRONOSTCI SERIE A - 4^ GIORNATA


NAPOLI-UDINESE: partenopei già con molti problemi, Udinese non ancora in palla. Difese da registrare, molto lavoro per De Sanctis e Handanovic. RISULTATO: X

JUVENTUS-LIVORNO
: Juve con molte assenze ma decisamente di un’altra categoria rispetto agli uomini di Ruotolo. RISULTATO: 1

BARI-ATALANTA: i pugliesi sembrano più a loro agio in trasferta dove possono lanciare il loro temibile contropiede. Atalanta ancora a secco di gol e punti (molta sfortuna contro la Samp). RISULTATO: X2

CAGLIARI-INTER
: pronostico apparentemente chiuso, ma l’anno scorso Allegri si sbloccò con un pareggio interno contro il Milan. RISULTATO: 2

CATANIA-LAZIO: Atzori già in bilico, Lazio reduce da due sconfitte che bruciano. Si prevedono gol e occasioni. RISULTATO: 1X

CHIEVO-GENOA: si prevede una bella partita. Chievo in crescita, Genoa con rosa profonda ma reduce dall’impegno di Europa Cup. RISULTATO: 12

MILAN-BOLOGNA: l’anno scorso alla prima di campionato Di Vaio sorprese i rossoneri. Quest’anno il pronostico appare blindato. RISULTATO: 1

PARMA-PALERMO
: pronostico difficile, con molti ex in campo. Pareggio con gol e tutti felici. RISULTATO: X

SAMPDORIA-SIENA
: Samp che al Ferraris sembra difficilmente battibile. Il Siena non sembra in grado di bissare l’impresa di Cagliari. RISULTATO: 1

ROMA-FIORENTINA: tradizione negativa per i viola all’Olimpico. Per la Roma l’occasione del riscatto dopo la figuraccia di Basilea. RISULTATO 1

venerdì, settembre 18, 2009

COPPA UEFA ED EUROPA LEAGUE: SOLITE FIGURACCE


Da quest’anno ha cambiato nome e formula, non più Coppa Uefa ma Europa League. Per le squadre italiane però non è cambiato nulla: stesse figuracce degli scorsi anni. E’ dal successo del Parma di Malesani nel 1999 che l’Italia non conquista questo trofeo. Da allora un crescendo di delusioni. Certo, non ha lo stesso prestigio della Champions League e non porta gli stessi soldi alle squadre, ma i club delle altre nazioni la vivono con grande motivazione. Le nostre invece la snobbano quasi completamente, eccezion fatta per quei club (vedi Udinese lo scorso anno e Genoa questo) che la ritengono un’occasione per farsi conoscere a livello europeo. Allora la domanda sorge spontanea. Per quale ragione ad ogni fine campionato le squadre si danno battaglia per qualificarsi se poi quando vi partecipano giocano prive di qualsivoglia motivazione? La giusta punizione per questo atteggiamento snob (anche da parte dei media che tendono a sottolineare eccessivamente le differenze con la Champions League) è la perdita di un posto in Champions League a partire dal prossimo anno. Non più 4 squadre bensì 3. La quarta giocherà in Europa League. Capiremo la lezione?

RACCONTI DI SPORT di Matteo Bodei(2) - IGOR TUDOR

Seconda puntata dei ritratti d'autore firmati Matteo Bodei. Protagonista Igor Tudor.

Igor Tudor, difensore centrale e centrocampista di 1 metro e 93, approdò in bianconero - per 3,5 milioni di euro - appena ventenne direttamente dall'Hajduk Spalato nell`estate del '98, dopo le buone prestazioni con la nazionale croata ai Mondiali francesi. Con la squadra della città più importante della Dalmazia, Igor aveva giocato fin dall’ età di 11 anni (tranne un esperienza di sei mesi nel Trogic formazione di Terza Serie) vincendo anche uno scudetto e una coppa nazionale nel 1995. L’ esordio con la casacca bianconera di questo gigante dai piedi buoni avviene il 13 settembre 1998 contro il Perugia ed il croato, oltre ad un impeccabile prova difensiva, realizza, all’ esordio, la prima rete della sua avventura. Un avventura durata 8 stagione, anni indimenticabili nel bene e nel male. Da ricordare soprattutto la duttilità e la pericolosità sotto porta di questo ragazzone (nel 2000-01 segna ben 6 reti in campionato, l’ anno successivo di reti ne mette a referto 4). Indimenticabile il gol realizzato in pieno recupero contro il Deportivo La Coruna di Irureta, Valeron e Molina, che valse la qualificazione ai quarti della Champions 2002-03. Nel male perché purtroppo, un po’ come il fenicottero di Utrecht Marco Van Basten, ha sempre avuto seri problemi alle caviglie. Nel 2002, i persistenti problemi alla caviglia destra, già operata l'anno prima, gli fecero saltare il mondiale nippo coreano perchè nel decisivo 2-0 all'Udinese (lo scudetto del 5 maggio) in campionato, subì l’ ennesima ricaduta. Le stagioni successive purtroppo passa più tempo in infermeria che sul rettangolo di gioco ed addirittura, nel 2005-06, viene prestato al Siena per cercare di ritrovare la forma fisica ormai perduta. L’ anno successivo la sua caviglia di cristallo fece di nuovo crack ed il giocatore decise di ritornare nella squadra che lo aveva visto crescere. Con l’ Hajduk però gioca solo 8 partite prima di dare l’ addio definitivo al mondo del calcio alla tenera età di 30: con lui si porterà l’ invidiabile palmares di 2 scudetti e 2 supercoppe conquistati con la Juventus e di un 3° posto ai Mondiali ottenuto con la Croazia nel 1998.

giovedì, settembre 17, 2009

ITALIA-SVIZZERA DI DAVIS: PRONOSTICO CHIUSO?


Inizia domani alle 12.00 la sfida Italia-Svizzera di Coppa Davis, playoff per il World Group (dirette degli incontri su Raisportpiù). Dopo anni di buio assoluto, il tennis azzurro riprova quindi a tornare nel gruppo mondiale. Sulla terra rossa di Genova la sfida contro gli elvetici appare segnata in partenza. Il capitano Barazzutti ha scelto Andreas Seppi e Simone Bolelli per il singolare e Starace-Fognini per il doppio. La Svizzera schiererà il campionissimo Roger Federer e Stanislav Wawrinka (protagonisti anche nel doppio, del resto sono campioni olimpici in carica). Il pronostico sembra chiuso e l’unica speranza è che Federer sia mentalmente scarico e fisicamente provato dalle fatiche dell’Us Open. Il mio pronostico è 4-1 per la Svizzera, sperando di essere clamorosamente smentito…

Cunego capitano unico a Mendrisio


Domenica 27 settembre si disputa sulle irte strade di Mendrisio il campionato mondiale. L’Italia guidata da Ballerini è, al solito, la squadra da battere se non altro per aver vinto le ultime tre edizioni (2 volte Bettini e Ballan lo scorso anno a Varese). Secondo opinione diffusa è il mondiale più difficile degli ultimi anni (per trovarne uno simile qualcuno ha scomodato Bogotà ‘94).
Si parla molto delle strategie, di quanti capitani deve schierare l’Italia. Qualcuno dice Cunego-Ballan, qualcun altro aggiunge Pozzato e secondo altri lo stesso Ivan Basso deve partire alla pari con gli altri big azzurri. Personalmente, avendo seguito tutta la stagione e avendo visto la Vuelta, penso che si debba puntare su un capitano unico: Damiano Cunego.
Lo scorso anno il Principe di Cerro Veronese fu “beffato” dallo ormai celeberrimo scatto di Alessandro Ballan. Quest’anno giunge al Mondiale con una condizione invidiabile, dimostrata alla Vuelta con due vittorie di tappa (con arrivo in salita). Ballan è incappato in un brutto virus che lo ha condizionato per tutta la stagione e non sembra in grado di difendere al meglio la maglia iridata. Pozzato ha scelto il calendario italiano e può essere una valida alternativa a Cunego, mentre Basso appare in buona forma ma non in grado di staccare gli avversari (in un arrivo a 2 o più corridori non avrebbe possibilità).
Insomma, fiducia a Damiano Cunego e nazionale compatta attorno a lui per tentare di vincere il quarto mondiale consecutivo, risultato mai raggiunto da nessuna nazionale.

mercoledì, settembre 16, 2009

PAGELLE INTER-BARCELLONA


JULIO CESAR 6: non deve compiere particolari interventi, solo un paio di parate semplici su Messi.
MAICON 6: ancora una volta nei big match di Champions pecca di personalità e limita molto le incursioni.
LUCIO 6.5: assieme a Samuel forma una grande coppia difensiva. Attento, deciso, grande sicurezza.
SAMUEL 6.5: solo un paio di sbavature nel primo tempo. Nel secondo ritorna The Wall.
CHIVU 6:compiti prettamente difensivi, non varca mai la metà campo. Un paio di ottime chiusure su Messi.
THIAGO MOTTA 5.5: molta sostanza, qualche fallo, assente in fase di costruzione.
MUNTARI 5: finisce il primo tempo in confusione totale. Sbaglia 4-5 palloni comodi che fanno mugugnare San Siro. Impreciso.
ZANETTI 6: partita di buona sostanza, con raddoppi e grande corsa.
SNEIJDER 5.5: il ruolo di trequartista è determinante. Conclude un paio di volte in porta ma non brilla per personalità e continuità. Aiuta poco i compagni di reparto.
MILTO 6: primo tempo di grande generosità, si crea una buona occasione ma conclude debolmente. Nel secondo cala parecchio e non riesce più a far salire la squadra.
ETO’O 5: assente ingiustificato. Sbaglia parecchio e non si rende mai pericoloso.
STANKOVIC 6: entra bene in partita ed effettua il tiro più pericoloso dei nerazzurri.


VALDES 6: nessuna parata importante. Qualche confidenza di troppo col pallone tra i piedi.
DANIEL ALVES 6: solita spinta e buona applicazione in fase difensiva.
PIQUE’ 6.5: vero leader della difesa. Uno dei migliori difensori centrali d’Europa, bravissimo anche in costruzione.
PUYOL 6: nel primo tempo sbaglia clamorosamente un intervento e concede l’occasione a Milito. Meglio nel secondo tempo.
ABIDAL 6: solito onesto terzino sinistro. Qualche difficoltà ma se la cava bene.
YAYA TOURE’ 6.5: diga davanti alla difesa, grande fisicità e ottima tecnica. Determinante per l’equilibrio della squadra.
XAVI 7: il centrocampista più forte d’Europa dà un’altra lezione di calcio, sbagliando zero passaggi e facendo girare al solito tutto il Barca (suoi gli assist per Ibra).
KEITA 6: centrocampista di sostanza, buoni inserimenti, sbaglia malamente una buona occasione (di destro, non il suo piede).
MESSI 6.5: il prossimo Pallone d’Oro regala il solito spettacolo di tecnica e classe. E non è ancora al top..
IBRAHIMOVIC 6: si crea due occasioni smarcandosi intelligentemente ma le sbaglia. Anche lui non è al massimo della condizione ma è più attivo di Eto’o
HENRY 6: a tratti ritorna l’Henry dell’Arsenal con lr sue irressistibili progressioni sulla sinistra. Non conclude molto ma sta bene fisicamente e dà una mano anche dietro.

INIESTA 6: venti minuti, reduce da infortunio gioca comunque con la consueta maestria.

PAGELLE JUVENTUS




Finisce con un giusto pareggio l’esordio in Champions League 2009/2010 della Juventus. Primo tempo in cui il Bordeaux ha giocato meglio e secondo in cui la Juventus è venuta fuori, ma non è riuscita a conservare il vantaggio siglato da Iaquinta. Pareggio dell’ex enfant prodige del Monaco di Deschamps, il ceco Plasil. Nel finale clamoroso errore di Marchisio che calcia sulla traversa da due passi.

BUFFON 7: conferma lo stato di grazia di questo inizio stagione. Tre parate determinanti.
CACERES 5.5: da terzino destro fa il suo compitino, da centrale sbaglia clamorosamente in due occasioni. Ottimo lo spunto con l’assist a Marchisio.
LEGROTTAGLIE 6: più sicuro rispetto a Roma, gioca una partita ordinata.
CANNAVARO 6.5: in avvio sbaglia completamente l’intervento su Fernando e gli apre un’autostrada. Cresce impetuosamente nella ripresa fino al grande assist per il gol di Iaquinta. Esce per un guaio muscolare.
GROSSO 6: primo tempo anonimo e con qualche distrazione difensiva. Seconda frazione con molta più spinta e qualità.
FELIPE MELO 6: non si è calato a pieno nel nuovo ruolo. Alterna ottimi recuperi e buoni lanci ad errori banali.
MARCHISIO 5: prestazione nettamente inferiore rispetto a quella contro la Lazio. In più sbaglia la comoda occasione del 2-1.
TIAGO 5.5: partita senza grandi spunti. Timido in costruzione, ordinato in fase difensiva.
GIOVINCO 5.5: da lui ci si aspetta sempre molto. Delude le attese, non accendendo mai i due attaccanti. In un calcio fisico come quello europeo soffre molto.
AMAURI 5.5: partita sottotono del campione brasiliano (quasi italiano). Poco brillante, impesierisce comunque Ramè con un colpo di testa sottomisura.
IAQUINTA 6.5: il più pericoloso e il più in forma tra i bianconeri. Sempre pericoloso, segna un bellissimo gol per potenza e precisione e crea altre 2 occasioni importanti.

CAMORANESI 5.5: entra per Giovinco e nel ruolo di trequartista non trova mai la posizione.
POULSEN 6. Entra subito in partita, conclude due volte a rete e dà il via all’azione della traversa di Marchisio. Positivo.
ZEBINA 6: se sta bene è uno dei terzini destri più forti in circolazione. Entra e si nota subito la differenza con Caceres.

lunedì, settembre 14, 2009

CHAMPIONS LEAGUE 2010? E’ SEMPRE INGHILTERRA vs SPAGNA


Chi mi conosce sa che mi piace seguire tutta l’informazione, non solo quella sportiva. Leggevo ieri mattina un’intervista a Demetrio Volcic, storico inviato Rai nell’Europa dell’est (URSS in particolare) e direttore per un paio di anni del TG1.
Egli, negli oltre 30 anni di cronache dall’estero, ha potuto osservare l’Italia e gli italiani dall’esterno. In un passaggio dell’intervista Volcic sottolinea come noi italiani, oltre a non conoscere per niente la geografia, “siamo provinciali e poco misurati nel sentimento. Se cade un aereo e muore un italiano, degli altri passeggeri non ce ne frega niente”.
Ecco, una cosa che ho notato negli anni è che anche nello sport ci riteniamo sempre al centro dell’universo, pensiamo di essere i primi della classe. Noi invece, ed ecco il provincialismo, guardiamo distrattamente o con distacco quello che accade fuori. Nel concreto, oggi inizia un'altra avvincente edizione della Champions League e come ogni anno i media sportivi presentano il massimo torneo continentale come un affare italiano (la frase tipica è: "quest'anno l'Inter ha come primo obiettivo la Champions e ha tutte le carte in regola per vincerla" oppure "le italiane quest'anno partono alla pari con inglesi e spagnole"). Non voglio fare il Rino Tommasi (un mito) e snocciolare le desolanti statistiche degli ultimi anni, ma basti ricordare il risultato della passata stagione (nessuna delle nostre è giunta ai quarti di finale). Come dare un giudizio equilibrato allora?Per avere un quadro obiettivo della situazione è sufficiente dare uno sguardo alle quote dei bookmaker internazionali. Ebbene, da noi l’Inter è considerata alla pari con Manchester, Barcelona, Chelsea, Real ecc. Per gli allibratori è la sesta squadra della lista (quota 12, cioè poche chance di vittoria finale). Davanti a lei le due spagnole e le quattro inglesi. Vero, non è oro colato e anche loro possono sbagliare, ma sono più credibili di certa stampa…
Ecco le quote fornite da Merkur Win:

BARCELLONA 4.5
REAL MADRID 5
CHELSEA 6
MANCHESTER UTD 9
ARSENAL 10
LIVERPOOL 12
INTER 12
JUVENTUS 18
MILAN 22
BAYERN MONACO 30
FIORENTINA 150

Personalmente dico che la finale, quest'anno per la prima volta di sabato sera, sarà Barcellona-Chelsea, rivincita della semifinale dello scorso anno (sempre che non si incontrino prima). Aspetto il vostro pronostico...

LA MAGIA DI ROGER...


Ho inserito nella barra video uno dei colpi più incredibili (termine logoro e abusato, lo so, ma in questo caso ne vale proprio la pena..) che io abbia visto su un campo da tennis. Il capolavoro è di Roger Federer, terzo set della semifinale vinta contro Novak Djokovic. Ammiratelo..altre parole sono superflue....

Complimenti a mamma Kim Cljisters che nella notte è tornata al successo in uno slam dopo due anni di inattività. Entrata in tabellone grazie ad una wild card ha sbaragliato la concorrenza delle avversarie (semifinale vinta contro Serena e finale contro la rivelazione danese Wozniacki).
Personalmente ora spero nel ritorno della grandissima Justine Henin.

domenica, settembre 13, 2009

CORRIERE DELLO SPORT: COME SI AVVELENA IL CAMPIONATO


Scorrendo la rassegna stampa di domenica 13 mi balza agli occhi un titolo da brividi del Corriere dello Sport (in realtà anche per il quotidiano diretto da Vocalelli il termine sport è sinonimo quasi esclusivo di calcio). Apertura dedicata alla vittoria della Juve all’Olimpico. Appena sotto però si legge: “ARBITRI GIA’ SCANDALO”. Ora, avendo visto la partita e capendo che ci possano essere delle proteste per il gol annullato a Mauri (a dire il vero c’è il fischio precedente di Gervasoni quindi non è neanche gol annullato), penso che l’unica cosa scandalosa sia proprio il titolo del quotidiano romano. Ma come, si è appena finito di dire che bisogna essere più sportivi, aiutare gli arbitri, accettare con maggior tranquillità le loro decisioni, e alla prima mezza occasione (perché trattasi di episodio molto dubbio) si grida allo scandalo? E’ questo il modo di rendere più sereno il clima del nostro campionato? Chissà quante decine di episodi simili ci saranno nel corso della stagione. Operando in questo modo si innesca il solito circolo vizioso per cui ogni squadra farà il classico conteggio dei punti persi per colpa delle decisioni arbitrali, presidenti e allenatori si riterranno legittimati a protestare davanti ad ogni microfono e si finirà per dire che il campionato è falsato ecc ecc.
Insomma, il solito campionato italiano dei veleni e dei sospetti. Allora, per favore, non parliamo più di modello inglese da seguire. Quello è (e resterà) un altro mondo. Purtroppo.

sabato, settembre 12, 2009

VOTI DEL SABATO CALCISTICO


Alcuni voti del sabato calcistico:

MILAN 4.5: davvero deludente la partita dei rossoneri a Livorno. 90 minuti, zero gioco, pochissime occasioni (addirittura Livorno più vicino al gol nel primo tempo con Lucarelli e Raimondi). Ancora imbarazzante Ronaldinho (voto 4), male anche l'attacco (Huntelaar e Pato 5). Si preannunica una stagione dufficile e dopo tre sole partite il distacco dalla Juventus è già di 5 punti. Livorno ordinato e combattivo con prestazione degna di menzione per Candreva (7, migliore in campo).
JUVENTUS 7: vittoria sofferta contro una coriacea Lazio (6.5). Segna Caceres (voto 7 per il gol, 5 per la prestazione) che si improvvisa terzin o destro per le assenze di Grygera e del solito Zebina. Si fa male diego e Giovinco (voto 6.5) si dimostra un'ottima alternativa. Bene Buffon, Felipe Melo e Amauri (6.5 a tutti e tre). Ritorna al gol Trezeguet (7 di incoraggiamento) che si porta a soli 5 gol dal record dell'immenso Omar Sivori. Nella Lazio grande prova di Kolarov (7), cresciuto tantissimo nell'ultimo anno.

MANCHESTER CITY e MANCHESTER UNITED 8: per i Citizens la partita contro l'Arsenal era il primo vero banco di prova. Bellissima vittoria per 4-2. Grandi gol di Bellamy e Wright Phillips. A segno anche Adebayor (voto 3 per i falli antisportivi da espulsione e soprattutto per la corsa di 100 metri per andare ad esultare sotto la curva dei Gunners). La rosa a disposizione di Hughes è davvero super, lottare per il titolo non è utopia. Arsenal ridimensionato nonostante il sempre divino Van Persie (7.5 per il gol di destro) e il ritorno dopo più di un anno di Rosicki.
Il ManU dimostra la sua enorme forza vincendo in10 uomini in rimonta 3-1 sul campo del lanciatoTottenham. Pennellata di Giggs (voto 8), primo gol in maglia Red Devils per Anderson (6.5, era ora!) e azione travolgente di Rooney (8 anche a lui).

CHELSEA 8.5: quinta partita e quinta vittoria, ancora una volta in pieno recupero. Chelsea in svantaggio su clamorosa indecisione di Cech (4 nell'occasione) e pareggio grazie ad una prodezza di Drogba (voto 7.5, conferma ancora una volta di essere il centravanti più completo al mondo). Secondo tempo di assedio totale alla porta dello Stoke City (7 per la grinta e 10 alle rimesse di Delap) e gol della meritata vittoria grazie a Malouda (7, rigenerato da Hiddink a cui va un 9 a prescindere). Ottima prova di Bosingwa (6.5) mentre continua il mistero Ballack (5). Mistero perchè non si capisce cosa abbia di speciale il tedesco.

venerdì, settembre 11, 2009

RACCONTI DI SPORT di Matteo Bodei - LUCKY LUCIANO, Puntata 1

Pubblico l'articolo che ha confezionato appositamente per il lancio del blog il mio caro amico Matteo Bodei, firma tagliente del giornalismo bresciano. Non è proprio sintetico ma è zeppo di anedotti e chicche. Grazie Bodo!!

Luciano Moggi, senese di Monticiano, uno dei migliori dirigenti calcistici degli ultimi vent’ anni, famoso attualmente più per Calciopoli, l’ inchiesta che ha visto la Juventus privata di due scudetti e retrocessa d’ ufficio in serie B, che per il suo intuito geniale (ha portato in Italia campioni del calibro di Zidane, di Trezeguet, di Henry e di Ibrahimovic tanto per citarne alcuni), nella sua carriera dirigenziale alla Juventus, iniziata nel 1994 e terminata nel 2006 con il già citato scandalo Moggiopoli, ribattezzato così dai media italiani, ha preso anche parecchi abbagli (a livello calcistico si intende). Nella sua prima stagione alla corte della famiglia Agnelli porta sulla panchina bianconera un allenatore quasi sconosciuto, il viareggino Marcello Lippi, che conquista subito l’ accoppiata scudetto-coppa italia, su questo niente da dire ma da citare è soprattutto l’ esordio in prima squadra di due meteore del calcio torinese: Corrado Ciccio Grabbi, capitano nella Primavera bianconera, ma mai incisivo nè in prima squadra né con le maglia di Ternana e Blackburn ,anche a causa dei problemi fisici, e l’ ex cuneese Enrico Fantini, una modesta carriera tra serie A e serie B ma senza mai un vero e proprio acuto. Nel 1995-96, stagione terminata con il trionfo in Coppa Campioni contro l’ Ajax di Jari Litmanen, l’ errore di mercato di “Lucky Luciano” (soprannome datogli dal giornalista Marco Travaglio) fu quello di acquistare dall’ Argentinos Junior il terzino sinistro Juan Pablo Sorin. Capitano della Nazionale Under 20 che nel 1995 aveva vinto il Mundialito, in Italia (parentesi anche alla Lazio) viene ricordato più per la lunga e folta capigliatura e per le sopracciglia ‘alla Bergomi’ che per i numeri sul rettangolo di gioco (2 sole presenze con la casacca bianconera prima di essere rispedito in Sud America al River Plate). Nella stagione 1996-97 (conquista del 24esimo titolo) Moggi oltre a Zinedine Zidane porta in Italia un terzino di dubbio valore: Paulo Pedro Dimas Texeira. Portoghese, acquistato dal Benfica è rimasto a Torino due stagioni totalizzando ben 39 presenze (l’ esordio il 1° dicembre ’96 contro il Bologna) senza lasciare mai un segno indelebile del suo passaggio. Nel 97-98 invece ricordiamo l’ esordio con la Vecchia Signora di Marco Zamboni (in Juve-Fiorentina del 5 ottobre) vincitore dei Giochi del Mediterrano di quell’ anno insieme a giocatori come Buffon, Amoruso, Totti e Lucarelli!. Quella presenza contro la Fiorentina rimane l’ unica del difensore veronese con i bianconeri prima di iniziare il suo girovagare per l’ Italia (Udinese, Napoli, Reggina, Samp, Spezia e Spal) in cerca di maggior fortuna. Nel 1998-99 invece Moggi porta in Italia colui che venne ribattezzato “il nuovo Deschamps”: Jocelyn Blanchard. Centrocampista proveniente dal Metz, dopo una stagione a dir poco mediocre viene immediatamente rispedito in Francia al Lens. Attualmente, a 37 anni di età, gioca nella Bundesliga austriaca dove ha conquistato anche uno scudetto e tre coppe nazionali con l’ Austria Vienna. Nel 99-00 l’ acquisto del gigante d’ ebano nigeriano Sunday Oliseh ha suscitato numerose perplessità. Cresciuto nello Julius Berger (il club africano che ha visto esplodere giocatori come West e Yekini), dopo aver vestito la maglia granata della Reggiana ed essersi ben comportato con quella ben più prestigiosa dell’ Ajax viene acquistato da “Madama” ma qui non riesce a dimostrare le sue doti di combattente e, dopo una stagione fatta di 8 presenze e nessuna rete, viene subito ceduto al Borussia Dortmund. In Germania rimane 4 stagioni prima di concludere la carriera agonistica con la maglia dei belgi del Genk nel 2005. Alla continua ricerca di un terzino sinistro di valore per la Juventus, Luciano Moggi nel 00-01 pesca in Brasile quello che da molti viene considerato l’ erede di Roberto Carlos. Athirson Mazzoli De Oliveira purtroppo, oltre alla nazionalità, non aveva niente del fenomenale terzino del Real. Sbarcò a Torino nel febbraio 2001 dopo una lunga controversia con il suo club precedente (il Flamengo). L’ esordio del Pappagallo (il soprannome datogli in onore della sua proverbiale allegria) nel campionato italiano avviene ad aprile contro il Brescia. Il ricordo della sua esperienza con la maglia bianconera si compone di altri 4 spezzoni di partita prima del definitivo ritorno in patria (nel gennaio 2002) sempre con la maglia del Flamengo. Il giocatore di Rio attualmente gioca nel Cruzeiro anche se ormai la speranza di trasformarlo nel nuovo terzino della nazionale verde oro è definitivamente svanito.
Nella stagione 2001-02, quella del ritorno in panchina di Marcello Lippi, dell’ arrivo di Buffon, di Thuram e di Nedved e della partenza del grandissimo Zinedine Zidane, non tutti forse si ricorderanno dell’ acquisto di Fabian Alberto O’Neill Dominguez. Il genio del centrocampo del Cagliari di Cellino però non ha mai dimostrato le qualità che lo avevano sempre contraddistinto con la maglia dei sardi e nella storia bianconera verrà ricordato più per la sua imbarazzante forma fisica che per le sue prestazioni (0 gol in 14 presenze). Nella stagione 02-03 O’Neill venne scambiato con un altro giocatore mai entrato nel cuore della tifoseria. Si tratta di Davide Baiocco, centrocampista esploso nel Perugia di Serse Cosmi. Il mediano umbro disputa solamente 7 partite sotto la Mole prima di venire spedito in giro per l’ Italia: Piacenza, Reggina, Perugia, Catania ed ora Brescia le tappe della sua carriera fino ad oggi. Nella stagione successiva, a destare qualche perplessità è stato l’ arrivo del ghanese Stephen Appiah. Il giocatore dal fisico scultoreo non riesce infatti a sfondare veramente e nonostante 3 reti (impressionante quella contro il Milan) in 48 presenze viene ceduto al Fenerbahçe dove è rimasto fino al terribile incidente al ginocchio che quasi gli costa la vita (a causa delle complicazioni seguite all'operazione causate dall'errata terapia anticoagulante prescritta dai medici della squadra turca che gli causano una tromboflebite). Attualmente senza squadra rimane però uno dei giocatori più amati in Ghana, tanto da essere ancora il capitano delle “Stelle Nere” nonostante non giochi una partita ufficiale con un club dall’ estate del 2007!. Nel 2004-05, l’ anno dell’ arrivo alla corte degli Agnelli di Fabio Capello (l’ allenatore fortemente voluto da Umberto poco prima della sua morte), insieme a Zlatan Ibrahimovic viene acquistato anche Narcisse-Olivier Kapo Obou, considerato in patria il nuovo Henry. Kapo, prelevato dall’ Auxerre, però non dimostrerà mai l’ etichetta di nuova promessa del calcio transalpino e dopo 14 presenze nella stagione del primo scudetto capelliano viene subito rispedito in patria per fare esperienza. Un viaggio però di sola andata visto che ,l’ ala originaria della Costa d’ Avorio, dopo il prestito al Monaco prima e al Levante poi, viene ceduto definitivamente al Birmingham City, club di Premier League. L’ ultimo giocatore della lista dei bidoni visti in bianconero è Robert Kovac, possente difensore arrivato in regime di svincolo nella stagione 2005-06, l’ ultima con la Triade (Moggi-Giraudo-Bettega) dietro la scrivania. Il giocatore croato, fratello minore del calciatore del Red Bull Salisburgo Niko, arrivato in Italia con un palmares di tutto rispetto (2 Bundesliga e 2 coppe nazionali con il Bayer Monaco) però non viene quasi mai schierato titolare, schiacciato dalla coppia centrale Cannavaro-Thuram, e dopo una deludente stagione viene rimandato in Bundesliga dove gioca un paio di stagioni al Borussia Dortmund prima del definitivo ritorno in patria con la Dinamo Zagabria.
In queste poche righe è emerso che anche colui che era stato ribattezzato da tutti “Il Re del Mercato” ha commesso degli errori nella valutazione di certi giocatori. Certo 7 Scudetti (compresi i due revocati dopo la scandalo di Calciopoli), una Coppa Campioni, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale, 4 Supercoppe Italiane e una Coppa Italia in dodici anni sono un bilancio che non lascia adito ad alcuna critica: Chapeux monsieur Lucianò!!!

IL TENNIS TORNA SUI CANALI RAI?


Scorrendo alcuni giornali leggo con piacere che il nuovo Direttore di Raisport Eugenio De Paoli punta molto sul ritorno del grande tennis in Rai. In particolare, per la prossima stagione si tenterà l’acquisizione dei diritti per Internazionali d’Italia e Roland Garros. Da un punto di vista qualitativo Sky con i canali dedicati, l’interattività, l’HD e i maestri Tommasi-Clerici non ha rivali. Però il ritorno del tennis in Rai permetterebbe di raggiungere il grande pubblico, di allargare la base degli appassionati, di riportare tanti giovani alle scuole tennis e ai circoli. Un circolo virtuoso alimentato anche dai risultati di Flavia Pennetta (tra gli uomini regna la mediocrità).
Insomma, ben venga il ritorno del tennis in Rai (si parla anche di un nuovo canale Raisport più2). In fondo la mia generazione è cresciuta passando i pomeriggi di maggio ad ascoltare le telecronache di Giampiero Galeazzi dal Foro Italico…

IN SUDAFRICA CON CASSANO-AMAURI?


Dopo la bella vittoria contro l’arrendevole Bulgaria, ci si chiede se questo sarà l’assetto dell’Italia ai prossimi Mondiali sudafricani. Penso che la nuova impostazione con De Rossi davanti alla difesa e Pirlo spostato qualche metro più avanti sia la soluzione ideale. Camoranesi e Marchisio completano ottimamente il centrocampo (con Gattuso che scalpita). Personalmente la coppia Iaquinta-Gilardino non mi convince. Chiarisco, entrambi meritano l’azzurro e andranno in Sudafrica. Vedere assieme Cassano-Amauri, però, sarebbe il massimo. Un duo con fantasia, qualità, potenza che si troverebbe a meraviglia. So che al 99% questo sogno resterà tale. Amauri, se dovesse ottenere il passaporto, verrà sicuramente convocato: giusto così, si rispetta la legge italiana e le altre nazionali non si fanno problemi a schierare giocatori naturalizzati (vedi Marcos Senna). Su Cassano mi sembra di capire ci sia il niet della vecchia guardia. Un vero peccato vista la maturità che ha dimostrato (finalmente) negli ultimi due anni.
Con Cassano-Amauri l’Italia avrebbe un 11 titolare di grande livello (unico dubbio il rendimento dell’appannato Zambrotta), in grado di lottare con le tre favorite: Brasile-Spagna-Inghilterra. Senza questa coppia siamo sicuramente competitivi ma con un gap in termini di qualità rispetto a queste nazionali.

LA CRISI DEGLI SPORT DI SQUADRA

La situazione degli sport di squadra in Italia è davvero preoccupante. Tralasciando sport olimpici come Pallamano, Hockey prato, Hockey ghiaccio, Basket femminile e Baseball in cui da sempre siamo distanti anni luce dalle squadre più forti, è davvero pessimo il bilancio di alcuni sport in cui eravamo assai competitivi. Le crisi in cui sono sprofondati Basket maschile, Pallavolo maschile e Pallanuoto (Setterosa e Settebello) non sono facilmente spiegabili e non hanno motivi univoci. Il basket azzurro, dopo l’argento olimpico di Atene 2004, ha sfornato buoni talenti come Bargnani, Bellinelli e Gallinari (più Hackett), ma l’integrazione con la vecchia guardia non è stata semplice, anzi. Il futuro, se i 3 Nba verranno convinti di essere determinanti in un gruppo omogeneo (magari ringraziando coach Recalcati: al suo posto Pianigiani?), può essere dalla nostra parte.
Per pallavolo e pallanuoto il discorso è legato primariamente ad un difficile ricambio generazionale.
Il Coni si sta muovendo per risollevare le cose. Il problema è che la concorrenza a livello mondiale è sempre più agguerrita, con nazioni che diventano progressivamente più competitive. In Italia, inoltre, esiste un annoso problema legato allo sport nella scuola. Siamo indietro anni luce e invece di investire tempo e danaro sullo sport di base, i vari governi (di qualsivoglia colore) tolgono risorse,
Le Olimpiadi di Londra e quelle del 2016 (chi avrà la meglio, Obama o Lula?) ci daranno delle risposte importanti.

giovedì, settembre 10, 2009

GAZZETTA.IT

Penso che per ogni appassionato di Sport (che non è sinonimo di “calcio”, come verrebbe da pensare guardando Studio “Sport” o il Tg “Sport” di 7Gold), la Gazzetta sia da sempre il punto di riferimento.
Non voglio commentare, per ora, la linea editoriale impostata negli ultimi anni. Mi soffermo sul sito internet gazzetta.it. Aprendo la homepage alle 18.35 di martedì 8 settembre noto un Live dedicato al poker (sigh!) e nemmeno una riga agli Europei di basket che si stanno disputando, senza l'Italia, in Repubblica Ceca. Più che la singola notizia, comunque, colpisce l’enorme spazio riservato ad argomenti extra-sportivi. Oltre metà homepage è destinata ad annunci, pubblicità, altri mondi, ancora pubblicità, link improbabili, Clooney-Canalis e ancora pubblicità. Sarò un nostalgico, ma della vecchia informazione sportiva firmata Gazzetta resta molto poco. Probabilmente solo il nome. La rivalità tra Italia e Francia, anche in campo sportivo, ha radici storiche profonde. Il confronto tra la rosea on-line e il sito del più prestigioso quotidiano sportivo d’Europa, L’Equipe e lequipe.fr, risulta impietoso. Per un italiano che voglia avere un’informazione sportiva completa, meglio abbeverarsi (espressione che va di moda...) da altre fonti (Sportitalia.com e Repubblica.it/sport su tutte).

UDINESE: PERCHE' NON SI PUO' SOGNARE IN GRANDE


La netta sconfitta di Marassi contro la Samp e soprattutto la chiusura del mercato estivo, consentono delle riflessioni su generali strategie societarie e obiettivi stagionali.
Quest’anno, mettendo da parte la consueta prudente scaramanzia, società e giocatori si sono sbilanciati dichiarando apertamente che l’obiettivo è il ritorno in Europa, meglio se Champions League.
Con un po’ di sano realismo vediamo perché, invece, l’obiettivo Champions è utopistico e quello Europa League piuttosto improbabile.
La squadra dello scorsa stagione era buona, per certi versi ottima, aveva solo qualche piccolo difetto da correggere. Al solito, normale sia così, sono arrivate diverse offerte per i pezzi pregiati. Quella per Quagliarella era davvero irrinunciabile per giocatore e società. Venti milioni di euro, parte dei quali da reinvestire sul mercato per un attaccante centrale, alternativa a Floro Flores. Una società ambiziosa, come da proclami di Paron Pozzo, non compra certo Corradi (parametro zero), reduce da due retrocessioni e diverse panchine con Parma e Reggina. Una squadra che punta convinta al quarto posto si muove in modo molto diverso, come il Genoa per esempio. Preziosi ha dovuto cedere alle lusinghe dell’Inter per Milito e Thiago Motta ma ha subito reinvestito il denaro acquistando una serie di ottimi giocatori. Via Milito? Dentro Floccari, Crespo e Palacio. Via Motta? Arriva Zapater. Questa è la politica giusta per una squadra che non può dissanguarsi con ingaggi folli e che, egualmente, punta a rimanere competitiva per le posizioni che contano. Altro esempio di squadra sul livello dell’Udinese è quello del Napoli. Disastrosa seconda parte di stagione, obiettivo Europa rinnovato con acquisti di buonissimo livello (Campagnaro, Zuniga, Cigarini, Quagliarella su tutti). La stessa Sampdoria, spinta dalla rivalità cittadina, ha operato con grande attenzione e capacità. Arriva Del Neri, maestro del 4-4-2, e lo si mette nelle migliori condizioni possibili per praticare il suo calcio (Semioli e Mannini sulle corsie). In più, per prevenire eventuali raffreddori della coppia d’oro Cassano-Pazzini, l’ultimo giorno di mercato viene acquistato il promettente Pozzi.
Considerando che i primi due posti sono già appannaggio di Juve e Inter (l’ordine non è casuale) e che Roma, Milan e Fiorentina non hanno affatto rinforzato le rispettive rose, la possibilità di giocarsi un posto tra le quattro (o tra le prime sei) è quest’anno più che mai concreta.
Occorreva solo completare l’organico con un terzino destro di ruolo (l’anno scorso si era partiti con Motta, Ferronetti e Nef, quest’anno con l’adattato Isla) in grado di sostituire il cagionevole FeGrassettorronetti. Un quarto centrocampista di livello che si alternasse con il trio Asamoah, D’Agostino, Inler (Dzemaili è andato al Parma in prestito), anche perché sul rendimento di DAgostino potrebbe pesare molto l’estate passata a sognare Juve e Real. Infine, una punta centrale abile negli spazi e brava a far salire la squadra. Un attaccante da 8-10 gol che si alternasse con Floro Flores. Pozzi, seppur reduce da infortunio, sarebbe stato ideale.
Operando in questo modo, invece, sono stati portati a casa diversi talenti validi in prospettiva e soprattutto vendibili a cifre importanti fra 2-3 anni. Anziché chiudere la campagna acquisti con 27 milioni di attivo, non sarebbe stato meglio chiuderla con un +15-20, portando a casa un paio di giocatori di livello? E’ questo il cuore del problema. Si deve ragionare sulla filosofia della società bianconera. Mantenere la categoria, lanciare qualche giovane e incassare (molti) euro va più che bene. Se invece si vogliono raggiungere obiettivi prestigiosi occorre qualcosa di più, uno sforzo come quello fatto nell’estate 2004. Ad una squadra già solida vennero aggiunti Mauri e Di Natale. Alla fine fu Champions League. In panchina c’era Luciano Spalletti, ma questo è un altro discorso...